L'Aquila, due anni dopo
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L'Aquila, due anni dopo
Per lavoro, mi sono trovata a passare per L'Aquila. E' un a città che mi sono da sempre ripromessa di visitare, e chissà perchè non ce l'ho mai fatta.
L'Aquila ha un nome fiero, importante, che io personalmente associo alla libertà e regalità del maestoso volatile che sorvola le vette più alte.
Arrivando verso la città, mi ha sorpresa l'imponenza del Gran Sasso. Si danno tante cose per scontate, mail Gran sasso è meraviglioso.
Ho voluto fermarmi a L'Aquila per breve tempo, perchè non mi andava quasi di disturbare,e non volevo fare nè la turista, nè la curiosa, perchè il dramma che hanno vissuto e vivono gli Aquilani non è una cosa di cui parlare in modo banale. Solo che da molto tempo non se ne parla più o se ne accenna quando ci va un politico a fare una visita e volevo vedere con i miei occhi la realtà. Qui ve ne porto testimonianza, per quel poco che può valere, e per non dimenticare.
Sono arrivata a l'Aquila ieri, 30 giugno 2011.
Salendo per via XX settembre, mi sono diretta verso il centro, Piazza Duomo. Ad un certo punto della via, non si può proseguire in auto e si va a piedi verso il centro. Questi sono gli edifici lungo la via, sulla parte a sinistra verso chi sale.. Quello che si nota è che non ci abita nessuno, c'è un grande silenzio, interrotto da qualche automobile che va a parcheggiare nello spazio apposito.
Si notano ancora i mobili all'interno delle case. Sulla parte a destra ci sono dei giardini, con divieto di passaggio .In fondo si nota una grande buca.
Da questa via si arriva, a fatica, alla Casa dello Studente. Ricordo quei giorni, con parenti ed amici seduti davanti alla Casa , sperando che qualcuno si possa essere salvato. Si prova sempre un grande dolore, ma quando si pensa ai giovani....
Ora, sono rimaste le foto dei ragazzi, a testimoniare l'ingiustizia dei fatti. Quelle case erano state costruite in economia, per risparmiare. Qualcuno si è risparmiato anche di avere una coscienza.
L'Aquila ha un nome fiero, importante, che io personalmente associo alla libertà e regalità del maestoso volatile che sorvola le vette più alte.
Arrivando verso la città, mi ha sorpresa l'imponenza del Gran Sasso. Si danno tante cose per scontate, mail Gran sasso è meraviglioso.
Ho voluto fermarmi a L'Aquila per breve tempo, perchè non mi andava quasi di disturbare,e non volevo fare nè la turista, nè la curiosa, perchè il dramma che hanno vissuto e vivono gli Aquilani non è una cosa di cui parlare in modo banale. Solo che da molto tempo non se ne parla più o se ne accenna quando ci va un politico a fare una visita e volevo vedere con i miei occhi la realtà. Qui ve ne porto testimonianza, per quel poco che può valere, e per non dimenticare.
Sono arrivata a l'Aquila ieri, 30 giugno 2011.
Salendo per via XX settembre, mi sono diretta verso il centro, Piazza Duomo. Ad un certo punto della via, non si può proseguire in auto e si va a piedi verso il centro. Questi sono gli edifici lungo la via, sulla parte a sinistra verso chi sale.. Quello che si nota è che non ci abita nessuno, c'è un grande silenzio, interrotto da qualche automobile che va a parcheggiare nello spazio apposito.
Si notano ancora i mobili all'interno delle case. Sulla parte a destra ci sono dei giardini, con divieto di passaggio .In fondo si nota una grande buca.
Da questa via si arriva, a fatica, alla Casa dello Studente. Ricordo quei giorni, con parenti ed amici seduti davanti alla Casa , sperando che qualcuno si possa essere salvato. Si prova sempre un grande dolore, ma quando si pensa ai giovani....
Ora, sono rimaste le foto dei ragazzi, a testimoniare l'ingiustizia dei fatti. Quelle case erano state costruite in economia, per risparmiare. Qualcuno si è risparmiato anche di avere una coscienza.
