Deutschen soldaten in Triest?
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Deutschen soldaten in Triest?
Nach dem Zweiten Weltkrieg blieben viele deutschen Soldaten in Triest, um zu leben. De Henriquez verzeichnet ihre Namen auf seinem Tagebuch. Möglicherweise sind einige noch lebendig und lesen das Forum?
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8711
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Scrivo in italiano, perché proprio in tedesco non riuscirei a scrivere nulla e mi sono dovuto far dare conferma dell'argomento di questo thread prima di scrivere.
Dove abitavo prima, abitavano anche due ex soldati della Wehrmacht. Uno è morto di recente e l'altro, credo anche. Con uno dei due ero abbastanza in buoni rapporti. Mi raccontò anche qualcosa della sua vita. Era stato un carrista: fu l'unico del suo gruppo che riusci a riportare a casa il carro armato dal fronte russo, giusto in tempo per farsi catturare dagli Inglesi che lo mandarono in un campo di prigionia in Italia. A pace fatta non volle tornare a casa, perché casa sua era diventata parte integrante dell'Unione Sovietica. Un ufficiale inglese, conosciuto nel campo di prigionia, gli promise che, rientrato a Londra, lo avrebbe fatto venire in Gran Bretagna, ma l'ufficiale, giunto a casa, morì per un colpo e la sistemazione in Gran Bretagna sfumò. Rimase in Italia, dove riuscì, ma molti anni dopo, ad avere anche la cittadinanza. Era un bravissimo meccanico (lavorava come montatore di impianti di imbottigliamento automatici per una ditta non so se svizzera o tedesca) e sapeva fare di tutto. Pensò bene, visto che viveva in Italia, di imparare a fare il vino, e lo faceva anche buono, particolarmente uno spumantino rosso veramente gradevole.
Ho pensato di scrivere questo intervento perché raramente ho conosciuto una persona più buona di lui: gentile, premuroso e generoso.
Quando con mio figlio mi trovavo a vedere qualche film in cui i tedeschi avevano, al solito, il ruolo di cattivi o stupidi, non mancavo di ricordargli che il signor *** ***, che non era né cattivo né stupido, era uno di quei soldati tedeschi. Ci tenevo a far capire a mio figlio piccolo che la cattiveria, la stupidità, la bontà o il coraggio non sono caratteristiche di un popolo, ma dei singoli individui e che, soprattutto, la malvagità è frutto di una scelta individuale.
Mi fa piacere ricordarlo qui, anche se per ragioni di privacy, preferisco non scriverne il nome. Riposa in pace, caro amico.
Dove abitavo prima, abitavano anche due ex soldati della Wehrmacht. Uno è morto di recente e l'altro, credo anche. Con uno dei due ero abbastanza in buoni rapporti. Mi raccontò anche qualcosa della sua vita. Era stato un carrista: fu l'unico del suo gruppo che riusci a riportare a casa il carro armato dal fronte russo, giusto in tempo per farsi catturare dagli Inglesi che lo mandarono in un campo di prigionia in Italia. A pace fatta non volle tornare a casa, perché casa sua era diventata parte integrante dell'Unione Sovietica. Un ufficiale inglese, conosciuto nel campo di prigionia, gli promise che, rientrato a Londra, lo avrebbe fatto venire in Gran Bretagna, ma l'ufficiale, giunto a casa, morì per un colpo e la sistemazione in Gran Bretagna sfumò. Rimase in Italia, dove riuscì, ma molti anni dopo, ad avere anche la cittadinanza. Era un bravissimo meccanico (lavorava come montatore di impianti di imbottigliamento automatici per una ditta non so se svizzera o tedesca) e sapeva fare di tutto. Pensò bene, visto che viveva in Italia, di imparare a fare il vino, e lo faceva anche buono, particolarmente uno spumantino rosso veramente gradevole.
Ho pensato di scrivere questo intervento perché raramente ho conosciuto una persona più buona di lui: gentile, premuroso e generoso.
Quando con mio figlio mi trovavo a vedere qualche film in cui i tedeschi avevano, al solito, il ruolo di cattivi o stupidi, non mancavo di ricordargli che il signor *** ***, che non era né cattivo né stupido, era uno di quei soldati tedeschi. Ci tenevo a far capire a mio figlio piccolo che la cattiveria, la stupidità, la bontà o il coraggio non sono caratteristiche di un popolo, ma dei singoli individui e che, soprattutto, la malvagità è frutto di una scelta individuale.
Mi fa piacere ricordarlo qui, anche se per ragioni di privacy, preferisco non scriverne il nome. Riposa in pace, caro amico.
Habe im Gemeindearchiv meines Dorfes einen Soldat gefunden, der als vermißt in Triest aufscheint.
Traduzione:
Ho trovato ultimamente nell'archivio comunale del mio paese un compaesano che ha fatto il militare con l'esercito tedesco, come quasi tutti qui della zona, disperso a Trieste.
Traduzione:
Ho trovato ultimamente nell'archivio comunale del mio paese un compaesano che ha fatto il militare con l'esercito tedesco, come quasi tutti qui della zona, disperso a Trieste.
My heart's in the Highlands