Grammatica e sintassi

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babatriestina
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Grammatica e sintassi

Messaggio da babatriestina »

No, non intendo codificarle, vorrei solo farne osservare alcune caratteristiche, e mi servirò di curiose frasi che annotai e conservai a scuola, dove un'insegnante di economia domestica ( pace all'anima sua!) parlava in italiano traducendo direttamente dal dialetto e pensando in dialetto, le frasi risultanti in italiano sono un po' sconcertanti..
per cominciare sembra fosse un'abitudine delle insegnanti di economia domestica, l'uso del "chi che" . In triestino non basta una proposizione col chi relativo, viene aggiunto un che, e ancora la nostra maestra delle elementari ci raccontava che la sua insegnante era detta " la signorina chi che". Es Chi che non ha fatto il compito, prenderà un brutto voto!
ma mi troverei quasi in difficoltà a rendere questa frase " Chi ha scritto stretto e che le riva" traduzione letterale di Chi ghe ga scrito strento e che ghe riva che voleva dire che se si era scritto con calligrafia stretta, forse stava ancora nella riga senza andare a capo.
Ecco, il "me riva" è tipico .. anche il ghe che sarebbe un le viene usato per tutti i generi, per cui " se a un operaio te ghe meti davanti un piato de pasta" per lei diventava " se a un operaio le metti davanti un piatto di pasta"
O anche questa bellissima frase che conservai letteralmente: " I corridori di bicicletta non le danno mai niente, ma le danno calorie e non pesa lo stomaco" ( un discorso sulle diete sportive..) che così com'è èa strampalata ma traducete I coridori de bicicletta no i ghe dà mai gnente, ma i ghe dà calorie e no ge pesa el stomigo" e suona molto più colloquiale
Ovviamente, c'è la libertà di congiuntivi e condizionali, per cui arrivò in pieno un Mi vergognerei, se sarei in te
Povera signorina Bianca...
( per chi fosse troppo giovane per ricordarlo, alle medie pre-unificate c'era una materia, economia domestica, solo per le ragazze, due o tre ore settimanali, in cui si sarebbe dovuto imparare la gestione della casa, l'alimentazione, le sofisticazioni degli alimenti, la pulizia, la cucina ( ma senza laboratorio..) la malattie infettive ( per curare i propri bambini, immagino), lavoro a maglia, cucito e ricamo.)


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Anche la coniugazione dei verbi ha la ripetizione del pronome, che assomiglia un poco al chi che.

Mi magno, ti te magni, lu el magna, noi (noialtri) magnemo, voi (voialtri) magnè, lori i magna.

E la frase ellittica del soggetto, perde il pronome iniziale, ma conserva quello ripetuto. Te magni, el magna, i magna.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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mandi_
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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

Ohibò, ste parlando de politica? :shock: Quanti magna magna!


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

mandi_ ha scritto:Ohibò, ste parlando de politica? :shock: Quanti magna magna!
Ebbene sì, l'ho scelto apposta! :-D :-D :-D

I classici verbi della grammatica non sono tipici del triestino: amare si dice te voio ben, lodare esiste (chi se loda se imbroda, lòdite manigo...) ma non è molto significativo ed allora ho scelto mangiare, proprio pensando alla politica. :-D :-D :-D


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

Ma perdonème(nella mia lingua straniera "perdonatemi") un pò, la curiosità : ma a Trieste se dis solo : "te voio ben"?

Solo solo? Se qualchedun se innamora profondamente de na muletta ghe dis sol "Te voio ben?" El verbo amare desmentegà, cancellà....poveri noi!


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da babatriestina »

te voio propio ssai ben, son inamorà.. son incocalì... te me piasi propio ssai... c'era anche una canzone te voio ben, te voio taanto ben...


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

La mia non era una domanda poi così stupida, no volevo metter nesun en imbarazzo. Penso che il verbo "amare" si usi solo in lingua Italiana. Credo non ci sia nessun dialetto che coniughi il verbo "amare"(Madonna santa che brutte parole ho usato ).
Se ben ricordo, da noi se dis :"Te voi en ben de l'anima" per esprimere un grande sentimento ...

"son incocalì" me fa un pò rider , però forse potrebbe funzionare....ripeto il forse... :-D :-D


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da babatriestina »

te voio un ben de l'anima è anche nostrano. Son incocalì invece descrive forse più lo stato di istupidimento indotto dall'amore... Chissà perchè attribuiscono scarsa intelligenza ai gabbiani. Che invece Cechov nel suo dramma mette in bocca alla protagonista, sofferente per amore, la frase Io sono un gabbiano


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

C'è, poi, secondo me una tendenza del dialetto ad usare locuzioni composte di parole semplici piuttosto che ricorrere a termini "dotti".

E magari usare parole proprie per attività comuni, che mancano nella lingua


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da nonna ivana »

il presente del verbo mangiare (mi va a pennello! :wink: ) corrisponde pressapoco al mio, io non parlo quasi mai il dialetto, se non a rispondere al G., raramente o a zia Irma, o qualche persona anziana, se mi parla in dialetto (in campagna!), quindi devo pensarci e ripetermelo sottovoce per vedere se mi fila bene!

presente indicativo:
(mè) a mègn
tè ta mègn
lò al mègna (lia la mègna)
nuèter a magnem (sempre pronunciato alla francese (da notare che se nelle persone plurali si è in due si aggiunge al pronome "du"(due) (in arabo c'è la distinzione uguale!)
uèter a magnée
lor i mègnan
"a" ed "i" sono forse dei rafforzativi

Ma mi date il presente del verbo essere e avere? In genere sono verbi parecchio "usurati" quindi hanno sempre delle forme irregolari, in molte lingue e dialetti!

