Lo Squartatore di Roiano.

Personaggi famosi, notabili ed importanti de Trieste
Regole del forum
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Lo Squartatore di Roiano.

Messaggio da LELA »

Volevo farvi conoscere questo fatto di cronaca nera avvenuto nella nostra città il 27 luglio 1908 (forse non tutti i forumisti ne hanno sentito parlare). E' stato tratto da un libro di Fabio Zubini ed essendo piuttosto lungo, lo inserirò a puntate.

Lo Squartatore di Roiano alias “Julius Födran Reichsritter von Födransperg”
(prima puntata)

Certe volte la realtà è notevolmente più cruda di qualsiasi romanzo giallo per quanto di truculenta immaginazione.
Ė il caso del cavalier de Födransperg che nel 1908 portò Roiano alla triste ribalta internazionale della cronaca nera.
Il 27 luglio di quell’anno un pescatore, certo Vittorio Lacovich, passeggiava lungo la riva del Mandracchio e scrutava le acque in cerca di seppie. Arrivato all’angolo della radice del molo San Carlo, sul fondo limpido scorse un grosso involto bianco.
“L’ha perso sicuramente qualche “iùza” stamattina” pensò e, a fatica, lo arpionò con la fiocina e lo trasse a riva. Inorridito constatò che l’involto, legato con fil di ferro e appesantito con alcune pietre, era coperto da grumi di sangue: chiamò subito una guardia.
Avvolta in un asciugamano apparve la testa di una giovane donna che fu portata alla cappella mortuaria di San Giusto (si trovava dove oggi c’è l’ingresso del Museo di Storia e Arte). Il medico legale, dottor Pietro Xydias, stabilì che si trattava di una donna dell’età di circa 30-35 anni e che la morte risaliva a non più di 36 ore. Subito furono mobilitati i palombari alla ricerca del corpo della vittima e furono avviate delle indagini nell’ambiente della prostituzione, ricerche e indagini rimaste senza esito alcuno.
Esaminando attentamente l’involto si trovò che era stato confezionato con fogli di carta d’impacco tra i quali vi era anche un foglio di carta da musica sul quale vi era una trascrizione per “zittera” (antico strumento musicale: cetra da tavolo): in fondo a tale trascrizione (il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi) figurava chiaramente una firma – Födran de Födransperg.
Scattarono immediatamente febbrili indagini della polizia per verificare se esistesse un Födransperg e fu trovato: abitante al II piano della casa al n. 272 di Roiano (il 272 era un numero politico: nel 1910, con l’abolizione dei numeri politici, la casa ebbe il n. 439 di Vicolo delle Rose (frazione Verniellis), successivamente diventato 440, ed infine 28 negli anni 30. La casa esiste tuttora.). La polizia si precipitò all’indirizzo citato: si trattava di una casetta a due piani con giardino sulla ripida salita che comincia vicino alla chiesa parrocchiale di Roiano, in via Verniello (da non confondersi con l’attuale via Verniellis, denominazione del 1949). La casa, essendo costruita su un dislivello, era a due piani e pianterreno sulla parte anteriore e ad un solo piano sulla parte posteriore, a monte, dove stava il Födransperg.
Al pianoterra abitava il bandato Albino Göttinger che aveva il laboratorio presso la stazione del tram a Roiano.
In casa non c’era nessuno, i gendarmi si appostarono, e dopo un po’ di tempo, arrivò il Födransperg: al momento di entrare nel suo appartamento, fu arrestato. Aveva addosso 200 corone.

(fine prima puntata)

Ciau ciau a tutti, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
AdlerTS
cavalier del forum
cavalier del forum
Messaggi: 9561
Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
Località: mail: adlerts[at]email.it

Messaggio da AdlerTS »

Immagine Immagine Immagine


Mal no far, paura no gaver.
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Bona sera Adler, te me volerìa par favor spiegar cosa che le 'stà a significar quele emoticons disperade che le fà segno de no? Se xe par i "diritti d'Autore ghe gò zà spiegado tuto a babaTS in risposta a un mp che la me gaveva mandado riguardo a 'stò fato. Me par de gaver leto de qualche parte che no' te piasi i mesagi privati, ma se quel che gò spiegado a babaTS no' dovesi bastar, alora - par favor - mandime un ti e te dirò anca 'n'altra roba che me gò desmentegado de dirghe.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
babatriestina
senator
senator
Messaggi: 41451
Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
Località: Trieste, Borgo Teresiano

Messaggio da babatriestina »

a mi me par che no le disi de no, ma che i xe morti de paura a leger ste storie de oror..


