Fotografi
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Re: Fotografi
altre foto di famiglia e non
zio Vittorio da Franceschinis
uno sconosciuto infilatosi fra le foto di famiglia
e anche il fotografo per me è nuovo
zio Vittorio da Franceschinis
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"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Fotografi
un mio bisnonno
da questo curioso allievi Engel
una non identificata ritratta da Wulz
potete notare che non è magra come vorrebbe, c'è il ritocco in vita! non c'era ancora Photoshop
con un logo di Wulz che mi sembra diverso dal solito
da questo curioso allievi Engel
una non identificata ritratta da Wulz
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Re: Fotografi
sempre dal nuovo fondo fotografico, un altro Mioni, penso zio Luigi fratello di mia nonna
con un bel retro inedito in forum
lo stesso fotografato a Vienna con amici
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Re: Fotografi
il retro di questa Rosa Jenik viennese
un retro di Segall di Trieste
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Re: Fotografi
Carlo Wulz figlio di Giuseppe, leggo una biografia:
WULZ, Carlo
Biografia: Nasce a Trieste il 18 ottobre 1874 da Giuseppe e Anna Saie, fotografo. Il 29 marzo 1899, subisce quattro giorni di arresto per aver lanciato in strada dei cartoncini tricolori dalla finestra del suo atelier fotografico situato nel Corso a Trieste. Il 13 dicembre 1899 viene di nuovo arrestato per cinque giorni per aver oltraggiato una guardia di pubblica sicurezza dopo avere provocato, con alcuni giovani liberali un’adunanza di cristiani sociali sloveni. Dopo l’attività irredentista, nel maggio 1901, una segnalazione della Direzione di polizia di Vienna alla polizia di Trieste, lo presenta “come un individuo che stà in relazione cogli anarchici dell’America Settentrionale (...) in continuo contatto cogli anarchici di Trieste, prendeva parte ai loro conventicoli e si trovava con loro quasi ogni sera al Caffè Sociale. Si seppe pure che W. faceva attiva propaganda anarchica, però in modo assai astuto che mai potè venir colto sul fatto. W. è ritenuto capacissimo e proclive a delinquere”. Il 21 febbraio 1902 a pochi giorni dal grande sciopero generale represso nel sangue, viene arrestato per aver preso parte a “segreti conventicoli di anarchici” e per aver collaborato all’aggressione di una spia della polizia nel Caffè Union. Nel giugno dello stesso anno, esce il quindicinale «L’Internazionale», con Giacomo Obersnu editore e redattore responsabile e W. come cassiere. Di questo giornale tra il 5 luglio e il 16 agosto, escono quattro numeri, tutti colpiti da sequestro tranne il primo. Una nota del 24 maggio 1902, inviata alla polizia di Trieste dalla Direzione di polizia di Vienna, annunciava, sulla base di una lettera anonima, che alcuni anarchici triestini, tra i quali W. avevano progettato di attentare alla vita del principe Arnolfo di Baviera durante la stagione di caccia a Eisenerz. Nonostante le forti perplessità sull’attendibilità della segnalazione, (molte denunce fantasiose su presunti attentati anarchici venivano inviate alle autorità di polizia viennesi a quell’epoca) i segnalati venivano sottoposti ad una stretta vigilanza. Nel 1906 W. fa parte del gruppo anarchico che si raccoglie attorno al giornale «La Plebe» il cui luogo d’incontro è il Caffè Metropol. Nel 1909 la città di Trieste risponde spontaneamente con lo sciopero generale di protesta alla notizia della fucilazione in Spagna dell’anarchico Francisco Ferrer avvenuta il 13 ottobre a Barcellona. Si susseguono dimostrazioni e scontri, gli anarchici sostenitori più risoluti della protesta sono ancora una volta in prima linea. Sull’onda anticlericale, viene fondata l’Associazione del Libero Pensiero, il 30 dicembre 1909, estesa a tutte le provincie italiane dell’Austria ed affiliata alla Federazione Internazionale del Libero Pensiero sorta nel 1880 con sede a Bruxelles. A questa associazione aderiscono varie componenti politiche come i liberali, mazziniani, socialisti autonomi e anarchici; negli organi direttivi figurano alcuni anarchici tra i quali W. In seguito W. svolge l’attività di fotografo nel famoso atelier del padre originario di Tarvisio. Dal 1918 partecipa a numerose rassegne fotografiche nazionali e internazionali con ottimi risultati. Nel 1925 a Monza raggiuge l’apice del riconoscimento ufficiale ricevendo il I Gran Premio Internazionale per la fotografia artistica (Nel 1989 l’archivio W. è stato rilevato dall’azienda dei Fratelli Alinari di Firenze). Muore a Trieste il 14 marzo 1928. (E. Petrossi)
WULZ, Carlo
