le origini triestine de Fiorello La Guardia

De 'l porto franco a la prima guera mondial
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macondo
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Fiorello LaGuardia

Messaggio da macondo »

Me imagino che tuti ga sentido parlar de Fiorello Enrico LaGuardia (11 dicembre 1882–20 setembre 1947) famosisimo Sindaco de Nova York dal 1934 al 1945.

Tanto famoso che i gaveva batezado el aeroporto de NY col suo nome. Pochi savrá che LaGuardia iera nato nel Bronx de un padre italian e una madre ebrea ungherese de Trieste. E che la familia se trasferisi a Trieste dopo che el papá se congeda de diretor de una banda del U.S. Army in 1898.

Fiorello LaGuardia lavorerá nei consolati americani de Budapest, Trieste e Fiume (1901–1906). El torna nei USA nel 1907 per continuar la sua educazion con la New York University. La Guardia torna in Italia durante la Grande Guera come magior dela U.S. Air Force (1917 - 1919). Me imagino che el visiteria Trieste prima de ser demobilizado.....

Immagine


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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Non gavessi mai pensado che un Fiorello sia de origine triestina :-D


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Maurizio72ts
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Messaggio da Maurizio72ts »

no volessi dir una castronada :oops: , ma a Fiorello LaGuardia ghe xe stada dada la cittadinanza onoraria dela nostra zità (o almeno cussì me par de gaver visto...ricontrolo e ve so dir :-D )


[img]http://img83.imageshack.us/img83/2717/7911523452708xr.png[/img]
[img]http://img62.imageshack.us/img62/6397/sdsuser16bs.png[/img]
refolo

fiorello la guardia

Messaggio da refolo »

Verita' come che disi Macondo! constata' dai documenti uscidi fora dopo l'applicazion sua per partecipar alla presidentezza!

Conferma dal OSIO dove la Pelosi (sposada con un Modenese la xe diventada) Democratic a Washington DC.
Un'intrigo politico ma vero.


Maria aka Refolo


nanaia
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Fiorello La Guardia

Messaggio da nanaia »

no so come, go letto solo oggi: stupefacente :!: No gavessi mai imaginado che ghe fossi relazion con La Guardia. Grazie Mac :wink:


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Messaggio da AdlerTS »

Tra l'altro a Fiume ghe xe ancora oggi Ulica (via) Fiorello La Guardia
Ultima modifica di AdlerTS il dom 11 feb 2007, 22:16, modificato 1 volta in totale.


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Golfoblu
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Messaggio da Golfoblu »

AdlerTS ha scritto:Tra l'altro a Fiume ghe xe ancora oggi Ulica (via) Fiorello La Guardia
Se qualche utente va de quele parti, forsi el podessi far un per de foto dela targa e meterla sul Forum a ricordo.


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Messaggio da AdlerTS »

Eccola ...

(tra l'altro ghe xe do tabelle nella via: una xe quella della foto, l'altra declina el caso scrivendo Ulica Fiorella LaGuardije :-D )
Allegati
CIMG2643.JPG


angiolina

Messaggio da angiolina »

La madre si chiamava Irene Coen e il padre, Achille, era di Cerignola (Foggia).


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Messaggio da AdlerTS »

Sul Piccolo de oggi, pagina 16, ghe xe un bel articolo su de lui: tra le altre robe i segnala el fatto che la sua missianza fazeva sì che el parlassi italian, tedesco, ungherese (come ogni bon triestin de fine 800 :wink: ) inglese,francese, ebraico e yiddish e che a Trieste gavemo ancora sepolti i suoi avi.
Ghe xe anche do foto de lui muleto :-)


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Messaggio da carso1967 »

Per chi vol aprofondir su Fiorello La Guardia http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/USARlaguardia.htm


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McFriend
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Messaggio da McFriend »

Nel libro biografico di Mike Bongiorno, uscito alcuni mesi fa, racconta dell'amicizia di suo padre con Fiorello LaGuardia. Il padre di Mike era durante la prima guerra mondiale in missione in Italia per comprare aerei da guerra italiani per gli americani.


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Messaggio da AdlerTS »

Cussì mal messi jera i americani da dover cior aerei in italia ?


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Larry
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Messaggio da Larry »

Cio Adler, mi par strano. Tu che mi pareva saveva tutto da Trieste e dell'Italia, per ciamare in questione l'industria aeronautica Italiana. Se non sbaio, c'era una compagnia Italiana frinomata nel mondo per le sue aerei, durante la prima guerra mondiale e anche tra le due guerre mondiali. Oramai, al momento non mi ricordo il nome ma c'era qualcosa come Piaggio, no??
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Messaggio da AdlerTS »

La Piaggio fa boni aerei, ma pensavo che la filosofia americana del "buy american" esistessi za nel secolo scorso :roll:


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McFriend
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Messaggio da McFriend »

Ho fatto un piccola ricerca. La Piaggio nella prima guerra faceva solo i motori. Gli aerei erano invece quelli della Caproni, Macchi, Ansaldo SVA, Fiat R2. Solo con gli idrovolanti erano un scarsi. Dopo la cattura di un idrovolante austriaco, un "Lohner", l'hanno copiato e dopo varie (Macchi L1, L2, L3) lo hanno anche migliorato. :36_1_12:


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Messaggio da duralex »

Ma dai, Adler! Cò i gnochi i sparava tirandose su dal sediolin e pilotava coi zenoci, i nostri i gaveva già inventado la mitragliera sincronizada con l'elica. E poi te vol meter un Caproni col Fokker a tre ali, che usava solo che von Richtofen? Per fortuna che Goering quela volta iera magreto, altrimenti el Fokker partiva e lui restava sentado per tera. :-D :-D


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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Alcune affermazioni di duralex sono parzialmente vere.