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Ciau babaTS, xe proprio par quel che le scrivo de note, cusì almeno fin al zorno drio no' le legi nisun - cò posto mi no' ghe xe mai squasi nisun in t'el forum - e col sol, se sa, anca le più brute robe le "sbiadisi" un fiàtin. :wink:

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
AdlerTS
cavalier del forum
cavalier del forum
Messaggi: 9561
Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
Località: mail: adlerts[at]email.it

Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto:a mi me par che no le disi de no, ma che i xe morti de paura a leger ste storie de oror..
Jera questa la giusta interpretazion, non jera un segno de "no" :-D


Mal no far, paura no gaver.
Avatar utente
Angiolina
ixolan
ixolan
Messaggi: 235
Iscritto il: lun 20 ott 2008, 21:04

Messaggio da Angiolina »

LELA ha scritto:Ciau babaTS, xe proprio par quel che le scrivo de note, cusì almeno fin al zorno drio no' le legi nisun - cò posto mi no' ghe xe mai squasi nisun in t'el forum - e col sol, se sa, anca le più brute robe le "sbiadisi" un fiàtin. :wink:

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.
Ma qui sbagli, secondo me. Con i fusi orari c'è sempre qualche triestino o trentina :wink: dall'altra parte del mondo che è collegato. E ti fa sentire meno sola :-D


Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Bon... eco a 'stà ora scuiminzia a deventer difizile augurar qualcosa, parchè no' sò mai cosa; bon... quel che xe, insoma Adler.
Grazie, par el comento anca se esprimeva paura, ma ogni tanto un fià de "Thriller" ghe vol! :wink:, anca se dopo gò sdramatizado el tuto co' un fià de barzelete sui politici.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Ciau Angelina, te lezo sempre co' 'sai piazer e grazie anca par el pensier de farme sentir meno sola.
Ma te pensi suserio che 'sta roba posi far paura? Co' tuto quel che se senti ogi zorno, resta solo che un "fatto di cronaca" suceso al'inizio del secolo scorso.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Ecove la seconda puntata:

Lo Squartatore di Roiano
(seconda puntata)

