Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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babatriestina
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Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

Aggiungo alcune informazioni riguardo le opere date al Verdi in quegli anni: alla prima rappresentazione, la RAI triestina registrava sempre le opere e poi le ritrasmetteva spesso, soprattutto nell'edizione slovena: ricordo che lì imparai i titoli delle opere in sloveno; in qualche caso era semplice, come lo Sevilski Brivec o gli Stiri Grobiane ( riporto a orecchio..) ma quando sentii parlare di una cosa che suonava come Muchu Sode ci misi parecchio a scoprire che era Moc u sode ( o simile) ed era La forza del destino. In effeti die Macht des Schicksaals avrebbe potuto darmi un'idea.. bene, in una visita alla RAI negli anni 70, vidi le registrazioni fisiche, non erano su nastro ma su strani dischi metallici che in qualche modo giravano alla rovescia, dall'interno verso l'esterno, mi sembra. Mi dissero in seguito che sembra che il tutto sia andato buttato via ! se è vero.. :evil: :evil: :evil:

Una seconda osservazione: tutte queste opere di questo periodo avevano tutte regie tradizionali: le scene potevano essere dipinte o meno, ma i costumi erano in tema e le regie moderne non avevano ancora fatto la loro apparizione. al massimo, le opere di Wagner erano un po' ascetiche,poche scene, costumi semplici, sulla scia delle regie Bayreuthiane che avevano da farsi perdonare i collegamenti col nazismo..
ecco il programma e cartellone dell'anno:
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stavolta vi metto pure la pagina centrale, stile cartellone sui placcati
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ed ecco il programma, i soliti 12 spettacoli

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( mi piacerebbe ricordare pure la successione dei sovrintendenti: era ancora Antonicelli?)


I miei ricordi:
il corpo di ballo della Scala ovviamente mi interessò moltissimo, e c'era la Fracci nel solito secondo atto del Lago, di cui mi colpì soprattutto un dettaglio. vedendola da vicino in camerino, la sua carnagione era chiarissima, lattea! avrà forse messo un po' di cipria bianca, ma credo che si fosse attenuta ad una regola tradizionale che ormai poche ballerine seguono, e cioè che una ballerina non si abbronza d'estate!

L'Aida era tradizionale, avendone vista una all'aperto a Caracalla ne conclusi che l'Aida in teatro è più miserella e non s i può permettere le scene fastose delle edizioni all'aperto, tipo arena di Verona : forse anche per questo al chiuso ne hanno fatto poi regie strane. protagonista l'americana Gloria Davy, una cantante dic olore che a quel tempo cantavano spesso Aida.

Non vidi le opere moderne, e vidi invece l'Adriana Lecouvreur con Magda Olivero, spettacolo memorabile e protagonista sublime: i suoi filati in Io son l'umile ancella facevano dimenticare il suo vibrato, e tutta l'interpretazione era commovente. La Olivero aveva già abbandonato le scene , e fu il maestro Cilea che disse che avrebbe voluto riascoltarla nella sua Adriana. riprese a cantare e fece una second a carriere ( per inciso, è ancora viva, ultracentenaria..)

Poche memorie della Maonon di Massenet ( in italiano) e invece un ricordo abbastanza penoso della Forza del destino,c redo la sola volta che l'ho vista in teatro; i due protagonisti, Marcella de Osma e Luigi Ottolini mji piacquero assai assai poco: voci sforzate..

tutto un altro discorso per la Lucia di Lammermoor successiva:
Renata Scotto ne diede un'interpretazione stupenda, e non meno bravi con lei Renato Cioni ed Enzo Sordello ( il quale ultimo fu famoso per una disputa in America con Maria Callas..)

