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la Cattedrale di San Giusto
La cappella dedicata a san Giusto, il patrono della città
è l'abside dell'antico sacello dedicato a san Giusto con il mosaico nel catino col cristo e santi locali. In basso, so sono succeduti diversi cicli di decorazioni: le prime ad affresco, duecentesche, sono state scoperte nel Novecento con lo strappo delle successive trecentesche che ora spono esposte nel battistero, sopra ne sette ottocento c'erano dlele tele dipinte Tutte con la stporia del martirio dle Patrono. Anche l'altare era stato più volte rimaneggiato, ne'ottocento avevano aggiunto un pannello votivo dell'arciduca Massimiliano ( ora alla Gipsoteca del sartorio) ed una statua del Santo ora nella navata destra L'altare che contiene le reliquie del santo è ricostruzione novecentesca come pure il pavimento, in parte ottenuto da antiche lapidi tombali, a loro volta probabilmente ottenuta da marmi romani
Il giorno della festa del Patrono, 3 novembre viene addobbato , con l'esposizione della reliquia della tibia, immagini del santo, l'alabarda di san Sergio, i Vigili urbani in alta tenuta…
Davanti all'altare di san Giusto un'altra placca commemorativa del medesimo, per il ritrovamento delle reliquie del patrono evidentemente perdute e ritrovate ai tempi del vescovo Scarlicchio
Ve la traduco un poco alla buona:
“Chiunque per di qua tu passi, non ti passino oltre sotto l'altare qua vicino ( recondi?) le sacre reliquie del santo martire Giusto nostro concittadino e patrono, ritrovate dal vescovo Rinaldo Scarlicchio per primo cento anni fa e nel medesimo posto rimesse col ringraziamento di tutta la città ; piacque mettere questa targa nell'anno del restauro di questa cattedrale 1724.”
1724? Scarlicchio era vescovo nel 1624, sembra messa nel centenario, ma non si sa bene da chi..
Interessanti sono le decorazioni dell'abside, con Storie del santo.
Di solito sono visibili le più antiche: storie di san Giusto, romaniche, circa del 1240
Importante il capitello della basilica paleocristiana preesistente con il monogramma del Vescovo Frugifero, il primo vescovo triestino documentato
Nel 1954 staccarono gli affreschi trecenteschi e ritrovarono i precedenti affreschi romanici
Nel Settecento vi misero le pale settecentesche del pittore Panza, che rimasero in vista nell'abside neoclassica durante l'ottocento e che ogni tanto vengono esposte,
l'immagine centrale, con san Giusto protettore della città, si vede ancora lo squarcio sotto.
l'abside di s Apollinare o di san Nicolò
a destra, una seconda absidina conserva degli affreschi con una croce gemmata ( Etimasia) con Santi ai lati
e due scene della vita di S Apollinare
e una santa Lucia romanica per qualcuno una Virtù con fiammella o l'Amor divino per qualcun altro s Apollinare
sull'altare due reliquie recentissime, dei recentemente canonizzati papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
sotto l'altare un rilievo preromanico
In basso delle due absidi, di san Giusto e di s Apollinare o di san Nicolò, l'affresco rappresenta principalmente dei panneggi, ma qua e là compaiono altre figure, animali, fantastici o meno
nb il cosideetto sarcofago di s Apollinare si trova nella cappella di san carlo, invece
Fra la cappella di san Giusto e quella di s Apollinare è murata la Piccola madonna romanica ad altorilievo, trecentesca
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