Il Tavolare

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sono piccolo ma crescero
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Il Tavolare

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Pur non essendo tra coloro che rimpiangono per principio i tempi passati, ho notato che nessuno mai ha parlato di un'importante eredità di Maria Teresa, e della sua amministrazione, ancora presente: il tavolare.

Ho sentito sempre parlare tanto bene dagli esperti di questo modo di registrare e definire la proprietà degli immobili.

Se c'è un esperto mi piacerebbe sapere in cosa si differenzia l'eredità asburgica di Trieste, Gorizia e Trento dal resto d'Italia, quali sono i vantaggi che dà a noi utenti, vantaggi che hanno fatto, anni fa, insorgere i notai triestini davanti all'ipotesi di una sua abolizione o quantomeno di un suo ridimensionamento (parlavano della meravigliosa efficacia della "piombatura"; cos'è?)

A chi sa e vorrà rispondere, grazie.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Aggiungo la mia curiosità e la richiesta di sapere se il tavolare triestino è stato applicato anche in Lombardia, visto che nel Settecento era teresiana, e se c'era qualcosa di simile nella Toscana dei Lorena.


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Avevo qualcosa tra i miei appunti, forse anche dal vecchio forum.
In questi giorni sono iper incasinato col lavoro, ma appena posso butto l'occhio :wink:


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Franco
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Messaggio da Franco »

Mia picola, personale esperienza:

- ogni volta che son stà al tavolare, son sempre riuscì a far quel che me serviva tuto solo: consultar le mape, trovarme i libroni, guardarmeli, darme del mona perchè gavevo sbaglià libron, recuperarme i microfilm dei ati, farme la stampa... tuto solo, in poco tempo, e pagando poco o gniente (se paga solo le stampe, al prezo de fotocopia).

- ogni volta che son stà in catasto gò dovudo pianzer davanti a qualche impiegato che la fazeva "cascar del'alto", che me diseva "la torni", che sbagliava carte (e me dava la colpa a mi), perdendo sempre tuta la matina, e spendendo un casin de bori.

Basta? :lol:


[url]http://carsosegreto.blogspot.com/[/url]
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1382-1918
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Messaggio da 1382-1918 »

Ora non ho tempo ma posso aiutarvi parecchio su questo argomento.

Allora, per prima cosa bisogna dire che il Tavolare non c'entra direttamente con Maria Teresa.
Maria Teresa istituì il catasto che appunto viene definito teresiano, ed è nato a Milano.
Nel 1818 invece viene istituito in tutto l'Impero austriaco il Catasto Tavolare (Istituto del Libro Fondiario) da Francesco I, che faceva proprio anche il catasto teresiano dove questo era già esistente (solo nei centri più importanti).

Il Tavolare non può definirsi triestino, ed è stato mantenuto in tutti i territori ex-A-U.

In Italia oggi vige nelle intere province di Trieste, Gorizia, Trento e Bolzano.
Vige inoltre in 15 comuni della provincia di Udine, dei quali 3 ex-Carinzia annessi nel 1920 (Tarvisio, Malborghetto-Valbruna e Pontebba per la sola parte ex-austriaca del comune) e 12 ex-Gorizia annessi nel 1921 (Aiello, Aquileia, Campolongo al Torre, Cervignano, Chiopris-Viscone, Fiumicello, Ruda, San Vito al Torre, Tapogliano, Terzo d’Aquileia, Villa Vicentina, Visco).

Vige anche in 3 comuni ex-tirolesi della provincia di Belluno (Cortina d’Ampezzo, di Livinallongo e di Colle S.Lucia), 2 comuni ex-tirolesi in provincia di Brescia (Valvestino e Magasa) ed il comune ex-tirolese di Pedemonte nella provincia di Vicenza.

Vige inoltre nell'intera Repubblica di Slovenia, di Croazia, Bosnia-Erzegovina, Repubblica d'Austria, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria.
In Romania nella sola Transilvania (Ungheria fino al 1918), in Serbia nella sola Vojovidina (Ungheria fino al 1918). Non ricordo se c'è ancora in Galizia.

