El dilemma dele strade romane
Regole del forum
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Re: El dilemma dele strade romane
Valentina Degrassi
UPLOADED BY
Valentina Degrassi
VIEWS
124
INFO
more
DOWNLOAD
ATTI E MEMORIE
DELLA SOCIETÀ ISTRIANADI ARCHEOLOGIA E STORIA PATRIA
Volume CXIV della Raccolta(LXII della Nuova Serie)
130°
ANNIVERSARIO
1884 - 2014
TRIESTE 2014
© Società Istriana di Archeologia e Storia PatriaSede legale: Archivio di Stato, via A. La Marmora 17, 34139 TriesteSede operativa: Via Crispi 5, 34122 Triestehttp://tcd.retecivica.trieste.it/triestecultura/biblioteche/siasp/siasp.htme-mail: siasp@libero.itISSN:
0392-0321
Conto corrente postale 12681342, intestato alla Società
Pubblicazione registrata dal Tribunale di Trieste con decreto n. 710 del 26 agosto 1987
Direttore responsabile:
G
IUSEPPE
C
USCITO
Comitato di redazione: Grazia Bravar, Giuseppe Cuscito, Gianna Duda Marinelli, Annalisa Giovannini, Franca Maselli Scotti, Grazia Tatò, Marzia Vidulli Torlo, Claudio Zaccaria
La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scrittiI testi proposti saranno sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del Comitato di redazione. I testi non pubblicati non verranno restituiti.La rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autoriIl presente volume è stato stampatopresso Lithostampa srl - Via Colloredo 126 - 33037 Pasian di Prato (UD)per conto della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria
125
V
ALENTINA
D
EGRASSI
TERGESTE PROFECTUS...
PARTIRE DA TRIESTE IN ETÀ ROMANA
Aperti sul
Tergestinus sinus
1
, la profonda insenatura che chiude a setten-trione il Golfo adriatico, i porti di
Tergeste
, così come li delinea la storiografia più recente
2
, testimoniavano la vocazione mercantile della città. Essa, in quanto scalo intermedio nella fitta rete commerciale della portualità antica, era da un lato punto di arrivo e di redistribuzione di prodotti di ville rustiche,
figlinae
o di altre realtà produttive disseminate lungo la costa
3
, e dall’altro area d’imbarco verso il “ricevitore” naturale, Aquileia,
portu celeberrima
, snodo tra mare e terra e porta d’accesso per l’Europa
4
.Meno favorevole la rete commerciale via terra: è pur vero che le principali direttrici si snodavano alle spalle di
Tergeste
, tenendosi in quota sull’altipiano carsico, ma i diverticoli che raggiungevano il centro cittadino obbligavano a percorsi lunghi ed abbastanza faticosi, ancora oggi verificabili sulla base della toponomastica: Strada del Friuli verso
Aquileia
, via dell’Istria-Strada di Fiume verso
Tarsatica
(Fiume/Rijeka) ed
Emona
(Lubiana). Un ulteriore tracciato, steso lungo la valle di San Giovanni, permetteva l’attraversamento diretto dell’altipiano verso Basovizza/Basovica, costituendo ancora nel XV secolo e nonostante la sua pendenza, una delle preferenziali vie di uscita dal centro citta-dino. A differenza di quanto esposto finora, la cosiddetta via costiera o litoranea collegava
Tergeste
all’
Histria
lungo un tracciato più agevole (via dell’Istria - via Flavia), uscendo di città attraverso il rione di San Giacomo e proseguendo in piano verso la vallata di Zaule
5
https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana
UPLOADED BY
Valentina Degrassi
VIEWS
124
INFO
more
DOWNLOAD
ATTI E MEMORIE
DELLA SOCIETÀ ISTRIANADI ARCHEOLOGIA E STORIA PATRIA
Volume CXIV della Raccolta(LXII della Nuova Serie)
130°
ANNIVERSARIO
1884 - 2014
TRIESTE 2014
© Società Istriana di Archeologia e Storia PatriaSede legale: Archivio di Stato, via A. La Marmora 17, 34139 TriesteSede operativa: Via Crispi 5, 34122 Triestehttp://tcd.retecivica.trieste.it/triestecultura/biblioteche/siasp/siasp.htme-mail: siasp@libero.itISSN:
0392-0321
Conto corrente postale 12681342, intestato alla Società
Pubblicazione registrata dal Tribunale di Trieste con decreto n. 710 del 26 agosto 1987
Direttore responsabile:
G
IUSEPPE
C
USCITO
Comitato di redazione: Grazia Bravar, Giuseppe Cuscito, Gianna Duda Marinelli, Annalisa Giovannini, Franca Maselli Scotti, Grazia Tatò, Marzia Vidulli Torlo, Claudio Zaccaria
La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scrittiI testi proposti saranno sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del Comitato di redazione. I testi non pubblicati non verranno restituiti.La rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autoriIl presente volume è stato stampatopresso Lithostampa srl - Via Colloredo 126 - 33037 Pasian di Prato (UD)per conto della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria
125
V
ALENTINA
D
EGRASSI
TERGESTE PROFECTUS...
