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Possiamo metterne tante, ma nulla sostituisce una visita reale, in cui si vede… “much much more!”
Premessa
Situato in via della Cattedrale, è il Museo che conserva le collezioni storiche cittadine.
È diviso in due parti, una esterna ed una interna:la parte esterna è l'orto lapidario, che conserva memorie romane ma non trovate a Trieste (quelle sono state inviate al lapidario tergestino), il Cenotafio di Winckelmann che ospita le collezioni classiche degli arcadi Sonziaci e il Lapidario medievale e moderno. Si trova nello storico Giardino del Capitano (imperiale..)
I Lari, statuette di divinità protettrici della casa
statuetta di un lareritrovata a Grado e attribuita all'Italia meridionale
un'altra statuetta di un lare
Le divinità:
Statuetta di Hercules Bibax proveniente dalla stipe di Gretta
Altra statuetta di Hercules Bibax proveniente dallo stesso sito
Minerva
una Fortuna
Dedica a Quinto Petronio Modesto recuperata nel Teatro romano
Dedica al dio Timavo
Una vasta collezione di lucerne di terracotta di provenienza varia: quelle dei recenti scavi sono o in studio o esposte nell'antiquarium di via Donota
una Selene/Iside
una con simboli cristiani
con candelabro a sette bracci
con marchio della fabbrica
La collezione egizia
le mummie il sarcofago di Pa si Amon XXI dinastia , la mummia dentro di una donna non è pertinente e di epoca tarda
veduta della sala dedicata a Claudia Dolzani
gli ushabti o servitori del defunto, dalla XVIII dinastia in poi
gli ushabti
fra gli ushabti una “ concubina del defunto”
altri ushabti
gli ushabti di Seti I
testina di Hathor
testina di Hathor
testina di Hathor
testina di Hathor
Iside che allatta Horus
altre divinità
il sarcofago Panfilli La storia di questo sarcofago è curiosa e tipicamente triestina: la provenienza è ufficialmente ignota anche se si ipotizza Menfi. Sembra che nella prima metà dell'Ottocento fosse stato imbarcato su una nave inglese proveniente dall'Egitto; fece scalo a Trieste per un'avaria e dovette fare una riparazione al cantiere Panfilli, ma non avendo di che pagarla, lasciò il sarcofago in pegno e non tornò mai a riscattarlo. Alla chiusura del cantiere nel 1852, il sarcofago venne spostato nell'atrio di palazzo Panfilli (ma non l'attuale; si trovava al numero 4 di quella che oggi è via Milano). Nel 1950 gli eredi Panfilli lo donarono al museo
le due parti del sarcofago Panfilli
la parte estrerna del sarcofago Panfilli basso
Sarcofago di Aset Resty privo di mummia epoca tarda saitica della defunta Aset Resthy XXVI dinastia. Dono al Museo dal barone d'Alber Gianstatten nel 1903
mummia in deposito dal Museo di storia naturale
dettaglio di una parte del sarcofago di Pa-sen -en Hor; Dono nel 1867 da alcuni commercianti greci Ciriaco e Anastasio Vardacca e Starnati Zizinia
le parti del sarcofago di Pa-sen -en Hor
le parti del sarcofago di Pa-sen -en Hor, il defunto era portatore di incenso al tempio di Amon nella XXI dinastia ( 1075-945 a C La mummia è intatta ma le radiografie la riconoscono per un uomo
dettagli delle pitture del sarcofago di Pa-sen -en Hor
dettagli delle pitture del sarcofago di Pa-sen -en Hor
dettagli delle pitture del sarcofago di Pa-sen -en Hor
mummia in deposito dal Museo di storia naturale dovrebbe essere di epoca tarda epoca greco-romana in cui si usavano ancora le antiche tradizioni
la cassa più completa della mummia tarda, ma al amummia interna nonc orrisponde alla raffigurazione che è di donna
lpettorale di epoca saitica
i vasi canopi di alabastro sono di epoca saitica XXVI dinastia
mummia di gatto (sacro?)
una stele: il defunto Imen-em-inet rende omaggio ad Osiride, XIX dinastia
rilievo di epoca tarda
il pyramidion
il pyramidion dettaglio con Horus
una collana composta da amuleti, usavano farne così nell'Ottocento
le divinità: Osiride
le divinità: Osiride
le divinità: Osiride
le divinità: Osiride
le divinità: Ptah il dio di Menfi
le divinità: Iside
le divinità: Iside
le divinità: Bes
le divinità: Bes
le divinità: Bes
le divinità: Sekhmet la dea leonessa
le divinità: Horus il falcone figlio di Osiride e Iside, in legno
le divinità: Horus il falcone figlio di Osiride e Iside, in ceramica
il sigillo/amuleto con immagine di Sfinge
portafortuna di tipo sessuale
gatti sacri o la stessa dea Bast
un babbuino in ceramica
ci sono 4 pagine di papiro col Libro dei Morti erano dello scriba Imen hetep contabile dei buoi a Tebe XVIII dinastia
dettaglio del Libro dei Morti erano dello scriba Imen hetep contabile dei buoi a Tebe XVIII dinastia
dettaglio del Libro dei Morti erano dello scriba Imen hetep contabile dei buoi a Tebe XVIII dinastia
La piccola collezione mesoamericana
Le collezioni preistoriche
le decorazioni in pasta di vetro
Marchesetti, che fece i principali scavi
bronzetti
La collezione di vasi greci e la collezione tarantina
Raccolta pregevole che recentemente si è iniziato a mettere in evidenza
Una parte risale ai doni Sartorio, ma al collezione si è ulteriormente arricchita
I vasi attualmente sono presentati in più sale, divisi fra vasi greci propriamente detti e fra questi quelli attici e quelli corinzi. i vasi etruschi, quelli lucani, messapi, apuli, campani…
una bellissima Gorgone colorata tarantina
vaso attico a figure rosse
vaso della Magna Grecia
il Rhyton d0argeto a forma di cerbiatto da Taranto
la brocchetta di eramica turchese cipriota forse di origine egiziana
Grandi vasi della Magna Grecia
I vasi ciprioti esposti recentemente in una sala apposita
e un'altra sezione per la collezione tarantina, fra cui il famoso Rhython d'argento a testa di cerbiatto e il vaso di bronzo dei grifoni
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museo_storiaearte.1492084291.txt.gz · Ultima modifica: 03-09-2023 04:56 (modifica esterna)