Franco del Campo ha scritto:Sono un vecchio conservatore. Sul vecchio, superati i ¾ di secolo, ci sono pochi dubbi. Conservatore, invece, forse va spiegato, soprattutto a me stesso. Se fosse per me, il tennis avrebbe solo “gesti bianchi”, come a Wimbledon. I tatuaggi mi sono quasi insopportabili e detesto i Black Block, fantasmi neri spacca tutto, ma sono rassegnato. Quando entra una signora, di qualsiasi età, cedo sempre il passo, anche se ormai -forse- è politicamente scorretto. Qualche volta la “fluidità di genere” mi confonde, ma poi vado a vedere “Emilia Pérez” (di Jacques Audiard, 2024) e capisco che il corpo ti cambia anche l’anima.
E la scuola, dove ho vissuto gran parte della mia vita? Anche qui sono -forse colpevolmente- conservatore. Quando entravo in classe ci si alzava in piedi, ci si dava rigorosamente del lei, si studiava e qualche volta ci si divertiva. Continuo a pensare, infatti, che la “buona educazione”, fondata sul rispetto reciproco, sia un valore da conservare. Che dire, allora, sulle ultime indicazioni del ministro Valditara? Con mia meraviglia, qua e là, forse sono quasi d’accordo. Però, se si vuole reintrodurre un’oretta di latino alle scuole medie, che sia per tutti, volenti o nolenti. Noi vecchi conservatori siamo fatti così. Più che un’oretta di latino, dispersa nell’orario scolastico, si faccia piuttosto un approfondimento tra latino e il “volgare” italiano, andando alla scoperta dei loro antichi e quasi affascinanti rapporti. La Bibbia a scuola? benissimo, ma che il nostro “libro” per eccellenza venga studiato con rigore storico e filologico, per la sua valenza culturale, come si fa con Iliade ed Odissea, e non come atto di fede (per quello ci sono le varie chiese).
Poi c’è la storia, che si vorrebbe “nazionale” ed occidentale, alla ricerca della presunta identità italiana, che è tanto frammentaria e locale quanto vasta e globale. Ce lo insegnano Marco Polo, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, il gesuita Matteo Ricci, che ci raccontò davvero la Cina, e tanti altri. Anche il nostro Risorgimento, che ha fatto l’Italia, a costo di morire, come il giovane garibaldino Goffredo Mameli, aveva lo sguardo largo sul mondo. Giuseppe Mazzini, repubblicano ed esule in patria, scrisse anche “La giovine Europa”; Giuseppe Garibaldi, straordinario, generoso e frugale, era “l’eroe dei due mondi”, perché la Giustizia e la Libertà dovevano essere per tutti popoli. E poi “Giustizia e Libertà” fu il vero programma dei patrioti partigiani che con la Resistenza volevano liberare l’Italia dai nazisti e dai loro complici fascisti, fino a conquistare la Repubblica e la Costituzione, temo poco frequentata a scuola. Naturalmente, ben tornata Geografia, se ci darà le giuste coordinate su un mondo, fisico, politico, storico ed economico, sempre più complesso. Siccome sono un vecchio conservatore, sono anche -da sempre- un “patriota”, sperando che si possa ancora dire senza prendere la tessera di un partito. Per questo so che per guardare all’Italia bisogna avere uno sguardo ampio e profondo sul mondo, e bisogna avere anche gli strumenti per leggere il “Libro della natura”, “scritto in lingua matematica” -argomento dimenticato dal ministro Valditara- senza la quale “è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto” (Il Saggiatore, 1623), come suggeriva Galileo Galilei, un altro italiano, umanista e scienziato, che sapeva guardare lontano.
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Il ministro Valditara ha lanciato alcune proposte di riforma della scuola. Naturalmente polemiche a non finire. Comunque non mi dispiace l'intervento del prof. Franco Delcampo che ho visto su Facebook e che riporto, se qualcuno vuol commentarlo. A me non è dispiaciuto.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Scuola
Adesso ritroviamo le novità per la scuola. Con alcune precisazioni che non t utti i grandi titoli evidenziano
1 l riforme riguardano solo il ciclo dell'obbligo primario, quindi elementari e medie inferiori. nulla si dice del resto
2 le proposte sono di una commissione ministeriale. i tempi in cui il parlamento dibatteva delle riforme della scuola sembra finito. Qua non si discute, le riforme la calano dall'alto.
