bombardare o no?

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mandi_
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bombardare o no?

Messaggio da mandi_ »

Atualità non triestine. Ciacole de salotin: Signora mia, la ga sentido che?

Beh, volevo parlare della Libia e dei possibili bombardamenti Italiani. Non c'entra molto con il Topic , secondo me, ma giuro, non sapevo dove inserire il mio pensiero. No xe ciacole da salotin. Xe robe serie, per mi.
Siamo capaci di dire la nostra opinione su questi bombardamenti molto prossimi, a quanto pare, senza farci influenzare dalle nostre rispettive idee politiche? Ragionando con la nostra testa, per una volta?
Ma serve proprio bombardare? Non c'è rischio che muoiano i civili, i bambini, le donne? E' proprio indispensabile bombardare? Io non capisco più niente.
Bombardare per aiutare coloro che desiderano liberarsi da un Dittatore significa aiutare questi poveracci che lottano per una democrazia?
Non bombardare significa lasciarli soli a lottare?
Io non so più che pensare, ma almeno ho provato a fare una riflessione difficile per me. Non so per voi. Se nessuno dirà la sua, vi capisco: anch' io sono confusa.
Per principio, io sono contraria a qualsiasi forma di intervento militare.
Mah. Mi piacerebbe sentire il vostro eventuale parere.
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Re: bombardare o no?

Messaggio da babatriestina »

difficile decidere: siamo cresciuti in una cultura che ripudia la guerra in ogni caso. Però ti confesso che quando leggevo le dichiarazioni di Gheddafi in cui prometteva un bagno di sangue ai suoi ribelli, confesso di aver pensato che il bagno di sangue se lo sarebbe meritato lui. E leggendo la storia, quando nel 1938 a Monaco erano tutti contenti cedendo a Hitler di aver evitato la guerra, noi sappiamo come continuò. E nel 1939 dicevano Chi ce lo fa fare di morire per Danzica. E adesso magari nessuno di ricorda dov'è e cosa è Danzica ( Gdansk, se non per gli scioperi dei cantieri e Solidarnosc- ma forse ormai chi si ricorda più di Solidarnosc?)


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Re: bombardare o no?

Messaggio da mandi_ »

Brava Baba, dimostri coraggio. Infatti è più o meno lo stesso collegamento che ho fatto io. Se non ci fossero stati certi interventi , chissà cosa sarebbe successo. Ma rimango con gli stessi dubbi: l'uomo deve sempre intervenire militarmente, uccidendo a sua volta? Ci saranno sempre nuove guerre per risolvere altre guerre? Poi quegli Stati, col nostro intervento militare, diventeranno democratici? Che succede adesso in Afghanistan, in Iraq, in Kossovo? Non se ne sente più parlare...tranne un giorno, quando muore un soldato.
Giuro, non penso neppure un attimo ai politici attuali, mi piace ragionare con la mia testa.E anch'io disprezzo Gheddafi e tutte le sue amazzoni e coloro che sono Dittatori.Quanto ad Hitler e similari, peccato che non li abbiano fatti fuori in fretta, risparmiando milioni di vite umane.
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Re: bombardare o no?

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:l'uomo deve sempre intervenire militarmente, uccidendo a sua volta?
a volte serviva anche solo la dimostrazione di poter uccidere, per tanti anni è bastato il "deterrente nucleare".
"lasciami stare, fai il bravo se no ti faccio molto male".
ora in certe situazioni molti dittatori o pseudo tali hanno capito che la minaccia non (forse?) verrà mai applicata, e/o pensano che per questioni interne nessuno rischi a mandare i propri uomini, e soffoca le opposizioni, (quanti parlano della Siria?).
se non ci fosse stato questo intervento, (interessi francesi in zona), ora avremmo di nuovo il rais a festeggiare a Roma con i suoi cavalieri, vantandosi di aver salvato la gloriosa democrazia libica da pericolosi terroristi pronti a invadere l'Europa.
molti militari dicono che l'operazione, o la guerra, meglio condotta è quella che mette il "nemico" in condizioni di non poter combattere più, quando si riesce, colpendo solo i materiali e i mezzi.
mandi_ ha scritto:diventeranno democratici? Che succede adesso in Afghanistan, in Iraq, in Kossovo?

vado un pò oltre, se per i Moderatori esagero cancellate pure.
certi Stati, certe popolazioni, sono pronte per la democrazia come la intendiamo noi? e, in ogni caso, possiamo noi, come "occidentali democratici e civili" permetterci il lusso di non guardare cosa succede fuori dal nostro cortile, perchè tanto noi abbiamo la casa calda e la cantina piena?
saluti


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Re: bombardare o no?

