Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinelli

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Ciancele
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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinel

Messaggio da Ciancele »

Fioi, me bastoneria. Riguardando el servizio de Sum Culex, in special modo la seconda foto, ciapada probabilmente dal baso della via Benedeto Marcelo (difati dovaria eser i numeri 2 e 4), se vedi le torete dela cesa. Mi no go mai savù che fussi una cesa e no iero mai drento. Le due torete te le vedi ancora più meo guardandole dala via Gaspara Stampa. Te le ga proprio in facia. Se no me sbaglio, babatriestina ga fotografà le due case dal baso dela via Tigor, praticamente da via Madona del Mar. E a sinistra dele torete xe quel famoso quadrilatero. No so se la casete base esisti ancora. Bisognaria andar là e vardar più ben.


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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinel

Messaggio da babatriestina »

In sti giorni iera sul Piccolo un articolo che tira brutta aria per sta cesa, che par che i padri Armeni de Venezia no ghe interessi più, che i la vendi o i la gabbi za venduda e che i voli trasformar in appartamenti. I sta trattando per el organo d Kugy, prima che el se rovini. Ma i diseva che xe stai cambiamenti nel organo, me par..


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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinel

Messaggio da babatriestina »

Sono passati due anni dall'ultimo post e.. mala tempora currunt.

Mi viene segnalato un in cui si parla di questa chiesa, fra l'altro riportando le nostre foto e i nostri testi, si vede che non ce ne sono altri e incominciamo ad essere un punto di riferimento. Purtroppo c'è dell'altro...
il post è del 24 gennaio 2014
ci sono della aggiunte del blog interessanti che riporto
Nel 1859 avevano aperto un Ginnasio Reale Commerciale nel Collegio dei Mechitaristi che era il primo ginnasio in lingua italiana a Trieste.
Il vincolo della Sovrintendenza sulla “Beata Vergine delle Grazie” scongiura per il momento l’ ipotesi, anche in caso di vendita da parte dei religiosi, che la chiesa possa essere riconvertita a usi impropri.
A metà degli anni Settanta del Novecento William Saroyan, romanziere di culto per un’ intera generazione, fece sosta a Trieste e un pomeriggio si recò dalla famiglia a lui del tutto sconosciuta degli Hovhanessian, armeni che qui trovarono riparo dal massacro turco e divennero celebri come pasticceri. Ma ancor oggi, ormai ultrasettantenne, Giacomo, allora in vacanza fuori città, coltiva il rimpianto di aver mancato quell’affascinante visita (Saroyan fu ricevuto da una zia) di cui gli rimane solo il pegno prezioso di una dedica. Nessuno in famiglia si chiede però il motivo della visita del popolare scrittore di origini armene. “Era qui di passaggio perchè stava andando a Belgrado per un film”, ti dicono serafici. Perchè nella diaspora armena, spiegano, è davvero normale, per chi si trova in un’altra città o in un altro paese, mettersi in cerca dei conterranei, scambiare qualche cortesia in armeno e vedersi ricevere come un vecchio amico. E’ il senso di un’ identità e di una storia condivisa ……
Fra i cognomi triestini passati e presenti: Ananian, Aidinian, Zingirian, Hermet, Giustinelli, Anmahian, Hovhanessian.
( vedere il post sugli)

e adesso le dolenti note:
Residenze nella chiesa degli armeni
Appelli, incontri e scontri cadono nel vuoto. Quando una cosa deve finire, finisce. E così finisce a Trieste la storia degli armeni, del loro culto e della loro chiesa, dopo che anche la comunità cattolica tedesca che l’aveva affittata per il proprio rito e come punto d’incontro si è dispersa. In via Giustinelli, uno dei complessi storici più interessanti e misconosciuti di Trieste, ormai si costruisce doppiamente, i padri mechitaristi (culto armeno) sono spariti, da tempo l’unica sede è tornata, com’era storicamente, a Venezia.
Accanto alla chiesa, originariamente intitolata alla Madonna delle Grazie, già tre anni fa pericolante e con uno dei due campaniletti messo in sicurezza, senza più parroci o inquilini, che custodisce (malamente, essendo chiusa da tempo) il restaurato famoso organo fatto costruire a Vienna da Julius Kugy, sta sorgendo un complesso edilizio d’avanguardia tutto in legno: «Sarà il primo d’Italia» dice con orgoglio Luciano Lazzari, architetto direttore dei lavori per l’immobiliare Epoca srl di Alessandro Beltrame che ha acquisito la casa esistente e il terreno vicino, su cui è nata la seconda residenza di iper-lusso.
Ma anche l’edificio che contiene la chiesa diventerà residenziale. «La chiesa - conferma Lazzari - è stata comprata da un altro gruppo immobiliare, che farà residenze nell’area pertinente, è già sconsacrata, sarà destinata probabilmente a un altro uso».
Dietro l’ingresso principale si apre un cortile che dà su pastini, originariamente sognati come scalinata. Progetto mai nato, dopo l’edificazione nel 1859 della chiesa e del monastero-convitto, per liberalità dell’armeno Gregorio Ananian.
Di tutto ciò soffre assai il Comitato che difende l’organo di Kugy, perfettamente funzionante fino a che non se lo mangia l’umidità: «I Mechitaristi di Venezia in difficoltà finanziarie vogliono vendere, da due anni è in corso la trattativa» scrive Liliana Servadei Davanzo per il Comitato, che ha interpellato mezzo mondo chiedendo la salvaguardia dell’antico edificio di culto, dei dipinti interni, dell’organo, rivolgendosi alla Soprintendenza, al Comune, ai Mechitaristi veneti, «i quali avevano tentato - scrive Davanzo - di smontare l’organo per portarselo via, ma l’operazione sarebbe stata di un costo superiore al valore dello strumento stesso, per cui vi hanno rinunciato».
Davanzo riferisce che per l’acquisto della chiesa è stato interpellato anche il vescovo di Trieste, che però non poteva avere i fondi necessari. Che paramenti e vesti, arredi e addobbi sono stati portati nel Seminario vescovile. Che la Fondazione CrTrieste non ha potuto far niente, «c’era ancora una situazione tavolare poco chiara». Ormai si parlano solo gli architetti fra loro, per accordi tra i due gruppi immobiliari sulle servitù di passaggio dei futuri inquilini, affinché gli uni possano attraversare il garage degli altri per raggiungere «i posti macchina che saranno realizzati sui pastini della chiesa». E intanto, dice sconsolata Davanzo, «l’organo, che potrebbe essere ottimo per i concerti e gli allievi del Tartini, sta per marcire».


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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinelli

Messaggio da babatriestina »

Un'immagine,d a una mostra, con la pianta della chiesa ( era a video)
Immagine


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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinelli

Messaggio da Piereto »

Che fine ha fatto la chiesa? È ancora in piedi?


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Re: Cese catoliche: Santa Maria delle Grazie - via Giustinelli

Messaggio da babatriestina »

non cui passo vicina da molto, ma i muri sono ancora su..


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