Parlando de teatri, val la pena de ricordar el teatro sloven de via Petronio, che po nei ultimi anni sta portando avanti una politica de "collegamento linguistico", presentando spettacoli in sloven sovratitolai in italian.
giorni fa iera una version teatral del Mio Carso de Slataper, ma no so se in sede o in sede decentrada, in sloven coi soratitoli.
Mi ghe iero stada parecchi anni fa, prima de questo tipo de programmazion, per veder un balletto, che no ga problemi de lingua, el se ciamava Ballo dei cadetti, su musiche de Strauss, lo gavevo visto anni prima al Verdi e el teatro sloven lo presentava nel interpretazion - bona- de una compagnia slovena, immagino del teatro de Lubiana, che ogni tanto ga mandado qualche spettacolo anche al Verdi.
El Teatro sloven
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- babatriestina
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Re: El Teatro sloven
Dovessi esser stado ieri, nela cava abandonada de Rupinpicolo.babatriestina ha scritto:giorni fa iera una version teatral del Mio Carso de Slataper, ma no so se in sede o in sede decentrada, in sloven coi soratitoli.
I ga ristruturado el vecio edificio per convegni e altri picoli eventi, e i gà destinà la cava a spetacoli.
A un convegno ghe son stà, ma a spetacoli mai.
- AdlerTS
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Qualche appunto a proposito del teatro sloveno fino al 1918
Seguo come falsariga lo scritto di Bogomila Kravos all’interno del libro sulla mostra “Tu che m’hai preso il cuor” per scrivere qualcosa sulla diffusione dell’operetta nel teatro sloveno di fine 800, che si deve alle čitalnice (sale di lettura): risultano infatti negli anni 80 del 800 le rappresentazioni a Servola di “Pri belem konjičku” (Im weissen Roessl) di Blumenthal e “Revček Andrejček” al Fenice.
Il 27.04.1902 la Dramatično društvo (società drammatica triestina) allestiva invece al filodrammatico il “čevljar baron” (Er ist Baron) per la regia di Alojz Grebenec.
Tra il 1904 e il 1911 l’attività teatrale vira verso un teatro più impegnativo e serio, ma appunto dal 1911 il regista Leon Dragutinović decide di riportare la Dramatično ad un filone più esuberante ed instaura una collaborazione con il regista Mirko Polič per allestire diverse operette.
Il giorno di Natale del 1910 va in scena la prima di Mam’zelle Nitouche di Hervé e quindi Valčkovčar (Ein Walzertraum) di O. Strass con 11 repliche.
Nella stagione 1911-12 si prosegue con Ptičar (Der Vogelhaendler), Punčka (la Poupée) e Caričine Amaconke (Le amazzoni dell’Imperatrice) del compositore triestino Viktor Parma (1858-1924).
12 repliche di Jesenki Manovri (ein Herbstmanoever) e quindi grof Luksemburški (Der Graf von Luxemburg) di Lehar.
Nonostante il successo, nel febbraio 1914 viene scisso il contratto con Dragutinović motivando l’azione con la scarsa affluenza di pubblico, mentre pare che alla base delle discussioni tra il regista e la direzione fosse l’alto costo delle rappresentazioni. Nel periodo bellico viene messa in scena la fiaba V kraljestvu Palckov (nel regno degli gnomi) rappresentata dai bambini della SS Cirillo e Metodio al Narodni Dom.
Il 27.04.1902 la Dramatično društvo (società drammatica triestina) allestiva invece al filodrammatico il “čevljar baron” (Er ist Baron) per la regia di Alojz Grebenec.
Tra il 1904 e il 1911 l’attività teatrale vira verso un teatro più impegnativo e serio, ma appunto dal 1911 il regista Leon Dragutinović decide di riportare la Dramatično ad un filone più esuberante ed instaura una collaborazione con il regista Mirko Polič per allestire diverse operette.
Il giorno di Natale del 1910 va in scena la prima di Mam’zelle Nitouche di Hervé e quindi Valčkovčar (Ein Walzertraum) di O. Strass con 11 repliche.
Nella stagione 1911-12 si prosegue con Ptičar (Der Vogelhaendler), Punčka (la Poupée) e Caričine Amaconke (Le amazzoni dell’Imperatrice) del compositore triestino Viktor Parma (1858-1924).
