1848 a Trieste

De 'l porto franco a la prima guera mondial
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1848 a Trieste

Messaggio da AdlerTS »

babatriestina nel post sull'Hotel de la Ville ha scritto:
Per el 48 a Trieste, voleria anca mi far un post più completo. Xe zerto che qua nel 1848 no esisteva ancora iredentismo, e tuta la la festa xe stada per la notizia de Vienna che i gaveva proclamado la costituzion ( chissà, se no i se la gavessi rimagnada l'anno dopo, come che saria andado avanti? ben, fantastoria, no ga senso..) e go letto che i ga brusado el ritratto de Metternich. Un quadro o l'insegna de l'albergo?.
Po co Venezia ga proclamado la repubblica, qualchedun ga pensado de mandar congratulazioni o rinforzi, ma altri con la repubblica de Venezia gaveva ancora el dente invelenado e no se fidava :wink:
Xe comunque in quela ocasion che el caffè Tommaso xe stado ribattezzado Tommaseo.
Me par che po' sto discorso a parte non lo gavemo mai fatto :-)

L'altro giorno el Piccolo scriveva: “I patrioti raccolti attorno al settimanale La Favilla, fautori della repubblica di San Giusto, in analogia di quanto era accaduto a Venezia […]trovarono un consenso limitato. Ad accoglierli in strada trovarono non gli arsenalotti di S. Marco, ma gli ostili facchini delle ditte cosmopolite, presumibilmente incoraggiati dalle stesse. […] Quando il 23.05.1848 la flotta napoletana, quella sarda comandata dall’ammiraglio Albini e navi veneziane effettuarono un tentativo di sbarco sulla costa barcolana, non riuscirono a contrastare l’energica reazione dei soldati e degli abitanti della zona.”


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Messaggio da AdlerTS »

Approfondindo el discorso della flotta sabauda in adriatico nel 1848, ghe xe un par de robe curiose de contar: la flotta comandada dall'ammiraglio Albini jera partida da Genova el 26 aprile per darghe man forte agli insorti de Venezia, ma ben presto (el 23 maggio, appunto) la se presenta in rada, con la motivazion de rivendicar alcune navi veneziane che saria stade ancorade qua de noi.
La version però cambiava nei confronti della marina inglese, alla quale Albini sostien de trovarse qua per difender el commercio italian dall'Austria.
Al 2 giugno la flotta però se presta a bombardar gli austriaci asseragliadi a Caorle. Me par tre robe ben diverse ...
El 6 giugno gli italiani blocca el piroscafo Kaiserin e ghe impedissi de lassar el golfo: parti quindi cannonade dalle batterie de S. Andrea alla volta dei avversari. La flotta triestina comandada non gaveva inveze i numeri per affrontar faccia a faccia le navi nemiche. L'undici giugno Albini formalizza el blocco de Trieste con la seguente dichiarazion:

Dichiarazione del blocco di Trieste.

I due ammiragli comandanti le divisioni navali sarda e veneta, guidati dalle filantropiche intenzioni dei loro rispettivi governi, e compresi da quel
rispetto pel sacro diritto dei popoli che onora e distingue le nazioni incivilite, si hanno a principale pensiero (incrociando nell' Adriatico per difendere la causa del' italiana indipendenza) quello di non
recare alcun disturbo al commercio né molestare il traffico dei legni mercantili di qualsivoglia bandiera,l' austriaca compresa.

E però in conformità a tali principi, essisi terrebbero obbligati ad ogni specie di riguardi a favore della città di Trieste, ove la medesima, intenta ai soli affari commerciali, durando nel suo pacifico carattere, si fosse astenuta da ogni militare operazione.

