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monumenti:fontane

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Le fontane triestine

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Le fontane settecentesche

La fontana dei continenti

La fontana dei continenti, in Piazza Grande, la conossemo tuti, savemo che la xe del Mazzoleni, che i la ga spostada un per de volte.. ecola in una cartolina de un pochi de anni fa, co la iera de lato in piazza (a sinistra) e in una vecia stampa (a destra).La fontana dei continenti, in piazza dell'Unità, è opera del Mazzoleni ed è stata, negli anni, rimossa e ricollocata in punti diversi della piazza, Eccola in una cartolina di alcuni anni fa, quando era collocata in posizione laterale rispetto al palazzo del Municipio.

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La storia

Creada, tra il 1751 e il 1754, la fontana che doveva presentar Trieste al mondo, come la città investida dai favori dela Fortuna, ciapadi grazie all'istituzion del Portofranco e ala politica di Carlo VI e Maria Teresa. El mondo xe rappresentado con quatro statue alegoriche, i cui atributi le identifica come i quatro Continenti allora conosciudi: Europa, Asia, Africa e America.Creata tra il 1751 ed il 1754, la fontana doveva presentare Trieste al mondo come una città investita dai favori della fortuna grazie all'istituzione del porto franco ed alla politica ci Carlo VI e Maria Teresa. Il mondo è rappresentato con quattro statue allegoriche i cui attributi le identificano come i quattro continenti allora conosciuti: Europa, Asia, Africa ed America.
In corispondenza dele quatro vasche, le figure dei Fiumi le buta fora dai loro orci l'acqua nele conchiglie che xe soto; più zo ancora l'acqua zampila dale boche de quatro delfini, cascando nele vasche.In corrispondenza delle quattro vasche le figure dei fiumi gettano dai loro orci l'acqua nelle conchiglie che stanno sotto. Più sotto ancora l'acqua zampilla dalle bocche di quattro delfini cadendo nelle vasche.
De sora in alto, la Fama co le ali spiegade sovrasta la giovine figura de Trieste, adagiada sule piere del Carso, e contornada de botti, balle de coton e cordami, nell'ato di rivolgerse ad un mercante in abiti orientali.In alto, la fama con le ali spiegate sovrasta la giovane figura di Trieste rappresentata adagiata sulle pietre del Carso e contornata da botti, balle di cotone e cordami e nell'atto di rivolgersi ad un mercante in abiti orientali.
Nel'idear quest'opera si ga dovudo risolver el problema del meter la fontana in una piaza con andamento retangolare fortemente slunga e con tuto intorno realtà architetoniche stilisticamente contrastanti.Nell'ideare l'opera l'autore ha dovuto risolvere il problema di mettere la fontana in una piazza con andamento rettangolare e con i due lati di misure fortemente differenti e con attorno realtà architettoniche stilisticamente contrastanti.
Spesso torno sta fontana se impizava animate discussioni, tanto per el suo aspeto artistico ritenuto “un rozzo ammasso indecoroso di pietre”, quanto per lo stato de abandono in cui la se trovava molto speso.Spesso si sono levate animate discussioni attorno a questa fontana, tanto per il suo aspetto artistico ritenuto “un ammasso indecoroso di pietre”, quanto per lo stato di abbandono in cui molto spesso si trovava.
Grazie al'apassionada difesa dei magiori artisti triestini, nel 1925 si evitò la demolizione dela fontana, già decisa al'unanimità dal Consiglio Comunale (29 maggio 1925) e l'anno dopo si ghe ga fato un novo restauro, ad opera del scultor Marcello Mascherini.Grazie all'appassionata difesa da parte dei maggiori artisti triestini, nel 1925 si evitò la demolizione della fontana già decisa all'unanimità dal consiglio comunale (29 maggio 1925) e l'anno successivo venne intrapreso un nuovo restauro ad opera dello scultore Marcello Mascherini.
Infine, per montar el palco del Duce no ga più bazilà e nel'agosto del 1938 comincia i lavori per smontarla completamente (28 agosto-2 settembre 1938), e i tochi i li ga conservadi nell'Orto Lapidario dei Civici Musei di Storia ed Arte.Infine, per montare il palco in occasione della visita del Duce, non ci si fecero più problemi e tra il 28 agosto ed il 2 settembre 1938 venne smontata ed i pezzi conservati nell'Orto Lapidario dei Civici Musei di Storia ed Arte.
Per interesamento del pitor Cesare Sofianopulo trentadue anni dopo, la fontana torna sula piaza, ma in una posizion decentrada rispeto a quella originaria e ricominciò a zampilar el 4 giugno 1970.Per interessamento del pittore Cesare Sofianopulo, la fontana ritornò nella piazza, ma in una posizione decentrata rispetto all'originaria e ricominciò a zampillare il 4 giugno 1970.
Un pochi de anedoti curiosi ga reso popolar questa fontanaAlcuni aneddoti curiosi hanno reso popolare questa fontana.
Per festegiar l'inaugurazion del Lazzaretto Nuovo di Santa Teresa, el 30 luglio 1769 i ga cambià l'acqua con copiosi geti de vin bianco e nero.Per festeggiare l'inaugurazione del Lazzaretto nuovo il 30 luglio 1979 al posto dell'acqua gettò copiose quantità di vino bianco e nero
Illuminatisima la trovemo la sera del 10 agosto 1800 - in onor dela venuta dela regina Maria Carolina di Napoli e famiglia - quando la vien illuminata, insieme ala piaza da ben 4.000 “lumi a cera, a olio e trasparenti.”La troviamo illuminatissima la sera del 10 agosto 1800, in onore della venuta della regina Maria Carolina di Napoli assieme alla sua famiglia.
Consultando la leteratura, speso trovemo el romantico episodio de quel'inglese che se ga inamorà perdutamente dela “donna velata” (allegoria del Nilo) e el voleva comperarla a peso d'oro.Consultando la letteraturatroviamo spesso l'episodio di quell'Inglese che si innamorò perdutamente della “donna velata” (allegoria del Nilo) e voleva comperarla a peso d'oro.
La stranezza della natura ga volù po intervenir su sta opera fazendo creser fra le sua piere un frondoso fico, diventà ben presto ogeto de afetuoso rispetto da parte dei citadini. Quando nel 1891 l'albero vien cavà via, poeti locali ga scrito calorose terzine in omagio a tale perduto “amico”, deprecando l'insensibile alienazione.La stranezza della natura volle intervenire sull'opera facendo crescere sulle sue pietre un frondoso fico, divenuto ben presto oggetto di affettuoso rispetto da parte dei cittadini. Quando nel 1891 l'albvero venne tolto, poeti locali scrissero calorose terzine in omaggio di tale “perduto amico”, deprecando l'insensibile alienazione.