Classica la Turandot con Lucilla Udovich, una delle famose Turandot con vocione che si usavano allora, altrettanto classico il Barbiere di Siviglia, in cui Rosina era la deliziosa Anna Maccianti, ancora sopranino leggero di coloritura, prima della Rossini-renaissance che stava incominciando e che restituì il ruolo al mezzo soprano ( spiegazione che avevo chiesto al maestro de Banfield che cortesemente mi aveva spiegato il tutto)

Parsifal in tedesco...ero ad uno spettacoo serale, la mattina mi ero alzata presto per andare a scuola.. il primo atto non finiva mai, dopo un'ora di musica incominciava appena il bello, ed io avevo perso la concentrazione: incominciai a capire cosa voleva dire la lunghezza wagneriana e decisi che il Parsifal era meglio vederlo di pomeriggio

Inusuale conclusione con uno spettacolo dell'Opera di Pechino, spettacolo tradizionale cinese con canto e danza, assai lontano dagli spettacoli europei. La Cina .. non era ancora vicina!


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babatriestina
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

qualche immagine:
Renata Scotto, stupenda protagonista di Lucia, ma nell'autografo che mi aveva dato da giovanissima, come Micaela in una Carmen del 1960 circa
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Sesto Bruscantini nel Barbiere ( in realtà questa me la diede in occasione del Don Carlo dell'anno prima)
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questa non è firmata, ma vorrei ricordare anche Bruna Ronchini, una dei cantanti triestini ( accanto ad altri come Vito Susca..) che hanno svolto per tanti anni i ruoli dei comprimari negli spettacoli. Cantanti ormai familiari agli appassionati della lirica del verdi
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notare nel trucco di scena le foltissime e lunghissime ciglia finte. Si usavano, le provai anch'io per un saggio di danza classica, per scimmiottare i professionisti!


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da AdlerTS »

Complimenti per la collezion ;-)


Mal no far, paura no gaver.
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

La pagina del programma con l'autografo della Fracci, nel lago
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( altri balletti: il figliol prodigo balletto moderno, musica Prokofiev, coreografia Pistoni). L'amore stregone danza spagnoleggiante, musica de Falla, coreografia Luciana Novaro, scene e costumi Guttuso

un'immagina del programma di sala dello spettacolo dell'Opera di Pechino

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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

Anna Maccianti e Umberto Grilli, nel barbiere di Siviglia
( in genere,andavo a chiedere l'autografo soprattutto agli interpreti che mi avevano soddisfatta)
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Incominciamo a trovare nelle stagioni liriche il baritono Licinio Montefusco, non eccezionale, ma dignitoso interprete di parecchie opere nel periodo


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ho ascoltato tre opere liriche al Verdi (concerti di più).

Ho ascoltato la Tosca con DeStefano e Oliviero nel 62/63 e fu la prima. Ricordo che i miei, amanti dell'opera ed assidui frequentatori del loggione del Verdi prima che nascessi io, ebbero a criticare l'interpretazione di DiStefano ed in particolare, se ricordo bene, il suo "Vittoria" (ce n'è uno nella Tosca?) che secondo loro aveva stonato. Io confesso che mi annoiai.

L'anno dopo mi portarono ad ascoltare il Barbiere di Siviglia e da quella volta iniziò il mio amore per quest'opera. Se vado col ricordo ho ascoltato, successivamente, edizioni più "sobrie", meno impreziosite da abbellimenti (si dice così?). Non lo so quali siano filologicamente più corrette. Un aneddoto: il padrone della tipografia dove lavorava mia mamma da giovane, quando voleva che un lavoro finisse in fretta costringeva le lavoranti a cantare il Barbiere che, secondo lui, aumentava la produttività (è vera, non scherzo; potrei dirvi il nome e cognome di questa persona).

Molti anni dopo andai ad ascoltare la Carmen. Non ricordo l'anno, ma ormai stavano finendo gli anni 70. Non do giudizi sull'opera; sentii altri che ne criticarono l'impianto scenico: all'inizio uscivano i coristi portando i cartelli con su scritto "Carmen" "di George Bizet" ecc. Una mia collega criticò tutto dicendo che "se non avessero portato i cartelli non si sarebbe saputo che era la Carmen". Mi sembrò una critica comunque ingenerosa.

