Mio papà

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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Anche mia mamma e mio papà donarono le loro fedi alla Patria e portarono le fedi di ferro fino al festeggiamento delle nozze d'argento.


Ciao ciao
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Elisa
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Messaggio da Elisa »

Preziosi commenti-testimoni di sensazioni su quell`….oro alla patria, che nella mia memoria si riduce a:"…ma...bisognava darghela la vera (l`anello nuziale) cossì come bisognava averghe la "tessera" per poder laorar..."
Ma almeno ebbero la rivincita in famiglia: ci riuscirono a nascondere il rame che non era un lusso, era il "padellame" di uso giornaliero, poveracci!
Cosí poi il vecchio, amato e folcloristico paròl de la polenta ce lo siamo messo sulle spalle e portato dietro nell`espatrio.
Comunque mi meraviglia sapere che anche lo sposo doveva donare la fede, non l`avevo mai sentito dire, mai saputo!
Ho piacere di sapere della fede di ferro della bisnonna di DJANGO tale e quale quella di mia mamma. Se osservi vedrai un taglio che permetteva allargare il cerchio a tutte le misure.
E in che cosa si sarà trasformata la fusione del portale di bronzo?... altro capitolo.
A Trento si cantava: "A Trento le campane pù no sonan, i l`ha tolte zò i todeschi a far canoni...


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Elisa ha scritto:E in che cosa si sarà trasformata la fusione del portale di bronzo?... altro capitolo.
A Trento si cantava: "A Trento le campane pù no sonan, i l`ha tolte zò i todeschi a far canoni...
il portale di bronzo del Pantheon è confluito in un altro capolavoro, il baldacchino di san Pietro del Bernini.
per campane/cannoni, lo scambio è stato continuo: in guerra , fondevano le campane per far cannoni, a guerra finita fondevano i cannoni del vinto per far campane del vincitore. Adesso le campane non servono più per segnare il tempo ( l'Angelus, il Vespro, i funerali..) e semmai danno fastidio ai vicini e al posto dei cannoni ci sono i missili :(


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Mio papà.
Mio papà quando noi eravamo piccoli, ci sapeva spiegare la musica inventandosi dei racconti applicati alla musica adatti alla fantasia dei bambini.
Ricordo in parte l'affascinante spiegazione della sinfonia del Gugliemo Tell: "La danza dei conigli". Il mio futuro cognato aveva una quindicina di conigli che teneva in una congliera sulla terrazza che c'era sul tetto della casa.Da qui venne la storia, che affascinò tutti gli spettatori vicino a mio papà che la raccontava a mia sorella quando al castello di S.Giusto diedero la sinfonia. Io non c'ero, ero ancora troppo piccola, ma la storia ce la raccontava ogni volta che ascoltavamo il disco.


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Messaggio da duralex »

A proposito del bronzo dei canoni, mi go una picia urna de bronzo che me regalò mia nona fatta con el bronzo dei canoni austriachi caturadi. La xe verde con tanto de coperchio e me la tegno carisima.


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Elisa
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Messaggio da Elisa »

Babatriestina, è bella la Storia (ma non a scuola per carità!) Mi illudo di essere già a Roma, che spero poter visitare. Davanti al baldacchino in San Pietro ripasserò la storia.
"Nada se pierde, todo se transforma"...sostiene un detto di qui che si può associare a "niente svanisce, tutto si ...rifonde", Monumenti, campane, cannoni.


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Elisa
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Messaggio da Elisa »

E già che ci sono, magari fuori posto perchè per mancanza di esperienza non so dove trovare l`articolo che ho letto, che parla di "sudditi" e credo sia di AdlerTS, ricordo:
In un comune di Trento, quando arrivò il soccorso dell`UNRRA, sul finire della seconda guerra o poco dopo, diedero la facoltà della distribuzione del materiale ad una famiglia composta da figli NATI IN BRASILE da papà e mamma trentini emigrati e tutti rimpatriati verso il 1930.
(Quanto segue va tra parentesi: noi siamo arrivati tardi comunque alla distribuzione ed abbiamo trovato soltanto:..... fiammiferi e "lumini" di cartone).
Sulla porta della casa dei brasiliani, luogo della distribuzione, c`era questa iscrizione:"Sudditi americani".