Messaggio da Nona Picia »

Bella domanda, Vet! Ma io mi domando: "Noi, occidentali democratici e civili" siamo veramente così democratici e civili come ci piace credere o sono solo parole al vento?


Ciao ciao
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Re: bombardare o no?

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Bella domanda Mandi.

Ho ripensato alla mia vita. La prima guerra di cui ho il ricordo nei volti preoccupati dei genitori attenti ai notiziari della radio è quella di Ungheria del 56. Ho controllato su Wikipedia; è durata 20 giorni eppure nel mio ricordo è durata molto di più.

Poi ci fu la guerra in Vietnam, terribile, dal 1960 al 75. Ero giovane, ne colsi in pieno la sua tragicità ed ebbi il modo di esprimere il mio dissenso organizzando dibattiti nelle parrocchie utilizzando materiale messo a disposizione dai quaccheri statunitensi, e non ne sono pentito.

Tanto fu tragicamente lunga la guerra del Vietnam (ricordo la mia riflessione di allora che c'erano vietnamiti della mia età che non sapevano cosa fosse la pace, perché la guerra era iniziata ben prima del '60; cambiarono solo alcuni contendenti), tanto fu tragicamente lunga la guerra del Vietnam, dicevo, e tanto sembrarono rapide e veloci e quasi indolori le guerre arabo israeliane dei sei giorni (1967) e del Kippur dell'ottobre del 73. Questa, ad onor del vero introdusse la parola austerità, ci furono limitazioni sul consumo del petrolio, passammo in allegria alcune domeniche a piedi, il TG anticipò dalle 20.30 alle 20, il prime time televisivo finì mezz'ora prima, andammo a letto presto alla sera e 9 mesi dopo in Italia, ci fu un piccolo baby boom :-D .

La prima guerra che percepii come tale in tutta la sua tragicità, fu quella del golfo, del 1990-91. E non fui il solo. Chi se la ricorda, ricorderà anche che lo zucchero sparì dai supermercati e qualcuno corse a comperare maschere antigas. Era una guerra lontana 3500 chilometri, ma, anche per il fatto che c'erano soldati italiani laggiù, la sentivamo a casa.

Poi la guerra si avvicinò a casa per davvero: Slovenia Croazia, Bosnia, Kosovo. Ricordo l'angoscia che provavo a far lezione a Pordenone e dover continuamente fermare il discorso perché la mia voce era sovrastata dal rumore dei jet che partivano da Aviano. Eppure nessuno di noi corse a comperare zucchero; qualche classe, è vero, annullò la gita scolastica a Trieste dimenticando che Bari era più vicina a Belgrado di Trieste, ma sostanzialmente furono guerre che ci commossero per la loro barbara atrocità, ma che non vivemmo in prima persona, col terrore che ci arrivassero a casa.

Afganistan, Iraq, Libia: ho la sensazione che ci troviamo sempre più indifferenti, mitridatizzati dalle piccole dosi di veleno che abbiamo assorbito ogni giorno e ci sfugga ormai la tragicità della guerra in sé: meravigliose opere dell'uomo distrutte, gente che muore, gente che fa la fame, bambini che vengono indottrinati all'odio per il nemico, fossati di odio che si mettono in mezzo tra gli uomini e che durano per secoli (ne sappiamo qualcosa anche qua) ... Potrei citare anche, pensando soprattutto a certe guerre africane (eh già ci sono anche le guerre africane di cui nessuno parla mai, ma in Africa si sa sono tanti, sono tutti uguali, sono proprio diversi da noi, ...), potrei citare fughe in massa di intere popolazioni, ma non vorrei essere confuso con le paure di qualcuno che arrivino emigranti in Italia. A me sembrano significative soprattutto le tragedie che inducono la gente a scappare, meno quella dell'Italia che si trova a doverne accogliere alcune migliaia, come è successo col Kosovo e come sembra stia succedendo adesso.

L'articolo 11 della costituzione è abbastanza chiaro: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; " eppure basta una piccola operazione cosmetica, basta dire che buttare bombe in Libia, in Serbia (pare che le abbiamo buttate pure là anche se nessuno ha mai saputo niente), in Iraq non è guerra. Siccome inventare un altro nome, chessò "arreug" suonerebbe male, le aggiungiamo un aggettivo che ne addolcisca l'asprezza: guerra umanitaria, guerra preventiva,...