Le immagini

Cossa gaveva in man le statue dei continenti e perchè?
L'Europa ga una specie de scatoletta, brusaprofumo, o cossa xe e me par che la gabi i brazi intieri ( o rifatti)
L'Asia ghe manca un brazzo e la gaveva un papagal ( in Asia??)
L'Africa ga in man .. par un mazetto de fiori ma no capisso cossa che xe e l'America cole man taiade.. no me ricordo cossa che la tegniva.
Cosa tengono in mano le statue dei continenti e perché?
L'Europa ha in mano una sctoletta che sembra un bruciaprofumo e sembra avere le braccia intere (o rifatte).
L'Asia, un braccio della quale è stato danneggiato e restaurato più volte, tiene in mano un pappagallo (in Asia?)
L'Africa sembra tenere in mano un mazzetto di fiori dal significato oscuro, e l'America che ha le mani tagliate da atti di vandalismo, teneva in mano ….????
E adesso i fiumi:
el più facile xe el Nilo, velado perchè quela volta no se saveva ancora dove che fussi le sorgenti, paressi restauradi i ditini che tien el velo
Naturalmente tuti i fiumi ga in man un vaso e in zima al vaso xe el tubo de l'acqua, che dovessi cascar nela conchiglia… no me ricordo se go mai visto.. che po se xe acqua po fa muscio, alghe, bisogna netar.. cossa ghe xe de meo de una fontana suta ? ;-)
E adesso i fiumi:
Il più facile da interpretare è il Nilo, velato perché all'epoca si ignorava dove fossero le sorgenti. Le dita che tengono il velo sembrano restaurate.
Naturalmente tutti i fiumi hanno in mano un vaso dalla cui bocca esce un tubo dell'acqua; acqua che dovrebbe cadere nella conchiglia. L'acqua è uscita da quei tubi molto di rado, … perché è noto che l'acqua fa muschio ed alghe che bisogna impegnarsi a pulire e quindi … niente di meglio di una fontana asciutta ;-)

