Raduno dei Dalmati a Trieste

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Raduno dei Dalmati a Trieste

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SABATO 12 SETTEMBRE

18.30 Il Sindaco alza la vela della Brazzera dalmata e lo scrittore Paolo Rumiz dà il primo colpo di spiana per il recupero della marineria adriatica. Seguono un brindisi ed il Concerto di Andrea Massaria Quartet (PIAZZA UNITÀ)

LUNEDI 14 SETTEMBRE APERTURA UFFICIALE DEL RADUNO

ORE 11.00 Interventi delle autorità, segue rinfresco

ORE 18.30 INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DEGLI ARTISTI DALMATI ITALIANI CONTEMPORANEI, DI FRANCOBOLLI E CARTOLINE D’EPOCA, DEI VELIERI DI LUSSINO E DELLE FOTO DELLA DISTRUZIONE DI ZARA

(MUSEO DELLA CIVILTÀ ISTRIANA FIUMANA E DALMATA Via Torino 8 )

MARTEDI 15

ORE 11.00 DIBATTITO SUI TRAFFICI TRA TRIESTE E LA DALMAZIA

ORE 17.30 SERATA FUTURISTA - PRESENTAZIONE DEL LIBRO ”2 FUTURISTI 2 DELLA DALMAZIA MONTENEGRINA”
Interventi di: prof. Archimede Crozzoli, dott. Nicolò Molea, dott. Enrico Fraulini e l’autore Renzo de’Vidovich
L’attore Mario Mirasola legge le poesie di Vladimiro Miletti, accompagnato al pianoforte da Silvio Donati
(MUSEO DELLA CIVILTÀ ISTRIANA FIUMANA E DALMATA Via Torino 8 )

MERCOLEDI 16
ORE 11.00 MOSTRA DI DOCUMENTI “ TRIESTE E LA DALMAZIA”
Presentano l’esposizione: prof. Lucio Delcaro Presidente dell’IRCI, dott. Maria Grazia Tatò Direttore dell’Archivio di Stato di Trieste e on. Renzo de’Vidovich Presidente del Raduno
(ARCHIVIO DI STATO – Via La Marmora 17)

ORE 18.00 NAZIONE DALMATA: DIZIONARIO DEGLI UOMINI ILLUSTRI DELLA COMPONENTE ILLIRICO-ROMANA, LATINA, VENETA E ITALIANA
Presentazione della pubblicazione on line del libro, con possibilità di interagire via internet, prima della stampa cartacea, illustrata dagli autori dott. Daria Garbin e on. Renzo de’Vidovich
Interventi: Mario Dassovich storico, Enrico Fraulini scrittore, Sergio Brossi critico, Rosanna Turcinovich giornalista
(MUSEO DELLA CIVILTÀ ISTRIANA FIUMANA E DALMATA - Via Torino 8 )

GIOVEDI 17
ORE 18.00 ATTI DI DEDIZIONE ALLA SERENISSIMA DI ZARA E DELLE ALTRE CITTA’ DELL’ADRIATICO ORIENTALE
Presentano la pubblicazione: dott. Diego Vecchiato Direttore della Regione Veneto, dott. Massimo Greco Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, dott. Diego Redivo storico, on. Renzo de’Vidovich editore e conclusioni dell’autore dott. Rachele Denon Poggi
ANNULLO POSTALE FILATELICO del Raduno su francobollo dalmatico
ORE 19.30 CONCERTO DI MUSICHE DALMATE E ITALIANE DEL CORO DI RUDA diretto dalla Maestra Gianna Visentin
(RIDOTTO DEL TEATRO VERDI - SALA VICTOR de’SABATA)