PARTIRE DA TRIESTE IN ETÀ ROMANA
Aperti sul
Tergestinus sinus
1
, la profonda insenatura che chiude a setten-trione il Golfo adriatico, i porti di
Tergeste
, così come li delinea la storiografia più recente
2
, testimoniavano la vocazione mercantile della città. Essa, in quanto scalo intermedio nella fitta rete commerciale della portualità antica, era da un lato punto di arrivo e di redistribuzione di prodotti di ville rustiche,
figlinae
o di altre realtà produttive disseminate lungo la costa
3
, e dall’altro area d’imbarco verso il “ricevitore” naturale, Aquileia,
portu celeberrima
, snodo tra mare e terra e porta d’accesso per l’Europa
4
.Meno favorevole la rete commerciale via terra: è pur vero che le principali direttrici si snodavano alle spalle di
Tergeste
, tenendosi in quota sull’altipiano carsico, ma i diverticoli che raggiungevano il centro cittadino obbligavano a percorsi lunghi ed abbastanza faticosi, ancora oggi verificabili sulla base della toponomastica: Strada del Friuli verso
Aquileia
, via dell’Istria-Strada di Fiume verso
Tarsatica
(Fiume/Rijeka) ed
Emona
(Lubiana). Un ulteriore tracciato, steso lungo la valle di San Giovanni, permetteva l’attraversamento diretto dell’altipiano verso Basovizza/Basovica, costituendo ancora nel XV secolo e nonostante la sua pendenza, una delle preferenziali vie di uscita dal centro citta-dino. A differenza di quanto esposto finora, la cosiddetta via costiera o litoranea collegava
Tergeste
all’
Histria
lungo un tracciato più agevole (via dell’Istria - via Flavia), uscendo di città attraverso il rione di San Giacomo e proseguendo in piano verso la vallata di Zaule
5
https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana
Re: El dilemma dele strade romane
https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana LEGGETE QUI!
C'era una strada sul fondo valle VIa GIulia.... e anche Strada per Fiume era una Strada Romana.
Per Aquileia c'erano due parallele: Salita Contovello e Strada del Friuli (un sentiero).
Immagino che le due strade fossero state costruite per evitare incroci essendo strette.
C'era una strada sul fondo valle VIa GIulia.... e anche Strada per Fiume era una Strada Romana.
Per Aquileia c'erano due parallele: Salita Contovello e Strada del Friuli (un sentiero).
Immagino che le due strade fossero state costruite per evitare incroci essendo strette.
Re: El dilemma dele strade romane
Ecco Trieste nel 1300
- Allegati
-
- triestestrade.jpg (73.03 KiB) Visto 4887 volte
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8729
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: El dilemma dele strade romane
La carta me ga incuriosido bastanza, per cui la go citada anche in un altro post riguardo al torrente Settefontane.
Comunque come se ciama la via tra Pondares e Settefontane? Legio giusto "via Mezagola"? Xe comunque un nome che no go mai sentido. Sarà quela che deso se ciama "via Molino a Vento"?
