Il pachebotto a vapore

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Il pachebotto a vapore

Messaggio da rofizal »

Negli “Annali universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio”, volume quarantesimoprimo, stampato a Milano nel 1834, a pag. 302 si parla del famoso pachebotto a vapore costruito a Trieste.



Navigazione a vapore. — Il pachebotto Austriaco comandato dal capitano Luigi Visconti veneto.

Questo nuovo bastimento a vapore, maggiore di tutti gli altri bastimenti inservienti alla navigazione a vapore sul Danubio, è destinato a sostenere il vicendevole tragitto del Mar Nero e Danubio, onde per la via di Costantinopoli a Galatz in Moldavia risalendo questo fiume, compire la linea della navigazione a vapore con la quale Vienna, viene a rendere più agevoli le sue importanti commerciali comunicazioni per acqua con la capitale del limitrofo Stato Ottomano.

Questo pachebotto a vapore fatto espressamente fabbricare in Trieste dalla “Prima Società di navigazione a vapore sul Danubio” residente in Vienna, che n'è la proprietaria, fu nel periodo di mesi 7 compito nel nostro cantiere Panfilli, bensì conforme al disegno degli altri bastimenti di questo genere, ma con dimensioni alquanto maggiori di quelle usate nei pachebotti finora qui veduti, a motivo del viaggio differente cui è destinato; e mercé il costruttore navale Vincenzo Polli triestino, conseguì la piena soddisfazione dei suoi ragguardevoli committenti; e varato che fu in mare, e durante il tempo del suo allestimento situato presso al grande molo di S. Carlo, con la sua eleganza, attrasse la particolare attenzione e gli elogj del pubblico.

Questo bastimento ha 126 piedi di lunghezza, 20 piedi di larghezza, pesca 6 piedi carico, e la sua portata è di tonnellate 220. Il meccanismo situato nel centro del bastimento occupa 37 piedi in lungo, e la sua forza è ragguagliata a quella di 70 cavalli. Le macchine appositamente costruite in Inghilterra con eguale solidità ed accuratezza provengono dalla fonderia Bulton e Watt, la quale colla perfezione dei suoi lavori si è procacciata la più estesa rinomanza.

Il bastimento ha una capacità per 70 passeggieri, i quali tutti possono venir collocati con comodità, oltre le separate camere del Capitano, del Secondo e del Macchinista.

V'ha a poppa la grande camera di primo posto assegnata agli uomini, la quale convenientemente spaziosa ed alta offre 16 letti coperti ed 8 di sofà. Evvi pure a poppa altra adorna camera esclusivamente per le signore con 4 letti coperti e 6 di sofà. Tanto questi letti, quanto i primi hanno i loro materassi di crine vestiti di marocchino con fornimenti.

La camera di secondo posto a prora contiene 18 letti coperti e 7 di sofà; e sulla coperta al centro del bastimento presso alle ruote esistono altri 8 camerini d'ambe le parti.

I lavori di rame e di ottone sono del nostro costruttore d'istrumenti nautici ed ottici Giacomo Menzioli, e portano l'impronta della solidità, precisione ed eleganza in un grado distinto.

Le ammobigliature di maone e tutti gli addobbi e gli altri lavori fini di falegname, sono lavori della nostra fabbrica di mobiglie fine di Gossleth, benissimo eseguiti.

Merita quindi riconoscenza la “Prima Società di navigazione a vapore sul Danubio” che, con le patriotiche disposizioni, e con la cooperazione e sorveglianza di questa Ditta di Borsa Pietro Sartorio somministrò in questa occasione un impulso agli artisti triestini, senza aver riguardo a dispendio, onde ne riuscisse ben compiuto il lavoro in ogni sua parte.


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Re: Il pachebotto a vapore

Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:Negli “Annali universali di statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio”, volume quarantesimoprimo, stampato a Milano nel 1834, a pag. 302 si parla del famoso pachebotto a vapore costruito a Trieste.
"famoso" per cossa?
E.. sto articolo ghe dà un nome a sto "pachebotto"? per inciso, el vocabolo nel italian attual no esisti, ma xe imagino una italianizzazion del francese paquebot.


