Cità vecia - Via della Chiauchiara
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- sum culex
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Cità vecia - Via della Chiauchiara
Come che xè ogi la Trieste de ieri
Via della Cauchiara: una via stretina ma ben tignuda
Una edicola con una Madonina del 1834
ciao
sum culex
Via della Cauchiara: una via stretina ma ben tignuda
Una edicola con una Madonina del 1834
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- babatriestina
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mi devo trovar dove che go visto, sta madonnina come che la iera in una vecia foto, in una specie de edicola de vetro poligonal che no esisti più.
El curioso nome della via, scritto anche Chiauchiara, dovessi esser, secondo Rutteri, la via de una Ciau Chiara cioè in un antico linguaggio ladin, la casa de Chiara, un convento de santa Chiara.
El curioso nome della via, scritto anche Chiauchiara, dovessi esser, secondo Rutteri, la via de una Ciau Chiara cioè in un antico linguaggio ladin, la casa de Chiara, un convento de santa Chiara.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Ecco allora l'amico Mario in ns. aiutobabatriestina ha scritto:mi devo trovar dove che go visto, sta madonnina come che la iera in una vecia foto, in una specie de edicola de vetro poligonal che no esisti più.
La strada porta questo nome già dal 700, probabilmente a ricordo di una famiglia e di una torre omonime. Altri fanno derivare il toponimo da "calcara", riferendosi ad una fornace di calce che in passato esisteva nella zona.
La foto dell'edicola con la Madonna (fatta da Giulio Benussi nel 1971) con una specie de edicola de vetro poligonal la xè sul libro de Zubini, Cittavecchia.
Solo che lui riporta l'edicola in via del Crocifisso e no in via della Chiauchiara.
Mal no far, paura no gaver.
- Nona Picia
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
Go visto che per le edizioni Svevo xe pena vignudo fora un libro che raccogli le foto ed i disegni de tutte le edicole sacre de Trieste e del carso, con un testo descrittivo de quele che ormai non esisti più.sum culex ha scritto:Una edicola con una Madonina del 1834
Logicamente nella libreria omonima
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- Nona Picia
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
Via Chiauchiara de sera
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
del confronto cole foto de Sum, xe cambiadi i lampioni, i novi xe a risparmio de energia, i disi
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
confermo che l'edicola cola madonnina xe in via del Crocifisso e no in via Chiauchiara
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- babatriestina
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
Cussì la conta TRibel, ma no ogi
Contrada di Chiauchiara,
anche questa — secondo il Cratey — dal nome di una famiglia che possedeva nella stessa alcune case. E sembra strano che, proprio in questo antico quartiere, s'abbia voluto cancellare i primi nomi delle vie per sostituirli con quelli di alcuni stranieri venuti a Trieste a far mercato e fabbricarvi qualche casaccia, mentre negli altri quartieri, ove la gente patrizia, quel nerbo di vecchi e solidi cittadini, teneva palazzi, dei loro nomi non si fregiarono le vie. Farce seputtis.
E bene a proposito osserva il signor E. Generini nella sua Trieste antica e moderna, rimanere il dubbio, se la torre Chiauchiara, che sorgeva nelle adiacenze di questa via, le abbia dato il suo nome oppure la via alla torre. E si può aggiungere, essere supponibile che questa contrada, al tempo dei Veneziani, fosse conosciuta col nome di Cao santa Chiara, dal monastero che era ivi prossimo — ridotto poi in Caucfùara o Chiauchiara — e che i Veneziani stessi, impossesa- tisi di Trieste nell'anno 1369 e fabbricatavi una forte torre presso le mura in fondo di questa via, la chiamassero Torre o Forte di Caochtara. Ed io propendo per quest' ultima versione sino a ragione conosciuta.
Chi ha visitato le case di questa contrada avrà osservato verso la linea delle antiche mura, sopra quel filare di case già occupato un tempo dalla iabbrica di candele — ora segnato col N. 430, proprietà Colognati — un casamento di tre piani a tre finestre, dell’ altezza di metri 14 per 7, al quale si accede per una scala esterna di 12 gradini.
Questo fabbricato, che all'esterno porta i N. 388 e 389 e nulla di straordinario presenta nella sua forma, ha nell' interno un aspetto ben differente dagli altri fabbricati Murazzi antichissimi, della gros¬ sezza di metri 1.60, dividono l’interno in forma di torre a doppio scompartimento, ora appartato a piccole camerette, nelle quali si vedono i fori delle cannoniere e le ferritoje. Delle scale di legno con¬ ducono per linee tortuosissime sino al soffitto, e tutto attorno dei camerini e dei bugigattoli negli spazi delle antiche mura. Ed è questa la Torre Caochiara dei Veneziani, distrutta pochi anni dopo dai Triestini, e poi rifabbricata per Cuchema. Il casamento appartiene ora a Francesco Pollanz e Catterina Zorn.
Altre due case trovansi nella contrada detta di Chiauchiara : i N. 391 e 392; il primo apparteneva nell’anno 1778 al Reverendo Don Bernardino ex decano Camnick, ora è proprietà di Andrea Covacich, il N. 392 di Francesco Koller.