Come è la forma negativa?

mè a-n' mègn "brìsa"!


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da nonna ivana »

Ma ragazzi...e metterlo in AUDIO 'sto dialetto??????


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Verbo essere, presente indicativo
Mi son, io sono
Ti ti, o ti te xe, tu sei
Lu el, o lu ’l xe, egli è
Noi, o noialtri semo, noi siamo
Voialtri se, voi siete
Lori i xe, essi sono

Da notare il "ti te xe" e il "voialtri se": in una la s è dolce e nell'altra aspra. Devo poi aggiungere che a me la seconda persona singolare verrebbe anche "ti te son": "ti te son tuto mato" o "ti te xe tuto mato". Ma forse è dovuto al fatto che adesso che sto scrivendo sto facendo un poca di confusione e sto perdendo l'automatismo. Mi terrò d'occhio in futuro ;-)

Verbo avere, presente indicativo
Mi go, io ho
Ti ti, o ti te ga, tu hai
Lu el, o lu 'l ga, egli ha
Noi, o noialtri gavemo, noi abbiamo
Voialtri gavè, voi avete
Lori i ga, essi hanno

Trovo poi interessante come la ripetizione del pronome sia tipica da noi ed a Bologna. Mi chiedo se non sia tipica di tutta l'alta Italia, almeno.


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

Io vi risparmio il dialetto trentino."mi son zovena, ti te sei vecio, lù l'è mez e mez" :-D
Noto però che c'è molta affinità e somiglianza tra il dialetto mio e quello Triestino. Noi non usiamo il "xe", per il resto non c'è una differenza così eclatante come quella col dialetto bolognese. Anche noi usiamo il doppio pronome (Solo nel dialetto !)in teoria.

Come va da voi con l' " a mi me pias le bele mule, a ti te piase ciorle en giro."..ecc? Finchè è dialetto va bon, ma parlando en ponta...


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da nonna ivana »

Grazie!
Naturalmente il mio dialetto è parecchio imbastardito, essendo il nostro comune proprio un triangolo, diciamo ottuso, almeno per esprimermi al meglio, dove il lato maggiore è il confine con due comuni, S. Agata e San Giovanni, dove si parlano due varianti del bolognese vero (sei ceppi, mi pare che siano le componenti del bolognese), mentre due altri lati sono a confine con il ferrarese e il modenese, quindi siamo abbastanza fuori dal dialetto bolognese!
L'inflessione nostra non riprende per niente l'onda piacevole del bolognese, che sembra sempre sorridente e scherzoso, il nostro è duro e comprende sostantivi che non compaiono nel bolognese!

Io sono perciò poco adatta a parlare di Bolognese!

a so(n) , a son stòff (sono stanco)
t'ii stòff, opp tè t-ii stòff
l' ée stoff, opp. lò l'ée stòff, lia l'ée stòfa
nuèter a sém stòff /sem e sén hanno la stessa pronuncia una "e" nasale
uèter a sii stòff
lor i en stòff!

A dire il vero sono un po' disorientata anch'io, faccio fatica a codificarlo, poi non è gran che bolognese, ha influssi francesi e altre radici che non so come catalogare, celtiche, o anche etrusche, ma è un argomento di cui so poco o niente, e mi impegnerebbe alquanto a volerlo approfondire!

Ad ogni modo la mia "nazione ideale" è quella unificata dalla lingua, visto che la lingua letteraria ma anche volgare fu espressa da poeti e letterati già dal Medioevo, ancor prima della unità d'Italia, penso abbia un valore superiore.


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Pensavo, in questi giorni, ad un costrutto che mi sembra molto comune nel veneto e nel triestino e meno della lingua italiana.

ANDAR IN...

Alt. Non penso al classico "andar in mona" che potrebbe implicare ... un moto a luogo ;-) .

Penso a tante altre locuzioni "Andar in cagoia", "Andar in dolze", "Andar in vaca" che non mi sembra abbiano un equivalente in italiano. O sbaglio?

Invece "Andar in asedo" ha un equivalente "andare in aceto" nella lingua italiana.


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

mi m'embarazzo a scriver zerte parole, ma no conosso l'andar in cagoia o in dolze, nè li uso come modi de dir... i altri sì.
Spiegheme ben, con dettagli magari, cossa vol dir "andar en cagoia", per favor!


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da babatriestina »

A me viene in mente andar in semenza
Io sentivo usare, forse più che andare in cagoia, incagoiarse. Diventare una lumaca, fisicamente o come velocità di lavoro del cervello.


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

mandi_ ha scritto:mi m'embarazzo a scriver zerte parole, ma no conosso l'andar in cagoia o in dolze, nè li uso come modi de dir... i altri sì.
Spiegheme ben, con dettagli magari, cossa vol dir "andar en cagoia", per favor!
Cagoia è la chiocciola, dolze vuol dire dolce... nessuna vergogna quindi. Il significato che ho dato alle espressioni lo trovi qua

https://www.atrieste.eu/Wiki/doku.php?id=dialetto:a&#a

e mi piacerebbe che qualcuno correggesse i significati che ho dato alle singole espressioni, perché ho dei dubbi ed alcune non le ho trovate sui sacri testi.


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da mandi_ »

Ocio a no usar el "va en cagoia" con en trentin, perchè capirìa tutt'altro e se la te va ben te "manderìa a fa n' brodo", se la te va mal ciapa le to strasse ..e scominzia a correr...


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Re: Grammatica e sintassi

Messaggio da AdlerTS »

[quote="sono piccolo ma crescero
Ti ti, o ti te xe, tu sei[/quote]

Ogigiorno questo xe più istrian che triestin: xe più comune "ti te son".


Mal no far, paura no gaver.

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