Biografia: Nasce a Trieste il 18 ottobre 1874 da Giuseppe e Anna Saie, fotografo. Il 29 marzo 1899, subisce quattro giorni di arresto per aver lanciato in strada dei cartoncini tricolori dalla finestra del suo atelier fotografico situato nel Corso a Trieste. Il 13 dicembre 1899 viene di nuovo arrestato per cinque giorni per aver oltraggiato una guardia di pubblica sicurezza dopo avere provocato, con alcuni giovani liberali un’adunanza di cristiani sociali sloveni. Dopo l’attività irredentista, nel maggio 1901, una segnalazione della Direzione di polizia di Vienna alla polizia di Trieste, lo presenta “come un individuo che stà in relazione cogli anarchici dell’America Settentrionale (...) in continuo contatto cogli anarchici di Trieste, prendeva parte ai loro conventicoli e si trovava con loro quasi ogni sera al Caffè Sociale. Si seppe pure che W. faceva attiva propaganda anarchica, però in modo assai astuto che mai potè venir colto sul fatto. W. è ritenuto capacissimo e proclive a delinquere”. Il 21 febbraio 1902 a pochi giorni dal grande sciopero generale represso nel sangue, viene arrestato per aver preso parte a “segreti conventicoli di anarchici” e per aver collaborato all’aggressione di una spia della polizia nel Caffè Union. Nel giugno dello stesso anno, esce il quindicinale «L’Internazionale», con Giacomo Obersnu editore e redattore responsabile e W. come cassiere. Di questo giornale tra il 5 luglio e il 16 agosto, escono quattro numeri, tutti colpiti da sequestro tranne il primo. Una nota del 24 maggio 1902, inviata alla polizia di Trieste dalla Direzione di polizia di Vienna, annunciava, sulla base di una lettera anonima, che alcuni anarchici triestini, tra i quali W. avevano progettato di attentare alla vita del principe Arnolfo di Baviera durante la stagione di caccia a Eisenerz. Nonostante le forti perplessità sull’attendibilità della segnalazione, (molte denunce fantasiose su presunti attentati anarchici venivano inviate alle autorità di polizia viennesi a quell’epoca) i segnalati venivano sottoposti ad una stretta vigilanza. Nel 1906 W. fa parte del gruppo anarchico che si raccoglie attorno al giornale «La Plebe» il cui luogo d’incontro è il Caffè Metropol. Nel 1909 la città di Trieste risponde spontaneamente con lo sciopero generale di protesta alla notizia della fucilazione in Spagna dell’anarchico Francisco Ferrer avvenuta il 13 ottobre a Barcellona. Si susseguono dimostrazioni e scontri, gli anarchici sostenitori più risoluti della protesta sono ancora una volta in prima linea. Sull’onda anticlericale, viene fondata l’Associazione del Libero Pensiero, il 30 dicembre 1909, estesa a tutte le provincie italiane dell’Austria ed affiliata alla Federazione Internazionale del Libero Pensiero sorta nel 1880 con sede a Bruxelles. A questa associazione aderiscono varie componenti politiche come i liberali, mazziniani, socialisti autonomi e anarchici; negli organi direttivi figurano alcuni anarchici tra i quali W. In seguito W. svolge l’attività di fotografo nel famoso atelier del padre originario di Tarvisio. Dal 1918 partecipa a numerose rassegne fotografiche nazionali e internazionali con ottimi risultati. Nel 1925 a Monza raggiuge l’apice del riconoscimento ufficiale ricevendo il I Gran Premio Internazionale per la fotografia artistica (Nel 1989 l’archivio W. è stato rilevato dall’azienda dei Fratelli Alinari di Firenze). Muore a Trieste il 14 marzo 1928. (E. Petrossi)
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Re: Fotografi
Osservando tutti i cimenli fotografici spicca sempre sul retro della foto la frase : si conservano i negativi. Quanti di questi si sono conservati? forse uno su centomila o forse nessuno. Una frase che più di un secolo fa doveva essere veritiera ma che le guerre e il progresso tecnologico hanno reso vano. Chi poteva immaginare cosa il futuro avrebbe riservato alla fotografia e a Trieste.
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Re: Fotografi
ovviamewnte vleva dir che per un poco se podeva gaver copie. Po co i serava.. ma nel caso de fotografi come i Wulz o De Rota el archivio cole negative par andado salvado, Wulz a Alinari e de Rota ai Musei Civici.
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Re: Fotografi
Non sono solo le guerre ed il progresso ad averle rese vane. Il tempo degrada tragicamente le pellicole che per essere conservate bene hanno bisogno di ambienti particolari. Le diapositive a colori, sì a colori, che mio papà fece durante la guerra sono inguardabili. Se l'ambiente è secco il supporto si spezza, se è troppo umido le muffe distruggono la gelatina, se non sono state lavate accuratamente (e spesso questo non è stato fatto), si innescano processi chimici che pian piano degradano l'immagine. I negativi in bianco e nero si conservano meglio di quelli a colori, ma non perfettamente.Piereto ha scritto:Osservando tutti i cimenli fotografici spicca sempre sul retro della foto la frase : si conservano i negativi. Quanti di questi si sono conservati? forse uno su centomila o forse nessuno. Una frase che più di un secolo fa doveva essere veritiera ma che le guerre e il progresso tecnologico hanno reso vano. Chi poteva immaginare cosa il futuro avrebbe riservato alla fotografia e a Trieste.