12 repliche di Jesenki Manovri (ein Herbstmanoever) e quindi grof Luksemburški (Der Graf von Luxemburg) di Lehar.
Nonostante il successo, nel febbraio 1914 viene scisso il contratto con Dragutinović motivando l’azione con la scarsa affluenza di pubblico, mentre pare che alla base delle discussioni tra il regista e la direzione fosse l’alto costo delle rappresentazioni. Nel periodo bellico viene messa in scena la fiaba V kraljestvu Palckov (nel regno degli gnomi) rappresentata dai bambini della SS Cirillo e Metodio al Narodni Dom.
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Re: Qualche appunto a proposito del teatro sloveno fino al 1
Notar che Al cavallino bianco ( perchè questo xe el nome dela version italiana) de Blumenthal xe la comedia original, senza musica, perchè l'operetta omonima de Benatzky xe del 1930. Una curiosità: Blumenthal, che ga scritto sta commedia dopo un soggiorno in Austria e che metti come "deus ex machina " Franz Joseph, no iera austriaco ma tedesco, berlinese, e a Berlin xe nata la commedia nel 1898. Benatzky (Rudolf Josef František Benatzki) invece iera ceco e ga scritto l'operetta nel 1930.AdlerTS ha scritto:: risultano infatti negli anni 80 del 800 le rappresentazioni a Servola di “Pri belem konjičku” (Im weissen Roessl) di Blumenthal .
Una cartolina d'epoca del Weisses Roessl

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da ilgiornaledelfriuli.net
L’Unione culturale cattolica slovena di Gorizia festeggia con musica e teatro il 50° della sua fondazione. Nella speciale occasione ha radunato cantanti, musicisti, e attori per l’allestimento dell’ operetta La Contessa Mariza. del compositore ungherese Emmerich Kálmán. L’allestimento si basa sulla versione originale che riscosse un grande successo internazionale negli anni Venti e che venne rappresentata poi anche in America. [...] Il coro in scena è costituito da membri dei cori Hrast di Doberdò, Lojze Bratuž di Gorizia, F.B. Sedej di S. Floriano, Bodeča neža di S. Michele del Carso, Podgora, S. Andrea nonché dal coro di voci bianche Veseljaki di Doberdò. Sul palco il gruppo di danza dell’ASCD Kremenjak di Iamiano. La regia è stata affidata a Emil Aberšek, la scelta dei costumi a Nevenka Tomaševič e Irena Princi, la scenografia è di Aleksander Starc, le coreografie di Carolina Bagnati. Maestro concertatore e direttore dell’ orchestra Ars Atelier è Hilarij Lavrenčič.
La prima rappresentazione andrà in scena il prossimo 2 ottobre al Kulturni center Lojze Bratuž di Gorizia. Seguiranno le repliche il 4, 6, e 11 ottobre. La prevendita dei biglietti presso la Segreteria del Kulturni center Lojze Bratuž di Gorizia (viale XX Settembre, 85).
L’Unione culturale cattolica slovena di Gorizia festeggia con musica e teatro il 50° della sua fondazione. Nella speciale occasione ha radunato cantanti, musicisti, e attori per l’allestimento dell’ operetta La Contessa Mariza. del compositore ungherese Emmerich Kálmán. L’allestimento si basa sulla versione originale che riscosse un grande successo internazionale negli anni Venti e che venne rappresentata poi anche in America. [...] Il coro in scena è costituito da membri dei cori Hrast di Doberdò, Lojze Bratuž di Gorizia, F.B. Sedej di S. Floriano, Bodeča neža di S. Michele del Carso, Podgora, S. Andrea nonché dal coro di voci bianche Veseljaki di Doberdò. Sul palco il gruppo di danza dell’ASCD Kremenjak di Iamiano. La regia è stata affidata a Emil Aberšek, la scelta dei costumi a Nevenka Tomaševič e Irena Princi, la scenografia è di Aleksander Starc, le coreografie di Carolina Bagnati. Maestro concertatore e direttore dell’ orchestra Ars Atelier è Hilarij Lavrenčič.
La prima rappresentazione andrà in scena il prossimo 2 ottobre al Kulturni center Lojze Bratuž di Gorizia. Seguiranno le repliche il 4, 6, e 11 ottobre. La prevendita dei biglietti presso la Segreteria del Kulturni center Lojze Bratuž di Gorizia (viale XX Settembre, 85).
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