Piccolo Museo Diocesano in Vescovado

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Nel vescovado, Palazzo Vicco, l'ex abitazione di Fouchè, hanno aperto una sala espositiva come nucleo di un possibile museo dicocesano d'arte sacra., in concomitanza con i 25 anni di episcopato del Vescovo.
Sono stata a visitarlo stamattina ( orari di visita giovedì-sabato, 9.30-12- presente una volontaria far da guida, ingresso da Piazzetta S Lucia), ci sono alcuni oggetti interessanti: esposto in apertura un piviale ( mantello) antico, per me più che bello ha valore storico, e poi ci sono un po' di oggetti liturgici, soprattutto calici, provenienti da diverse chiese. più di uno dalla chiusa cappella dell'ospedal Maggiore. Ci sono anche alcuni oggetti appartenenti ai vari Vescovi, in particolare i bastoni pastorali dei vescovi Santin e Bellomi, il tutto in esposizione moderna e con cartelli esplicativi. Ci sono pure alcuni bassorilievi rappresentanti sante di Carà e un bronzetto dedicato a Santin di.. Spagnoli! e volevate che mancasse? ero senza macchina fotografica, ma mi hanno dato l'autorizzazione in futuro a fare un paio di foto.

[AdlerTS]

Da vedere

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eccomi qua, con un po' di immagini, cortesemente concessemi dal direttore del museo:
il piviale, la parte ricamata è la più antica ed è riportata su una stoffa più tarda: non particolarmente bello, ma di valore storico, almeno secondo me:

il particolare del ricamo

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quattro Santi di Carà, da una cappella disfatta

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questo dev'essere il Calice riscoperto, di cui parlavano i giornali, ed è visibile solo in foto

la base di un calice ottocentesco, con smalto del sacro Cuore

un manoscritto medievale
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un calice dei primi dell'ottocento, impero

particolare della parte centrale e della ghirlanda

un ostensorio d'argento , di provenienza diversa ma sempre sul neoclassico

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ostensorio dorato ottocentesco

croce processionale d'argento: pur essendo credo ottocentesca, conserva una forma già iniziata nel trecento, nei bracci corti le immagini della Madonna e di san Giovanni:
La Madonna


san Giovanni


come vedete, san Giovanni è rappresentato giovane e può venir scambiato con la Maddalena

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un gruppo di bronzo, rappresentante il vescovo Santin quale Defensor Civitatis. Autore: Spagnoli!

il pastorale del vescovo Santin

la croce pettorale del vescovo Bellomi

alcuni ritratti di vescovi settecenteschi li metto nella storia dei Vescovi

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Dalla mia visita di ieri.. con una macchina fotografica un po' migliore:
Santin Defensor civitatis, di Spagnoli

un dettaglio del pastorale di Santin

(piccola nota, tutto l'"oro" è quasi sempre argento dorato..)
la mitria di mons Bellomi. caratteristica, così corta

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Una collezione di corone d'argento di statue, ormai tolte dall'originale, sarebbe bello sapere dov'erano e su quali immagini..

mi hanno ricordato per analogia le corone del Museo ebraico che sono più grandi


la più antica, filigrana del Seicento

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La parte centrale del crocifisso veneziano del Settecento, rimontato in Austria nell'Ottocento

una navicella portaincenso

e un curioso servizio di fine Ottocento per "Battesimo a domicilio" di una linea modernamente pulita

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Fuori dal Museo, ma nella visita, abbiamo visto alcune sale del Vescovado, fra cui la sala Impero, forse appartenuta proprio a , e qualche saletta con alcuni quadri, interessanti i ritratti ( ricostruzioni moderne, ma per dare un volto) dei Vescovi. che magari utilizzerò parlandone, ma un quadro mi ha colpito particolarmente, questo:

l'illuminazione non è molta, avrebbe bisogno di una ripulitura che ne mettesse in risalto i colori, ma si tratta indubbiamente di una Adorazione dei Magi di scuola fiamminga, fine Quattrocento. primi del Cinquecento, di cui a Trieste non esiste nulla di simile e non dissimile da alcune che ho visto per i musei d'Europa. Sarebbe bello scoprirne la storia.

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ci son ritornata, per un'ulteriore visitina. e devo intanto avvertire che gli orari di visita son cambiati ma non lo hanno ben spiegato:
sulla porta fa bella figura il cartellino che dice Visita giovedì e sabato dalle 10 alle 12, e invece.. in quei giorni è chiuso!!
è aperto invece tutti i giorno tranne giovedì e sabato, ma si deve passare per l'archivio diocesano !

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qualche foto di oggi..
l'ostensorio ottocentesco di argento con dorature del 1860



l'argentiere dovrebbe essere GB, probabilmente Giacomo Bonetti e la provenienza è la chiesa di san Giuseppe dell'Ospedal maggiore


una croce capitolare del 1780 coi monogrammi di Maria Teresa e Giuseppe II



e un calice d'argento moderno

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Fuori dal Museo, ma nella visita, abbiamo visto alcune sale del Vescovado, fra cui la sala Impero, forse appartenuta proprio a , e qualche saletta con alcuni quadri, interessanti i ritratti ( ricostruzioni moderne, ma per dare un volto) dei Vescovi. che magari utilizzerò parlandone, ma un quadro mi ha colpito particolarmente, questo:

l'illuminazione non è molta, avrebbe bisogno di una ripulitura che ne mettesse in risalto i colori, ma si tratta indubbiamente di una Adorazione dei Magi di scuola fiamminga, fine Quattrocento. primi del Cinquecento, di cui a Trieste non esiste nulla di simile e non dissimile da alcune che ho visto per i musei d'Europa. Sarebbe bello scoprirne la storia.

adesso il dipinto non è esposto nelle sale visitabili, ma l'ho intravisto in una saletta, ne ho scattato velocemente una foto e mi hanno guardato di brutto perché era sopra una scrivania in funzione. Comunque con l'immagine, ho trovato che deve essere una copia di un dipinto fiammingo che si trova a Monaco, di Dirk Bouts il Giovane!

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questo dev'essere il Calice riscoperto, di cui parlavano i giornali, ed è visibile solo in foto

adesso è esposto
la base è antica, la coppa successiva

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Foto arretrate, che mi ripromettevo di postare, di una visita FAI al piccolo Museo diocesano:
cartegloria d'argento, con monogramma mariano, un tempo erano in tre punti sull'altare,col testo della messa latina, questo è quello centrale,più grande

ricordo che il mio catechista ci spiegava che anche se i preti la Messa la sapevano a memoria, avevano l'obbligo di tener pure gli occhi sul testo, per una maggior concentrazione sulla liturgia

In principio erat Verbum.. Ultimo Vangelo ( ultimo perché al termine della messa) " in cornu Evangelii" come si diceva per indicare quel lato
Pietra d'altare quadrata

in mezzo una nicchia per reliquie , un tempo obbligatorie, ora non so

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l'antico piviale



un dettaglio del ricamo.
pare che a san Giusto ci siano paramenti settecenteschi, dono di Maria Teresa: sarebbe bello se li esponessero qua