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Messaggio da rofizal »

El pachebotto iera famoso perché xe stado el primo tipo de nave a vapor costruida a Trieste. Te riporto quanto diseva l'Agapito sul primo pachebotto, che risaliva al 1818 (e xe quel de cui parlava de sfugita anche el Cadell). El testi che segui iera presente anche su Trieste Mia.

-----------

Il Pachebotto a vapore

La navigazione a vapore di recente invenzione presentando l'evidente vantaggio di aver superato gli ostacoli del mare e del vento contrario ed una sicurezza maggiore, e servendo a mantenere una regolarità di comunicazione per mare, superiore alle speranze dapprima concepite, dovea fare que' rapidi progressi che ormai fece in ogni parte d'Europa.
Anche in Trieste per la prima volta verso la fine del 1818 si è varato dal cantiere e posto in attività di corso un bastimento a vapore il quale, senza l'ajuto di vele e remi, anche a ritroso del vento e de' flutti, in mezzo alla generale sorpresa fu veduto abbandonare questa rada muovendosi nel nostro golfo in tutte le direzioni, e celermente percorrere il mare Adriatico trasportando passeggieri e merci da questo porto a quello di Venezia con rilevante economia di tempo e di denaro, a sommo comodo e profitto del commercio e d'ogni classe di viaggiatori. Questo bastimento in virtù di speciale privilegio sovrano a favore del Sig. John Allen Americano, venne costruito nel cantiere Panfilli dietro la prospettiva qui venuta da Londra, e ridotto della lunghezza in colomba di piedi 72 inglesi con piedi 15 di larghezza, 10½ d'altezza ed in coperta dell'estensione di piedi 88, riuscì di una struttura elegante. Fu impartito al proprietario il grazioso permesso di potergli imporre l'augusto nome di S.M. la nostra benignissima Sovrana onde comparisce fregiata la sua prora [Carolina I]. Dopo che questo bastimento di costruzione Triestina durò in vivacissima attività per lo spazio di oltre due anni, in conseguenza di quelle inevitabili crisi a cui doveva necessariamente soggiacere fra noi un primo esperimento di questa nuova invenzione, ne venne fabbricato un altro in Venezia, però intieramente dietro il modello del nostro, e soltanto di una maggiore dimensione [Carolina II].
[...]
Il pachebotto riceve il suo movimento da due ruote applicate esteriormente alle pareti, le quali fanno l'uffizio de' remi. Queste ruote hanno 13 piedi di diametro, sono intonacate di catrame onde prevenire la ruggine; e ciascuna d'esse è fornita di 8 palette [...] Ond'evitare lo spiacevole scuotimento che produrrebbero le pale entrando nell'acqua se il loro piano fosse parallelo all'asse della ruota, sono esse disposte obliquamente in guisa che ogni pala, nell'immergersi fende l'acqua per un angolo, in cambio di percuoterla; quindi l'azione media rimane sempre la stessa. Il diametro delle trombe a vapore è di 24 pollici inglesi, quello delle trombe aspiranti è di 18. Questo meccanismo quando è avviato dal vapore acquista una forza uguale a quella di 18 cavalli.
[...]


(da Città e Portofranco di Trieste di Girolamo Conte Agapito)


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Re: Il pachebotto a vapore

Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:per inciso, el vocabolo nel italian attual no esisti, ma xe imagino una italianizzazion del francese paquebot.
Xe vero che i atuali dizionari e enciclopedie no sembra riportarlo e pol eser una italianizazion, come te disi ti, ma resta el fatto che nel XIX secolo el termine "pachebotto" iera usado comunemente.


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Messaggio da babatriestina »

ma el Carolina del 1818 xe el stesso del 1834, se go capido ben? per la navigazion sul Danubio lo vedo molto bene, per l'uso in mar, quanto ga durado le navi a riode? xe un argomento che no go mai approfondido..
so che un dei fattori de crescita del Lloyd Austriaco xe stado de puntar subito sul vapor, inveze che la navi a vela..


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Messaggio da rofizal »

Gli stessi Annali, ma nel volume VI del 1825, riportavano questa breve notizia:

"La prova di un bastimento a vapore sul Danubio tra Vienna e Semlin non ha del tutto offerta una favorevole riuscita; ma si crede che alcuni miglioramenti operati nella costruzione primitiva del naviglio rimedieranno ad ogni incomeniente: una siffatta comunicazione agevolerà il commercio con Costantinopoli e con tutto il nord della Turchia."