( la seconda caratteristica mi vede perplessa e mi ricorda riforme di epoche non precisamente democratiche)
bene,troviamo un sacco di proposte, alcune più condivisibili a ltre che mi lasciano perplessa sulla loro realizzabilità. Si aprla molto del programma di italiano ( letture di classici, di romanzi classici per ragazzi- da Pinocchio a Harry Potter - ma chi farà leggere tutta la saga di Harry potter?- si parla di poesie a memoria--) del programma di storia ( meno preistoria- ma quando mai la facevano lunga con la preistoria? ) mi chiedo se taglieranno quel che studiavamo noi, Egiziani, Assirobabilonesi, Fenici...o se cominceranno con micenei e minoici o magari con il Natale di Roma
Fra letteratura e storia lo Spielberg, i mariti di Belfiore... ai miei tempi fino alle medie la storia faceva perno soprattutto sulla storia italiana: chissà la guerra dei trent'anni o le ancor meno note guerre del Nord?
La geografia.. mi sembra glissata e poi c'è la STEM ( materie scientifiche tecnologiche) La matematica? non la vedo molto nominata, sembra secondaria alle narrazioni patriottiche
1 l riforme riguardano solo il ciclo dell'obbligo primario, quindi elementari e medie inferiori. nulla si dice del resto
2 le proposte sono di una commissione ministeriale. i tempi in cui il parlamento dibatteva delle riforme della scuola sembra finito. Qua non si discute, le riforme la calano dall'alto.
( la seconda caratteristica mi vede perplessa e mi ricorda riforme di epoche non precisamente democratiche)
bene,troviamo un sacco di proposte, alcune più condivisibili a ltre che mi lasciano perplessa sulla loro realizzabilità. Si aprla molto del programma di italiano ( letture di classici, di romanzi classici per ragazzi- da Pinocchio a Harry Potter - ma chi farà leggere tutta la saga di Harry potter?- si parla di poesie a memoria--) del programma di storia ( meno preistoria- ma quando mai la facevano lunga con la preistoria? ) mi chiedo se taglieranno quel che studiavamo noi, Egiziani, Assirobabilonesi, Fenici...o se cominceranno con micenei e minoici o magari con il Natale di Roma
Fra letteratura e storia lo Spielberg, i mariti di Belfiore... ai miei tempi fino alle medie la storia faceva perno soprattutto sulla storia italiana: chissà la guerra dei trent'anni o le ancor meno note guerre del Nord?
La geografia.. mi sembra glissata e poi c'è la STEM ( materie scientifiche tecnologiche) La matematica? non la vedo molto nominata, sembra secondaria alle narrazioni patriottiche
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Scuola
Una volta la storia era ripetuta tre volte: tutto alle elementari, tutto alle medie e tutto alle superiori.
Oggi, vedo con mie nipoti, la storia si studia una volta dalla terza elementare alla terza media e un'altra alle superiori.
In terza ominidi e preistoria, in quarta egiziani, e tutto il medio oriente, con popoli di cui, da giovane, non avevo nemmeno sentito parlare (ai miei tempi non si citavano nemmeno i Sumeri, oggi sumeri, hyksos (e forse qualche altro), e poi egiziani, babilonesi, assiri, persiani. In quinta elementare, greci, etruschi (che ai miei tempi venivano trattati solo di sfuggita alle superiori) e romani. Non ricordo se in quarta o quinta, ma mi pare in quarta, cenni anche all'India ed alla Cina.
E anche qualche data a memoria.
Cenni anche ai geroglifici con qualche dimostrazione di scrittura. E la battaglia di Gaugamela che in onore dei puffi diventa Gargamella non sui libri ma come supproto alla memorizzazione dell'evento!
Se questo studio sia conseguenza del fatto che la maestra è laureata in storia non lo so, ma i libri riportavano tutto questo, quindi penso che siano così i programmi ministeriali attuali. Alle medie ... ve lo saprò dire.
Oggi, vedo con mie nipoti, la storia si studia una volta dalla terza elementare alla terza media e un'altra alle superiori.
In terza ominidi e preistoria, in quarta egiziani, e tutto il medio oriente, con popoli di cui, da giovane, non avevo nemmeno sentito parlare (ai miei tempi non si citavano nemmeno i Sumeri, oggi sumeri, hyksos (e forse qualche altro), e poi egiziani, babilonesi, assiri, persiani. In quinta elementare, greci, etruschi (che ai miei tempi venivano trattati solo di sfuggita alle superiori) e romani. Non ricordo se in quarta o quinta, ma mi pare in quarta, cenni anche all'India ed alla Cina.
E anche qualche data a memoria.