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Messaggio da Elisa »

Il Guglielmo Tell di Nona Picia: mi produce tanto piacere l`ascolto dell`introduzione a quest`Opera di Rossini: è l`Overture. Trovo questa composizione musicale bellissima!


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Messaggio da Nona Picia »

Anch'io. Mi piace moltissimo, ma non l'ascolto spesso!


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Messaggio da Elisa »

E`una di quelle composizioni musicali che ti danno "una scoriata", "un tiramisù", insomma musica stimolante in più di piacevole, questa overture del Guglielmo Tell.


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Messaggio da AdlerTS »

duralex ha scritto:A proposito del bronzo dei canoni, mi go una picia urna de bronzo che me regalò mia nona fatta con el bronzo dei canoni austriachi caturadi. La xe verde con tanto de coperchio e me la tegno carisima.
Vuota ?


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Messaggio da duralex »

Vuota sì. De cossa dovessi esser piena?


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Messaggio da Elisa »

Vuota sì, ma se tu te la tieni carissima è perchè lo merita, perchè è essa stessa un impagabile ricordo.


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Messaggio da AdlerTS »

duralex ha scritto:Vuota sì. De cossa dovessi esser piena?
Niente de preciso ... curiosità stupida ;--D


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Messaggio da Elisa »

Questa la è storica! No i lo saveva ancor che la sarìa nada avanti per ancora un an!
No trovo nel Worterbuch cossa vol dir "ROTUNDE".
Allegati
img059.jpg


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Messaggio da McFriend »

Ho guardato a google.at e ho trovato che Wien Rotunde è una specie di cupola al Wiener Prater, il famoso parco dove esiste la famosa giostra e famosa per il film "Il terzo uomo". A mio avviso uno dei miglior film sulla guerra fredda e dalla colonna sonora indimenticabile. :-D


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Messaggio da Elisa »

Infinite grazie McFriend!

Approfitto giá che ci sono su Mio papá.
Lui fu quell`animasanta che in famiglia metteva via tutto, ricordi e foto, e l`abbiamo avuto con noi fino ai 91 anni!
Grazie a lui possiamo percorrere la storia di famiglia.....illustrata.
Desidero postare una di quelle foto messe via, del corpo pompieri in manovre antiincendio sul "castelletto" o "tribuna", e magari anche una del corpo in divisa....anni 30.
Ditemi se va, o non viene al caso.
Ciao.


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Messaggio da AdlerTS »

Di Vigili del fuoco ne parliamo qua

Se vuoi, ti leggiamo volentieri :wink:


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Messaggio da Elisa »

Cartolina di guerra.
E`da poco tempo che mio fratello mi ha fatto conoscere una cartolina da lui conservata, dell`epoca della prima guerra mondiale e del periodo in cui nostro padre si trovava sul fronte. Non si può leggere l`anno che comunque corrisponde al 1916 o 17 o 18, perchè poi fece ritorno a Trento pochi giorni prima dell`otto dicembre 1918 in cui compiva vent`anni.
`"FOGLIO DI CONGEDO ILLIMITATO RILASCIATO A.......CHE HA PRESTATO SERVIZIO COL GRADO DI "SOLDATO" NELL`ESERCITO AUSTROUNGARICO PRIMA DELL`ANNESSIONE. Arruolamento e prima venuta alle armi: maggio 1916 nella leva della classe 1898”.

Da questa cartolina inviata da una dama italiana presumibilmente in missione di assitente o visitatrice sociale a mio papà mentre era ricoverato in ospedale di guerra per ferita da scheggia al collo, scopriamo almeno, finalmente, il luogo dove si trovava l`ospedale di guerra “Kriegsspital”: in Polonia, vicino ai Carpazi.

La gentile persona italiana che si preoccupa di far pervenire una cartolina di interessamento e con i suoi saluti per il soldato, scrive a maniera di commiato: “Preghiamo Iddio che soccorra tutti i nostri”. ……

E AdlerTS ha trascritto:

Posted: Wed May 24, 2006 10:17 pm Post subject: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo


________________________________________
Manifesto dell’imperatore Francesco Giuseppe del 23.05.1915, pubblicato sul “Wiener Zeitung”

………..“Prego l’Onnipossente che benedica le nostre bandiere e prenda la nostra giusta causa sotto la sua clemente tutela”.