Quindi il pachebotto di cui si parla all'inizio deve essere la riposta a questo primo non del tutto riuscito tentativo.

Al momento non ho trovato alcuna notizia sul suo nome.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:ma el Carolina del 1818 xe el stesso del 1834, se go capido ben? per la navigazion sul Danubio lo vedo molto bene, per l'uso in mar, quanto ga durado le navi a riode?
Diria de no, che se trati de due navi diverse.

L'evoluzion dela costruzion navale xe stada notevole in quei anni. Prima i motori che sopiantava le vele e poi le eliche che sopiantava le riode. De quel che so xe questa evoluzion che ga causado la chiusura del cantiere Panfilli. Imbattibili, o quasi, nela costruzion de navi a vela, i ga avudo qualche problema ad adeguarse el motor (cambiava credo completamente anche el metodo de costruzion dei scafi, anche per via dele vibrazioni).


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Messaggio da rofizal »

Per le navi ad elica, c'è xe l'episodio del "Civetta", costruito nel 1829 dal cantiere Panfilli in collaborazione con l'inventore dell'elica .

E questo episodio importante per la storia della nostra città, lo troviamo ben descritto su Wikipedia tedesco (le fonti italiane latitano, mi sembra):
In Triest wurde 1829 in der Werft von Odorico Panfilli das von einer sechs PS (4,4 kW) starken Dampfmaschine und von einer Resselschraube mit 1,58 m Durchmesser angetriebene Dampfschiff „Civetta“ erbaut. Die erste Versuchsfahrt am 1. Juli jenes Jahres verlief mit einer Geschwindigkeit von sechs Knoten (elf km/h) zunächst erfolgreich, musste dann allerdings nach dem Bruch eines weichgelöteten Dampfrohres abgebrochen werden. Nach diesem Fehlschlag erreichten die Kritiker Ressels beim Polizeichef von Triest ein Verbot der Reparatur der Maschine sowie die Untersagung der Fortsetzung der Versuche mit der „Civetta“. Ressel prozessierte zwar sofort gegen das Verbot, der Prozess zog sich aber über Jahre hin, und die Gerichtskosten ruinierten ihn. Außerdem wurde er von Triest zu einer neuen Dienststelle im Landesinneren (Motovun in Istrien) versetzt.
Pregherei Babatriestina di fare una traduzione. Ho provato con Google, ma non ne viene una accettabile. Mi sembra comunque che entri in gioco anche la polizia locale con divieti di ripetizione delle prove, fatto che non ho MAI visto riportare sulle fonti italiane.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Pregherei Babatriestina di fare una traduzione.
Forsi xe meio che fazzi NonaPicia o chi che sa tedesco meio de mi, che xe termini difficili e tecnici. Conta su de mi per el francese :wink: :-D


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Messaggio da rofizal »

Nela version italiana de Wikipedia xe nominada Trieste, ma senza spiegar molto e el cantier no xe menzionado, né tantomeno perché le prove se ga blocado. Se qualchedun me fa la traduzion de tuta la pagina de Wikipedia tedesco mi la riportasi poi su quel italian (se no volè o no savè falo voi diretamente).

Da Wikipedia inglese, pur se in version ridota, vedo che durante el test i condoti del motor xe splosi e che la polizia ga proibido ulteriori test!
Trovasi quindi conferma questa version che, varda caso, in italian la sparisi e diventa invece "si bloccò per problemi al motore imputati invece all‘elica. Perciò la sua invenzione fu trascurata"... :evil:


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Yahoo tradusi dal tedesco in inglese e dall'inglese in Italian lo go tradotto mi, liberamente però, e poderia esserghe qualche sbaglio
A Trieste nel 1829 cantiere di Odorico Panfili fu costruita la nave Civetta alimentata da un motore a vapore di 6 HP (4.4KW) e da un'elica di Ressel di 1,58 m di diametro. Alla prima prova in mare si raggiunse con successo una velocità di 6 nodi (11 km/h), ma poi dovette essere interrotta a causa della rottura di una conduttura del vapore mal saldata. Dopo questo insuccesso il capo della polizia di Trieste emise un'ingiunzione che vietava a Ressel di riparare la macchina e di continuare i tentativi col Civetta. Ressel fece opposizione alla proibizione e il processo si trascinò per anni e i costi rovinarono Ressel che nel frattempo fu trasferito in una nuova sede all'interno (Montona in Itsria).
Comunque ghe xe tantissimi traduttori automatici. Sul sito http://www.babelfish.org se ghe ne trova un pochi. El nome del sito deriva dal romanzo de fantascienza "Guida galattica per autostoppisti" de Douglas Adams, romanzo godibile anche da mi, che no me piasi particolarmente la fantascienza.