Niente è eterno, nemmeno le immagini salvate su cd o dvd che sono soggetti a muffe che li degradano (per un dvd danno un tempo di conservazione intatto di 10 anni).
Certo che il cambi di tecnologia fa sì che dei miliardi di foto che vengono fatte ogni ora al mondo quasi nessuna si conserverà. Ma questp è un altro paio di maniche.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Fotografi
Una curiosa fotografia di Wulz, di cui esiste una copia Alinari, ma questa l'ho vista in altra pagina facebook.. due dame triestine novecentesche..
ma da qualche parte ne ho trovato i nomi, io meglio quella a sinistra non sapevo c he fosse Maria Mimbelli, che avevo spesso sentito nominare a casa, ma il "paggio" a destra è Maria Tripcovich forse già sposata de Banfield! la foto l'aveva trovata anche un suo bisnipote..
ma da qualche parte ne ho trovato i nomi, io meglio quella a sinistra non sapevo c he fosse Maria Mimbelli, che avevo spesso sentito nominare a casa, ma il "paggio" a destra è Maria Tripcovich forse già sposata de Banfield! la foto l'aveva trovata anche un suo bisnipote..
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Re: Fotografi
Cufter
Chi è Cufter? si chiedono quelli che ne vedo no le foto sui media.
Alcuni anni fa in un negozio romano venne acquistato un misterioso fondo fotografico, foto, lettere, documenti.. anonimo, pare. Si scopriì che c’erano centinaia di lastre fotografiche scattate a Trieste prima della prima guerra e poi in giro per l’Italia. nessuna istituzione le comprò, e allora i proprietari, chiamando Cufter l'autore, lo " risuscitarono" pubblicando le foto.
A Trieste next ve ne sono anche alcune
Chi è Cufter? si chiedono quelli che ne vedo no le foto sui media.
Alcuni anni fa in un negozio romano venne acquistato un misterioso fondo fotografico, foto, lettere, documenti.. anonimo, pare. Si scopriì che c’erano centinaia di lastre fotografiche scattate a Trieste prima della prima guerra e poi in giro per l’Italia. nessuna istituzione le comprò, e allora i proprietari, chiamando Cufter l'autore, lo " risuscitarono" pubblicando le foto.
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Re: Fotografi
Cufter ci tiene alle proprie foto, per cui al di là di quelle ch posta vi metto solo quelle che erano esposte a Trieste next e che sono quindi mie fotografie di fotografie
il monumento alla Dedizione
la Narodni Dom dopo l'incendio
reperti archeologici che dovrebbero ora essere al lapidario tergestino
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reperti archeologici che dovrebbero ora essere al lapidario tergestino
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Re: Fotografi
il Corso
una foto del Canale , inconsueta perché col ponte aperto
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Re: Fotografi
Bella la foto prima del parziale interramento del canale, con la chiesa di sant'Antonio che vi si specchia dentro. Effettivamente, da un punto di vista estetico, l'interramento del canale non è stata un'idea felice.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Fotografi
di foto con la chiesa che si specchia nel canale ne possiamo fare a bizzeffe anche adesso, come vedrai nei post dei fotografi triestini. Per me l'eccezionalità della foto sta nel ponte ( verde? bianco?) aperto, girevole. Del quale - aperto- non avevo mai visto foto simili.sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑lun 27 set 2021, 8:57 Bella la foto prima del parziale interramento del canale, con la chiesa di sant'Antonio che vi si specchia dentro. Effettivamente, da un punto di vista estetico, l'interramento del canale non è stata un'idea felice.
Dal momento in cui hanno resi fissi i ponti creando la strada delle Rive asfaltata, e che i velieri non portano più le merci nei magazzini del Canale, è rimasto solo "per bel veder". Qualcuno mi ha fatto notare pure che al momento dell’interramento non erano state fatte ancor a l e fognature e l e case scaricavano i liquami nel canale, che non ha molto ricambio vista la stretta imboccatura. Un po' come il canal s martin a Parigi ch e in parte è libero e in parte scorre sotto un boulevard ( il Richard Lenoir, sede letteraria dell'abitazione del Commissario Maigret).
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Re: Fotografi
Mostra alla sala Selva dedicata al fotografo Alfonso Mottola
il pieghevole pubblicitario
e la foto di Lilian Caraian, di cui si parlava nella pagina dedicata agli Armeni
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Re: Fotografi
Ho visto le foto che due famiglie, in tempi recenti, si sono fatte fare le da un fotografo triestino. Lo studio fotografico in questione è Cherin. Non posso, per la privacy (ci sono foto di bambini) mostrare le foto che mi sono state mandate, però devo dire che sono foto molto belle, ben fatte, inquadrature ben costruite, ma apparentemente spontanee. Se qualcuno vuol farsi una foto bella, non posso che consigliare questo studio.
A scanso di equivoci, non ho alcun rapporto con questo studio, non so nemmeno dove si trovi, non conosco i titolari. La mia segnalazione è solo conseguente alla buona qualità del prodotto.
A scanso di equivoci, non ho alcun rapporto con questo studio, non so nemmeno dove si trovi, non conosco i titolari. La mia segnalazione è solo conseguente alla buona qualità del prodotto.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)