Grazie SPMC, lungi da me l'idea di discutere nel tema, soltanto che mi sembrava consentito credere che quel "dopopranzo" potesse avere una traduzione dialettale ossia un sostituto, un vocabolo di impatto dialettale, come per esempio il mio (sebbene non triestin) che mi ha indotto a sapere circa la sua eventuale esistenza lì! E soltanto per questo ho scritto, perché in fondo sarei stata felice se la risposta fosse stata "si" al posto di "no".sono piccolo ma crescero ha scritto:Mi dispiace, Elisa, ma, pur non ritenendomi un parlatore del dialetto "puro" e non avendo problemi a riconoscere eventuali miei errori, per "dopopranzo" ho il conforto persino dei vocabolari "veri" del dialetto triestino.Elisa ha scritto: ..ale due de dopopranzo... lo vedo "en ponta" (per me, parlar en ponta = rinnegare l'uso del dialetto a favore dell'italiano) e,
chiedendo scusa per la presente intromissione nel dialetto triestino di riguardo, domando con curiosità se non fosse in uso "dopodisnár".
Uscendo dal tema...
""Oggi, se devo andare a prendere mia nipote alle 12.45,""..... tra nido e nido, il mio compiacimento per la felice azione descritta e la "poesia" posta nella descrizione.