Si differenzia dal resto d'Italia per la sua probatorietà, per cui l'iscrizione nei libri tavolari è prova della proprietà, mentre in Italia funziona diversamente, dove il catasto non è probatorio, ma ci si basa sul possesso.
La piombatura è l'annotazione provvisoria che viene effettuata nei libri, non appena arriva un nuovo atto (contratto, piano di frazionamento, ecc.) Viene tutto attuato in base alla legge imperiale del 1883, validata dall'Italia nel 1929 con un Regio Decreto.

Il Tavolare rimane, e anzi si pensa di estenderlo a tutta la regione Friuli-VG, cominciando con una sperimentazione in alcuni comuni della provincia di Pordenone.


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1382-1918
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Messaggio da 1382-1918 »

Riprendo questo post per spiegare meglio e con più calma alcuni punti.

In pratica la differenza essenziale tra i due sistemi si incentra sulla parola "probatorietà".

Il sistema tavolare ha infatti carattere probatorio, in quanto ciò che risulta dalle iscrizioni nei suoi libri ha valore costitutivo dei diritti.
Dove invece non vige questo sistema, l'iscrizione avviene nelle cosiddette "conservatorie", che naturalmente non esistono dove vige il Tavolare. Le trascrizioni nelle conservatorie non hanno carattere probatorio, ma hanno solamente un'efficacia dichiarativa.

Inoltre al Tavolare le iscrizioni riguardano direttamente l'identità dei beni immobili, mentre il sistema delle conservatorie segue il criterio personale.
Entrambi i sistemi possiedono un sistema di opponibilità verso terzi, e quindi di pubblicità immobiliare, però dove non c'è il Tavolare basta il consenso delle parti. In pratica quando si esce dallo studio notarile dopo aver firmato, ad esempio, un contratto di compravendita, le cose sono praticamente fatte.
Invece dove vige il Tavolare, il notaio dovrà depositare il contratto (piombatura), e questo, controllato ed analizzato dal giudice tavolare (un giudice a tutti gli effetti, dipendente del Tribunale), emetterà un decreto. Finchè non viene emesso il decreto, il contratto è inefficace. Contro tale decreto è ammesso reclamo al Tribunale, entro il termine di 60 giorni dalla data di notificazione alla parte.

In pratica sul territorio italiano convivono due sistemi diversi di pubblicità immobiliare, ed è il sistema tavolare quello che garantisce una maggior certezza dei diritti.

Nel dettaglio il Tavolare si compone dei seguenti strumenti:
- il libro fondiario, a sua volta composto dal libro maestro, chiamato tomo tavolare, e della collezione dei documenti (domanda di parte, titoli, decreto del giudice tavolare).
- il giornale per atti tavolari, ossia il registro annuale nel quale vengono registrate, in ordine cronologico, le domande tavolari presentate.
- le mappe tavolari e/o catastali e relativi supporti ed elaborati tecnici, dove vengono individuati i beni.

Il territorio di ogni comune amministrativo è suddiviso in comuni censuari.
Per ogni comune censuario c'è una serie di tomi. Ogni tomo è diviso in "partite tavolari", numerate a partire dalla partita 1.
Ogni partita è suddivisa nei quadri A, B, C.
Il quadro A identifica gli immobili (particelle o enti condominiali), il quadro B i proprietari, il quadro C gli aggravi.

Facciamo un esempio, ad esempio per Trieste.
Ammettiamo che sono proprietario di un terreno molto grande, che corrisponde (ma sono dati di fantasia!) alla particella 420 del comune censuario di Basovizza, seminativo di mq 1525, e voglio costruirmi una casetta su una porzione di esso, per poi vendere il terreno rimanente, ma sul quale voglio mantenere il diritto di utilizzo di un pozzo ed usare la sua acqua per bagnare l'orto.

Allora, per prima cosa, dopo aver ottenuto dal comune il permesso all'edificazione, faccio fare ad un geometra i necessari elaborati tecnici.
Così alla fine la mia particella diventerà due particelle, di cui una urbana. Ad esempio potrebbe diventare particella 420/1 urbana di mq 400 e particella 420/2 seminativo di residui mq 1125.

