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Miramare: il parco
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La pianta del parco si trova qui.
I punti più noti sono:
Il viale dei lecci
È l'accesso principale dopo la porta della Bora dal lato mare fiancheggiato da una parte dal muraglione con lampioni e stemmi messicani di Massimiliano, dall'altra dalla zona rocciosa: a volte si trovavano scoiattoli che si avvicinavano per prendere noci
Il piazzale davanti al castello
Con una fontana circolare al centro, di fronte al castello una scaletta con un'Amazzone di bronzo (danneggiata da alcuni anni ma poi restaurata ) e una pergola di glicini.
Nel 2011 era così
poi era così
ma è stata restaurata!
La fontanella di Carlotta
Nel punto più riparato del Castello, ideale nelle fredde giornate invernali, una fontanella con una statua di una donna con bambino, dono di Massimiliano a Carlotta che invece non ebbe figli… venne messa comunque in quel punto solo molto più tardi,faceva parte della collezione d'arte di Massimiliano
Il porticciolo e la Sfinge
Il porticciolo è l'antico accesso per mare, da cui arrivavano e partivano imperatori e arciduchi. Al termine del moletto, la Sfinge, unico pezzo rimasto a Trieste della collezione egizia di Massimiliano, il resto è esposto a Vienna al Kunsthistorischesmuseum.
La figura femminile della fontanella è una statua di zinco, della fonderia di Geiss, della Ninfa di Humboldt, una statua acefala a cui Wilhelm von Humboldt ( il fratello del naturalista) fece aggiungere la testa , ritratto della moglie
Il parterre
Giardino all'italiana, esposto al sole, con aiole contornate da bosso , in origine conteneva più cespugli, dovrebbe risalire al Duca d'Aosta la sua forma più nota. In fondo, una caffetteria
Nel 2014 si presentava così…
Com'era ai tempi della sua costruzione
e com'era negli anni '60
Nel 2018 primavera, ricostituite almeno in parte le aiole
2024 è stato ricostruito fedele alla versione ottocentesca
La cappelletta di san Canciano
Probabile resto di una cappella antica e presentata comunque come rovina romantica, con acquasantiera costituita da conchiglia ( Tridacna) e crocifisso fatto col legno della nave Novara che riportò, dopo lunghe trattative, Massimiliano morto.
Le serre
per anni abbandonate, alcuni anni fa ospitarono un centro di animali esotici, inclusi i colibrì. Chiuso per mancanza di fondi, è riaperto in Friuli
Attualmente ( 2015) le antiche serre - e pure le “nuove” usate dalla ditta Sgaravatti ai tempi in cui aveva la manutenzione del parco- sono in fase di ristrutturazione e ricostruzione
le nuove serre sono state restaurate ed adattate ad arancera , con decine e decine di svariati agrumi, un sogno che Massimiliano aveva ma non poté realizzare allora anche causa il clima
il Castelletto e il suo piazzale
Ospita una fontana con fanciullo con l'oca e parecchi esemplari di grandi corbezzoli
Restaurata 2017
Il piazzale Massimiliano
Ospitò per anni la statua di Massimiliano ora riportata in piazza Venezia. Dietro, per anni, un datario floreale indicava il giorno, ora abbandonato, Ci sono platani e, almeno un tempo, fiorivano le ortensie
Il viale delle rose
Negli anni 60, per una mostra floreale, il viale venne tutto fiancheggiato da rose ad alberetto. Sono state espiantate, quelle che erano rimaste, una decina di anni fa. Rimane il nome. Qui si trovavano le cinciallegre che in inverno vengono a mangiare i pinoli dalla mano
Il viale delle camelie
Le camelie ci sono ancora e fioriscono al principio della primavera. ci sono ampie gallerie e gloriette di ferro battuto che periodicamente collassano e devono venir riparate
Negli ultimi anni hanno aggiunto altre varietà di camelie ( la sasanqua, a fioritura invernale) in modo da prolungare la fioritura
Il laghetto dei loti
I loti non ci sono più almeno dalla metà del Novecento, rimane il nome per un laghetto irregolare che ospita pesci rossi e tartarughe abbandonate, forse anche qualche carpa
Lì vicino una vasca
Il laghetto dei cigni
Per anni ospitò cigni, perfino un cigno nero, e anatre di tutti i tipi, in un'isoletta collegata con un ponticello di tipo giapponese. Nasce come isola dei cervi e sul retro ospita uno chalet svizzero, da poco restaurato
Il belvedere con ciottoli che mostrano il cigno nero, da dove lo si vedeva un tempo
il parco all'inglese
È la parte alta del parco, a cui si accedeva dall'ingresso fra le due gallerie, ora chiuso: su un prato, la statua del duca d'Aosta di Mascherini. Molti cedri.
La zona delle gallerie
Zona romantica sopra il viale dei lecci, ospita gallerie artificiali e tracce di fortificazioni naziste
Pfefferturm
Dopo l'8 settembre il Comando tedesco, temendo un possibile sbarco alleato, fortificò il territorio. vennero create difese con depositi ed estesi ricoveri sotterranei che si aprono all'esterno con quattro bunker. A causa dei lavori venne distrutta una suggestiva torretta belvedere nota come Pfefferturm, voluta da Massimiliano.