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la fontana del Ponterosso

La fontana de 'Giovanin' cussì ciamada dale venderigole e dale fioraie dela piaza che, per el giorno del festa de San Giovani, lore leteralmente la impiniva de fiori. Ogi no la ga più gnanche acqua!La fontana era detta del “Giovanin” dalle venditrici ambulanti di frutta e verdura e dalle fioraie che un tempo popolavano la piazza e che la decoravano di fiori nel giorno di san Giovanni.
La fontana xe de Mazzoleni e la xe del 1753. Ma la statua del puttin, dita Giovanin perchè l'acqua vien (meo vegniva) de san Giovanni, xe del 1761 e xe de un altro scultor, che adesso no trovo el nome, ma troverò: Giovanni Carlo WagnerLa fontana è del Mazzoleni ed è del 1753. La statua del putto, detto “Giovanin” perché l'acqua veniva dalla fonte di san Giovanni, è del 1761 ed è dovuta a Giovanni Carlo Wagner.
Ognidun conta la sua su sto puttin e sula cura che gaveva le venderigole: la Ruaro Loseri nella guida de Trieste conta che le lo ga vestido de lutto con drappi neri co xe stado copado re Umberto.Ci sono molte storie sulla cura che avevano nei confronti di questo putto le venditrici della piazza: la Ruaro Loseri nella sua guida di Trieste racconta che lo vestirono di drappi neri quando venne ucciso re Umberto.

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altri dettagli:

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mutilata nell'ottobre del 2010

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restaurata nel 2012

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La fontana del Nettuno

storia

“In seguito a rescritto del 29 novembre 1749 il tenente del genio Bonomo, su disegni del generale Bohn, riattivava l'antico acquedotto romano , distrutto dai Longobardi sul finire del secolo VI, che conduceva in città l'acqua che sorge nei pressi della cappella di S. Giovanni in Guardiella. Nel 1816 i condotti e canaletti di legno furono sostituiti con tubi di ferro. L'acquedotto alimentava tre fontane erette su disegno del Mazzoleni: quella della Piazza Grande (1751), quella del Nettuno in Piazza della Borsa (1752, demolita - vattel' a pesca perché - ai primi del giugno 1920) e quella col genietto fluviale in Piazza del Ponterosso (1753)

per trasferirla nel 1951 in Piazza Venezia fin a un per de settimane fa.. :-D con un poca de pazienza , te la rivederà più o meno al suo vecio posto!

immagini

un'immagine de una vecia guida, che mostra come che la iera cola fontana del Nettuno

Piazza della Borsa com'era con la fontana del Nettuno

per confronto e memoria, ecco la fontana nell'aprile 2004,ancora col tridente

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Lavori in corso

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In origine la fontana (del 1752) jera alimentada dalla stessa acqua della fontana dei 4 continenti, adesso dubito che le sia collegade

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attualmente, veduta notturna