… Nell’appartamento venne trovata una cesta di vimini contenente 7 pacchi avvolti accuratamente con stoffe e carta da giornali: i pacchi contenevano altrettanti pezzi del cadavere della vittima. Furono mandati alla camera mortuaria di San Giusto a raggiungere la testa che già vi si trovava. La donna era stata uccisa con nove stilettate e fatta a pezzi con una mannaia.
Il Födransperg si dichiarò subito non colpevole e asserì di aver dato copia delle chiavi di casa ad un certo “Carletto”, suo conoscente, al quale imputò il delitto. Sulla faccia dell’uomo, però, furono riscontrate delle lesioni derivanti da unghiate e sul dito medio della mano destra due lesioni da morsicature.
Fu, quindi, portato nell’i.r. Casa d’inquisizione e pena “Ai Gesuiti” e guardato a vista.Gli abitanti delle case vicine si affacciavano in massa al cortile durante l’ora della passeggiata per inveire contro il Födransperg: “Tajèlo a tochi, impichèlo” gridavano, finché l’autorità, per evitare disordini, dispose che l’ora della sua passeggiata fosse continuamente cambiata.
Il 6 agosto il cronista del “Piccolo” riferiva che “domenica notte, mentre imperversava un uragano di bora e pioggia, le guardie di piantone alla casa in cui fu consumato il delitto sentirono come urli e gemiti e forti colpi, che sembravano provenire dalla casa. Rimasero turbate, poi, finalmente, si resero conto che gli urli e i gemiti erano prodotti dal vento che entrava per le finestre e che i colpi battuti derivavano dallo sbatacchiare di qualche uscio interno”: ci mancava poco che cominciassero a girare anche le voci su un “fantasma di Roiano!”. La vittima, che da quaranta giorni era convivente con il Födransperg, era Lucienne Fabris (od anche Lucia Fabry o Florentine Fabre) di anni 30, francese residente in Tunisia, artista di caffè concerto che aveva debuttato a Parigi alle “Folies Bergères” e cantato successivamente all’”Olympia”: parlava pochissimo l’italiano, veniva da Milano e si esibiva al “Gambrinus” in via dell’Acquedotto sotto il nome d’arte di Luce Fabrina, nome che figurava nei manifesti affissi ai fianchi dell’ingresso del caffè-concerto. A Tunisi, in collegio, aveva lasciato il figlio Marcel di 12 anni, avuto da una relazione con un capitano della guarnigione francese.
In casa mancavano però i gioielli che i vicini asserivano di aver visto addosso alla vittima. Vari sopralluoghi nell’appartamento e scavi nel giardino furono effettuati alla ricerca dei gioielli che furono finalmente trovati in un doppio fondo sul “cielo” (parte superiore interna) di un armadio e consistevano in una borsetta di metallo che conteneva sei anelli d’oro, orecchini, orologi, collane, astucci in oro, un portacipria, un tagliacarte, delle monete turche e franchi in oro. Fu trovata anche la mannaia usata per squartare la povera donna e i suoi stivaletti.
Durante uno dei sopralluoghi fu trovata, nascosta sotto il pavimento del gabinetto, la seconda chiave dell’appartamento che il Födransperg diceva di aver dato al fantomatico e inesistente amico “Carletto”.
Il caso Födransperg occupò la cronaca nera de “Il Piccolo” a partire dal 18 luglio 1908, giorno successivo al primo macabro rinvenimento in mare, e per tutto il mese di agosto vennero pubblicate pagine intere sull’avvenimento. Apparvero una lunga intervista alla padrona di casa dell’assassino, Caterina ved. Celich, in un primo tempo arrestata anche lei poiché ritenuta implicata nel misfatto; furono fatte delle interviste anche ai vicini di casa, una corrispondenza de “il Piccolo” che aveva avvicinato il figlio della cantante e varie persone che la conoscevano, una corrispondenza da Adrianapoli (oggi Edirne, nella Turchia d’Europa) dove in un Istituto delle Suore di Zagabria vivevano le due giovani figlie del Födransperg.
“Il Piccolo” pubblicava anche lettere giunte al giornale, in italiano e in tedesco, di lettori che riferivano notizie sull’assassino e sulla sua famiglia. Il 1° agosto il giornale raccontava che un suo cronista aveva parlato con un giovanotto sulla ventina che gli disse di aver visto il lunedì mattina (27 luglio) verso le quattro, di ritorno da una “notolada”, un uomo i cui connotati corrispondevano al Födransperg, che passava sotto i “Volti di Roiano” dirigendosi verso città per via Tor San Piero: teneva un involto bianco con la destra.

(fine seconda puntata)

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
Elisa
Eximio
Eximio
Messaggi: 3751
Iscritto il: dom 10 feb 2008, 17:27
Località: Argentina

Messaggio da Elisa »

Angiolina ha scritto:
LELA ha scritto:Ciau babaTS, xe proprio par quel che le scrivo de note, cusì almeno fin al zorno drio no' le legi nisun - cò posto mi no' ghe xe mai squasi nisun in t'el forum - e col sol, se sa, anca le più brute robe le "sbiadisi" un fiàtin. :wink:

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.
Ma qui sbagli, secondo me. Con i fusi orari c'è sempre qualche triestino o trentina :wink: dall'altra parte del mondo che è collegato. E ti fa sentire meno sola :-D
difatti, Angiolina, quando io gironzolo prima di mezzanotte trovo Lela che all' alba (italiana) si manifesta con piacere, senza alcuna briga, scrivendo.....salutando......e penso: tutto bene, ... però questa muchacha allora non conoscerà il piacere di vedere e prendere il salutevole sole mattutino? :lol: :lol: :lol:


"Todo lo bueno me ha sido dado"
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Buon pomeriggio Elisa, è vero quello che hai detto, forse sono la prima a leggerti, ma non pensare che io dorma chissà quanto al mattino; è che mi bastano pochissime ore di sonno, perciò il sole, se c'è lo vedo, magari solo dall'interno perché - come quasi ormai tuti sanno - esco pochissimo, proprio solo quando devo oppure quando c'è mio marito o qualcun'altro con me.
Però la mia giornata è egualmente piena di tante cose.

Ciao ciao, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
Elisa
Eximio
Eximio
Messaggi: 3751
Iscritto il: dom 10 feb 2008, 17:27
Località: Argentina

Messaggio da Elisa »

LELA ha scritto:Buon pomeriggio Elisa,...
Però la mia giornata è egualmente piena di tante cose.
Ciao Lela,
rilievo questa tua bella affermazione e mi compiaccio con te.
Elisa
Allegati
rainbow_showcase_md_wht.gif
rainbow_showcase_md_wht.gif (11.13 KiB) Visto 4343 volte


"Todo lo bueno me ha sido dado"
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Grazie di cuore cara Elisa, sei troppo buona.
A quest'ora sarai magari già in piedi: io con i fusi orari non ho mai avuto un buon rapporto, forse perché non ne ho mai avuto bisogno; comunque ti auguro di cuore una buona e serena giornata.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Lo squartatore di Roiano
(terza puntata)