In questa zona del Parco è ampiamente diffuso il pino nero specie nativa dell'Europa centrale
Resti di un bunker tedesco
Il piazzale dei cannoni
Ospita un gruppo di antichi cannoni ad avancarica regalati a Carlotta. Da qualche tempo, per evitare incidenti, sono separati dai visitatori per mezzo di una cancellata.
Gli orti di Massimiliano
Nelle zone meno frequentate, terrazzamenti ospitano gli ex orti, anche perché dopo la morte di Massimiliano la tenuta produceva frutta verdura e vino
Vi hanno piantato recentemente tante rose a fiore piccolo
Le piante notevoli: i corbezzoli, le sequoie...
l Parco ha una interessante vegetazione in genere di tipo sempreverde mediterraneo, cosa molto apprezzata dagli asburgici giunti da Oltralpe, per cui non è un parco da “ foliage autunnale”, ma se molte delle piante sono mediterranee locali ( i lecci, gli allori ,i viburni..) molte altre sono state fatte piantare da Massimiliano e Carlotta, appassionati di piante decorative, come provano i libri di botanica e le stampe della loro Biblioteca e che spesso vengono presentate in mostre al Castello. Massimiliano fece arrivare piante esotiche da piantare nel giardino e molti di questi esemplari ormai più che secolari sono indicati nel giardino come “alberi monumentali”. Però ci sono tante altre piante inconsuete nel parco, che non sono sempre indicate e che meriterebbero almeno un cartellino.Non esiste ancora una guida botanica di tutte le piante del parco C'è una piantina che indica alcuni alberi notevoli per rarità o dimensione
pinus sabiniana - dicono che pare che in Italia ci sia solo un altro esemplare di questo pino
sequoia rossa sequoiadendrum semprevirens di queste cene dovrebbero essere tre in tutto
i kaki forse varietà particolare
Il nuovo angolo dei ciliegi giapponesi
Il grande Gingko biloba, ben ammirabile dal parterre
Le fontane
Sono presenti diverse fontane
( la fontana detta del mascherone)
Le vasche del parterre
Fontanella nel parterre basso
Le statue
Nei boschetti, ritratti di famosi Asburgo, nel parterre statue principalmente di metallo comperate da Massimiliano a Berlino, recentemente ripulite: principalmente divinità greche. Il Fanciullo orante è copia di originale greco ai Musei di Berlino e ce n'è uno uguale a Potsdam, castello Sans Souci. Una statuetta di Napoleone è copia in piccolo quella di Canova
una statua metallica ordinata a Berlino che rappresenta il Meleagro di Skopas, nella versione con lancia come all'Antikensammlung di Berlino, di recente restaurata
La Venere di Capua, anch'essa ordinata a Berlino, ditta Geiss, copia di antica statua greca, restaurata di recente
le testa del Napoleone
i vasi di bronzo, recentemente restaurati, sono uguali ad altri esposti al pianterreno del museo Revoltella. Anch'essi provengono da officine berlinesi
l'Orante
la Madonnina sulla torre del castello, rivolta al mare
gli angioletti sulla facciata del Castelletto
L'Apollino
La Venere dei Medici
I piccoli segreti:
Forse un giardino zen
Una pietra in un angolo nascosto fa pensare ad un possibile giardinetto zen presto abbandonato
La spiaggetta e la grotta
Dal terrazzo dei cannoni, un sentierino chiuso da un cancello portava (era aperto intorno al 55-56) ad una spiaggetta di sassi su cui si apre una grotta: ora inaccessibili anche dal mare, essendo la zona vietata al pubblico per il parco marino
Le vere da pozzo trecentesche
Sparsi per il giardino, soprattutto dietro al castelletto, vere da pozzo e pietre probabilmente venete trecentesche, poco studiate. Su uno 4 scoiattoli sono copie di uno di Sbisà , in origine a Monrupino e rubato da anni
sulla prima, nella foto uno scoiattolo era stato asportato e poi rimesso, lo stemma dei Coppo in marmo rosso di Verona, i Coppo, nobili veneziani, risiedevano anche a Trieste dalle parti di via Riborgo
In questa, in pietra bianca d'Istria, stemmi scalpellati
sarcofago con stemmi Ruzini o Miani, veneziani la scritta e le croci, di cui si legge ancora un hoc opus est sembrano esser state scalpellate precedentemente, qualcuno suggerisce ai tempi dei Giacobini
La stazione
Vi arrivavano gli Arciduchi in treno ed è stata restaurata da qualche anno e circondata da rose; è in funzione come fermata dei treni, ma non è custodita.
I balestrucci
Occorre ricordare una colonia di balestrucci, simili a piccole rondini, che un tempo nidificavano abbondantemente fra i merli del Castello. I nidi sono stati sistematicamente distrutti, nonostante la protezione dei nidi.. i balestrucci hanno tentato di ricostruirli.
immagini del 2013
nel 2015 i nidi sembrano in parte rifatti e non distrutti
Le scuderie
Si trovano fuori dal Parco, all'ingresso lato mare: un edificio piuttosto ampio che ha ospitato diverse mostre nel corso degli anni, dopo un restauro. Sul retro, rimase per anni, chiuso da un muretto ( ma visibile attraverso pertugi o saltuarie aperture), il monumento all'imperatrice Elisabetta, ora ricostruito nel giardino davanti alla Stazione ferroviaria in città.
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