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Questa è la casa dello Studente, con le foto dei ragazzi e delle magliette colorate, che qui non si vedono.. Questa foto non l'ho scattata io, ma la mostro come ho potuto vedere da lontano, perchè c'erano sbarramenti. Un pensiero a quei giovani studenti e ai loro cari.
Continuo ad camminare verso piazza Duomo. Tutti i negozi e le case sono disabitati.
Le strade laterali sono vietate.
Continuo ad camminare verso piazza Duomo. Tutti i negozi e le case sono disabitati.
Le strade laterali sono vietate.
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Un pensiero di speranza
e uno un pò arrabbiato. Gli Aquilani non possono lavorare se non nella lontana periferia, in alcuni posti che si sono salvati. Ho visto due bar che hanno coraggiosamente aperto in Piazza.E' un inizio, chissà...Ma mi hanno detto che sono molto preoccupati per le tasse, che devono pagare anche per le attività che non esistono più.
e un ricordo...
e uno un pò arrabbiato. Gli Aquilani non possono lavorare se non nella lontana periferia, in alcuni posti che si sono salvati. Ho visto due bar che hanno coraggiosamente aperto in Piazza.E' un inizio, chissà...Ma mi hanno detto che sono molto preoccupati per le tasse, che devono pagare anche per le attività che non esistono più.
e un ricordo...
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Sono arrivata in Piazza Duomo...
Sul lato meridionale si vede la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, chiamata da tutti delle Anime Sante (sec XVII). Qui la chiesa era già stata danneggiata dal terremoto del 1703.
All'interno si vede il muro provvisorio inserito nel transetto dopo il terremoto. La cupola è rivestita.A furia di proteste da parte dei cittadini, sono state rimosse le macerie dalla piazza, ma in genere sono accatastate nelle vie laterali. Sulla parte in fondo alla Piazza Maggiore si vede la Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo (XIII sec)distrutta dal terremoto del 1703, restaurata nel XIX secolo, ed ora ....
Ancora un particolare di Santa Maria del Suffragio
Su questa piazza si affacciano diversi edifici storici, ma nessun palazzo nobiliare. Qui si svolgeva il mercato e nessun nobile poteva dominare lo spazio comune dei cittadini. Sul lato meridionale si vede la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, chiamata da tutti delle Anime Sante (sec XVII). Qui la chiesa era già stata danneggiata dal terremoto del 1703.
All'interno si vede il muro provvisorio inserito nel transetto dopo il terremoto. La cupola è rivestita.A furia di proteste da parte dei cittadini, sono state rimosse le macerie dalla piazza, ma in genere sono accatastate nelle vie laterali. Sulla parte in fondo alla Piazza Maggiore si vede la Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo (XIII sec)distrutta dal terremoto del 1703, restaurata nel XIX secolo, ed ora ....
Ancora un particolare di Santa Maria del Suffragio
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Come scrive un poeta cittadino :
...pè quello pocu che pozzu capì
la strai pà j'arrivu cumunci à salì
stengo a ju lèttu e me metto a penzà :
quarant'anni ci vorranno pè recomenzà... La gente non può mettersi a lavorare nelle proprie case, deve aspettare il nulla osta e un'infinità di permessi. E' dura non poter rimboccarsi le maniche, ed aspettare sempre, mi han detto.La Zona rossa è vastissima, ancora.
Io ho potuto vedere molte case prefabbricate. Ho fotografato queste....
UN PENSER A L'AQUILA E NO DESMENTEGAR
...pè quello pocu che pozzu capì
la strai pà j'arrivu cumunci à salì
stengo a ju lèttu e me metto a penzà :
quarant'anni ci vorranno pè recomenzà... La gente non può mettersi a lavorare nelle proprie case, deve aspettare il nulla osta e un'infinità di permessi. E' dura non poter rimboccarsi le maniche, ed aspettare sempre, mi han detto.La Zona rossa è vastissima, ancora.
Io ho potuto vedere molte case prefabbricate. Ho fotografato queste....