A quanto mi risulta, i francesi avevano inventato un modo rudimentale di sparo attraverso l'elica che prevedeva la corazzatura dell'elica in corrispondenza della mitragliatrice; metodo che toglieva potenza al velivolo e quindi si rivelò un flop. I tedeschi sincronizzarono il meccanismo di percussione della mitragliatrice con la rotazione del motore in modo che i proiettili uscissero senza colpire l'elica. I francesi li imitarono solo in seguito.

Negli anni del primo conflitto mondiale, i francesi costruirono buoni aerei da caccia, che vennero usati anche dagli italiani. A quanto mi risulta, invece, gli italiani fornirono direttamente o attraverso licenza di costruzione, all'intesa i bombardieri Caproni che risultarono essere i migliori e quindi non c'è niente di strano che anche gli Stati Uniti comperassero (ma non lo so se lo fecero effettivamente) aerei italiani.

Non per nazionalismo, ma per documentazione storica, aggiungo che era italiano, ad esempio, il motore che Bleriot usò per la prima trasvolata della Manica nel 1909, indice di una capacità meccanica non disprezzabile.

Tra le due guerre l'Italia dimostrò una buona capacità di progettazione e realizzazione di velivoli vincendo molte gare soprattutto con idrovolanti.

Tuttavia, anche se nel 1940 volò il primo aereo a reazione italiano, che era il secondo della storia dopo il tedesco Heinkel (ne vennero costruiti due ed uno è conservato da qualche parte), è un dato di fatto che alla seconda guerra mondiale l'aviazione italiana arrivò mal preparata e con apparecchi decisamente inferiori agli aerei inglesi che erano probabilmente i migliori, anche rispetto a quelli tedeschi.


Franco
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le origini triestine de Fiorello La Guardia

Messaggio da Franco »

Le radici triestine di Fiorello LaGuardia
leggendario sindaco di New York City


di Daniela Gross
Fiorello Henry LaGuardia era nato a New York l'11 dicembre 1882, figlio di Achille, un italiano di Cerignola (Foggia), capo della banda musicale dell'esercito degli Stati Uniti, e Irene, una triestina ebrea di origine ungherese. Nel 1898 la famiglia si trasferì nella casa materna di Trieste, allora autro-ungarica. Tra il 1901 e il 1906, LaGuardia trovò il suo primo lavoro presso i consolati statunitensi di Budapest, Trieste e Fiume. Nel 1906, quando torna a New York, il giovane Fiorello parla correntemente sette lingue (inglese, italiano, francese, tedesco, ungherese, ebraico, yiddish). A New York lavora come interprete per il Servizio Immigrazione a Ellis Island e studia legge alla New York University. Nel 1910 inizia a esercitare la professione legale e nel 1915 diventa Assistente Procuratore Generale di New York. Nel 1916 diventa il primo italo-americano a essere eletto al Congresso degli Stati Uniti per il partito repubblicano. Verrà rieletto per cinque mandati consecutivi come rappresentante del collegio italiano ed ebraico di East Harlem. Nel novembre 1933 viene eletto sindaco, carica che manterrà per tre mandati, fino al 1945, guadagnandosi la fama di onesto ed efficiente amministratore. Attacca duramente il fascismo e il nazismo americani; e quando i nazisti gli appioppano l'etichetta di sindaco ebreo di New York, risponde spiritosamente: «Non avevo mai creduto di avere abbastanza sangue ebraico nelle vene da giustificare il fatto di potermene vantare».
Fiorello La Guardia morì di cancro il 20 settembre 1947.

TRIESTE «Leopold Bloom è assai più triestino che dublinese. Ai primi del secolo Trieste era abitata da molti ebrei, che vi erano accolti assai meglio che in altre città dell'impero. Per questo Joyce qui potè immaginare la figura di Bloom, il protagonista dell'Ulisse, il padre alla ricerca del figlio, con un autentico retroterra ebraico: cosa difficile a farsi a Dublino dove la popolazione ebraica era molto ridotta». Scriveva così il New York Times, alcuni giorni fa, a proposito delle iniziative promosse nella Grande Mela per ricordare Fiorello LaGuardia, il mitico sindaco italo americano di New York. L'accostamento tra Little Flower, come lo chiamano negli Stati Uniti, e Leopold Bloom, a prima vista può sembrare bizzarro. Ma ad accomunare i due, come sottolinea il prestigioso quotidiano, contribuiscono in misura decisiva la vicinanza all'ebraismo e uno strettissimo legame con Trieste: due elementi, ormai forse più noti oltreoceano che qui da noi.