VENERDI 18
ORE 10.30 CHI HA INTERESSE A CONTROPPORRE ESULI E RIMASTI? UN UNICO POPOLO DIVISO DA DUE DESTINI UGUALMENTE AMARI O DUE MODI INCONCILIABILI DI ESSERE ITALIANI?
Dibattito tra Lucio Toth Presidente nazionale dell’ Anvgd, Silvio Delbello Presidente dell’ Università Popolare di Trieste, Paolo Sardos Albertini Presidente della Lega Nazionale, Rosanna Turcinovich Dirigente del CDM, Piero Delbello Direttore dell’IRCI, on. Furio Radin deputato degli italiani al Sabor di Zagabria. Moderatore on.Renzo de’Vidovich

ORE 12.00 CONCERTINO LELIO LUTTAZZI E ANTONIO CONCINA
ORE 16.00
GIORNATA DELLA CULTURA DALMATA
Presiede la dott. Chiara Motka, intervengono gli scrittori Emilio Rigatti, Guido Rumici, Roberto Spazzali e Raffaele Cecconi
(MUSEO DELLA CIVILTÀ ISTRIANA FIUMANA E DALMATA - Via Torino 8 )

SABATO 19
ORE 10.00 ASSEMBLEA SOLENNE DELLA CONGREGAZIONE DEL PATRIZIATO, DELLA NOBILTÀ E DEGLI UOMINI ILLUSTRI DI DALMAZIA:

ORE 16.00 ASSEMBLEA GENERALE DEI DALMATI ITALIANI NEL MONDO presieduta dal Sindaco di Zara in esilio Franco Luxardo. Ottavio Missoni consegna il ‘Premio Tommaseo’ al delegato ONU per l’Europa Staffan de’Mistura da Sebenico
(AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TRIESTE)

ORE 21.00 CONCERTO DI MUSICHE DI FRANCESCO DE’SUPPÈ DEMELLI (anche Franz von Suppè) eseguito dalla Camerata Musicale Triestina diretta dal Maestro Fabrizio Ficiur
(TEATRO VERDI)

DOMENICA 20

ORE 9.00 SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DEI DEFUNTI
BATTESIMO DEI BAMBINI Sofìa, Daniele e Federico
DEPOSIZIONE DI UNA CORONA SULLA LAPIDE CHE RICORDA IL SACRIFICIO DELLA M.d.O.V.C. PIERINO ADDOBBATI
CHIESA SANT’ANTONIO NUOVO

ORE 11.00 RIUNIONE DEI RADUNISTI LUNGO LA RIVA DEL BACINO SAN GIUSTO, DAVANTI PIAZZA UNITÀ
Suona la Banda di Borgo San Sergio dell’Anvgd di Trieste
I GENERALI E I DECORATI DI DALMAZIA RENDONO GLI ONORI ALLE BANDIERE E PASSANO IN RASSEGNA LE DELEGAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DEGLI ESULI, COMBATTENTISTICHE PATRIOTTICHE E D’ARMA SCHIERATE, CON LA FANFARA DEI BERSAGLIERI SUL MOLO AUDACE

ORE 11.30 ARRIVO DEL ‘GONDOLONE’ DELLA SOCIETA’ DIADORA DI ZARA, ricostruita in esilio a Venezia
BACINO SAN GIUSTO, DAVANTI PIAZZA UNITÀ

ORE 12.00 DEPOSIZIONE DI CORONE DI ALLORO SUL MUNICIPIO DI TRIESTE IN RICORDO DELLA M.d.O.V.M. FRANCESCO RISMONDO, DI GIOVANNI NINI E LUIGI CASCIANA

ORE 12.20 ATTERRAGGIO DEI PARACADUTISTI AL CENTRO DELLA PIAZZA CHIUSURA DEL RADUNO CON L’ESECUZIONE DELL’INNO NAZIONALE ‘FRATELLI D’ITALIA’ E DELL’INNO DEGLI ESULI ‘…VA PENSIERO’ intonato dal Coro delle Comunità istriane
PIAZZA UNITÀ

ORE 13.30 PRANZO CONCLUSIVO DEL RADUNO STAZIONE MARITTIMA DEL MOLO IV


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Quando jera gruppi de dalmati in città l'altro sabato go zercado de avvicinarme per sentir el dialetto veneto-dalmata che queste persone parla: go avudo la netta impression che el loro dialetto fussi più simile al nostro come struttura e parole, ma con la cantilena veneta. Per far un esempio, li go sentidi dir "te ga capido ?" e non "gheto capio ?", ma con l'inflession veneta del secondo. Sbaglio ?


