Censura postale di guerra

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babatriestina
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Censura postale di guerra

Messaggio da babatriestina »

La posta funzionava sempre, le cartoline postali fra chi era al fronte e la città andavano su e giù, ma c'era il timbro della censura!
(le cartoline sono un po' .. censurate.. essendo la posta privata della mia famiglia, non lo ho comprate al mercatino!)
Sono spedite dal centro, ossia Trieste 1
ecco una prima, effigie ancora di Francesco Giuseppe
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poi un'altra, con due francobolli, si vede che prima costavano solo 5 Heller, eh, con la guerra c'è l'inflazione!
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eccovi una un po' successiva con il Beato Carlo
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e per finire, anche nel primo dopoguerra l'Italia aveva la censura
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Ultima modifica di babatriestina il lun 14 gen 2008, 17:10, modificato 1 volta in totale.


sempremi
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Messaggio da sempremi »

Metto una censurata a Trieste 15 giugno 1918 da Trieste 13 (Rozzol)
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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Che tenerezza, anche questa il papà che scriveva al figlio! e per giunta, magari in ospedale, chissà, avrà avuto il tifo come papà. O era già la spagnola?


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babatriestina
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Re: Censura postale di guerra

Messaggio da babatriestina »

cartoline prestampate. barrare la frase nella lingua adatta
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Impossibile aggiungere altro


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Nona Picia
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Re: Censura postale di guerra

Messaggio da Nona Picia »

tropa fadiga risponder de persona.....


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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sono piccolo ma crescero
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Re: Censura postale di guerra

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Guardando la cartolina ho fatto alcune riflessioni:

la prima: era un modo per far spedire a casa con facilità informazioni; la censura la passava avanti più velocemente non dovendone controllare i contenuti.

la seconda: era un modo per favorire l'invio di notizie a casa a chi non sapeva scrivere o scriveva molto stentatamente.

la terza: ho nel cellulare pronto un sms: "arrivato tutto bene". Se vado fuori città e so che mia moglie è in pensiero glielo mando. E' altrettanto impersonale della cartolina, però so che è gradito.

la quarta: tristi quei periodi in cui tutto quello che si può comunicare viene controllato, setacciato e censurato. Non siamo in quei periodi, però una volta ho provato a fare un esperimento e spedire a me stesso delle mail criptate: gmail non le ha mai recapitate, quindi una censura c'è, anche oggi ... (e mi sembra sia scritto nel contratto)


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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mandi_
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Re: Censura postale di guerra

Messaggio da mandi_ »

Ho visto parecchie volte questo tipo di corrispondenza.Ovviamente se io fossi un soldato o un prigioniero ferito o moribondo ed avessi solo questa cartolina a disposizione, potrei solo sottolineare la frase" sono sano e sto bene". Almeno potrei insomma comunicare"sono vivo". Questo evidentemente potrebbe rassicurare la famiglia, sempre che riceva la post card; purtroppo molte famiglie non ricevettero notizie dei loro cari per anni.
Tuttavia le post card di questo tipo che ho visto avevano impressi timbri postali e date, che potevano dare informazioni preziose sul luogo presunto ove si trovava il soldato...


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

Antoine de Saint-Exupéry

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