Considerando ora che la città di Trieste, lungi dal rimanere esclusivamente commerciale, ha assunto l'ufficio d'una città di guerra: essendo fortificata
da un castello e da varie batterie: trovandosi presidiata da numerosa guarnigione: accogliendo una divisione di legni da guerra, che fuggente
dalla squadra italiana, mercé l'opera dei vapori del Lloyd austriaco, trovasi ora imbozzata sulla rada in posizione di attacco: guernendo di cannoni il
litorale e le alture, onde afforzare il sistema di fuochi incrociati : servendosi di vapori della commerciante compagnia del Lloyd armati in guerra, per mantenere il blocco di Venezia ed agevolare ogni maniera di guerresche intraprese: essendo stata sinora centro delle operazioni ostili contro i lidi della Venezia, e punto di mossa delle spedizioni di truppa, approvigionamenti e materiali per la guerra : aprendo il fuoco nella notte 6 giugno contro la squadra italiana, senza la minima provocazione ,
nell' atto che questa disponevasi a prendere i' ancoraggio per intavolare il giorno appresso trattative col governo : continuando, malgrado il silenzio
delle batterie della flotta, a tirare molti colpi di cannone, alcuni dei quali giunsero di rimbalzo sulla fregata sarda il S. Michele : considerando inoltre
con quale e quanta ferocia dalle armate austriache si combatta sul suolo italiano, i due ammiragli forti del loro diritto di guerra ed appoggiati alle
opinioni dei più riputati e popolari publicisti, dichiarano il blocco alla città e rada di Trieste per tutte le navi di bandiera austriaca a cominciare dal
giorno 15 del volgente mese di giugno. Dichiarando definitivamente la data del blocco per tutte le altre bandiere col giorno 15 luglio.

Fuori di Trieste, 11 giugno 1848.

ALBINI-BUA Contrammiraglio.


Nel frattempo però la division napoletana vien riciamada in patria. El nostro governator Roberto Algravio di Salm-Reifferscheid, dichiara quindi lo stato de assedio e el comandante militar de Trieste, Francesco conte Giulay, obbliga all'allontanamento i forestieri e vieta a qualsiasi tipo de imbarcazion de metterse in mar.
La speranza dell'Albini jera quela che, come a Venezia, i triestini se sollevassi contro la casa d'Austria, ma come savemo, questo non xe successo.
Visti i risultati, alla fine el Re italian dava l'ordine de convertir el blocco totale in blocco di osservazione, per bloccar eventuali tentativi de riprender Venezia da parte austriaca: nella nova lettera dell'ammiraglio ai vertici triestini el scrivi che el permetterà l'uscita e l'entrata delle navi che non porti truppe, armi o materiali da guerra.


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Messaggio da babatriestina »

sempre per el 1848, la concession dela costituzion da parte del imperator Ferdinando ga rallegrado i cittadini, e xe stadi composti alcuni inni patriottici, ve li riporto come che li go trovai sul Archeografo triestino: sul Inno dei pompieri i ga adattado, mettendo Fernando al posto de Ferdinando per ragioni de metrica:

Per la Patria e per l'onor
Per la nuova Libertà
Per Fernando Imperator.
Noi giuriam: si pugnerà.


( testo: probabile Dall'Ongaro, musica di Sinico)

ma ancora più esplicito xe el canto La Triestina, del medesimo, dedicado ala Guardia Nazional:

Bianca e rossa è la nostra bandiera
Bianca e rossa è la nostra coccarda,
e di Sergio la sacra alabarda
Cittadini a Trieste ci fa

Italiana è la nostra favella
Me co' Slavi e Germani viviamo
siam fratelli e per l'Austria giuriamo
Che fè grande la nostra città.

Se alla pugna l'allarme ci chiama
pronti siam col fucile e la spada
per difender la nostra contrada
per difender dell'Austria il Signor

Ma cessato il periglio si torna
dove all'opre il commercio ne inviti
siam diversi per lingue, ma uniti
Chè una sola è la lingua del cor

Sol di pace propizia al lavoro
l'alma nostra citta de è bramosa
Grande, libera, saggia, operosa,
Vuol Trieste con l'Austria fiorir

Ferdinando diè l'armi alla prode
Nazionale e alla civica schiera
Bianca e rossa è la nostra bandiera
e per essa vogliamo morir


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Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto: Italiana è la nostra favella
Me co' Slavi e Germani viviamo
siam fratelli e per l'Austria giuriamo
Che fè grande la nostra città.
Bel 'sto toco ... pecà che po' xe rivado el 900 e ga cambiado tuto :?


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Messaggio da babatriestina »

iera la posizion de Rossetti, più o meno; ma no ga cambiado nel 900, ga cominciado a cambiar nel 1849, co i se ga magnado indrio la costituzion :roll: , el decennio fra el 1849 e el 1859 ga cambiado molta roba, e l'Austria no ga rivado a adeguarse ai cambiamenti al momento bon.
e po le lotte nazionali dela seconda metà del secolo ga continuado, altro che fratelli, i se vardava in cagnesco, perfin i internazionalisti socialisti gaveva i propri partiti nazionali... Se fossi restado cussì idilliaco, forsi l'Austria no se gavessi sfassado..