Ammettiamo che la mia particella sia censita alla Partita Tavolare 164, ovviamente del comune censuario di Basovizza.
Prendo il tomo relativo e trovo al quadro A la mia particella 420 (ed eventuali altre di mia proprietà), al quadro B troverò il mio nome, e quello di tutti i proprietari precedenti (dall'impianto in poi), e al quadro C troverò qualsiasi cosa abbia gravato, o grava ancora l'immobile, come ad esempio un'ipoteca o una servitù.

Quando l'elaborato tecnico viene validato dal Catasto Fondiario, questo può essere presentato al Tavolare tramite domanda. Alla domanda viene attribuito un numero, chiamato G.N. (Giornal Numero), che contraddistinguerà tutti gli atti relativi, fino al decreto finale. Il giorno stesso della presentazione della domanda avverrà la piombatura nel quadro A, iscrivendo a matita il numero del G.N.
Il giudice valuta poi con calma tutta la documentazione presentata, e se in regola con i requisiti richiesti, la approva, emettendo un decreto, che chiuderà il G.N. XXXX/09 (numero/anno).
A questo punto un impiegato cancellerà dal quadro A la particella 420, depennandola con una linea orizzontale, ed iscriverà le nuove particelle 420/1 e 420/2, come da decreto.

Fatto questo, ora posso tranquillamente andare dal notaio assieme alla parte aquirente e vendere la particella 420/2, specificando nel contratto il mio desiderio di mantenere il diritto di utilizzo del pozzo che ricade sulla 420/2. Ovviamente quando il notaio prepara il contratto, avrà già fatto verificare la situazione tavolare.
Per il contratto di compravendita si usa la stessa procedura, il notaio, a mio nome, presenta la domanda tavolare, sul tomo viene effettuata una piombatura e se tutto è ok, il giudice emette il decreto e la 420/2 non è più mia.
L'impiegato del Tavolare depennerà la 420/2 dalla Partita Tavolare e costituirà con essa il quadro A di una nuova Partita, segnando un riferimento alla Partita di provenienza, al quadro B verrà iscritto il nuovo proprietario, ed al quadro C verrà iscritto l'aggravio a mio favore per l'utilizzo del pozzo.

I libri che vengono aggiornati sono anche i più vecchi, dipende da quando è stata accesa la partita dell'immobile che subisce modifiche.

A proposito dei quadri delle partite nei tomi, coe curiosità riporto che a partire dal 2001 in Slovenia il quadro A è stato diviso in A1 (particelle originarie) e A2 (particelle modificate), ed il quadro C è stato diviso in C1, C2, C3, per distinguere i diversi tipi di aggravi (servitù, ipoteche, ecc.).

Aggiungo che, dove vige il Tavolare, il Catasto deve sottostare alle regole di questo, ed opera diversamente da come opera dove non c'è il Tavolare. E, anzi, il Catasto Fondiario venne costituito proprio con la legge imperial-regia del 1883. Lo sottolineo in quanto spesso sento dire che il Catasto è un doppione ed è nato nel 1939. Il Catasto ha funzioni fiscali e tecniche, mentre il Tavolare ha essenzialmente funzioni giuridiche. Quello che effettivamente è nato nel 1939, e che confonde le persone, è la sezione urbana del Catasto, ovvero il Catasto Urbano, che si occupa del censimento degli immobili urbani e delle loro eventuali modifiche interne, a fini puramente fiscali.

Un caso particolare è poi costituito dai condomini. La particella su cui sorge un condominio possiede una partita chiamata "partita madre", che risulta di proprietà di tutti i condomini, ciascuno per la propria quota millesimale. Alla partita madre sono poi collegate singole partite, una per ogni unità condominiale, ciascuna col suo proprietario.