Desidero mettere in evidenza per AdlerTS una significativa coincidenza di idee, desideri, illusioni, o chiamiamole come vogliamo, e tutto ciò che immaginiamo possa derivare da una guerra (mio papà ritrattato in presenza dell`immagine dell`Ìmperatore…) con una sola differenza: che una medesima invocazione fu scritta in due lingue: italiano e tedesco.

Poi la cartolina illustrata reca il ritratto di…….un personaggio in apparenza perbene anche se, comunque misterioso.
Allegati
divisadietro.jpg
divisa di.....jpg


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Messaggio da Elisa »

1914-1917
I TRENTINI NELL’INFERNO DELLA GUERRA AUSTRO-RUSSA

GALIZIA E CARPAZI:
LA GUERRA AUSTRO-RUSSA SUL FRONTE ORIENTALE DAL 1914 AL 1917

SOLDATI DEL TIROLO ITALIANO AL FRONTE ORIENTALE
IL CONTRIBUTO DEL TRENTINO
La realtà è che i Kaiserjäger ed i Landesschützen trentini di lingua italiana si batterono né meglio né peggio dei soldati delle altre nazionalità trascinate nel vortice del fronte orientale, eccezion fatta, è doveroso ricordarlo, per i reparti di lingua tedesca. Per loro la guerra era arrivata improvvisa, obbligandoli ad abbandonare famiglia e beni per andare a combattere in terre sconosciute contro popoli mai prima incontrati. Fecero ciò che la legge della guerra loro imponeva, con forte spirito di corpo e con la speranza, o il sogno, di un rapido ritorno alle proprie case. Pur senza essere in genere inebriati da travolgente amor di patria, essi accettarono il conflitto e tutto ciò che questo comportava, con rassegnazione e con un innegabile senso del dovere che traeva la sua origine e la sua forza dalla tradizione e dal giuramento di fedeltà all’imperatore.
A fronte di una popolazione di circa quattrocentoventimila anime, il Tirolo italiano e la comunità ladina fornirono, all’atto della mobilitazione, circa 27.000 militari ai quali altri 28.000 si aggiunsero dal novembre 1914 alla fine della guerra. In tutto erano oltre 55.000 uomini.
Non si trattava quindi di un contributo modesto: le valli trentine si spopolarono letteralmente della loro popolazione maschile nel corso del conflitto, anche se il fenomeno non fu immediato. La mobilitazione generale dell’estate del ’14 coinvolgeva infatti, Landsturm a parte, gli abili alla leva tra i 21 ed i 32 anni. Nel novembre 1914 vennero richiamati i ventenni mentre, dopo il maggio 1915, la leva in massa richiamò in servizio tutti gli abili alle armi fino ai cinquant’anni. Nel 1916 vennero coinvolti i diciottenni e nell’anno successivo persino i diciassettenni!
I reparti nei quali erano stati inquadrati i trentini vennero coinvolti nei combattimenti sin dai primi giorni di guerra, vivendo il dramma delle disastrose ritirate attraverso le pianure galiziane e i sanguinosi scontri con le masse di fanteria russa sulle creste dei Carpazi. Le durissime perdite subite nel 1914 dalle armate asburgiche non risparmiarono quindi i soldati del Tirolo italiano: lo testimoniano gli organici al 31 dicembre 1914 dei quattro reggimenti Kaiserjäger (che in agosto potevano ciascuno disporre di circa 4.500 effettivi in linea e di una riserva in addestramento in Tirolo di altri 2.500): il 1° reg.to era ridotto a 1.237 uomini, e gli altri a 1.105, 1.328 e 1.012 rispettivamente!

La nuda realtà delle cifre parla però meglio di ogni elucubrazione su fede e spirito combattivo: a fine guerra ai trentini erano state attribuite 8 medaglie d’oro al valor militare, 160 medaglie d’argento e migliaia di bronzo. Ma sugli oltre 55.000 mobilitati, dagli 8.000 ai 12.000 erano sepolti nei cimiteri di guerra della Galizia, della Bucovina, sui Carpazi, sul fronte balcanico e su quello italiano; una percentuale di almeno il 22 per mille dell’intera popolazione, cifra leggermente più alta della media dei caduti di tutte le regioni della duplice monarchia. Più di 14.000 erano inoltre i feriti, mentre 12.000 erano caduti prigionieri. La massima parte delle perdite era avvenuta sugli sterminati campi di battaglia del fronte orientale, dal quale quasi nessuna salma, se non quella di qualche ufficiale, ha mai fatto ritorno.


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