Sull'opera lirica non ho assolutamente altro da dire se non che il Barbiere mi diverte e Rigoletto in "cortigiani vil razza dannata" mi commuove. Il resto è silenzio.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto:, il suo "Vittoria" (ce n'è uno nella Tosca?) che secondo loro aveva stonato. Io confesso che mi annoiai..
sì, è il secondo atto, all'annuncio della vittoria di Marengo Cavaradossi esplode in una Vittoria! Vitoriaaaa! Non ricordo se nella mia replica Di Stefano avesse stonato, ma penso che me ne sarei accorta.. aspettate però che vi racconti una Tosca successiva e di Orianna Santunione.. :shock:
sono piccolo ma crescero ha scritto:L'anno dopo mi portarono ad ascoltare il Barbiere di Siviglia e da quella volta iniziò il mio amore per quest'opera. Se vado col ricordo ho ascoltato, successivamente, edizioni più "sobrie", meno impreziosite da abbellimenti (si dice così?). .
Non è tanto questione di sobrietà e di abbellimenti, in Rossini, le note sono quelle, semmai ci sono state revisioni critiche dell'opera che hanno modificato la strumentazione. Resta che il ruolo di Rosina, che all'epoca della versione che hai sentito tu e che è quella di cui parlo qua sopra e pubblico le immagini dei cantanti, è stata riattribuita, come da libretto, ad un contralto ( es classico Marilyn Horne) e quindi il tipo di virtuosisimi è un po' diverso da quello che faceva una Maccianti . Poi possiamo anche guardare alla regia e chiederci se soprattutto don Basilio debba fare sempre pagliacciate in scena..
Il mio primo ricordo del Barbiere risale ad una edizione molto anteriore, era il 1956, e mi portarono ad una rappresentazione pomeridiana: la cosa che più mi colpì fu il primo duetto "all'idea di quel metallo" in cui i due cantanti, ai due lati della scena, cantavano contemporaneamente parole diverse! E poi, visto che i miei mi avevano spiegato assai sommariamente che la differenza fra un'opera ed un'operetta era che l'opera ha un finale tragico in cui almeno un protagonista muore e l'operetta finisce bene, mi era rimasto il dubbio di aver assistito ad un'operetta, visto il lieto fine del Barbiere, e che in fondo, mi avessero portato a vedere qualcosa "per bambini" e non una "vera opera da grandi" come fu il Trovatore l'anno dopo. :-D
in genere per tutte le opere ero preparata perchè le ascoltavamo assieme alla radio ( e vi ricordate i famosi concerti Martini e Rossi del lunedì sera ? non ne perdevamo uno!) ed avevano anche acquistato i primi dischi, magari brevi selezioni ( le opere complete costavano!) e le ascoltavamo a casa e così i fissavo la memoria.


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto: mer 6 apr 2011, 8:49 qualche immagine:
Renata Scotto, stupenda protagonista di Lucia, ma nell'autografo che mi aveva dato da giovanissima, come Micaela in una Carmen del 1960 circa
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Ricordiamola oggi in occasione della sua dipartita :(


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1963-64

Messaggio da Ciancele »

Me vergogno de dir che go visto pochissime opere, ma me piasi tanto le arie. Quela che canto anca mi xe la Tosca. Anca le altre xe bele, ma la Tosca xe più bela. Co' gavevo un poco de plucia cantavo de baritono basso, squasi bassista. Più tardi solo basso, ma no tanto fondo, come mio nono. Certe arie xe squasi fate solo per basi. Se le canta un tenor no xe bel. Gino Bechi ga par mi vose de castron, ma el va in alto quando che i altri i xe za blu in muso. Di Stefano xe vignudo a Francoforte per una serata, ma el iera za vecioto. Pecà. Son sicuro che de giovine iera bel sentirlo. Come Del Monaco. Adeso che son vecio non rivo gnanca a canta ola Marija skaci. ;--D


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