Il Libro fondiario è pubblico ed è consultabile da chiunque.
Se avete tempo una mattina, potete andare a farvi un giretto, prendete un tomo qualunque e date un'occhiata per curiosità.
Le pagine sono anche fotografabili, chiedendo il permesso.
Tenete comunque presente che viene filmato tutto e che ci sono guardie armate.
La raccolta dei GN dal 1900 al 1989 è liberamente consultabile tramite microfilm, dal 1990 in poi è consultabile al computer.
Noterete nei tomi che fino ai primi anni '20 si scriveva indifferentemente in italiano, tedesco o sloveno, ma le lingue più usate erano italiano e sloveno, la prima quasi esclusiva nei tomi del comune censuario di Trieste e di quelli subito adiacenti. Invece nei comuni censuari dell'ex Contea di Gorizia e Gradisca (quelli dei comuni amministrativi di Duino, Sgonico e Monrupino), predominano le iscrizioni in lingua slovena.
Oggi è ammessa solamente la lingua italiana, solamente i titoli (es. compravendite) possono essere bilingui, ma farà comunque fede la versione in lingua italiana.

---

Come dati generali in riferimento all'Impero asburgico, si può ancora dire che la patente imperiale del 1817 che istituì il Tavolare, diede luogo alla formazione del Catasto chiamato "Franceschino", dall'Imperatore Francesco I, e che i lavori per l'intera monarchia si conclusero nel 1861.
La stesura delle mappe e dei libri fondiari nei singoli territori si svolse nella seguente maniera:
- Vienna e Bassa Austria dal 1817 al 1824
- Alta Austria e Salisburgo dal 1823 al 1830
- Stiria dal 1820 al 1825
- Carinzia, Carniola, Trieste, Istria e Friuli austriaco (Gorizia-Gradisca) dal 1822 al 1828
- Moravia e Slesia dal 1836 al 1840
- Boemia dal 1842 al 1852
- Galizia e Bucovina dal 1846 al 1855
- Tirolo e Vorarlberg dal 1855 al 1861
- Ungheria, Transilvania, Croazia e Slavonia dal 1850 al 1861
- Lombardia, Veneto, Dalmazia (mi dispiace ma stranamente non ho mai trovato i dati per queste province, nè nessuno che li sapesse, so però che a Milano e Mantova si lasciò in vigore il catasto teresiano).

Vennero disegnati e dipinti a mano 164.357 fogli di mappa per la sola metà austriaca dell'Impero. Tra il 1880 ed il 1884 si eseguì il rilievo nella Bosnia-Erzegovina, per dotarla di un catasto. Nel 1879, primo anno di amministrazione asburgica, venne eseguito a questo scopo un censimento che numerò le case. Le mappe vennero reatte in scala 1:6250 oppure 1:3125, a differenza del resto dell'Impero dove erano in scala 1:2880, oppure 1:5760 per le zone montane, e 1:1440 o 1:720 per le zone urbane.

Le triangolazioni si basarono su punti ben definiti, degli "zeri" di riferimento per macro-aree dell'Impero.
Per Trieste lo zero si trova sulla vetta del Monte Krim, a sud-ovest di Lubiana. Ancora oggi si usa questo punto per le coordinate delle mappe catastali dei comuni censuari dei territori ex-AU delle province di Trieste, Gorizia ed Udine, nonchè per tutta la Carniola e l'Istria. Le province di Bolzano e Trento hanno lo zero in corrispondenza di un campanile nel centro di Innsbruck.

Spero di aver spiegato in maniera abbastanza chiara. Se non lo fosse oppure ho scritto inavvertitamente qualche sciocchezza, chiedo scusa anticipatamente.

Qui un sito, giusto per curiosità, che raccoglie vari enti preposti alla digitalizzazione del catasto franceschino, iniziando da Carinzia e Bucovina.

http://www.franziszeischerkataster.at/

La Slovenia ha digitalizzato le mappe fraceschine per il territorio di sua competenza, e si possono visualizzare qui. anche se solo in formato ridotto: http://sigov3.sigov.si/cgi-bin/htqlcgi/ ... sk_kat.htm


bruno
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Messaggio da bruno »

esauriente...più che esauriente un del mestier no gavesi fatto neanche un quarto, complimenti 1382-1918 te son un drago


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Messaggio da AdlerTS »

AdlerTS ha scritto:Avevo qualcosa tra i miei appunti, forse anche dal vecchio forum.
In questi giorni sono iper incasinato col lavoro, ma appena posso butto l'occhio :wink:
Grazie 82-18 e scuseme ma son ancora incasinado col lavor e adesso non rivo a dedicarme a queste ricerche. Devo farme un gropo al fazoleto. :-)


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Messaggio da 1382-1918 »

Grazie a bruno per il "drago".
Prego ad Adler.