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Le fontane ottocentesche

La fontana de Piazza delle Poste

Continuando dal discorso sul francobollo riciogo in man la storia della statua a Francesco Giuseppe, che ga avudo una storia travagliada: commissionada dalla Luogotenenza, alta due metri, la xe stada realizzada da Johannes Benk (27. luglio 1844; † 12. marzo 1914) , in marmo de Laas (oggi Lasa, in Südtirol) ed originariamente la gaveria dovudo star fora, in mezzo alla piazza. La corrente filoitaliana del comun non ghe ne voleva saver, cussì ga fato costruir in fretta e furia da Francesco Schranz, a spese del Partito Nazional, la fontana dei Tritoni, cussì che el povero nostro Franz i lo ga messo all'interno del palazzo. Fatto sparir logicamente col ribalton del 1918.

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La fontana de Piazza Garibaldi

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dopo la pulizia del 2010

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Le fontane novecentesche

La fontana de Montuzza

storia

la fontana fu costruita in quattro e quattr'otto in occasione della visita del Duce (penso quella del '38) a Trieste, in modo da fare bella figura e permettere a Mussolini di fare una inaugurazione? La velocità di costruzione purtroppo produsse un monumento con grossi difetti, da cui le ingenti spese per la sua attuale ristrutturazione…

immagini

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di notte

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versione patriottica

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in una vecchia foto

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in una vecchia cartolina

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La fontana de Piazza S Antonio

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La fontana de Piazzale Rosmini

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Le fontane del giardin de via san Michele

Una fontana moderna nella parte bassa

in alto, la fontanella spesso secca

e con una statua decapitata

Le fontane del Villa Revoltella

La fontana nel piazzale del ingresso

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quella della serra ( ottocentesca, era in origine nei giardini)

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e quella di Pinocchio novecentesca, scultore Spagnoli

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La fontana de Barcola

in una cartolina, co la gaveva i spruzzi che variava e cambiava continuamente , iera una gran novità quela volta

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La fontana del giardinetto de via Orlandini

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La fontana (?) de viale Romolo Gessi

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Le fontane del Duemila

la fontana de Piazza Goldoni

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La fontana del "Mascheroto"

Proprio al'inizio la fontana col 'mascheron' (de aciaio inox ?)

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Le fontane sparide

Qua se vedi Piazza Caserma. L'alabarda col melon, el fontanon. Tuto in giro a questo fontanon, così detto a quei tempi, a ogni arco era una fontana e chi voleva poteva prendere a volontà l'acqua, non costava niente. Venivano i furlani, erano in due con un carro a quattro ruote con su una grande botte in legno: il carro lo tiravano loro due e andavano di casa in casa a vendere l'acqua a due o tre soldi alla brenta, chi voleva, altrimenti andavano a prendersela da loro in fontana.

Questa foto sarà stata scattata nel 1900-1902, si vede sbucare a sinistra del fontanon un pezzetto di tram, di quei primi tutti aperti che venivano dalle fabbriche di Graz.

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le fontanelle

La fontanella "turca" in Piazza della Valle

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Gigi Ganassa

è il nomignolo della fontanella col leone invia Crispi, all'altezza del Politeama Rossetti, sul percorso dell'acquedotto teresiano, sembra

il delfino

più in alto, in via Crispi, probabilmente non il posto originario

Le fontanelle metalliche

La città ha un elevato numero di fontanelle metalliche, un tempo “a tulipano” ( ne rimane una in Villa Engelmann) ed ora a colonnetta, eccone una simile a quelle ottocentesche in via Piccola fornace, che rendeva già allora inutile il pozzo in fondo al cortile

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alcune, come questa in Piazzetta Tor Cucherna, hanno i paraspruzzi contro la bora

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Le fontanelle di cemento

le fontanelle di cemento, non particolarmente belle, sono diffuse soprattutto nei rioni periferici, ma ce n'è pure qualcuna in centro, come questa sotto il castello

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Indice Wiki Indice Forum Pagine del forum sulle fontane
www.atrieste.eu/Wiki https://www.atrieste.eu/Forum3 http://atrieste.eu/Forum3/viewforum.php?f=9 passim
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