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Messaggio da Nona Picia »

Allora sembra che dopo lo scoppio del tubo i avversari de Ressel gabi avudo dalla polizia eldivieto de riparar el danno e ripeter le prove. Ressel ga ricorso in tribunal, ma le robe xe andade cussì per le longhe che el se ga rovinà e in più i lo ga trasferì in qualche posto in Istria.


Ciao ciao
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Messaggio da rofizal »

Ah che meraviglia internet!! :-D

Go scoperto che i ga anche fato un documentario in tedesco sul episodio del Civetta ("Mission X - Verrat in Triest") e go trovado una foto dela nave (da http://www.arte.tv/de/abenteuer-arte/Di ... 09948.html ). Ma no me par la sia de l'epoca :wink: , sarà stada ricostruida?
Allegati
Civetta.jpg


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:Ah che meraviglia internet!! :-D
anche per zercar libri.. :-D
gavevi visto questo:
Rampati, Aldo
Titolo Josef Ressel : un Leonardo di casa nostra / Aldo Rampati
Pubblicazione Trieste : Italo Svevo, [2007]
Descrizione fisica 125 p. : ill. ; 24 cm.
Numeri ISBN - 9788862680523

essendo del 2007, el dovessi esser disponibile in libreria, ma el xe anche ala civica disponibile al prestito. Con 125 pagine, facile che se trovi tuta la storia per fil e per segno.. un'idea per farse far un regalo de Nadal
Ultima modifica di babatriestina il dom 21 dic 2008, 9:04, modificato 1 volta in totale.


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Messaggio da rofizal »

Intanto grazie a Sono Piccolo e a Nona Picia! :-D
sono piccolo ma crescero ha scritto:Comunque ghe xe tantissimi traduttori automatici
Gavevo provado con Google (dal tedesco in italian) ma viniva fora robe turche.
:wink:

Me par che con internet la verità se fasi strada! :wink: Go soportado per anni l'umiliazion (se fa per dir :wink: ) che i miei antenati gavesi falido miseramente non credendo in una invenzion inovativa come l'elica (come disi le fonti italiane). Inveze pareria che le robe staghi un pochetin diversamente e che le responsabilità (che poi porterà ala chiusura del cantier) vadi a cercarse altrove.


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Messaggio da rofizal »

Go provado a trad, sempre con Google, el testo de l'articolo del documetario. Comprensibile in parte ma me par che la facenda se fazi sempre più misteriosa. Podesi eserghe soto adiritura intrighi strani...

Ve riporto parte de quel che go capido:


"Missione X: Tradimento di Trieste"
Lo sviluppo del propulsore marino (l'elica) iniziato oltre 150 anni fa. Il documentario racconta la storia affascinante di questa invenzione.

Nel mese di ottobre 1829 il "Civetta" è davanti agli occhi del pubblico nel golfo di Trieste, guidato da un meccanismo "a spirale" che un certo Josef Ressel ha sviluppato. Questa giovane forestale austriaco conosce una sola passione, la tecnologia. Egli ha costantemente nuove idee. Dal momento che si è trasferito a Trieste si rivolge soprattutto verso il mare.

Trieste-Venezia ha una sola linea di navigazione a vapore. Dura 19 ore di marcia con il vaporetto. Ma quando le onde sono alte il battello a vapore è inadatto. Le ruote laterali restano fuori delle acque e ruotano in aria. Perciò il meccanismo posteriore di Ressel, sembra per un miglioramento per la propulsione per le navi.
Proprio come una vite in un tappo di sughero, può succedere anche in acqua.

Un finanziere per la sua invenzione può essere trovato soltanto se la nuova unità risultasse redditizia sulla rotta da Trieste a Venezia. Ma questa linea è il monopolio di un uomo d'affari inglese. Ressel è inevitabilmente un avversario. Ma egli mantiene il suo piano.
La sua prima nave ha un elica di soli 45 centimetri di diametro e si guida con una mano e una manovella. Ressel ora sta progettando una nave sperimentale molto più grande con un vero e proprio motore a vapore.