Mi sono dimenticato di dire una cosa, che ora aggiungo per completezza.

Magari vi sarete chiesti... e cosa succede se il giudice trova qualche errore? Semplice, impietosamente verrà emesso un decreto di rigetto che chiuderà la pratica, ma vanificherà la domanda presentata. Per cui frazionamento o compravendita non saranno efficaci.

Per tornare all'esempio di cui sopra, se nel contratto di compravendita il notaio sbaglia il numero di Partita Tavolare, scrivendo 146 invece di 164, per mero errore di digitazione, il giudice emetterà un decreto di rigetto, con la motivazione che il bene non viene identificato, in quanto alla partita 146 non risulta presente la particella oggetto di compravendita ed il proprietario è, ovviamente, diverso, e quindi il venditore non ha titolo.

Questo era solo un esempio grossolano, poi dipende da che tipo di errore viene fatto, a volte basta integrare la domanda con qualche titolo o dichiarazione aggiuntivi.

Non mi ricordo se vi avevo già raccontato questa curiosità, ma mi pare di no.
Se aprite la Partita Tavolare 311 del comune censuario di Prosecco (il comune nel quale ricade anche il castello di Miramar), troverete l'iscrizione di un decreto di rigetto ad una domanda presentata da "Sua Maestà Massimiliano Imperatore del Messico", il quale aveva presentato domanda, mi pare per effettuare una piccola modifica al confine della sua proprietà, ma per qualche irregolarità gli è stata rigettata.


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

1382-1918 ha scritto:Se aprite la Partita Tavolare 311 del comune censuario di Prosecco (il comune nel quale ricade anche il castello di Miramar), troverete l'iscrizione di un decreto di rigetto ad una domanda presentata da "Sua Maestà Massimiliano Imperatore del Messico", il quale aveva presentato domanda, mi pare per effettuare una piccola modifica al confine della sua proprietà, ma per qualche irregolarità gli è stata rigettata.
Eh, l'Austria sì che iera un paese ordinato ... altro che el Messico! :-D :wink:

Comunque, a proposito di errori, quando comperai la casa in cui abito, dopo un pochi di giorni ci telefona il tavolare che il codice fiscale di mia moglie era sbagliato; confrontiamo i codici dell'atto e quello rilasciato e vediamo che coincidono, ma ... giustamente (ci deve essere ancora lo spirito di qualche funzionario asburgico che aleggia tra quegli uffici :-D :wink: ) era successo un disguido. Quando nel 76 ci eravamo fatti rilasciare i codici fiscali, alla domanda "dove è nata?" rispondemmo "Venezia Mestre" e l'addetto ai codici fiscali scrisse Mestre. Ma Mestre fu comune a sé fino al 29 e mia moglie era nata parecchi, ma parecchi, anni dopo (non si dice l'età delle signore). Solo l'ufficio tavolare rilevò l'incongruenza; con quel codice fiscale avevamo gia fatto quindici dichiarazioni dei redditi senza che nessuno avesse nulla da dire.

E confermo, mi avevano minacciato la nullità dell'atto.


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Messaggio da AdlerTS »

Go savudo solo oggi che al Sartorio ghe xe stado un convegno "dal catasto franceschino al nuovo sistema informatizzato di gestione integrata del catasto", nel quale xe stade esposte riproduzioni delle mappe della cartografia dell'esercito austriaco. Se go capido giusto, adesso la mostra andarà a Roma. Qualchidun gaveva sentido parlar de questo convegno ?
Negli originali de queste mappe par adiritura che la division in reticolati vignissi fatta con crini de caval ... un lavor de chebe, diria :-D


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Messaggio da AdlerTS »

AdlerTS ha scritto:Avevo qualcosa tra i miei appunti, forse anche dal vecchio forum.
Go trovado el testo che gavevo messo nel vecio forum: lo copio/incollo come el sta, forse qualcossa sarà doppion de robe za dite.