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Significative immagini,ma non so se sei riuscita a parlare con qualcuno. La tua ma impressione è stata che tutto è fermo perchè non si vuole dar corso ai progetti, o non si può dar corso ai progetti ?. Da quello che si è visto anche in altre zone terremotate in tempi passati ,a parte il Friuli,tutti aspettano. C'è una carenza di imprese,c'è una carenza di funzionari,c'è una carenza di soldi ?. Rassegnazione?.
Re: L'Aquila, due anni dopo
Io ho parlato con la gente, in modo limitato ma ho parlato con le persone.
Innanzitutto le persone che ho incontrato sono state ben poche, perchè tutto il centro era deserto. Come vedi è tutto messo in protezione e puntellato. Poi ci sono le zone off limits tutte intorno.
Non volevo mettermi a chiedere, non mi sembrava delicato. Ma è stata la gente che ho incontrato che spontaneamente mi ha detto qualcosa.
Poi aggiungevano : Non mi faccia parlar...e si vedeva proprio che lo volevan fare, invece, e che erano molto frustrati.
Non direi che c'è rassegnazione, anzi c'è voglia da parte della gente di fare qualcosa, di pretendere un aiuto, soprattutto per riavere le case che non sono proprio distrutte e di riaprire qualche locale, per poter lavorare.
Io anni fa ho visto di persona come è stato ricostruito il Friuli terremotato. Ma allora erano altri tempi. Per fartela breve, dopo che sono state messe in sicurezza le case, la gente poteva mettere mano alla propria casa. Ci son uomini capaci di lavori di muratura, perchè aspettare anni? Adesso non è più così, anche per il timore di imprese mafiose. Cioè nessuno può far niente personalmente, è tutto bloccato in attesa di permessi.
Non mi metto a parlar di politica, anche se ne ho sentito parlar parecchio. Comunque mi han detto che son stufi di sfilate di politici, che comunque adesso son sempre più rari, sono preoccupati per tasse e mutui, e le macerie hanno voluto loro portarsele via, anche per poter riavere il centro, la piazza. Ieri sera c'era Camilleri in piazza e spesso i cittadini si ritrovano tra loro per discutere. Nei dintorni ho visto molte imprese di costruzione, a dire il vero. Ma non so a chi vengono assegnati i lavori e se vengono assegnati. E' tutto in mano alla Protezione civile.Per ora, nelle zone accessibili, ho visto sgombre le macerie e messa in sicurezza di edifici, soprattutto le Chiese.
Poi c' è la decisione comprensibile di tornare o no in una casa magari dichiarata accessibile, ma piena di buchi e crepe, o restare nei prefabbricati in attesa di riavere una casa meglio sistemata e più sicura.
Innanzitutto le persone che ho incontrato sono state ben poche, perchè tutto il centro era deserto. Come vedi è tutto messo in protezione e puntellato. Poi ci sono le zone off limits tutte intorno.
Non volevo mettermi a chiedere, non mi sembrava delicato. Ma è stata la gente che ho incontrato che spontaneamente mi ha detto qualcosa.
Poi aggiungevano : Non mi faccia parlar...e si vedeva proprio che lo volevan fare, invece, e che erano molto frustrati.
Non direi che c'è rassegnazione, anzi c'è voglia da parte della gente di fare qualcosa, di pretendere un aiuto, soprattutto per riavere le case che non sono proprio distrutte e di riaprire qualche locale, per poter lavorare.
Io anni fa ho visto di persona come è stato ricostruito il Friuli terremotato. Ma allora erano altri tempi. Per fartela breve, dopo che sono state messe in sicurezza le case, la gente poteva mettere mano alla propria casa. Ci son uomini capaci di lavori di muratura, perchè aspettare anni? Adesso non è più così, anche per il timore di imprese mafiose. Cioè nessuno può far niente personalmente, è tutto bloccato in attesa di permessi.
Non mi metto a parlar di politica, anche se ne ho sentito parlar parecchio. Comunque mi han detto che son stufi di sfilate di politici, che comunque adesso son sempre più rari, sono preoccupati per tasse e mutui, e le macerie hanno voluto loro portarsele via, anche per poter riavere il centro, la piazza. Ieri sera c'era Camilleri in piazza e spesso i cittadini si ritrovano tra loro per discutere. Nei dintorni ho visto molte imprese di costruzione, a dire il vero. Ma non so a chi vengono assegnati i lavori e se vengono assegnati. E' tutto in mano alla Protezione civile.Per ora, nelle zone accessibili, ho visto sgombre le macerie e messa in sicurezza di edifici, soprattutto le Chiese.