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Re: 1848 a Trieste

Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto:e go letto che i ga brusado el ritratto de Metternich. Un quadro o l'insegna de l'albergo?.
Go trovado sto ritratto giovanile del Metternich

Immagine

Un volto quasi moderno :-)


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Messaggio da babatriestina »

De giovine, Metternich iera un gran cotoler; del ritratto, el me par più o meno sempre preciso.
Anche la storia delle sue mogli, l'ultima assai più giovine, valessi la pena de esser ricordada. Legger anche "Tempi felici" memorie de Paolina Metternich.
De notar che Metternich no iera austriaco, ma tedesco Renan de Coblenza.


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Messaggio da Golfoblu »

babatriestina ha scritto: ma ancora più esplicito xe el canto La Triestina, del medesimo, dedicado ala Guardia Nazional:

Bianca e rossa è la nostra bandiera
Bianca e rossa è la nostra coccarda,
e di Sergio la sacra alabarda
Cittadini a Trieste ci fa

Italiana è la nostra favella ..........................................
Peccà che no i la ga scrita in " gnoco" :'-( :'-( :'-(


Ogni luogo è Patria mia, perchè da ogni luogo posso vedere il cielo - Seneca.

Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sola, ma a motivo della carità.
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Messaggio da AdlerTS »

La Österreichische Nationalbibliothek (ÖNB) ga avviado dal 2005 un progetto de digitalizzazion per lo studio della rivoluzion nel 1848, contenente volantini opuscoli, manifesti, affissioni murali, litografie, giornai ed altro.

La ricerca se pol far tramite una data sul calendario oppure una delle aree geografiche (Vienna, Terre della Corona, Ungheria, Lombardo-Veneto, Germania).
Per Trieste el link xe questo qua (almeno una 30ina de documenti :wink:


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Messaggio da AdlerTS »

A Trieste nel 1848 se podeva distinguer due partiti: la Societa’ dei triestini” e la “Giunta triestina”
La prima, che fazeva riferimento a Pietro Kandler, rappresentava el ceto medio, mentre la seconda fazeva riferimento al Von Bruck e rappresentava maggiormente l'imprenditoria. Per la "Giunta" el futuro della città passava per la Confederazion germanica, mentre la "Società", visto appunto el clamor dei avvenimenti del '48, approfitta per far arrivar a Vienna el seguente promemoria, ricco de richieste, alcune delle quali degne de nota:


PROMEMORIA PEI DEPUTATI ALL’ ASSEMBLEA COSTITUENTE AUSTRIACA, DELIBERATO DALLA SOCIETÀ DEI TRIESTINI NELLE ASSEMBLEE POPOLARI DEL 22,23,24 E 25 GIUGNO 1848.

(stampado dalla Tipografia Marenigh)

FORMA NELLA QUALE I DEPUTATI SI PRESENTERANNO ALL’ASSEMBLEA

I deputati triestini si presenteranno all’Assemblea nella qualità di rappresentanti della Provincia – Stato di Trieste, in tutta forma, senza attendere né provocare su di ciò una speciale decisione o riconoscimento della Camera.
I mandati che loro verranno rilasciati dal Municipio dovranno essere quindi concepiti in questo senso, a fine di rimuovere ogni difficoltà che altrimenti si presenterebbe in proposito all’atto della verificazione dei poteri.

INCOMBENZA DEI DEPUTATI

Dovendo i Deputati di Trieste trattare a pro della Monarchia, ed inoltre a vantaggio di Trieste, tanto sotto l’aspetto di Provincia che sotto quello di Comune, le norme che i medesimi dovrebbero seguire si dividono nei capi seguenti:

MONARCHIA

L’Impero sia uno ed indivisibile
; il suo territorio distribuito secondo le diverse provincie sulle basi del rispettivo diritto.
La sovranità è una ed indivisibile ed appartiene all’intera nazione.
La nazione esercita la Sovranità soltanto in via di delegazione, mediante i suoi rappresentanti che sono il Corpo legislativo e l’Imperatore.
Il potere legislativo spetta alle Camere.
Il potere esecutivo spetta all’Imperatore.
Non havvi autorità al di sopra della legge.
[…]