Comunque come se ciama la via tra Pondares e Settefontane? Legio giusto "via Mezagola"? Xe comunque un nome che no go mai sentido. Sarà quela che deso se ciama "via Molino a Vento"?
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41466
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: El dilemma dele strade romane
secondo mi la carta vien del Caprin il Trecento a Trieste. carta otocentesca, comunque. Quindi una ricostruzion a posteriori.
El libro xe disponibile online? o xe ancora soto copyright?
El libro xe disponibile online? o xe ancora soto copyright?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
-
- vilegiante
- Messaggi: 45
- Iscritto il: mar 26 mag 2015, 13:40
Re: El dilemma dele strade romane
Grazie per il link, molti dei riferimenti riguardano il seguente, con interventi della stessa autrice:luco813 ha scritto:https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana LEGGETE QUI!
C'era una strada sul fondo valle VIa GIulia.... e anche Strada per Fiume era una Strada Romana.
Per Aquileia c'erano due parallele: Salita Contovello e Strada del Friuli (un sentiero).
Immagino che le due strade fossero state costruite per evitare incroci essendo strette.
http://www2.units.it/adriatic/files/Ter ... 202012.pdf
-
- vilegiante
- Messaggi: 45
- Iscritto il: mar 26 mag 2015, 13:40
Re: El dilemma dele strade romane
Qui la mappa (del Caprin, ne sono certo) mostra per "via Nuova" o "strada del Friuli" un tracciato differente, che, sovrapponendo a occhio con le carte attuali sembra addirittura quello della salita Trenovia e via del Panorama, cioè un percorso piuttosto tortuoso attraverso il colle di Scorcola che ci riporterebbe comunque al termine di via Romagna, e da qui ci si ricollega alla mia risposta precedente. Comunque penso siano tutte ipotesi formulate ai tempi che non hanno trovato e forse non troveranno riscontri certi.luco813 ha scritto:Ecco Trieste nel 1300
Re: El dilemma dele strade romane
Guardando le carte del Catasto 1800 la strada rossa che scende da Prosecco non mi sembra il tracciato di Strada del Friuli.... piuttosto Salita di Contovello.
Su quella che diventerà Strada del Friuli c'è un sentiero...
Via Marghezzola potrebbe essere via Molino a Vento.
Su quella che diventerà Strada del Friuli c'è un sentiero...
Via Marghezzola potrebbe essere via Molino a Vento.
Re: El dilemma dele strade romane
Dove si trova "Molini" a Trieste? Da dove scende il Rio San Pelagio...
Re: El dilemma dele strade romane
Interessanti le cartine...
- Allegati
-
- ts1300.jpg (167.17 KiB) Visto 4848 volte
Re: El dilemma dele strade romane
Via Mazagola è divenuta "via Molino a Vento" accesso diretto per Via dell'Istria e per San Lorenzo
Però non capisco il tracciato da Via dell'Istria a San Lorenzo...
Però non capisco il tracciato da Via dell'Istria a San Lorenzo...
Re: El dilemma dele strade romane
Strade storiche dovevano essere anche Via de Marchesetti-Via della Ginnastica; Via Battisti-Via Giulia-Damiano Chiesa-Montespaccato (Strada della Carniola)
Re: El dilemma dele strade romane
Una strada romana - Tracce del passato.
La strada che dal Valico di Monte Spaccato scende verso la città ricalca probabilmente uno dei percorsi che fin dai tempi più remoti si erano aperti al cammino, agli incontri e anche agli scontri degli uomini che prima frequentarono e poi si stabilirono sulle altre del Carso approfittando degli inverni miti, tipici della costa, per far pascolare le loro mandrie.
Sul soprastante Monte Calvo sono stati ritrovati i resti del muro di cinta di un castelliere, tipico villaggio fortificato dell’età del ferro (X secolo a.C.).
La strada venne ampliata in epoca romana, ai tempi di Augusto, impegnato in azioni militari contro i giapidi nel Carso Orientale.
