Avendo conservato buona parte dei programmi delle stagioni liriche dagli anni sessanta in poi ( avevo anche i programmi di sala, ma per far posto li ho regalati ai colleghi del liceo linguistico Bachelet, conservandone solo alcuni) e poichè qualcuno s i lamentava che mentre delle stagioni fino al 1960 si trovano informazioni sul libro Il Comunale di Trieste, mentre del periodo successivo è difficile reperire dati, incomincio a postare quello c he ho, aggiungendo i miei ricordi, eq qualcuno vuole aggiungere del suo, ben venga! ( conterei sulla collaborazione di Piereto! )
( scusate le mie sottolineature, erano le indicazioni dei cantanti di cui avevo o programmavo di avere l'autografo.. eventuamente posterò anche quelli,s e vi fa piacere!)
ed ora un po' di commenti:
1 la stagione lirica, divisa in due periodi, ciuascuno dei quali si apriva con la propria serata di gala, era costituita da 12 spettacoli divisi ciascuno i 4 turni, A B C D il D erano i pomeriggi della domenica. Vedremo quando il numero degli spettacoli diminuirà, con l'aumento delle repliche per ogni spettacolo
2 i miei ricordi degli spettacoli a cui ho assistito:
Nabucco, quello di cui si parlava a proposito di - gran bello spattacolo, molto brava la Parutto e il ben noto Giangiacomo Guelfi protagonista
Salomé: era un rifacimento della versione di quell'anno del festival di Spoleto, regia di Luchino Visconti, purtroppo a Trieste non venne il bellissimo Thomas Schippers a dirigerla. Il soprano Margaret Tynes, dalla stupenda figura assolutamente non formosa come tante soprano aveva un abito cucito addosso che riprendeva i quadri di Gustave Moreau e per la danza dei sette veli e soprattutto il finale con la testa di Jochanaan, bene, le amiche benpensanti della mamma avevano detto Mica farai vedere "quella roba" ad una figlia adolescente? beh, io mi chiedevo perchè diavolo si rotolasse tanto per terra, se vede che non avevo mai visto una gatta in calore..
La bella addormentata: uno spettacolo memorabile, fu il canto del cigno della Compagnia del Marchese di Cuevas, un balletto privato di un mecenate, scene e costumi fastosissimi
e soprattutto c'era la nuova étoile, appena scappato dal Kirov: Rudolf Nureyev. Che non vidi nella bella, perchè danzò solo al turno A, ma diedero una matinèe fuori programma in cui lo vidi in un passoa due, e nei suoi salti sembrava rimanere sospeso nell'aria.
Vanessa, non la vidi, ma era anche quella un'edizione ripresa da spoleto
Eugenio Onieghin, ovviamente allora in italiano: mi piacquero molto i balletti, in particolare la fastosissima Polonaise del terzo atto.
Poco r icordo del balletto ungherese, che mi sembra fosse soprattutto folkloristico
Non vidi il sasso pagano, del maestro concittadino Giulio Viozzi (di cui un paio di anni dopo danzai il balletto Prove di s cena)
Madama butterfly la ricordo soprattutto per la protagonista Gigliola Frazzoni, bella donna, interprete convincente di opere veristiche e per la direzione del maestro Glauco Curiel, di cui si diceva un gran bene, promessa triestina, purtroppo troncata dalla prematura morte ( sua figlia Nicoletta, mezzosoprano, ha cantato più volte al verdi in anni recenti)
Poco mi colpì il don Pasquale
e i nvece dell'Otello ricordo che non mi piacque il protagonista americano Mc Cracken, sia nell'interpretazione troppo nevrotica sia nella voce non eccelsa: ma trovare un Otello soddisfacente non è facile, a mio parere.
I giudizi ovviamente sono miei personali e teniamo conto c he ero un'adolescente allora..
Stagioni liriche al Verdi: 1961-62
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1961-62
ed ecco alcune immagini.
Giangiacomo Guelfi, protagonista del Nabucco:
Vittoria Palombini in Eugenio Onieghin
Gigliola Frazzoni, un paio d i anni prima, in Manon Lescaut
Giangiacomo Guelfi, protagonista del Nabucco:
Vittoria Palombini in Eugenio Onieghin
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1961-62
Un'immagine dal programma di sala del Balletto nazionale ungherese: niente classico, folklore!
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