Le origini del Catasto Fondiario risali al Censo Milanese del 1718, vien attivado da Maria Teresa d'Austria nel 1759 e vien sucesivamente ordinado da Francesco I d'Austria con la Patente Sovrana del 23 dicembre 1817. I lavori, iniziadi qualche anno prima, vien portadi avanti a rate: fra el 1818 ed el 1828 nell’atuale Friuli-Venezia Giulia, dal 1851 al 1861 nei Länder del Vorarlberg, Tirolo e Trentino, parte dei quali corrispondi ogi al territorio del Trentino-Alto Adige.
Ultimai nel 1861 i rilievi, con la Legge 24 maggio 1869, Bollettino Leggi dell’Impero n. 88, vien abbandonado el criterio del catasto stabile, e vien decretada la revision del “classamento” dei terreni ogni 15 anni.
La Legge generale sul Libro fondiario – Bollettino Leggi dell’Impero n. 95 del 25.7.1871 – manteneva sostanzialmente inalterado l’editto teresian.
El Catasto Fondiario xe ancora in vigor nei seguenti territori: le intiere Province de Trieste, Gorizia, Trento e Bolzano, due comuni del distretto d'imposte de Salò, in Provincia de Brescia; alcuni comuni dei distretti d'imposte de Cervignano del Friuli, Palmanosa e Pontebba, in Provincia de Udine, due comuni del distretto d'imposte de Asiago, in Provincia de Vicenza, ma non solo in Paesi che costituiva la defunta monarchia austro-ungarica perché , pur con qualche variante, non solo in Germania e Svizzera, ma anche in Polonia, Finlandia, Russia, Svezia e, nei paesi latini, in Spagna e Portogallo. Inoltre sistemi tavolari iera stadi introdotti nelle ex colonie italiane dell'Eritrea, della Libia ed a Rodi. Più recentemente, in Australia e Tunisia.

El libro fondiario de Maria Teresa xe stado per anni fonte de ispirazion per i legislatori: ogni fondo, a seconda dele sue caratteristiche produttive, veniva asogetado ad una certa rendita annua su cui calcolar l’imposta.
La rendita iera studiada in modo che, se il proprietario sfrutava ben el suo teren, el tributo non iera oneroso, mentre se non el iera messo a fruto, iera un onere assai pesante, in maniera cussì da incentivar l’economia, assicurando anche allo Stato una bona fonte de entrate.
El diritto de proprietà sugli immobili subentrava non con la stipula del contratto de compra vendita, ma con l’iscrizion sul Libro fondiario drio presentazion dei documenti che giustifichi l’intestazion dell’immobile a nome de chi lo ga richiesto, con obbligo de annotazion sul Libro fondiario dei fatti che possi incider sula libera disponibilità dell’immobile.
Per determinar l’identificazion dell’immobile vien introdotta la mappa catastale che descrivi tuto el territorio de un certo Comun censuario, dove i vari appezzamenti de terren xe individuadi da una particella catastale numerada.
Più particelle catastali forma i corpi tavolari .
Tuti i beni immobili in proprietà alla stessa persona nel stesso Comun censuario iera iscritti nella stessa Partita tavolare, quindi dal numero se podeva risalir al proprietario: conossendo un nome o una Partita tavolate se podeva comodamente saver quali e quanti beni immobili gavessi un mato in quel Comun censuario. Cussì se podeva controlar anche la solidità economica de chi te se trovavi davanti co te fazevi una compra vendita.
Alla morte de un, vigniva attivado d’ufficio un procedimento di “ventilazione ereditaria “ mediante el quale el Giudice rintracciava i eredi e, alla loro accettazion dell’eredità, el provvedeva ad emetter un provvedimento che consentiva l’iscrizion a loro nome degli immobili iscritti al morto.
Questa regola, non prevista nell’ordinamento talian, xe stata sostituita dal procedimento de rilascio del “certificato di eredità”, che però parti solo su iniziativa della parte interessada.
Quindi se l’erede ga interesse ad iscriver el suo acquisto, el provvederà velocemente, sennò per anni i beni resterà intestadi a nome del caro estinto.


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Re: Il Tavolare

Messaggio da AdlerTS »

[mod] per chi fosse interessato all'argomento, consiglio anche il topic sull'Archivio di Stato [mod]


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