Intervengo tra le arti figurative, premettendo che io sono un "vile meccanco" che non si è quasi mai azzardato a scrivere in questa sezione del forum. Ma sono tranquillo perché poi Babatriestina aggiusterà le sciocchezze che posso aver scritto.
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Antonio Lonza è un pittore triestino nato a Trieste nel 1846 e morto sempre a Trieste il 13 ottobre 1918, qualche giorno prima della fine della prima guerra mondiale (chissà da che parte stava...). In realtà, però, non è vissuto solo a Trieste: studiò a Venezia, a Firenze, a Roma ed a Parigi e qualche suo quadro è esposto in alcuni importanti musei d'Europa. Per la biografia mi sono ispirato a quanto scritto in questi siti
https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-lonza/
https://www.galleriarecta.it/autore/lonza-antonio/
https://www.capitoliumart.it/it/artista ... 8/xar-6785
A Trieste gli è stata dedicata una via che va da Via Revoltella verso la via D'Angeli, dove, però, non si può arrivare perché via Lonza ad un certo punto diventa privata ed alla fine anche a fondo cieco. Non sempre, però la dimensione di una via è legata all'importanza della persona; basta pensare a Giovani Battista Morgagni, uno dei massimi padri della medicina moderna, che a Milano, giustamente, ha un viale alberato lungo più di mezzo chilometro e a Trieste un'altra stradina a fondo cieco di 70 metri (e non era né triestino né milanese).
Ma torniamo ad Antonio Lonza. Sul sito atrieste.eu, grazie soprattutto all'impegno di Babatriestina, troviamo riprodotte alcune sue opere.
url=viewtopic.php?t=6664&start=6]Questo ritratto, forse di [Aglaia de Manussi[/url]
Questo è l'Ecce Homo della chiesa di San Vincenzo, al cui restauro, pare, abbia dato un contributo un frequentatore del forum (pur mantenendo l'anonimato, preciso che non sono io)
Questo è il ritratto del beato Carlo d'Asburgo, ultimo imperatore, esposto al museo Sartorio
, ad integrare questa mancanza se sarà possibile e lo riterrà opportuno.