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... e credo che non a caso in 'sti giorni sia vignudo fora el libro

SAPORI DE DALMAZIA. RICETTE, AROMI E TRADIZIONI
di Gioia Calussi / MGS
Recuperando quaderni di casa e ricettari dalle pagine ormai ingiallite e consunte, Gioia Calussi ha rievocato sul filo della memoria i profumi e i sapori della cucina dalmata. Una tradizione gastronomica secolare e sofisticata, ricca di influenze diversissime, che le ricette raccolte nel libro lasciano trasparire. Ritroviamo infatti le prelibatezze della cucina rinascimentale apprezzate da Dogi e Papi, le elaboratissime pietanze della tradizione levantina ma anche i semplici arrosti allo spiedo sulla gradela, alla maniera dei pescatori o dei guerrieri delle montagne. Per non dire poi delle raffinatezze in «salsa» francese e viennese, che il gusto cosmopolita dei famosi capitani e di tutta la gente di mare, grazie anche al noto amore dei dalmati per la buona tavola, «importò» sulle tavole zaratine, sebenzane, spalatine e su quelle delle altre città costiere. L'autrice non ha dimenticato usanze e vecchie tradizioni familiari, tramandate oralmente da nonne, zie, balie e santole,
restituendoci il calore e l'atmosfera di un mondo ormai scomparso.


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AdlerTS ha scritto:Quando jera gruppi de dalmati in città l'altro sabato go zercado de avvicinarme per sentir el dialetto veneto-dalmata che queste persone parla: go avudo la netta impression che el loro dialetto fussi più simile al nostro come struttura e parole, ma con la cantilena veneta. Per far un esempio, li go sentidi dir "te ga capido ?" e non "gheto capio ?", ma con l'inflession veneta del secondo. Sbaglio ?
La calada dalamata xe fanmosa, e la mia impression iera che più in zo se andava e più la deventava cantante


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Certo che la calada xe famosa, ma me spetavo che i gavessi anche la struttura della frase "alla veneta" :roll:


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babatriestina
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ve dirò, no volevo esser troppo pignola anche perchè mi sti giorni no iero, ma za saria de distinguer presempio Ragusa dela Dalmazia. Oddio, del punto de vista geografico, no ghe xe dubbi che la sia in Dalmazia, ma la ga una storia ben diferente come che go scritto nei post sula città. La xe stada veneziana per un periodo, ma apena che i ga podudo i se smarcado de Venezia, che iera per lori el nemico n 1, più dei Turchi, quasi.. : quel che ve posso assicurar xe che la mia bisnonna ragusea, nata a Ragusa a trapiantada a Trieste intorno al 1860, no saveva parlar triestin o veneto, ma la parlava italian, toscan per capirse, anche perchè Ragusa gaveva molti rapporti cultural-commerciali cola costa di fronte , soprattuto le Marche, tanto xe vero che sua cognada Clarice iera marchigiana.
Nei anni 60, in visita a Ragusa, el tassista parlava croato, ma le poche parole italiane che el ga dito le iera con una calada cussì accentuada che ne ga fatto un poco de rider, perchè me pareva quasi in caricatura el parlar dei mii cugini mezzi ragusei e mezzi chersini abitanti a Gorizia.
Per le città dela costa dalmata, ghe volessi domandar a quei che ghe ga vissudo, tipo Bettiza... che xe spalatin.
Per mi la calada cominciava za a Fiume e me pareva molto diferente del parlar venezian, che per esempio gaveva ciapado un poco mio cugin che iera vegnudo suso al Lido a Venezia.


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