Il fatto delittuoso interessò anche la stampa italiana (con corrispondenze da Milano, dove la bella Lucienne aveva cantato) e grande eco ha avuto in quella austriaca, A Vienna l’ “Illustrierste Wiener Extrablatt”pubblicò colonne e facciate intere sull’accaduto: su tale giornale apparve un saggio calligrafico, tratto dall’album dell’artista, tratto dall’album dell’artista viennese “Matilde Herpich”, con quattro versi a lei dedicati e con la firma “Julius Födran Reichsritter von Födransperg”.
Sull’ “Extrablatt”, come riferisce “Il Piccolo” del 31 luglio, apparve anche una grande vignetta, divisa in tre parti, che occupava tutta la prima pagina del giornale. Nel primo riquadro della vignetta si vedeva il bracciante “Lacovich, un bel pezzo d’uomo, con due grandi mustacchi, maglia alla marinara, cappello sulle ventitré che con un palo tira a sé l’involto stillante donde escono ciocche di capelli grondanti sangue. Nel secondo riquadro vi era raffigurato un dignitoso giudice istruttore con favoriti bianchi ed occhiali a stanghetta, che assiste all’apertura dell’involto, fatta da un funzionario di Polizia caratterizzato da un’accurata pettinatura con la riga a sinistra e da mustacchi compitissimi, mentre un terzo signore con gli occhiali e barbetta, scruta, con una bella indifferenza da medico legale, la testa tagliata, autentico ritratto della Fabry. Nel terzo quadro dell’impressionante disegno, la Polizia ha invaso la casa di Roiano: grossi involti, simili ai pacchi di una modista, vengono estratti dal fondo della valigia, sotto gli occhi del commissario, del dottore in barbetta e occhiali e di altre persone. Un braccio giace neglettamente a terra, presso i piedi del commissario che annota i pezzi ad uno a uno sul suo libricino.
Anche in Russia e in America vari giornali si occupano dello “Squartatore di Roiano”.
Il Födransperg era nato il 27 marzo 1860 a Stein nella Carniola ed aveva quindi 48 anni al momento del delitto. Per parecchi anni aveva lavorato alla Direzione Edile delle Ferrovie a Vienna e abitava a Trieste dal 1903 in via Ghega: dal 1906 risultava abitante a Roiano al n. 2727.
Era nobile poiché discendeva da un maestro postale di Villaco, che fu insignito dall’Imperatrice Maria Teresa della nobiltà per meriti acquisiti nell’esercizio della posta in Corinzia.
Il sanguinario cavaliere che si dilettava a suonare la cetra, parlava abbastanza bene l’italiano e il dialetto triestino: era chiamato “il turco dai mille mestieri” poiché diceva di aver soggiornato a Costantinopoli.
Era ben noto a Roiano come un don Giovanni; aveva conosciuto una piacente e formosa vedova, noleggiatrice di carri e cavalli, ma con lei non ebbe fortuna. Corteggiò una tabaccaia con rivendita in via Diramare 7 e fece delle avances ad un’impiegata dell’Ufficio Postale di Roiano: tentò anche di avvicinare una bella ragazza roianese che gli disse: “La xe rico, la xe cavalier, dunque a lei nò ghe pol mancar boni matrimoni e mule: A mi la me lasi in pase”.
In realtà ricco non era, ma viveva di espedienti, di prestiti e di lavori saltuari.
Il venerdì 24 luglio, alla vigilia del delitto, si era presentato all’Arcivescovo spacciandosi come corriere diplomatico di gabinetto dell’ambasciatore austriaco presso il Vaticano Disse che, partito da Vienna con il treno per Roma, era stato derubato dei suoi bagagli e dei suoi soldi alla stazione di “Nebresina”, dove era sceso dallo scompartimento durante una sosta del convoglio. Al segretario del Vescovo fece intravedere una sua borsa dei plichi diplomatici sigillati facendo intendere che contenevano ingenti somme in monete d’oro destinate al Vaticano. Pretendeva 50 corone in prestito per continuare il suo viaggio, ma non riuscì ad ottenere quanto richiesto.
A tale proposito , una grossa valigia che portava attaccato, nell’apposita custodia in pelle, un biglietto da visita con la scritta “Ritter von Födransperg, apparentemente abbandonata, fu vista da un industriale, che lo riferì al “Il Piccolo” con una lettera del 31 luglio, in una carrozza del treno in sosta a Nabresina: nessuno quindi riusciva a discernere tra fandonie e realtà nel comportamento del Födransperg.
Il cavaliere si spacciava talvolta per ingegnere e diceva di aver costruito dei ponti a Costantinopoli: altre volte diceva di essere dottore in medicina.
Nella casa dell’assassino fu trovata una biblioteca ricca di trattati di anatomia e di medicina, da cui venne tratta la convinzione che sapeva come tagliare a dovere un corpo umano. Dei testimoni dissero che quel sabato 25 luglio alle 10 del mattino ci fu un alterco e delle grida al secondo piano della casetta: dopo le grida il Födransperg si affacciò alla finestra con le mani graffiate e insanguinate e chiese una catinella con dell’acqua ad una vicina aggiungendola frase “L’ho bastonata poiché voleva danaro.
Un vicino, certo “Koscarovski”, riferì che poco dopo il cavaliere venne da lui per chiedere se poteva prestargli un carretto.
Domenica 26 luglio alle 14.30 il Födransperg si recò alla trattoria Bolle ove si fece servire il pranzo: era di umore allegro e scherzò con l’oste.

(fine terza puntata)

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Lo Squartatore di Roiano
(quarta e ultima puntata)