Contrada di Chiauchiara,
anche questa — secondo il Cratey — dal nome di una famiglia che possedeva nella stessa alcune case. E sembra strano che, proprio in questo antico quartiere, s'abbia voluto cancellare i primi nomi delle vie per sostituirli con quelli di alcuni stranieri venuti a Trieste a far mercato e fabbricarvi qualche casaccia, mentre negli altri quartieri, ove la gente patrizia, quel nerbo di vecchi e solidi cittadini, teneva palazzi, dei loro nomi non si fregiarono le vie. Farce seputtis.
E bene a proposito osserva il signor E. Generini nella sua Trieste antica e moderna, rimanere il dubbio, se la torre Chiauchiara, che sorgeva nelle adiacenze di questa via, le abbia dato il suo nome oppure la via alla torre. E si può aggiungere, essere supponibile che questa contrada, al tempo dei Veneziani, fosse conosciuta col nome di Cao santa Chiara, dal monastero che era ivi prossimo — ridotto poi in Caucfùara o Chiauchiara — e che i Veneziani stessi, impossesa- tisi di Trieste nell'anno 1369 e fabbricatavi una forte torre presso le mura in fondo di questa via, la chiamassero Torre o Forte di Caochtara. Ed io propendo per quest' ultima versione sino a ragione conosciuta.
Chi ha visitato le case di questa contrada avrà osservato verso la linea delle antiche mura, sopra quel filare di case già occupato un tempo dalla iabbrica di candele — ora segnato col N. 430, proprietà Colognati — un casamento di tre piani a tre finestre, dell’ altezza di metri 14 per 7, al quale si accede per una scala esterna di 12 gradini.
Questo fabbricato, che all'esterno porta i N. 388 e 389 e nulla di straordinario presenta nella sua forma, ha nell' interno un aspetto ben differente dagli altri fabbricati Murazzi antichissimi, della gros¬ sezza di metri 1.60, dividono l’interno in forma di torre a doppio scompartimento, ora appartato a piccole camerette, nelle quali si vedono i fori delle cannoniere e le ferritoje. Delle scale di legno con¬ ducono per linee tortuosissime sino al soffitto, e tutto attorno dei camerini e dei bugigattoli negli spazi delle antiche mura. Ed è questa la Torre Caochiara dei Veneziani, distrutta pochi anni dopo dai Triestini, e poi rifabbricata per Cuchema. Il casamento appartiene ora a Francesco Pollanz e Catterina Zorn.
Altre due case trovansi nella contrada detta di Chiauchiara : i N. 391 e 392; il primo apparteneva nell’anno 1778 al Reverendo Don Bernardino ex decano Camnick, ora è proprietà di Andrea Covacich, il N. 392 di Francesco Koller.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Cità vecia - Via della Chiauchiara
Cratey 1808
CONTRADA DI CIAUCHIARA . Non solo le città acquistarono il nome dei fondatoti, mentre consta, che Roma ebbe il nome da Romolo, Costantinopoli da Costantino, Alessandria da Alessandro ed altre, ma anche la maggior parte delle nostre Contrade~ trassero la denominazione da coloro che l'eressero , o che m esse possedeva· no degli edifizj. La Contrada appellata Ciauchiara è per l'appunto
una di quelle ch'è stata fabbricata dalla plebea famiglia che da due secoli a questa parte è estinta, e si chiamava Ciauchiar da cui elle ottenne il nome di Ciauchiara; una tale famiglia è assolutamente molto antica.poiché se ne trova traccia anch e in un istromento del 1431 che all'occasione della vendita s4eguita d'uno stabile indica questa esistere nella contrada di Ciauchiara che situata era in rena
Come vedete, ciascuno la racconta a modo suo e non basta dire di averla trovata in un documento antico per essere certi della sua assoluta verità
CONTRADA DI CIAUCHIARA . Non solo le città acquistarono il nome dei fondatoti, mentre consta, che Roma ebbe il nome da Romolo, Costantinopoli da Costantino, Alessandria da Alessandro ed altre, ma anche la maggior parte delle nostre Contrade~ trassero la denominazione da coloro che l'eressero , o che m esse possedeva· no degli edifizj. La Contrada appellata Ciauchiara è per l'appunto
una di quelle ch'è stata fabbricata dalla plebea famiglia che da due secoli a questa parte è estinta, e si chiamava Ciauchiar da cui elle ottenne il nome di Ciauchiara; una tale famiglia è assolutamente molto antica.poiché se ne trova traccia anch e in un istromento del 1431 che all'occasione della vendita s4eguita d'uno stabile indica questa esistere nella contrada di Ciauchiara che situata era in rena
Come vedete, ciascuno la racconta a modo suo e non basta dire di averla trovata in un documento antico per essere certi della sua assoluta verità
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- sono piccolo ma crescero
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- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
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Re:
La foto dell'edicola pubblicata da Adler qua viewtopic.php?f=55&t=3044&start=3 e ripulita un poco dell'effetto moiré che si ha quando si copia una foto da un libro
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)