Ecco, io penso che la guerra debba essere sempre l'estrema tragica risposta. Non sono un antimilitarista, credo che avere un esercito armato (a me non piace tanto l'esercito di professionisti, preferirei l'esercito di cittadini), avere un esercito armato, dicevo, credo sia un male minore, però preferirei che restasse nei confini e che se deve andare fuori andasse in situazioni un po' meno equivoche (non mi trovo ad avere obiezioni quando si tratta di separazione di contendenti, come penso in questo momento si stia facendo in Kosovo e in Libano).

Ho pensato anch'io agli accordi di Monaco: il male che Hitler ha fatto allora continua a farsi sentire giustificando questo atteggiamento di muso duro che hanno le diplomazie occidentali nei confronti dei dittatori che sgarrano troppo. MA ... non sarebbe stato meglio, forse, prima ancora, non baciare le mani a Gheddafi, non tentare accordi con i Talebani per far passare un oleodotto per l'Afghanistan, non lasciare che Saddam Hussein, visto come amico dell'occidente per la guerra che aveva fatto all'Iran, si illudesse che il Kuwait, sul quale da sempre aveva delle mire, potesse essere un rimborso per tale fedele amicizia?

Perché ci ricordiamo di essere una democrazia, di essere umanitari, di essere buoni solo quando si tratta di buttare bombe e non quando si tratta di fare qualche affare?


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: bombardare o no?

Messaggio da babatriestina »

Nona Picia ha scritto:Ma io mi domando: "Noi, occidentali democratici e civili" siamo veramente così democratici e civili come ci piace credere o sono solo parole al vento?
Non lo siamo, penso, come ci piacerebbe che lo fossimo, ma è ben probabile che tanti altri che stanno assai peggio di noi farebbero salti di gioia per diventare come noi. Insomma, c'è chi sta ben peggio.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da VetRitter »

Nona Picia ha scritto:Ma io mi domando: "Noi, occidentali democratici e civili" siamo veramente così democratici e civili come ci piace credere o sono solo parole al vento?
no certo, infatti, abbiamo costruito intorno a ogni nostra "cellula", piccola o grande, che sia la famiglia, la singola persona, o il gruppo di colleghi, una corteccia di rispettabilità e "civiltà", ma basta vedere come ci si scanna per un punto % di margine nei bilanci di un'azienda, o nei sorpassi in autostrada per accorgersi che non siamo poi tanto civili..
però penso all'Afghanistan, ai tanti bambini che sono senza gambe o braccia per averli persi sulle mine, poi penso a quei medici che costruiscono e applicano protesi "del buon mercato", da poco, e regalano loro di nuovo un sorriso, e, dicevo, penso che, per me, è quella la differenza.
la loro civiltà, educazione, i loro costumi li avrebbero relegati ai margini della società, la nostra, pur costruendo oleodotti a casa loro utili a noi, esprime e concede anche qualche piccolo regalo.
mi si dirà che le mine non dovevamo metterle, però, alla fine del discorso, c'è sempre il bisogno nostro di quell'oleodotto, che ci permette di vivere bene, e di avere anche solo un piccolo numero di persone che si impegna a portare un pò di nostro "bene", di nostra "Civiltà", questa con la maiuscola, a loro.
e, purtroppo, non so se in tutti i casi questa piccola "esportazione" di bene a fin di beni, nostri, sia possibile senza impegno militare.
scusate se posso aver offeso i sentimenti di qualcuno.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto:
Ho ripensato alla mia vita. La prima guerra di cui ho il ricordo nei volti preoccupati dei genitori attenti ai notiziari della radio è quella di Ungheria del 56. Ho controllato su Wikipedia; è durata 20 giorni eppure nel mio ricordo è durata molto di più.