Tergeste (Trieste) e il suo retroterra furono inserite nella X regio e poi nella provincia Venetia e Histria in diretto contatto con i popoli e le grandi direttrici del Danubio, della Drava, della Sava e dei Balcan.
Attraverso il valico dunque Tergeste fu collegata – per motivi militari, politici e commerciali – sia alla strada che proveniente dal vallo fortificato di Piro, collegava Aquileia (strategico centro romano della regione) a Iulia Emona (Lubiana), sia sulla strada che proveniente da Fonte Timavi (Bocche del Timavo) collegava Aquileia a Tarsatica (Fime).
Dopo le invasioni barbariche, in tempo medioevale, questa zona di campagne e di boschi era conosciuta con il nome di Bovolenta e appartenne ad alcune famiglie patrizie triestine, al vescovado e al convento delle benedettine.
Del vicino paese di Padriciano (Paderiche) e il transito pedonale su questa strada aumentò negli anni in cui Trieste si ingrandì grazie all’espansione dei traffici portuali.
Quotidianamente le donne di Padriciano (116 abitanti nel 1816) si incamminavano per vendere il latte nelle case della città.
I contenitori del latte venivano trasportati in ceste che le lattaie reggevano in testa, spesso assieme ad altri prodotti agricoli.
Solo negli anni Trenta comparvero gli asini che bardati con delle apposite bisacce, potevano trasportare fino a quattro contenitori di latte.
Per portare altri oggetti piccoli veniva usato in paese anche un carretto a due rote portato a mano, mentre il bue er impiegato per trainare i carri più grandi utilizzati per il trasporto del letame, del pietrisco e della legna.
La strada ebbe una continua manutenzione: furono realizzate diverse caditoie trasversali in pietra arenaria per drenare a valle l’acqua piovana e nei punti più esposti fu eseguita una lastricatura ai bordi con la successiva posa di paracarri. Sia in pietra arenaria che in pietra calcarea.
Questo percorso fu scelto anche dai naturalisti che salivano al Monte Spaccato per erborizzare o per camminare sul Carso.
Nel 1939 fu posizionato in prossimità della sella, a cura dell’Ente Autonomo Statale della Strada, un cippo di calcare di Aurisina di notevoli dimensioni e del peso di 7 tonnellate, che riportava un’iscrizione dell’archeologo istriano Piero Sticotti, allora direttore del Museo di storia ed Arte di Trieste: “Attraverso questo valico – sopra la valle di San Giovanni – stillate dalle sue rocce le sacre acque del Timavo – spaccata la viva rupe dal ferro dei Legionari di Augusto – fu aperta questa strada che da Tergeste – fatta colonia romana dal fondatore dell’impero – portò le aquile romane a debellare i barbari alla porta orientale d’Italia”.
Il cippo fu progettato dall’arch. Arduino Berlan, erede di una famiglia di architetti triestini e fu danneggiato dagli eventi bellici. (Oggi del manufatto originrio restano alcuni blocchi visibili scendendo la strada per un centinaio di metri dal sottopasso).
Il trasporto del latte andò scemando agli inizi degli anni Quaranta, sia a causa della realizzazione di una moderna “centrale del latte”, sia dalla comparsa dei primi mezzi motorizzati.
Secondo le ricerche del Circolo Slovan la prima moto arrivò a Padriciano nel 1935, il primo autocarro per il trasporto nel 1947, il primo autobus di linea nel 1948 e la prima automobile nel 1951.
Negli anni 50 fu realizzata anche la nuova strada statale n. 202, meglio conosciuta come “Camionale” e la vecchia strada romana perse definitivamente la sua funzione commerciale e fu abbandonata nel decennio successivo.
http://andreypejbosky.blogspot.it/2013/ ... ssato.html
Confermato tracciato via Giulia-Strada di Guardiella-Damiano Chiesa-Strada Romana-Monte Spaccato-Postumia/Fiume (era l'uscita principale costruita da Augusto).
La strada rimase in uso fino alla Seconda Guerra Mondiale, sostituita dalla più comoda "Camionale".