Proprio su questa duplice matrice si sta infatti giocando in queste settimane a New York una suggestiva riscoperta di Trieste quale crogiolo di lingue, religioni e culture che per certi versi seppe prefigurare il melting pot statunitense. Ne è artefice il «Primo Levi Center», centro studi dedicato alla storia, alla cultura e alle tradizioni dell'ebraismo italiano, che in collaborazione con la Comunità ebraica di Trieste, il supporto logistico di Key tre viaggi e il patrocinio del Consolato italiano di New York ha da poco dedicato una manifestazione a La Guardia in vista dei 125 anni dalla nascita che si celebreranno in autunno. E accanto a Fiorello, sono in arrivo a breve eventi in memoria di Joyce (in occasione del Bloomsday, il 16 giugno) e di Svevo. Mentre proprio a Trieste e nella vicina Fiume sono in preparazione ulteriori iniziative incentrate sulla figura di La Guardia.

«Trieste – spiega Natalia Indrimi, direttore del Primo Levi Center, – è una protagonista della storia familiare di Fiorello LaGuardia. Qui, nel 1880, il compositore pugliese Achille LaGuardia, incontrò infatti la giovanissima Irene Coen Luzzatto durante una tournée. Fu amore a prima vista: la coppia si sposò subito e partì per New York, dove Achille era stato ingaggiato come arrangiatore dalla stella dell'opera Adelina Patti». «La madre Irene, figlia di Fiorina e Isac Abram Coen, apparteneva a un'antica famiglia ebraica, fra i cui antenati figura il famoso rabbino Shmuel David Luzzatto, detto Shadàl» spiega Mauro Tabor, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Trieste, che a New York ha proposto la figura di Fiorello LaGuardia nel suo rapporto con la città attraverso un breve video. Ma il ruolo della città nella vita del futuro sindaco non si esaurisce nella radice famigliare e coinvolge invece in modo profondo la sua visione della politica.

Fiorello, così chiamato in onore della nonna triestina Fiorina Luzzatto, tornò infatti a Trieste a 19 anni, insieme ai genitori e alla sorella Gemma, e vi trascorse un periodo fondamentale per la sua formazione. «La città – dice infatti Tabor - già allora era una porta verso la salvezza per le centinaia di migliaia di ebrei che dai primi dell'Ottocento alla seconda guerra mondiale scappavano dall'Europa e dalle persecuzioni alla volta dell'America o in Palestina. Tanto che fino allo scoppio della seconda guerra mondiale Trieste fu il principale porto d'imbarco per Israele, fino a vantare il titolo di "Shaar Zion", Porta di Sion». Il giovane LaGuardia, console americano d'Austria Ungheria a Trieste, Budapest e Fiume, lavorerà a stretto contatto con questi profughi, tanto che al suo ritorno negli Stati Uniti sarà capace di parlare ben sette lingue: tra cui l'italiano, l'ebraico e l'yiddish.

Non solo. Proprio qui vedrà la luce l'avvocato dei lavoratori sfruttati, il maestro delle scuole dei poveri, il sindaco incorruttibile. «Il soggiorno a Trieste, città di mediazione tra la mitteleuropea e il Mediterraneo – dice Natalia Indrimi – fece sì che Fiorello sentisse molto il tema della multiculturalità. Quest'elemento, unito a un approccio umanistico, lo guidò in modo significativo nella carriera politica. Da giovane aveva imparato a capire i bisogni delle masse in migrazione e questo gli valse un'idea di riforma sociale di protezione delle minoranze che certo non aveva appreso in America». Di Fiorello si riparlerà in autunno. A Fiume, dove poche settimane fa è stata scoperta una targa sull'edificio in cui lavorò, è previsto l'arrivo della nipote Catherine LaGuardia. A New York il Primo Levi Center prevede invece di sviluppare un progetto in rete che collegherà le università statunitensi alla storia della Comunità ebraica triestina.

Non solo. «La memoria di Fiorello – spiega infatti Gabriella Kropf, capodelegazione del Fai (Fondo italiano per l'ambiente) e assessore all'educazione della Comunità ebraica triestina, – può diventare uno snodo importante nel progetto per la valorizzazione degli itinerari ebraici del Friuli Venezia che annovera già tappe di grande interesse quali la monumentale Sinagoga di Trieste, il museo ebraico Carlo e Vera Wagner o il Ghetto». Il legame della famiglia LaGuardia sopravvive infatti ancora oggi. I nonni di Fiorello e Gemma sono sepolti nel grande cimitero ebraico di via della Pace. Un luogo suggestivo e misterioso, dove le antiche tombe sono racchiuse da una ricca vegetazione. E pochi passi più in là, nel cimitero anglicano, trovano riposo i resti del padre Achille, morto a Trieste per una crisi cardiaca nel 1904.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

MOD Go unificado i due topic dedicai a Fiorello la Guardia, metendoli in questo periodo, più che nela prima guerra mondial, nela quale La Guardia no me par che se gabbi fatto notar. Podeva anche star in Triestini nel mondo.. / MOD


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)

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