Poi ci fu la guerra in Vietnam, terribile, dal 1960 al 75. Ero giovane, ne colsi in pieno la sua tragicità ed ebbi il modo di esprimere il mio dissenso organizzando dibattiti nelle parrocchie utilizzando materiale messo a disposizione dai quaccheri statunitensi, e non ne sono pentito.
Il mio ricordo più lontano è anteriore al tuo, avevo ricevuto un piccolo globo e papà, con uno stuzzicadente, mi mostrò la Corea, dicendomi Qui in questo momento c'è una guerra. C'è un ricordo riflesso anteriore, passando davanti ai distributori di benzina di via Fabio Severo e vedendo gli ingressi dei bunker, e vedendo passare aerei, la mamma mi deve aver parlato dei bombardamenti in modo tale che io ne ebbi uno strano terrore che attribuii non so perchè, alla casa che si trovava sopra, vista come una specie di castello malvagio.
Ricordo l'insurrezione dell'Ungheria come te, e i miei addoloratissimi : adesso rileggendone la storia, trovo che gli insorti si aspettavano un sostegno non solo morale ma anche militare dall'occidente:ma sia perchè "si ripudiava la guerra" sia per paura del conflitto nucleare col l'URSS non se ne fece nulla e li lasciammo reprimere. E lo stesso, che hai trascurato, fu nel '68: confesso che a differenza di te non avevo per nulla un'opinione precisa sul Vietnam ( se non la pena che venne poi, per i boat people) ma rimasi addolorata vedendo in estate i carri sovietici invadere la Cecoslovacchia, sopprimere la "primavera di Praga" grazie alla teoria della "sovranità limitata" di Brezhnev ( che si sentiva autorizzato ad intervenire in paesi non suoi per sostenere il regime che considerava ottimale) e anche là l'Occidente stette alla finestra. E se non ci fosse stato Gorbacev buoni vent'anni dopo..
ecco uno dei vantaggi della nostra tanto bistrattata "democrazia" è che almeno noi possiamo fare questi discorsi e possiamo parlar male della nostra società senza subirne rappresaglie.
Mi chiedo: se vedessimo due persone che si azzuffano o peggio una che aggredisce l'altra, il nostro dovere morale sarebbe solo quello di esclamare "pace e bene"?


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Re: bombardare o no?

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto:
La prima guerra che percepii come tale in tutta la sua tragicità, fu quella del golfo, del 1990-91. E non fui il solo. Chi se la ricorda, ricorderà anche che lo zucchero sparì dai supermercati e qualcuno corse a comperare maschere antigas. Era una guerra lontana 3500 chilometri, ma, anche per il fatto che c'erano soldati italiani laggiù, la sentivamo a casa.
Non ricordo nulla dello zucchero, che a casa mia non mancò. Per quanto riguarda la guerra del Golfo, a me sembrò allora una scelta giusta, ancorchè dettata indubbiamente da fattori economici petroliferi, per impedire che uno Stato tranquillamente invadesse ed occupasse uno staterello, sperando di farla franca.Lasciar correre sarebbe stato un brutto precedente. Nessuno ne parla, perchè altrettanto lontana, ma la guerra che si era combattuta per ben 8 anni fra Irak e Iran aveva fatto tanti tanti più morti: mi portarono, in Iran,in un cimitero militare, con tante tombe di giovani ragazzi e tante donne velate di nero in chador che le visitavano.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da mandi_ »

Beh, per ora abbiamo evitato di citare nomi di politici, il che mi sembra già ottimo. Dovremmo un pò più imparare a ragionare con le nostre teste, senza farci influenzare. E' chiaro che noi siamo solo quelli che abbiamo (o no) votato chi ci rappresenta. E sono loro che muovono le pedine, non noi.
Da parte mia sono ancora confusa, ma è giusto , credo, che sia così.

Caro Vet
scusate se posso aver offeso i sentimenti di qualcuno.
Quando esprimiamo le nostre idee pacatamente, ma convinti di quel che diciamo, credo che non ci si debba scusare.
Da parte mia , invece che citare guerre, ricordo i tanti omicidi assurdi (per gelosia, per invidia,per stupidate ecc)che ormai siamo abituati a vedere quotidianamente sia nel mondo occidentale sia nelle altre civiltà. Anche in questo caso, quanti morti ci sono ogni anno?
Io ritengo una fortuna che non ci sia più il servizio militare obbligatorio in Italia. Le persone italiane che vanno a contribuire militarmente in una guerra lo fanno spontaneamente, per convinzione, con la voglia di aiutare o purtroppo per soldi. Un tempo non c'erano scelte.
E' stato fatto tanto del bene e tanto del male, con le guerre. Abbiamo aiutato tanta gente ad uscire dall'oppressione di una vita terribile sotto dittatura, ma al contempo moltissima gente ha sofferto indicibilmente.
Riporto una poesia che per me è importante e rispecchia il mio pensiero.


La guerra che verrà

di Bertold Brecht

La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente
egualmente.


