L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

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ernesto93
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mejo el tifo che la pelandra...

Messaggio da ernesto93 »

mejo el tifo che la pelandra... i volontari giuliani i li mandava quasi tuti sull'Isonzo, dove che iera percentuali de sopravvivenza che no se podemo gnianche imaginar. Restava vivi in 20 o 30 de un intiero batagliòn, che de solito gaveva circa 1000 omini.

Per assurdo se salvava quei che vigniva feridi o quei che ciapava el tifo, che el iera anche là, portà de quei che iera stai sui Carpazi, che anzi me domando come che i se lo passava se in mezo i gaveva i reticolati e no i gaveva come dir... rapporti stretti de vicinanza :-)

E po anche co le ferite bisognava star atenti; sopratutto dopo el 1916, se no i gaveva testimoni del ferimento, i pensava che i se gaveva tirà soli lori stessi medesimi. Qualchidùn se ga anche ciolto la vita perchè i preferiva cussì piuttosto che aver morte quasi certa con terribile agonia... de solito nissun sbarava su quei che andava a ciòr i feriti, ma se iera intorno qualche generàl de quei coffe, sarìa stado tradimento e cussì i li lassava là a morir magari sotto la piova o de sede sotto el sol.

Tuo nono ga fatto più che ben, credime a mi!

A proposito de volontari giuliani, zerco informazioni da diverso tempo; fin desso go trovò un elenco sul Sito del Edera, xe circa 50-60 morti che iera nati a Trieste.

Ti per caso, te ga qualcossa de mejo?


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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Dei "Freiwillige Schuetzen" parlavimo qualcossa qua, mentre dello "Jungschützenkorps Triest" xe qualcossa qua


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mandi_
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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da mandi_ »

Naturalmente entro en campo anca mi. La storia della campana è molto complessa , anche la figura di Don Rossaro che fu tra gli ideatori è complessa...e merita un approfondimento migliore da parte mia. Ho letto che fu simpatizzante del fascismo e quindi non so....come definire correttamente la cosa. So solo che per i Roveretani, per tutti i trentini, e spero per tutti la Campana rappresenta un segno di pace universale. Infatti non simboleggia alcuna parte ,ma tutti i caduti italiani e austriaci e anche gli altri, della prima guerra ma anche di tutte le guerre. Vi assicuro che per tutti è segno di pace. A volte vale più quello che una cosa simboleggia, e , credetemi , lo fa bene. Ci deve essere un pezzetto di questa campana anche a Trieste.

http://www.ammiraglia88.it/SEZIONE_NORM ... olens.html

www.fondazione campana caduti


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Elisa
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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da Elisa »

Ciao Mandi (con maiuscola mi piace di più, mi sembra un carino soprannome...).

"Ci deve essere un pezzetto di questa campana anche a Trieste.".
Sì, è vero, è stata una delicata ed importante azione quel dono!

Ed un' osservazione personale che espongo, perchè mi ha colpito ed emozionato l' avvenimento data la sua importanza.
Ho trovato sott' occhio, di sorpresa! una miniatura della Campana dei Caduti, nel Museo della Cattedrale di Santiago di Compostela -Spagna-, esposta in una vetrina dedicata a riproduzioni di campane del mondo. Nella descrizione delle incisioni sul manto della campana, però, non si fa menzione all' autografo attribuito a Papa Giovanni XXIII......
Questa campana è stata specialmente donata ex voto in pellegrinaggio, anno 1996.
Con curiosità ed abilità e come dato storico, si potrebbe scoprire da quale memorabile persona o ente sia stata donata, o....si dovrà rispettare l' anonimato evidente!?
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mandi_
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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da mandi_ »

Cara Elisa . Ti giuro che non ho capito bene la tua mail : c'è una riproduzione della Maria dolens nel Museo della Cattedrale di Santiago di Compostela -Spagna-? Strordinario ! Spero che porti un segnale di pace, perchè questo è quello che rappresenta, in questo mondo che di pace ne ha poca.Mi chiedi se posso scoprire come mai questa miniatura sia stata donata alla Cattedrale ? cercherò senz'altro di scoprirlo e se ci riesco te lo farò sapere. Se c'è una cosa che mi piace, è proprio il gusto della ricerca ! Ultimamente ho scoperto che gli Archivi sono veramente interessanti e permettono di scoprire la storia vera, scritta su fragili pagine gialline ,tutte da interpretare...Comunque io è da un bel pò di tempo che non vado a vedere la Campana e ne approfitterò per "rinverdire "le mie conoscenze, oltre che per aiutare te. Oggi sono stanchissima,perchè sono appena ritornata da Torino. Lì non ho trovato traccia di Grande Guerra in giro per la città,ma solo del Risorgimento...e dei Savoia.Anche lì c'è un solo grande monumento e c'è scritto ovviamente guerra 1915 -18 .Comunque gran bella città, che non avevo mai visto. Ciao Mandi


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da Elisa »