La strada che dal Valico di Monte Spaccato scende verso la città ricalca probabilmente uno dei percorsi che fin dai tempi più remoti si erano aperti al cammino, agli incontri e anche agli scontri degli uomini che prima frequentarono e poi si stabilirono sulle altre del Carso approfittando degli inverni miti, tipici della costa, per far pascolare le loro mandrie.
Sul soprastante Monte Calvo sono stati ritrovati i resti del muro di cinta di un castelliere, tipico villaggio fortificato dell’età del ferro (X secolo a.C.).
La strada venne ampliata in epoca romana, ai tempi di Augusto, impegnato in azioni militari contro i giapidi nel Carso Orientale.
Tergeste (Trieste) e il suo retroterra furono inserite nella X regio e poi nella provincia Venetia e Histria in diretto contatto con i popoli e le grandi direttrici del Danubio, della Drava, della Sava e dei Balcan.
Attraverso il valico dunque Tergeste fu collegata – per motivi militari, politici e commerciali – sia alla strada che proveniente dal vallo fortificato di Piro, collegava Aquileia (strategico centro romano della regione) a Iulia Emona (Lubiana), sia sulla strada che proveniente da Fonte Timavi (Bocche del Timavo) collegava Aquileia a Tarsatica (Fime).
Dopo le invasioni barbariche, in tempo medioevale, questa zona di campagne e di boschi era conosciuta con il nome di Bovolenta e appartenne ad alcune famiglie patrizie triestine, al vescovado e al convento delle benedettine.
Del vicino paese di Padriciano (Paderiche) e il transito pedonale su questa strada aumentò negli anni in cui Trieste si ingrandì grazie all’espansione dei traffici portuali.
Quotidianamente le donne di Padriciano (116 abitanti nel 1816) si incamminavano per vendere il latte nelle case della città.
I contenitori del latte venivano trasportati in ceste che le lattaie reggevano in testa, spesso assieme ad altri prodotti agricoli.
Solo negli anni Trenta comparvero gli asini che bardati con delle apposite bisacce, potevano trasportare fino a quattro contenitori di latte.
Per portare altri oggetti piccoli veniva usato in paese anche un carretto a due rote portato a mano, mentre il bue er impiegato per trainare i carri più grandi utilizzati per il trasporto del letame, del pietrisco e della legna.
La strada ebbe una continua manutenzione: furono realizzate diverse caditoie trasversali in pietra arenaria per drenare a valle l’acqua piovana e nei punti più esposti fu eseguita una lastricatura ai bordi con la successiva posa di paracarri. Sia in pietra arenaria che in pietra calcarea.
Questo percorso fu scelto anche dai naturalisti che salivano al Monte Spaccato per erborizzare o per camminare sul Carso.
Nel 1939 fu posizionato in prossimità della sella, a cura dell’Ente Autonomo Statale della Strada, un cippo di calcare di Aurisina di notevoli dimensioni e del peso di 7 tonnellate, che riportava un’iscrizione dell’archeologo istriano Piero Sticotti, allora direttore del Museo di storia ed Arte di Trieste: “Attraverso questo valico – sopra la valle di San Giovanni – stillate dalle sue rocce le sacre acque del Timavo – spaccata la viva rupe dal ferro dei Legionari di Augusto – fu aperta questa strada che da Tergeste – fatta colonia romana dal fondatore dell’impero – portò le aquile romane a debellare i barbari alla porta orientale d’Italia”.
Il cippo fu progettato dall’arch. Arduino Berlan, erede di una famiglia di architetti triestini e fu danneggiato dagli eventi bellici. (Oggi del manufatto originrio restano alcuni blocchi visibili scendendo la strada per un centinaio di metri dal sottopasso).
Il trasporto del latte andò scemando agli inizi degli anni Quaranta, sia a causa della realizzazione di una moderna “centrale del latte”, sia dalla comparsa dei primi mezzi motorizzati.