Ecco, credo che perchè ciascuno di noi possa avere più chiarezza, dovremmo avere più informazioni dai media e dai politici.
Cioè, come stanno procedendo esattamente le cose nei Paesi dove siamo intervenuti militarmente?
Mi piacerebbe inoltre sapere come funzionano queste "bombe di precisione tecnologiche ". Accidenti, possibile che per far fuori un dittatore, bisogna proprio rischiare di uccidere o colpire migliaia di civili? di bambini? Per poi mandare i nostri medici a curarli e volontari a portare cibo ?

Concordo anch'io con la frase :
Perché ci ricordiamo di essere una democrazia, di essere umanitari, di essere buoni solo quando si tratta di buttare bombe e non quando si tratta di fare qualche affare?
.

Si potrebbe evitare di far affari con chi notoriamente abbia oppresso la sua gente, con chi è una minaccia per la gente civile. Utopia?
Concludo ....no, non concludo. Però , almeno, non rimaniamo indifferenti a ciò che succede intorno a noi.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:esprimiamo le nostre idee pacatamente,
grazie Mandi, ma spesso anche le idee fanno male..
mandi_ ha scritto:come funzionano queste "bombe di precisione tecnologiche "
c'è un uomo, su un aereo, o a terra, che con un puntatore laser, (quei puntini rossi dei film, o anche dei relatori ai congressi..) "illumina" il bersaglio, la bomba o il missile ha sulla punta una videocamera che rileva o il calore o il segnale sul bersaglio, e con delle alette mobili sulla coda vi si dirige.
la precisione può essere anche elevata, pochi centimetri di errore, però l'esplosione non è più tanto intelligente.
mandi_ ha scritto:per far fuori un dittatore,

"tecnicamente" non dovrebbe essere troppo facile, vivono sicuramente circondati da guardie del corpo, generalmente addestrati in occidente, e che conoscono bene le tecniche possibili di attacco.
poi c'è sempre il "pudore", per me incomprensibile, che permette candidamente di sganciare tonnellate di bombe, e impedisce di pensare a un omicidio su mandato di un governo.
vi immaginate un Sarkozì (o chi per esso) che va in televisione e dice: "forze della Legione oggi hanno freddato il Dittatore Libico"?
o pochi anni fa Clinton che ammette (oltre ad altro...) "i miei Marines hanno ucciso Milosevic e Karadzic"?
mandi_ ha scritto:evitare di far affari con chi notoriamente abbia oppresso la sua gente, con chi è una minaccia per la gente civile. Utopia?
credo proprio di si..
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Re: bombardare o no?

Messaggio da Nona Picia »

Ho ancora nella testa il ricordo del fischio della sirena e del rumore degli aerei nell'ultima guerra mondiale....Ero piccola, avrò avuto due-tre anni, ma l'impressione che mi facevano allora me la fanno ancora oggi....e le fughe notturne ai rifugi, il dormire per terra in corridoio illudendoci di essere più riparati.... e noi ancora siamo stati fortunati, rispetto a tanti altri che sono morti sotto i bombardamenti in città....No, non approvo le guerre, giuste o sbagliate che siano!


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Re: bombardare o no?

Messaggio da VetRitter »

Nona Picia ha scritto:non approvo le guerre, giuste o sbagliate che siano!
per carità, non volevo certo fare apologia della o delle guerre.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da sum culex »

Nona Picia ha scritto:Ho ancora nella testa il ricordo del fischio della sirena e del rumore degli aerei nell'ultima guerra mondiale....
....e le fughe notturne ai rifugi,
Anche mi go ricordi, mo no me svvien de paura se no solo per quela situazion che savè; anzi gavessi volù guardair i aroplani co i passava.
La corsa ai rifugi: co i me ga sconto dale SS a casa de mia zia, quà in Rozzol, co sonava l'allarme podevimo usufruir de due rifugi. Ve spiego: I° la galleria in via Rosseti angolo via Mameli, II° la galleria del treno che va dala stazion de Rozzol a Longera. Per el primo dovevimo caminar tuto longo el perimetro dele caserme de via Rossetti, per el secondo rivar fin ala stazion de Rozzol e caminar lungo i binari del tereno fin a rivar in galleria. Tuti due i percorsi in quela situazion no solo no iera brevi: infati quasi sempre le sirene sonava el "cesssato allarme" prima ancora che rivassimo al rifugio, ma anche, dati i posti, i iera alquanto pericolosi.
No me ricordo però de paura; un poco de apprension la go avuda quando che i 'titini' vignindo zo de Catinara quando che i ga invaso Trieste, i sparava coi mitra o s'ciopi che fussi e noi ierimo sconti in sotoscala e sentivimo i tiri che ne pareva assai vizin ....
Se ve par che sta roba che go scrito sia fora tema o inutile, cancellela.
ciao
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Re: bombardare o no?