Cara Mandi, tutto quello che ho descritto -ed in modo speciale per te- nel mio messaggio o post ti sarà sembrato forse una notizia inverosimile. Invece è ciò che mi è veramente accaduto.
In occasione della mia permanenza in Spagna (anno 2008) ho visitato la cattedrale di Santiago de Compostela. Ed è stato lì che ho avuto l' occasione di visitare il "Museo de la catedral, Cripta del Pórtico de la Gloria", in cui ho avuto la lieta sorpresa di osservare una vetrina di esposizione di riproduzioni di campane del mondo, e tra l' altre quella Campana dei Caduti con l' opportuna spiegazione in spagnolo: Riproduzione della "Campana dei Caduti" di Rovereto (Italia)", "Ex voto di pellegrinaggio, 1996".
Dico anch' io: Straordinario! Un bel capitolo di storia! Senza dubbio questa miniatura è stata portata lì come dono in segnale di pace, da qualche persona pia....convinta ed entusiasta ammiratrice della Campana e quasi di sicuro...... roveretana! E magari -per modestia- questi non ci tenne nemmeno a palesare la propria azione ed identità.
Quando rivedrai la Campana, salutala per me....e grazie. :-)
Elisa.


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da mandi_ »

Cara Elisa non ti ho dimenticata.Ho cercato di darti una risposta "esatta", non approssimata. Secondo me può essere stato un qualsiasi pellegrino roveretano a compiere questo pellegrinaggio. Si sa quanto il mondo abbia bisogno di pace e anche di riflessione sul suo modo di essere in pace con gli altri(anche con le persone vicine, non occorre andare in capo al mondo) e con se stesso. Ma la risposta che ho trovato più plausibile è questa :



San Giacomo e il pellegrino - Fondo


In un mondo spesso frenetico un numero sempre più rilevante di persone avverte la necessità del ritorno ad un modo di vivere “a passo d’uomo”. Guardiamo con superficialità ciò che ci circonda e limitiamo le nostre categorie di giudizio a ciò che è utile o dannoso ai nostri interessi.

A fine agosto del 1996 abbiamo fatto un’esperienza fondamentale sul “Cammino di Santiago”.

Lì abbiamo riscoperto altre categorie con cui guardare agli uomini ed alle cose: il silenzio contrapposto al frastuono della nostra società, la bellezza di relazioni spontanee, il valore dell’amicizia, il valore di un territorio non sfregiato.

Soprattutto abbiamo avvertito la necessità di far continuare l’esperienza del camminare a lungo da soli o in compagnia di altri con cui si avverte una profonda sintonia, di estendere anche ad altri questa opportunità. Abbiamo lasciato come segno del nostro passaggio come ex voto e segno di pace una miniatura della Campana dei Caduti.
Camminando si riscopre l’anima di un territorio: si possono osservare gli uomini nella loro vita quotidiana, le loro case, i loro luoghi di incontro sia civili che religiosi e ci si può fermare a parlare. Storia e tradizioni non sono più elementi da spettacolo folcloristico ma cose vive.


Riteniamo importante la riscoperta delle radici storiche del territorio e la collocazione più precisa di fatti, personaggi e tradizioni in un preciso contesto storico-ambientale.
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Ebbene Elisa,probabilmente è stata questa comunità anaune a lasciare l'ex voto :anche in Val di Non c'è un percorso, che idealmente parte e termina nel paese di Sanzeno, capoluogo religioso della Valle, si sviluppa in tappe per una lunghezza di circa 170 km ed una articolazione di otto giornate. Inoltre ,una volta all'anno, la comunità del paese si reca a Santiago, talvolta indossando costumi tradizionali. Quasi quasi ci vado anch'io...

Chiedo scusa a Forum , perchè mi sembra di essere andata fuori tema ; se volete spostate il messaggio. Ciao Elisa!


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da Elisa »

Forse fuori tema, ma devo una risposta a Mandi.
Questa tua trascrizione, assolutamente commovente, è da ritenere come "Trovare l' ago nel pagliaio"!!! Hai scoperto la storia di questi Nonesi che, con quanta convinzione!, hanno percorso "Il Cammino a Santiago" ed hanno lasciato un gioiello regionale proprio! Non c' è dubbio che siano loro, anche se anonimamente, perchè la data dell' evento coincide con quella fotografata da me!
Cara Mandi, grazie di cuore.

Se vai a Trieste, non dimenticarti di dare una fondamentale occhiata a "quel pezzetto di Campana" donata alla Cattedrale di San Giusto secondo la Storia descritta nel tuo link.


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da mandi_ »

Sempre fuori tema, ma mi voglio proprio togliere la curiosità di vedere "quel pezzetto di campana". Ciao Elisa, ben tornata.


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da AdlerTS »

La prima pagina de Il Secolo, maggio 1915

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...dichiarazione di guerra a fronte di ingiurie !