Cenni anche ai geroglifici con qualche dimostrazione di scrittura. E la battaglia di Gaugamela che in onore dei puffi diventa Gargamella non sui libri ma come supproto alla memorizzazione dell'evento!



Se questo studio sia conseguenza del fatto che la maestra è laureata in storia non lo so, ma i libri riportavano tutto questo, quindi penso che siano così i programmi ministeriali attuali. Alle medie ... ve lo saprò dire.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Scuola
la metto qua sotto scuola, pe r non fare un intero discorso a parte:
la polemica sul caffè san Marco di Cazzullo sul Corriere della Sera
premesso che non leggo più il Corriere da anni, ne ho letto le polemiche sui medi a online
Cazzullo prende a esempio di ignoranza la richiesta al caffè " dov'é Claudio Magris?" seguita dalla risposta Claudio chi?" per scrivere una tirata sull'ignoranza... risposte e proteste del caffè e forse anche dellos tesso Magris: era giornata piena. venerdì pomeriggio, la " camerierina" forse era una laureata che faceva un lavoro a dinterim e non aveva sentito bene il nome nella confusione, il ritratto di Magris lo ha fatto togliere los tesso scrittore...
"l titolare del caffè San Marco di Trieste, Alexandros Delithanassis, ha chiesto via Pec una rettifica al Corriere della sera dopo che nella sua rubrica il giornalista Aldo Cazzullo aveva lamentato che una cameriera dello storico locale non aveva saputo indicargli Claudio Magris all'interno del caffè come se non lo conoscesse.
La cameriera in questione si chiama Linda. Ha 24 anni è laureata in letteratura europea e lavora al San Marco per pagarsi un master. “So benissimo chi è Magris - racconta - ma quando è venuto quel signore c’era tanta confusione..”."(RAI 3)
Iltesto de corsera "Al San Marco c’è il ritratto di Magris. Qui Magris ha scritto — a mano — alcuni tra i libri più importanti pubblicati in Italia nel dopoguerra. Insomma, arrivo, e dico alla cameriera: «Ho un appuntamento con il professor Magris». «Chiiii???». «Come chi? Claudio Magris». Palesemente, la cameriera non sapeva chi fosse; «e comunque i tavoli sono tutti occupati». Dico che non è possibile, ma a darle manforte arriva un collega, che forse per farsi bello ai suoi occhi mi affronta con un ghigno alla Franti. Nel frattempo intravedo Magris che da un tavolino in fondo al locale mi fa ciao con la mano: era già arrivato. "
la polemica sul caffè san Marco di Cazzullo sul Corriere della Sera
premesso che non leggo più il Corriere da anni, ne ho letto le polemiche sui medi a online
Cazzullo prende a esempio di ignoranza la richiesta al caffè " dov'é Claudio Magris?" seguita dalla risposta Claudio chi?" per scrivere una tirata sull'ignoranza... risposte e proteste del caffè e forse anche dellos tesso Magris: era giornata piena. venerdì pomeriggio, la " camerierina" forse era una laureata che faceva un lavoro a dinterim e non aveva sentito bene il nome nella confusione, il ritratto di Magris lo ha fatto togliere los tesso scrittore...
"l titolare del caffè San Marco di Trieste, Alexandros Delithanassis, ha chiesto via Pec una rettifica al Corriere della sera dopo che nella sua rubrica il giornalista Aldo Cazzullo aveva lamentato che una cameriera dello storico locale non aveva saputo indicargli Claudio Magris all'interno del caffè come se non lo conoscesse.
La cameriera in questione si chiama Linda. Ha 24 anni è laureata in letteratura europea e lavora al San Marco per pagarsi un master. “So benissimo chi è Magris - racconta - ma quando è venuto quel signore c’era tanta confusione..”."(RAI 3)
Iltesto de corsera "Al San Marco c’è il ritratto di Magris. Qui Magris ha scritto — a mano — alcuni tra i libri più importanti pubblicati in Italia nel dopoguerra. Insomma, arrivo, e dico alla cameriera: «Ho un appuntamento con il professor Magris». «Chiiii???». «Come chi? Claudio Magris». Palesemente, la cameriera non sapeva chi fosse; «e comunque i tavoli sono tutti occupati». Dico che non è possibile, ma a darle manforte arriva un collega, che forse per farsi bello ai suoi occhi mi affronta con un ghigno alla Franti. Nel frattempo intravedo Magris che da un tavolino in fondo al locale mi fa ciao con la mano: era già arrivato. "
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)