Secondo le ricerche del Circolo Slovan la prima moto arrivò a Padriciano nel 1935, il primo autocarro per il trasporto nel 1947, il primo autobus di linea nel 1948 e la prima automobile nel 1951.
Negli anni 50 fu realizzata anche la nuova strada statale n. 202, meglio conosciuta come “Camionale” e la vecchia strada romana perse definitivamente la sua funzione commerciale e fu abbandonata nel decennio successivo.
http://andreypejbosky.blogspot.it/2013/ ... ssato.html
Confermato tracciato via Giulia-Strada di Guardiella-Damiano Chiesa-Strada Romana-Monte Spaccato-Postumia/Fiume (era l'uscita principale costruita da Augusto).
La strada rimase in uso fino alla Seconda Guerra Mondiale, sostituita dalla più comoda "Camionale".
Re: El dilemma dele strade romane
Colgo l'occasione per segnalare che:
1) La via Gemina da Aquileia passava per Gorizia Aidussina-Postumia-Lubiana-Maribor e andava verso l'Ungheria:
2) La Via Appia Petrara da Udine- Cividale a Belgrado passando per Caporetto-Moistrocca-Fusine-Lubiana-Zagabria-Vinkovci-Belgrado. Da qui iniziava la Via Militaris che portava a Costantinopoli.
1) La via Gemina da Aquileia passava per Gorizia Aidussina-Postumia-Lubiana-Maribor e andava verso l'Ungheria:
2) La Via Appia Petrara da Udine- Cividale a Belgrado passando per Caporetto-Moistrocca-Fusine-Lubiana-Zagabria-Vinkovci-Belgrado. Da qui iniziava la Via Militaris che portava a Costantinopoli.
Re: El dilemma dele strade romane
Alcune interessanti toponimi sulla via Aquileia/Venezia-Graz-Vienna-Bratislava.
la strada in questione è conosciuta oggi con il nome di Pontebbana...
Ma ebbe un bel po' di nomi:
Via Norwena
Via Norrena
Via Norrica
Via Tresemana
Via dell'Ambra
Via Julia Augusta
Via Pontebbana.
Ben 7 nomi per la stessa strada...
la strada in questione è conosciuta oggi con il nome di Pontebbana...
Ma ebbe un bel po' di nomi:
Via Norwena
Via Norrena
Via Norrica
Via Tresemana
Via dell'Ambra
Via Julia Augusta
Via Pontebbana.
Ben 7 nomi per la stessa strada...
Re: El dilemma dele strade romane
Scala Santa era una via molto importante e trafficata del passato storico di Trieste. Fino al 1780 era l'unica strada (pedonale) che univa Trieste a Opicina.
http://www.spiz.it/rampigada-santa/ramp ... l-percorso (Via della Carniola) Strada per Lubiana
http://www.spiz.it/rampigada-santa/ramp ... l-percorso (Via della Carniola) Strada per Lubiana
Re: El dilemma dele strade romane
Penso che anche via Bonomea fosse strada romana, tra l'altro arriva a quello che si chiama Campo Romano....
Re: El dilemma dele strade romane
Altra strada romana era la Strada Stefania conosciuta al tempo dei romani con il nome di Via Stefania.
Insomma non sapevo che Trieste avesse tutte queste strade...
Insomma non sapevo che Trieste avesse tutte queste strade...
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41466
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: El dilemma dele strade romane
non so a quale strada ti riferisca e perchè i Romani avrebbero dovuto chiamarla Stefania (nome poco comune per strade ai tempi dei romani e venuto in auge con san Stefano protomartire, direi anche perchè il nome viene dal greco), ma io conosco solo un sentiero Stefania, parallelo sotto la Napoleonica, alquanto mal segnato, e ch e mi dicono sia stato tracciato nella seconda metà dell'Ottocento e dedicato a Stefania del Belgio, consorte alquanto infelice dell'erede Rodolfo d'Asburgo.luco813 ha scritto:Altra strada romana era la Strada Stefania conosciuta al tempo dei romani con il nome di Via Stefania.
Insomma non sapevo che Trieste avesse tutte queste strade...
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)