… Lunedì 27 luglio il Födransperg si recò al Lloyd, dove aveva lavorato per 30 mesi nell’ufficio spedizioni, per informarsi sulle possibilità di poter acquistare un biglietto a prezzo ridotto, in quanto ex dipendente del Lloyd, per recarsi a Costantinopoli: probabilmente aveva l’intenzione di portare con sé i miseri resti di Lucienne per gettarli in mare al largo delle coste. E, sempre il lunedì mattina si presentò all’antiquario “Giovanni Pliska” in Corso al n° 13 per offrire in vendita alcuni oggetti appartenuti alla vittima e un rigattiere di Risorgo acquistò da lui una borsetta da viaggio.
Il Födransperg fu sospettato anche dell’assassinino di tre vetturali, uno dei quali avvenuto l’anno precedente: l’avventuriero di Roiano era un assiduo frequentatore del Café Français, in piazza della Borsa, davanti alla quale stazionavano numerose vetture e cocchieri. Girava spesso in bicicletta e poteva aver seguito le vetture con il suo mezzo.
Fu sospettato anche della rapina al portalettere “Velicogna”, aggredito con una mannaia in via San Nicolò e derubato di 7.254 corone..
Il 31 luglio fu organizzata una serata al “Teatro d’Estate Excelsior” di Barcola a beneficio dell’orfano della canzonettista e anche al “Gambrinus” fu organizzata una serata allo stesso scopo: nei due locali, infatti, Lucienne Fabris si era esibita.; mentre il 17 agosto “Il Piccolo” diede avvio ad una colletta sempre a favore dell’orfano e, giornalmente, veniva comunicato il totale delle somme raccolte tra la cittadinanza.
Il 30 luglio, alle ore 11, ebbe luogo il funerale della cantante sul piazzale di San Giusto con la partecipazione di una folla immensa a stento tenuta a bada da guardie a cavallo e a piedi. Tante ragazzine parteciparono al corteo: sei ragazze tutte vestite di bianco si misero ai fianchi del carro funebre di color celeste-oro, trainato da cavalli bianchi. Il cronista de “Piccolo” che il feretro era seguito da file di bimbe anche queste tutte vestite di bianco e le canzonettiste piangenti, colleghe della morte: tra le corone fiori, spiccava quella di una degli artisti del caffè-concerto “Gambrinus” recante la scritta “Le donne di Rena”, una a nome degli artisti del varietà e una anome della famiglia del custode della cappella mortuaria.

Il 30 marzo 1909 iniziò, presso l’I.R. Tribunale Provinciale, quale Corte d’Assise, il processo di Giulio de Födransperg, accusato di omicidio a scopo di rapina e di tentata truffa all’Ordinariato Vescovile: i voluminosi atti del processo, con le raccapriccianti fotografie del cadavere della vittima tagliato a pezzi e ricomposto, le foto dell’interno e dell’esterno della casa del delitto e dell’assassino si possono trovare presso l’Archivio di Stato di Trieste.
L’imputato aveva già vari precedenti penali per furto, truffa e calunnia. Appena tredicenne, si era appropriato di un orologio d’argento nel laboratorio di un orologiaio di Lubiana: nel 1875 era stato condannato, sempre a Lubiana, per aver asportato ad una bambina di sette anni, sulla pubblica strada, un paio d’orecchini d’oro. Nel 1880, mentre prestava il servizio militare a Ebenfuhrt, aveva rubato 120 fiorini a un contadino ; nel 1884 aveva avuto una condanna a 14 giorni d’arresto per aver carpito quattro paia di stivali ad un calzolaio di Graz. Nello stesso anno, infine, altra condanna a due anni e mezzo di carcere per aver incolpato falsamente uno zio di falsificazione di carte di credito.
Furono intesi ben 24 testimoni, vicini di casa, colleghe della canzonettista uccisa, i rigattieri che avevano acquistato dall’assassino oggetti della vittima, il negoziante di legnami “Francesco Berger” suo ex datore di lavoro, il segretario del Vescovo ed, inoltre, fu al lungo interrogato lo psichiatra “dott. Guglielmo de Pastrovich” che aveva ben esaminato l’imputato dichiarandolo sano di mente.
Il commerciante “Edoardo Koscarovski”, che abitava di fronte alla casa di Födransperg, dichiarò che il sabato 25 luglio, all’ora del misfatto, intese la vittima gridare “Donnez moi cent ou dex cents francs, sans ce j’appelle la police”. E la donna urlò ancora due volte “Lassez moi! Lassez moi!”.
Anche il teste “Francesco Ternovez”, muratore che lavorava alla casa della “Celich”, affermò di aver sentito quel sabato mattina la donna che gridava.
Eleonora Rigler, che abitava a pochi metri dalla casa del Födransperg, riferì di aver sentito un fracasso di mobili rovesciati e la donna che gridava “Lasciami partire!” Subito dopo uscì fuori il Födransperg che le disse di procurale un servo di piazza per trasportare un baule della signorina, con la quale aveva litigato, perché “essa voleva dell’argent”.
Tra gli altri, il giudice interrogò il teste “Luigi Göttinger”, che abitava nella sua casa. Costui conosceva bene il Födransperg: lo vedeva spesso lavorare in giardino, faceva “sfase” (affermare di essere “ben sistemato”) e diceva di avere un buon partito, una ragazza di Berlino con centomila marchi di dote: questa testimonianza suscitò l’ilarità tra il pubblico presente all’udienza.
L’imputato confessò di averla uccisa solo nell’udienza del 31 marzo. Il 3 aprile 1909 all’uscita dal carcere, per essere riportato in tribunale, il Födransperg fu accolto da dimostrazioni ostili. Una folla compatta, nella quale predominavano le donne, gli urlava in faccia ogni sorta di insolenze e i guardiani ebbero un bel da fare per sottrarre l’accusato a violenze. La vettura nella quale salì, fu fatta partire al galoppo. La folla però, per vie traverse, giunse quasi contemporaneamente dinnanzi al tribunale e rinnovò la dimostrazione ostile finché, respinta dalle guardie, si disperse.
Il processo si concluse quel giorno con una condanna a morte da eseguirsi mediante capestro.
L’ha ben meritato il capestro il cavalier “Julius Födran de Födransperg” e Roiano, come Londra, ha avuto il suo squartatore.

