Il festival dell'operetta 1971

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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Piereto
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Il festival dell'operetta 1971

Messaggio da Piereto »

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Nel 1971 (16 luglio -1 agosto) viene data l’operetta” Fiore di Haway “di Paul Abraham,pianista e compositore ungherese. Con questi primi tre lavori Campanelli,Cavallino e Fiore ci muoviamo negli anni trenta,quindi con un corredo di musica ballabile dell’epoca,che Abraham valorizza molto. Il direttore è Mario Bugamelli. Il regista è Scaglione, le coreografie di Landi ,i costumi di Soldati.L’apporto di personale scritturato dalla Rai per i propri varietà viene reimpiegato poi al Rossetti, e il taglio dato agli spettacoli è cinematografico,con introduzioni di siparietti ,di scene nelle scene,e delle zoomate di luce su particolari del larghissimo palcoscenico. Si comincia anche a manipolare a fin di bene l’ordine cronologico dei numeri previsti dagli autori nella prima edizione originale. Nessuno se ne accorge,ma qualcosa viene anche tagliato. Anche il corpo di ballo e Gloria Paul,venivano dalla Rai. Cantano la Mazzuccato e Sergio Tedesco che diventerà suo marito. Mario Basiola basso, Rizzo,Magni,Porta e Massimini. Segue poi “la Vedova allegra” e quindi scendiamo al 1905, sotto la direzione di Gunther Ott che proveniva dal teatro viennese Volksoper , con la regia e la coreografia di Landi .Scene di Monteverde (un altro Rai) e costumi di Soldati. Canta una bella coppia di quegli anni come la Gianna Galli e Aldo Bottion. Massimini non manca mai. Le recite totali sono dodici.
Il festival ha cercato durante la sua esistenza di attingere dal filone austriaco,non solo Lehar,ma anche perchè Lehar ha vissuto due anni a trieste ,in caserma; e quando veniva negli anni trenta in città,scendeva all'hotel continental in via san Nicolò.Poi c'era il filone ungherese ,con la coppia Kalman-Abraham, e il filone italiano con Lombardo Ranzato,e poi Petri. Le operette francesi sono arrivate negli anni duemila,perchè oltralpe si è provveduto ad una loro rivisitazione recentemente. (ricordo come il,mondo dell'opera francese fosse entrato in crisi fallimentare negli anni 70,e come poi venisse rifondato con nuovi enti e su base territoriale).Il filone anglosassone non è stato mai toccato e neppure quello americano. Arriveranno i musical quando il Verdi si trasferirà al Tripcovich. Ricordo che l'operetta ha una parte cantata e una parlata.O si fa tutto in lingua originale,ma così si perdono con i sopratitoli il botta e risposta dei dailoghi, ( i sopratitoli sono arrivati al verdi dopo la ristrutturazione,e sono stati introdotti al Tripcovich la prima volta)o si fa tutto in lingua italiana. Ma per far ciò si deve non solo tradurre ,ma fare anche la versione ritmica che si addatti con le sillabe al ritmo musicale. Probabilmente si è rinunciato a tale operazione molto costosa e laboriosa,a vantaggio di ciò che il mercato librario offriva. Quindi niente di inglese e americano ( Sullivan,Victor Herbert,Youmans)


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