PRINCIPJ DI DIRITTO E LEGISLAZIONE

Tutti gli uomini sono uguali dinanzi alla Legge.
Libero esercizio di ogni culto.
La differenza di culto non porta differenza nei diritti politici.
Introduzione del matrimonio civile.
Abolizione di tutti i monopolj.
[…]

DIRITTI PROVINCIALI DI TRIESTE

Intima unione della Provincia al centro della Monarchia in tutta la estensione compatibile colla massima integrità dei diritti provinciali.
Rinnovazione formale e solenne del patto ed istrumento di Dedizione del 1382, verso rinuncia (in via di transizione) ai diritti incompatibili colla nuova forma di Governo, e contrarj allo spirito del tempo […]
Riconoscimento e garanzia della prevalente nazionalità italiana.
Adozione della lingua italiana in tutti i pubblici Dicasteri, e nella pubblica Istruzione, tanto pelle scuole elementari che per gli studi superiori. Nelle scuole popolari del contado sarà all’invece da adottarsi la lingua slava, dovendosi ritenere anche per le parti del nostro territorio, ove attualmente vive la popolazione slava, il principio di piena garanzia di quella nazionalità.
Fondazione di una Università con facoltà teologica, filosofica e legale pelle provincie litorali Austriache.

Ripristinamento degli antichi confini territoriali della Provincia di Trieste.
Fusione della Provincia di Trieste con quelle del Marchesato e della contea d’Istria sotto una sola amministrazione e rappresentanza provinciale, in via di trattato fra i rappresentanti delle suddette tre provincie.
Formazione d’un parlamento provinciale pella Provincia di Trieste e per tutta l’Istria, qualora venissero a fondersi in uno Stato solo.
Diritto d’Autonomia provinciale, e percezione di proprie rendite provinciali.
Il parlamento provinciale abbia il diritto d’imposta per far fronte alle spese provinciali; l’amministrazione provinciale sia libera ed indipendente.
Formazione di Statuti provinciali, adottati dal parlamento provinciale, e sanzionati dall’Imperatore.
Indipendenza della provincia di Trieste da ogni vincolo verso le altre provincie della Monarchia, salva la summentovata fusione coll’Istria.
Diritto della provincia di non poter venir aggravata oltre quanto lo è attualmente, a meno che ciò non segua espresso consenso del Parlamento provinciale.

INTERESSI MUNICIPALI

Affrancazione del comune di Trieste e così di tutti gli altri comuni della Provincia da ogni immediata prestazione verso lo Stato.
[…]
Il comune di Trieste sia per sempre esente da ogni ulteriore gravezza od imposta , restando fissato oer norma l’importo complessivo delle reluizioni che attualmente paga allo Stato ed in avvenire pagherebbe immediatamente e soltanto alla provincia, salvo il caso delle pubbliche contribuzioni.
[…]
Il comune di Trieste sia rappresentato da un proprio municipio goda l’autonomia municipale ossia il diritto alla formazione di proprj Statuti, ed abbia il diritto di nominare e salariare a beneplacito i propri impiegati municipali.
[…]
Il privilegio di portofranco con tutte le franchigie relative sia riconosciuto e garantito come vero diritto nell’atto di novazione dell’istrumento di dedizione del 1382.
Quindi in ispecialità siano riconosciuti come diritti:

1. L’esenzione da ogni servigio militare, da ogni imposta di testatico od altra contribuzione personale dei cittadini Triestini.
2. Esenzione della prestazione di quartieri militari in qualunque luogo urbano o rustico entro il territorio di Trieste.
3. Esenzione dal bollo per tutti gli atti e transazioni meramente mercantili.
4. Assoluta esenzione di qualsivoglia imposta, visita o limitazione per tutte le merci e persone che arrivano o partono per la via del mare e che arrivano per la via di terra entro il territorio triestino.
5. Assoluta libertà di commercio, per qualsivoglia persona sia indigena che straniera, ed esenzione da qualunque imposta per l’esercizio medesimo come anche per ogni ramo d’industria non commerciale.
[…]

In generale s’incaricano i Deputati Triestini di promuovere tutti gli interessi materiali di Trieste, di proporre e sostenere tutte quelle misure che ponno assicurare a questa città in modo durevole la sua condizione di emporio mercantile.