FINE.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
Nona Picia
cavalier del forum
cavalier del forum
Messaggi: 10983
Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:08
Località: Trieste - Rozzol

Messaggio da Nona Picia »

Cara lela, una bela - bruta storia. No gaverìa mai pensà de gaver abità per tanti ani in un posto dove che xe sta comesso un omicidio e forsi più. Anche se el iera in un'altra casa, che la mia no iera ancora fata!


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
Avatar utente
serlilian
distinto
distinto
Messaggi: 1697
Iscritto il: sab 10 mag 2008, 21:03
Località: T.L.T.

Messaggio da serlilian »

Orpo, che storia! Strano che mia zia non me gabi mai contà niente. Ghe piaseva assai le storie macabre, ala Carolina Invernizio. 8)


[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Grazie sìa a nona picia che a serlilian par i comenti, gòvisto che ghe xe anca alcune foto una del "squartatore" e un dela casa dove xe stado comeso el delito, ghe xe anca un "stralcio" de 'na prima pazina de "Il Picolo": me riprometo de postarle al più presto.
Me dispiasi de gaverve fato spetar i mii ringraiamenti par l'interese dimostrado verso la storia che gò riportado, ma - purtropo - gò notado che no' sempre me vien notificade le risposte: ogi, par esempio, gnanca una!? E no' sempre me funziona gnanca l'opzion "Leggi messagi non letti" e cusì devo scorer tuto el forum pian pian, andando par data e no' sempre rivo a completar el percorso.

Ciau ciau, sempre con tanta simpatia, Lela.

Ciau ciau, sempre co' tanta simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
Avatar utente
LELA
citadin
citadin
Messaggi: 819
Iscritto il: mar 3 mar 2009, 18:32
Località: Sondrio (SO)

Messaggio da LELA »

Eco quà, come che gò promeso stanote, le tre foto inerenti el "fatto di sangue" di v.lo delle Ros, naturalmente anche queste le xe trate dal libro da libro de Fabio Zubini:

Immagine

Julius Födran Reichsritter de Födransperg. (Archivio di Stato di Trieste);

Immagine

Roiano, via Verniello 272 (che in seguito all'abolizione dei numeri politici, divenne il n° 439 di Vicolo delle Rose, successivamente diventato il n° 440, ed infine, negli anni 30, il n° 28 sempre del Vicolo delle Rose); La casa del delitto piantonata da un gendarm. (Biblioteca Civica Trieste). La casa esiste tutt'ora;

Immagine

Prima pagina del "Piccolo" del 31 marzo 1909, dedicata completamente allo squartatore di Roiano. (da "il Piccolo").

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela,


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!

Torna a “Chi jera quel che .... ?”