Messaggio da Piereto »

Io penso a quello che siamo oggi,e di come godiamo di un quieto benessere,dello stato sociale,dimenticando che le mete raggiunte sono state ottenute a prezzo di sacrifici,materiali e di vite umane.Di come esistano delle nazioni che non vogliono introdurre la democrazia e governino con sistemi feudali popolazioni credulone. Quello che abbiamo oggi è sato ottenuto versando del sangue. O si combatteva o si finiva sopraffatti e costretti a cambiare modi di vita .Penso a tutte le rivoluzioni e le conseguenti guerre che l'occidente ha combattuto. Purtroppo quello che si conquista non è per sempre ,e ogni tanto tutto viene rimesso in discussione,perchè il benessere di una nazione vive anche del malfunzionamento delle altre nazioni. Gli equilibri sono dinamici. Quindi siamo ora, e saremo sempre chiamati a difendere le nostre posizioni.
Quindi per restare fuori dalle guerre, bisogna possedere una economia autosufficente, e solo poche nazioni al mondo possono farlo. Ma vediamo che proprio quelle che potrebbero restarne fuori,sono le prime che tendono a mettere zizania. Direi che abbiamo goduto di 50 anni di pace. Quanto siamo disposti a cedere ,e che cosa ritieniamo sia da difendere? Quando ci saremo dati delle risposte,allora una guerra potremo definirla giusta o sbagliata.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da mandi_ »

Vet scrive:
Obama gà becà Osama.
Caro Vet e altri. E adesso, che sembra che quel malefico essere(Osama) dopo tanti anni sia definitivamente finito, possiamo sentirci un poco più tranquilli nel nostro mondo occidentale? O ci saranno altri come lui? Non sarà mai finita, e nuovi pazzi esaltati emergeranno?Cosa cambia adesso per l'Afghanistan? E gli Stati Uniti (e noi) ora ci sentiamo più tranquilli? O solo vendicati per quella terribile strage dell'11 settembre? Mi sembra che l'uomo non abbia ancora imparato a vivere senza dittatori crudeli, seguiti da innumerevoli proseliti indottrinati.Allora come ora.
Mandi


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Re: bombardare o no?

Messaggio da Piereto »

Come si diceva,morto un papa se ne fa un'altro. Quindi morto un bin laden,ne salterà fuori un altro. Si tratta, che che se ne dica,di uno scontro di civiltà. Una mentalità che non si accontenta di quello che è stato detto ,ma è sempre alla ricerca di nuove mete,e quindi modifica le sue opinioni accrescendole,si scontra con una mentalità chiusa convinta che tutto quello che si può ricercare in realtà è stato già detto,e se il sacro libro non ne parla,vuol dire che questo modo di ragionare è contrario al pensiero divino.In estrema sintesi tralasciando tutta la parte economica : noi per credere abbiamo bisogno delle prove,loro si fidano ciecamente.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da babatriestina »

Concordo in parte: lo scontro delle due civiltà sta fra due gruppi: coloro che accettano che qualcuno la pensi in maniera diversa dalla propria e coloro che invece ritengono che chi non la pensa come loro va fatto fuori. Ed è una mentalità trasversale alle religioni o a oriente ed occidente. Insomma, ci sono pericolosi fanatici anche fra coloro che non hanno un Libro in cui credono che ci stia tutto. Poi sta tranquillo, che c'è sempre, e li leggiamo anche oggi, quelli per cui la responsabilità (economica) è sempre delle multinazionali.


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Re: bombardare o no?

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:Mi sembra che l'uomo non abbia ancora imparato a vivere senza dittatori crudeli, seguiti da innumerevoli proseliti indottrinati.Allora come ora.
secondo me hai proprio ragione..
VetRitter ha scritto:vi immaginate un Sarkozì (o chi per esso) che va in televisione e dice: "forze della Legione oggi hanno freddato il Dittatore Libico"?
o pochi anni fa Clinton che ammette (oltre ad altro...) "i miei Marines hanno ucciso Milosevic e Karadzic"?
mi autoquoto come campion dei mxxa, anche se forse era l'unico individuo la cui morte in quel modo fosse "giustificabile"..
saluti


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