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Messaggio da babatriestina »

De l'Orlandini e della Repubblica de san Giusto, cossa me contè?

Mi trovo:
Ma non posso non ricordare e rendere il dovuto onore, ad un grande mazziniano triestino, Pietro Orlandini, che al pianterreno del Palazzo Romano, contrada del Ponte Rosso, aprì una famosa libreria, che divenne, durante la Restaurazione, ritrovo di patrioti e di cultori di studi letterari. Fu l'Orlandini, il 23 marzo del 1848, cinquantesimo del Tricolore italiano a Trieste, ad insorgere, con altri giovani, al grido di Viva la Repubblica, nella Piazza del Teatro, verso il Palazzo del Governatore, per indurre gli austriaci a cedere il potere ad un Governo provvisorio, presieduto dal poeta Antonio Gozzoletti. Giovanni Orlandini si era proposto di instaurare la Repubblica di San Giusto, da affratellare alla Repubblica di San Marco, a capo della quale era Daniele Manin.
Il manifesto dell'appello ai triestini dell'Orlandini richiamava espressioni ed immagini della prosa mazziniana. La tentata insurrezione fu subito repressa dalle autorità austriache.

Immagino che el Gozzoletti citado sia Antonio Gazzoletti
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Gazzoletti

te ga trovado anche el manifesto de Orlandini?


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Messaggio da AdlerTS »

In piazza del Teatro ghe xe una tabella che ricorda 'sta roba .. non gavemo la foto ?
Per el Manifesto, vedemo cossa se trova in giro :wink:
babatriestina ha scritto: il 23 marzo del 1848, cinquantesimo del Tricolore italiano a Trieste, ad insorgere, ?
50° a TS ? :roll:


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:I
babatriestina ha scritto: il 23 marzo del 1848, cinquantesimo del Tricolore italiano a Trieste, ad insorgere, ?
50° a TS ? :roll:
no ghe gavevo badado, penso i se riferissi ala bandiera della Repubblica Cisalpina del 1798
http://it.wikipedia.org/wiki/Bandiera_italiana
:-D :-D :-D


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Messaggio da AdlerTS »

Sempre dal libro sulle assicurazioni de Francesco Basilio:

I rivolgimenti politici che sconvolsero l'Europa nel 1848 e che trovarono associate alla prima Sezione del Lloyd Austriaco ben 26 Compagnie, apportarono un soffio di nuova vita, se non del tutto tranquilla, certo più indipendente e più libera negli atti de' nostri assicuratori.
Infatti dal 1848 in poi non troviamo più indicato nei Regolamenti per le Agenzie il „ Patronato di S. A. S. il Principe di Metternich" ; non troviamo più i prolissi verbali delle loro sedute, fitti di minute scritture; non vediamo più far grande caso se qualcuno, estraneo all'istituto, s'azzardasse di mettervi piede, e nemmeno compariscono i severi ordini agli impiegati di non lasciar esaminare gli atti se non dalle singole persone „ debitamente autorizzate".
Abbiamo constatato anche che in certi periodi non si tenevano sedute o che le decisioni non venivano registrate, e quando si riprendevano non si usava più quella forma burocratica e di sussiego che era la caratteristica di un tempo. Le menti, lo si capisce, erano rivolte ad altri ideali e, come scrisse Attilio Gentille „ tutte le opere e le imprese erano dirette alla costruzione del nuovo ordinamento sociale e politico, sul quale come da immensa e quadra base, dovevano più tardi innalzarsi gli edifici delle scienze e delle arti".
Mentre gli atti del triennio 1831—33 occupano un volume di quasi duecento pagine con la registrazione delle decisioni prese in centonove radunanze, gli atti che vanno dal 1848 al 1867, quindi di ben 17 anni, non riempiono che un libro della metà della grandezza del primo e contengono soltanto, accennate concisamente e brevemente, le deliberazioni prese.


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Re: 1848 a Trieste

Messaggio da Piereto »

Il 1848 fu un anno assai turbolento e anche l'anno della prima guerra di indipendenza italiana. Passando per Vicenza ho trovato questo monumento che ricorda i caduti austriaci che combatterono sul monte Berico il 10 giugno per conquistare la città di Vicenza che era insorta, battaglia vinta dal maresciallo Radetzki.

monumento.jpg
monumento.jpg (75.38 KiB) Visto 500 volte


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