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Dovrei dire "Bel servizio, mandy" ma non mi sento di farlo, perchè le immagini sono troppo tristi e trasmettono una realtà ancora più triste....
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Guarda nona, che non so fotografare come il tuo Zoomi.Son foto al volo... Poi credimi, non volevo assolutamente essere indiscreta ed avevo poco tempo, purtroppo. E' che a volte ti accorgi che in tv ti propinano le cose, ne parlano tanto e poi spariscono del tutto dall'informazione. Ma la gente i problemi continua ad averli. Dato che ero in zona, ho pensato di andare a vedere con i miei occhi. Una signora mi ha raccontato che di notte ha ancora paura, di essere preoccupatissima per il mutuo per la sua casa che è distrutta , e che chissà quando potrà riaverla. Devo dire che ho ammirato il coraggio e la determinazione dei baristi, data la scarsità di clienti in giro. Ma un Centro è fatto anche dai suoi Bar.
Mi è piaciuto l'albero coloratissimo dei bambini, pieno di speranza...
Mandi
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Penso che Nona Picia non volesse criticare la qualità del tuo servizio quanto sottolineare che non se la sentiva di mettere l'aggettivo bello vicino alle foto che hai pubblicato e che mostrano tanto dolore.
Detto questo penso che tutti abbiamo apprezzato il tuo servizio che ci ha fatto vedere una realtà di cui, come giustamente hai sottolineato, non si parla più.
Detto questo penso che tutti abbiamo apprezzato il tuo servizio che ci ha fatto vedere una realtà di cui, come giustamente hai sottolineato, non si parla più.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: L'Aquila, due anni dopo
Mi permetto di dire che avevo capito benissimo che non fosse una critica alle mie capacità di fotografa. Nona Picia ha compreso che io volevo solo documentare, la mia era solo una battuta riferita a so marì(che ne manca a tuti).
A volte certe foto possono solo mostrare e far riflettere, al di là della qualità.
Purtroppo è vero, la solitudine che si percepisce in città suggerisce il dolore, perchè è successa una cosa immane, che sarà veramente difficile superare.
Ma gli Aquilani sono veramente gente tosta e coraggiosa, da quel che ho potuto capire. Ricordo quando andarono con le carriole verso il Centro chiuso .
Questo è il nuovo nome dato ad una via.
Mandi
A volte certe foto possono solo mostrare e far riflettere, al di là della qualità.
Purtroppo è vero, la solitudine che si percepisce in città suggerisce il dolore, perchè è successa una cosa immane, che sarà veramente difficile superare.
Ma gli Aquilani sono veramente gente tosta e coraggiosa, da quel che ho potuto capire. Ricordo quando andarono con le carriole verso il Centro chiuso .
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Cara mandi, le tue foto sono più che valide, non occorre essere zoomy per riuscire a fotografare, visto che ci riesco anch'io...La mia non era una critica al tuo più che apprezzabile lavoro, anzi ti ringrazio per averle fatte, era un commento per come stanno andando le cose in Italia...a nessuno interessa di chi ha più bisogno d'aiuto.Anche a me è piaciuto l'albero dei bambini, fatto con amore.mandi_ ha scritto:Guarda nona, che non so fotografare come il tuo Zoomi.Son foto al volo...
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Re: L'Aquila, due anni dopo
Grazie nona. E' con questo spirito che sono andata là. Ci si sente impotenti, ma penso che ancora più impotenti e annichiliti, direi, sono gli Aquilani, nel combattere contro una natura avversa e un disinteresse nazionale. Prima di arrivar a l'Aquila, ho percorso una galleria lunga più di 10 km. Verso la metà del percorso, c'era l'entrata al più grande (credo) centro di Fisica e scienza Italiano. Neanche loro, però....
Mandi
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