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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

a proposito de principio dela guera, a Roma, nei corridoi del Vittoriano, go trovado questo busto de Ugo Polonio, volontario a 18 anni nel 1915 e morto quasi subito nel stesso anno. El gaveva solo che un anno più de mio papà... i iera compagni de scola, al Dante, ma no de classe, anzi Polonio che iera una classe più avanti me par che nol ga gnanche rivado a far la matura.
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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da mandi_ »

Polonio Ugo, riportato su ambedue le targhe dei deceduti in guerra triestini. Nato 10/01/1897 a Trieste. Studente, fuggì da Trieste prima di completare gli studi, il 20 gennaio 1915. Si arruolò appena diciottenne nel 18° Reg. Fanteria. Divenne sottotenente. Cadde i primi giorni della terza battaglia dell'Isonzo 21 ottobre 1915 – Monte Sei Busi. Medaglia d'oro.


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

Lo trovo nell'annuario del Dante del 1914, il VI o VII ginnasiale, ma appunto non fra i maturi dell'anno in cui gli sarebbe toccato. Come mi raccontava papà, in quei primi anni, ogni tanto da scuola "spariva" un alunno o un professore...

Ti metterò anche un busto di Filzi, là vicino


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

veramente è Battisti
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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

Ho appena finito di leggere un paio di libri sulla prima guerra mondiale, ma quello che vi voglios egnalare è il secondo,c he ho preso a prestito alla Civica. E' di un docente universitario americano David Fromkin, L'ultima estate dell'Europa.
Difficile sintetizzare un libro di 400 pagine, ma incomincio a elogiare la chiarezza e la comodità di capitoli brevi.
L'autore dappima descrive i fatti, più o meno dall'assassinio di sarajevo alle dichiarazioni di guerra, tenuto conto che negli ultimi anni sono stati aperti molti archivi prima sconosciuti. Poi passa a commentare... insomma il solito testo sulle cause dlela prima guerra... direte. Sì... io mi son chiarita diversi punti e rimpiango che mio papà,c he ne era appassionato, non si apiù qua per farglielo elggere e commentare..
Bene alla fine lui distingue e corrisponde abbastanza anche alle descrizioni, due guerre. Una quella dell'Austria contro la Serbia. I cui piani erano pronti già DUE SETTIMANE prima di sarajevo! i motivi? le due guerre balcaniche, vinte dlla Serbia, facevano temere chei Karageorgevic, alleatidella Russia e non filoaustriaci come gli Obrenovic , sarebebro stati un pericolo per la compattennza della parte slava meridionale dell'Impero: la Serbia andava annientata, dicevano i falchi Aerenthal, berchtold, Conrad,, Francesco Ferdinando paradossalmente era quelloc he predicava la pace: la sua morte eliminò l'ultimo freno alla guerra. ovviamente contavano su una guerra breve, circoscritta, e per questo avevano bisogno che qualcuno tenesse a freno la Russia: la Germania, che appoggiava l'Austria... La Germania - lato Kaiser. non voleva nemmeno la guerra e premeva per una dimostrazione, occupazione di Belgrado, ma poi basta.. Ma da un'altra parte i militari tedeschi Moltke in testa, prevedevano una guerra contro la Russia, il solito scontro di civiltà teutoni-salvi, e sapendo che erano alleati della Francia, avevano adattato - sempre prima di sarajevo, una avriante dle piano Schlieffen che per la guerra fra due fronti prevedeva l'anninentamento a ovest ( Francia, attraverso il Belgio) mentre l'alleato doveva tener a freno il fronte est..
fu così che mentre molti vertici europei e il Kaiser stesso suggerivano conferenze di pace ( dopo l'ultimatum alla Serbia, scritto apposta per non essere accettato) i militari davno per scontate le due guerre, ciascuno dei due contando che l'alleato avrebbe tenuto a bada gli altri nemici.
Si videro le concezioni diverse all'inizio delle ostilità quando Conrad inviò il grosso dell'esercito contro la Serbia, mentre i tedeschi chiedevano truppe a est per contenere la Russia...

un commento dell'autore: per far la pace occorre essere in d ue, ma per scatenare una guerra ne basta uno...
osservazione mia srà banale, ma contarono molto di più i ministri e i generali che i capi di Stato, soprattutto il vecchio Imperatore... e anche lo zar e il Kaiser tentennarono e tentarono di frenare il tutto.


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

Ieri spolverando mi è passato per le mani questo oggetto, proveniente dalla scrivania di mio papà:
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Un pezzo di marmo sopra inciso XXIII V MCMXV

di solito lui conservava sassi da salite in montagna o viaggi e distrattamente avevo pensato che anche questo ne facesse parte... ma la data 23 maggio 1915: il giorno prima dell'entrata in guerra dell'Italia e un pezzo di marmo dalle due facce lisce...

ritengo quasi certamente che si tratti di un pezzo ad esempio di tavolino di marmo di uno dei caffè devastati all'annuncio: conoscendo il pensiero di papà all'epoca, penso che lo abbia comprato inciso ,come fermacarte, a monito e memoria delle sommosse e distruzioni del giorno. Meno probabile che lo abbia raccolto e inciso lui, anche se potrebbe essere. Abitava vicinissimo al caffè dei Volti di Chiozza...


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Re: L'Italia entra in guerra - Le forze in campo

Messaggio da babatriestina »

23 maggio 15, anche alla Ginnastica non se la passano bene
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