Carboneri

chi se ricorda più che a Trieste ghe iera....
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refolo

Carboneri

Messaggio da refolo »

Gavevimo un per de carboneri assai nominadi.
Pertot-Packor-Dilena-....el quarto non me ricordo, so solo che quando son rivada in Australia, una persona con un pocheto de intelleto sulla storia nominada, el saveva chel iera de Trieste.
Nel 1922 un Packor xe riva' in Tasmania per insegnarghe a sti......senza offender come che se fazeva el carbon. Con una resistenza alquanto patriottica, el se ga' fato 2 anni de lavor. Torna' a Trieste coi soldi guadagnai el gaveva compra un quarto de via Gatteri, inclusa la casa de mio mari'. Robette d'esser nominade.
Maria aka refolo


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Elisa
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Re: Carboneri

Messaggio da Elisa »

IL CARBONAIO
preparava il carbone.
L' antico mestiere del carbonaio spiegato alle elementari:

"Un tempo per fabbricare il carbone, il carbonaio costruiva il ’’poiat’’ in una piccola piazzola del bosco chiamata ‘’ial’’. Prendeva legna di metà stagionatura e la disponeva a piramide con al centro una camera d’aria per favorire una lenta carbonizzazione,quindi ricopriva di terra la piramide e accendeva il fuoco che doveva ardere senza fiamma viva. Per curare la carbonizzazione il carbonaio piantava una tenda e rimaneva lì parecchi giorni a controllare il poiat fin quando il carbone era pronto.Cotto il carbone lo bagnava per essere raffreddato e lo metteva in sacchi di iuta che vendeva nelle officine dove veniva utilizzato per alimentare i forni in cui si fondeva il ferro."

Ed una lettura nostalgica sulla figura del carbonaio.

"La magia del legno che diventa carbone.
Bruciano fumi levando nubi di vapori.
Il fumo secca la saliva, fa ardere la gola e nell’odore perverso di quell’irripetibile “incenso verde” si frammischiano alla polvere nera i musi combusti di tutti i carbonai.
Là intorno a quel falò si risvegliano i sensi assopiti dalla fatica, si riscaldano, si appiccicano alla carne opaca. Sono concentrati gli occhi socchiusi, sorvegliano attenti quel lento e sonnambulo fuoco. La carbonaia è un uovo di legna rivestito di zolle, foglie secche e terriccio, nel mezzo... un foro profondo dove la fiamma arde e prende vita alimentata da buchi appositamente creati per accrescere e decrementare attraverso l’aria. La cottura sarà di tre giorni...
......
. Il carbonaio costruiva l’uovo di legna e lo rivestiva di zolle, di foglie secche e terriccio. Nel mezzo lasciava un foro profondo affinché lì il fuoco potesse prendere vita. Poi a secondo del vento, praticava dei buchi nella carbonaia tappando e stappando con maestria affinché l’operazione potesse riuscire perfettamente. Il tiraggio doveva essere perfetto, la cottura di circa tre giorni. “Vita tremenda e disperata” si legge in vecchi racconti recuperati dalle tradizioni. Il lamento del carbonaio ci dice tutto “- chi non l'ha provata un lo po' immaginare”...
......
Là tra il verde delle chiome...... pare di vederlo il carbonaio sporco e intento nel lavoro, solo nella natura dalla quale ha imparato tutto, con i suoi abiti, i suoi strumenti: la scopa, i rastrelli, il fumaiolo, il nastro in cuoio, il corbello, il vaglio, il sapore del fumo che brucia la gola gli occhi le mani, la carbonaia eretta là, pronta a prender fuoco, a fumare".
Allegati
carbonaio-04-tn.jpg
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