poesie Triestine?

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refolo

poesie Triestine?

Messaggio da refolo »

scusa Babatriestina, te me gavevi dito che te mettera' anche le Poesie!
comunque mi la scivo e ti dopo te la pol spostar:


TRIESTE

E' come un caffe'questa citta' di sterpie e mare.
Degustato in silenzio
a bocca semichiusa,
soli senza fretta di andare
tra gente alla rinfusa.

E' come un caffe questa citta' di rovi e vento
sferzante, amara,
antica come una foglia che cade,
di notte per le strade.
Ti tiene sveglio fino a scontrarsi con la mattina. I viali, i porti e la marina.
questa citta' di gatti e contrabbando di giorno ti mette sangue nelle vene.

E' come un caffe' questa citta' di confine, d'assaporare piano un attimo prima di partire appena,un'istante prima di salire in treno.
Poi, per quanto vada lontano, molto tempo deve morire prima chel gusto
venga meno.
SERGIO PENCO



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Tirabaralla
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Messaggio da Tirabaralla »

....*si commuove*


[color=crimson][b][i]...it's not easy to be me...[/b][/i][/color]

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refolo

POESIA Trieste amore mio!

Messaggio da refolo »

Una poesia mandada da FABIO FERRI fio gemellare della mia amica Bianca! ( co son partida i gaveva 2 anni).

Carissima Signora Maria, per molti anni leggendo questa poesia di un grande direttore DEL PICCOLO DI TRIESTE (figlio di RINO) gli occhi mi si riempono di lacrime e la voce, nel declararla, ad amici e conoscenti, mi si strozza in gola.Ancora oggi provo tanta nostalgia, emozione, e tenerezza, nel trasmettergliela.
W TRIESTE! perche' TRIESTE viva
Questo XE EL MOTO DEL NOSTRO MELON.

T R I E S T E A M O R E M I O!!


Quando la rumorosa battaglia del vento sie e' da poco
placata e le raffiche gelide della ""BORA"" non fanno piu' da
padrone sulle strade e sulle piazze.
E hanno cessato di insignuarsi lungo le schiene
rabbrividite delle persone.
e non rimbalzano piu' sulle guance rosse delle ragazze.

Quando lo sbattere di porte e finestre, il sibilare
delle raffiche, gli schianti delle tegole che volano, il boato
della galoppata del vento che scavalca la citta' nella notte,
improvvisamente finiscono e cedono il campo a quel
rumore del silenzio che sbalordisce e sempre, di nuovo sorprende.

Quando l'atmosfera e' diventata trasparente, tanto da sembrare
irreale. E l'orrizonte e i paesaggi lontani delle barche sul mare
son come incisi sulla lastra del litografo apparecchiata per la stampa.

Quando, lontani, i campanili dell'Istria e le pinete di Grado sembrano
cosi' vicini da poter essere raccolti come margherite su un prato.
Oppure quando il sole scende a precipizio sulla costiera verde e sul
piccolo mare azzurro amico nostro e mille e mille torsi e schiene si
offrono al sole in un abbraccio amoroso e corale, che si consuma in
ogni momento.

O quando sono lontano e torno a visitare con la memoria persone,
fatti, luoghi, ricordi.
E noto i dettagli piu' insignificanti che in modo fanno nostalgia.
Quando il sonno mi sembra un ricordo lontano, o addirittura un sogno.


E il sogno mi riporta alla mente e nel cuore il volto e l'anima della citta'
E allora che mi rifiorisce sulle labbra come una preghiera.

GRAZIE, TRIESTE, amore mio.
(Chino Alessi)

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