"Missione X: Tradimento di Trieste" racconta l'incredibile storia di Josef Ressel. Oltre al propulsore della nave e ha sviluppato altre innovative invenzioni. Ma con nessuna delle sue invenzioni riesce ad avere successo. Imprenditori mettono in possesso dei suoi piani di costruzione, e un po 'più tardi, la sua nave a elica verrà alla luce in Inghilterra con identici disegni e la descrizione di un brevetto. In tutta la sua vita Ressel ha lottato per il riconoscimento.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Un finanziere per la sua invenzione può essere trovato soltanto se la nuova unità risultasse redditizia sulla rotta da Trieste a Venezia. Ma questa linea è il monopolio di un uomo d'affari inglese. .
misterioso per bon: una liena de navigazion fra Trieste e Venezia, entrambe austriache all'epoca, affidada a un inglese? perfida Albione?


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Messaggio da AdlerTS »

Su Ressel gavemo anche noi la descrizion dell'esperimento

Per el suo fallimento, me autocito
AdlerTS ha scritto:Go comprado el libro 'pena vignudo fora "Josef Ressel, un Leonardo di casa nostra", de Aldo Rampanti, ed Svevo.
Oltre ad esaltar, giustamente, la genialità del nostro, el suggerissi in maniera più o meno esplicita, tra le righe, un motivo della non riuscita dell'esperimento col Civetta: se el fussi andado a bon termine el gavessi messo in crisi la supremazia del concessionario Morgan sulla linea Trieste - Venezia, molto remunerativa. Va da sè che per soldi qualchidun pol aver fatto de tutto per metterghe i bastoni tra le riode al povero Ressel.


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babatriestina ha scritto:
rofizal ha scritto: Un finanziere per la sua invenzione può essere trovato soltanto se la nuova unità risultasse redditizia sulla rotta da Trieste a Venezia. Ma questa linea è il monopolio di un uomo d'affari inglese. .
misterioso per bon: una liena de navigazion fra Trieste e Venezia, entrambe austriache all'epoca, affidada a un inglese? perfida Albione?
Misterioso per bon, perché due fonti disi invece che iera un american. Cadell cita un "console americano" poco dopo el 1817, che gavesi otiniudo la concesion per la linea Trieste-Venezia con un battello a vapore, mentre l'Agapito parlava (come scrivevo a l'inizio de questo topic) de l'american John Allen che gaveva fato costruir el "Carolina", ma no specificava per quale linea.


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Messaggio da rofizal »

1) pregheria un moderator de cavar el testo tedesco del mesagio dove xe la foto dela barca, cusì evitemo eventuali problemi de copyright (no go capido se se lo pol riportar o no), tanto lo gavè za leto e una specie de traduzion parziale la go fata (magari mal)

2) riporto parte de quel che ga scrito Adler in quel bel topic che el ga ricordado:
L'ennesimo lato triste nella triste storia del "Leonardo di casa nostra" xe che in quel edificio el nipote Ferdinando Pasquale, classe 1904, ga tentado de meter in piedi in quella casa un picio museo per portar avanti la memoria del suo avo. Purtroppo el ga dovudo regalarghe tutto al Museo della Tecnica de Vienna perché in città nissun ghe ga dado el supporto necessario.
[...]
[parlando poi dela statua Ressel]
sta statua jera nata per esser posizionada a Trieste e xe stada pagada dai triestini !
El comitato "Pel Monumento Ressel" se ga formado nel 1858 dandoghe l'incarico della statua in bronzo al viennese Fernkorn, mentre el piedistal jera fato dal triestin Cumin.
[...]
Ma jera i giorni della così detta II guerra "d'indipendenza" italiana e el Comun non voleva inimicarse i filoitaliani, trovando quindi mille scuse per non dar el via libera
Insoma, sabotagio in pien:
- test de l'elica sabotado
- divieto dela polizia a ripeter el test
- negazion per el museo a Ressel
- negazion per la statua a Ressel
- intitolazion del Largo Panfili a un che no iera certo el Panfilli del cantier

:evil: :evil: :evil:


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