Novità librarie
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- babatriestina
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Lo go finido, e el xe interessante per due motivi:babatriestina ha scritto: Per Nadal me go fatto regalar ( su suggerimento de un amico esperto in cose triestine) Trieste una città senza monumenti: un sacco de immagini ma ancora più informazioni !
de una parte, ghe xe tantissimi monumenti, fotografai ( magari in solo bianconero) con anche foto per mi nove, e po i xe messi in ordine cronologico con la storia della loro proposta, approvazion, spostamenti, vandalismi..
el autor disi che xe una costante che intanto passava assai spesso anni fra el evento, la proposta e la conclusion, per lungaggini, discussioni, polemiche.. e lu ghe ne riporta tantissime.
presempio su Rossetti . a diferenza de Trieste nascosta che disi che a discussion iera come rappresentarlo che el iera come dir "spalletta", lu disi che i se ga perso un sacco de tempo per discuter se iera de rappresentarlo vestido de "patrizio triestino" e come che se vestiva un "patrizio triestino" de l'epoca de Rossetti.
Grosso lavoro de documentazion sui archivi comunali.
Me go divertido, oltre che imparar.
Ala fin, go qnche rivisto.. el busto de Marco Caco, che i gaveva messo in via delle Torri un carneval anni fa
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Re: Novità librarie
Mercoledì 29 settembre ore 18.30 presso Palazzo Tullio-Altan in via Altan a San Vito al Tagliamento (Pn) presentazione libraria de:
" La paga del soldato - Moneta e cartamoneta italiana ed austro-ungarica al fronte della Grande Guerra 1915-1918."
di Antonio Cortese
(Gruppo ricerche e studi Grande Guerra CAI-SAG Trieste)
Interverranno l’autore e l’editore Ellerani di San Vito al Tagliamento
" La paga del soldato - Moneta e cartamoneta italiana ed austro-ungarica al fronte della Grande Guerra 1915-1918."
di Antonio Cortese
(Gruppo ricerche e studi Grande Guerra CAI-SAG Trieste)
Interverranno l’autore e l’editore Ellerani di San Vito al Tagliamento
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- babatriestina
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Re: Novità librarie
In edicola trovate gl allegati al Piccolo, l'altra settimana ho preso quello sulle grandi famiglie triestine: sono glia rticoli di Spirito con interviste ai discendenti, raccolti in un opuscoletto gli articoli apparsi sul giornale nei mesi scorsi. Da tenere come riferimento..Tripcovich, Banfield, Economo, Brunner, Costantinides, Morpurgo.. e tanti altri
Un curiosità: tutti incominciano con un avo immigrato a Trieste.
Un curiosità: tutti incominciano con un avo immigrato a Trieste.
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- naufrago
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Re: Novità librarie
ANCORA SU NOVITA' LIBRARIE A TRIESTE DI SCRITTORI TRIESTINI CONTEMPORANEI:
LIBRERIA INTERNAZIONALE ITALO SVEVO in Galleria Fenice il giorno 7 aprile 2011 alle ore 17.30
presenta il
saggio psicologico divulgativo del triestino PAOLO ZUCCONI
intitolato GUIDA PRATICA DEL BENESSERE (600 pagine, 44 capitoli)
LIBRERIA INTERNAZIONALE ITALO SVEVO in Galleria Fenice il giorno 7 aprile 2011 alle ore 17.30
presenta il
saggio psicologico divulgativo del triestino PAOLO ZUCCONI
intitolato GUIDA PRATICA DEL BENESSERE (600 pagine, 44 capitoli)
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Re: Novità librarie
Ricevo via email e giro volentieri
Nell’anniversario della sua apertura Stampa e Storia è lieta di brindare Sabato 10 dicembre alle ore 18.00 nella sua nuova sede di Monfalcone in Corso del Popolo 56. Nell’occasione presenteremo insieme all’autore Lucio Fabi il nuovo volume edito da Stampa e Storia Lgd:
VIVA IL FASCIO E L’ACQUA CALDA
Una storia sangiacomina nella Trieste dell'altro secolo
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Re: Novità librarie
I me segnala una novità MGS,
Il Caffè Ferrari ai volti di Chiozza
http://www.mgspress.com/shop/index.php? ... uct_id=153
proverò a darghe un'ociada !
Il Caffè Ferrari ai volti di Chiozza
http://www.mgspress.com/shop/index.php? ... uct_id=153
proverò a darghe un'ociada !
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Re: Novità librarie
Presentazion venerd' 7 dicembre alle 18 al caffè San Marco.AdlerTS ha scritto:I me segnala una novità MGS,
Il Caffè Ferrari ai volti di Chiozza
http://www.mgspress.com/shop/index.php? ... uct_id=153
proverò a darghe un'ociada !
Finalmente i se ga deciso a ristampar questo ormai introvabile libro de Ferrari. De lui go aprezado moltissimo, oltre naturalmente a Il gelso dei Fabiani, La foiba dei merli e Nudo di donna. Altri sui libri in libreria no ghe iera.
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Re: Novità librarie
Go cominciado a legger 'sto libro e devo dir che son rimasto perplesso, infatti el xe molto differente de quel che me immaginavo. L'autor, Renato Ferrari, se immagina de "intervistar", con dialogo diretto, i suoi avi, cominciando da Domenico (primo capitolo), Vincenzo (secondo capitolo), Stefano (terzo) ed Edoardo ( e cussì via). El primo comincia el racconto partindo dalle origini in Mesola, sul delta del Po, nel 1740. La roba che el primo bisnonno evidenzia nel racconto xe soprattutto la grande insofferenza per lo Stato Pontificio e le sue leggi, e la grande speranza che el "novo" portado da Napoleon possi far piazza pulita de tutti i veci retaggi della cultura corrente. Anche questa insofferenza li porterà a Trieste, città delle opportunità ! El primo a nasser a Trieste sarà quindi Edoardo nel 1838.
El caffé del titolo jera stado ciolto in gestion nel 1842 e secondo l'autor
Ripeto, libro curioso nell'impostazion ( ma non lo go ancora finido). Non saveria ancora che voto darghe...
El caffé del titolo jera stado ciolto in gestion nel 1842 e secondo l'autor
Curioso che i disi che al Stella Polaredivenne il caffè degli italiani. A Trieste il Caffé fungeva da punto di raccolta di persone che desideravano incontrare altri immigrati che parlassero la stessa lingua [...] La Caffetteria Ferrari fu teatro di gazzarre frequenti e fu considerata dalla polizia politisch verdachtig
mentre savemo che nel 1915 jera considerado Caffé de italiani.si riunivano in prevalenza genti di lingua tedesca.
Ripeto, libro curioso nell'impostazion ( ma non lo go ancora finido). Non saveria ancora che voto darghe...
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- babatriestina
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Re: Novità librarie
adesso no savessi trovar subito el riferimento, ma anche ami el Stella Polar me pareva de ricordar che iera ritrovo de austriacanti ( oltre preferito che de mia nona materna, ma dopo la II guerra). Difatti no me par che el sia nel elenco de quei devastai al 24 maggio del 15AdlerTS ha scritto: Curioso che i disi che al Stella Polarementre savemo che nel 1915 jera considerado Caffé de italiani.si riunivano in prevalenza genti di lingua tedesca.
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- babatriestina
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Re: Novità librarie
Zubini scrivi che "il caffè era il ritrovo della colonia tedesca"
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Re: Novità librarie
Probabilmente la clientela xe cambiada nel corso dei anni, la frase del libro che go riportado xe ben lontana cronologicamente dal 1915.
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Re: Novità librarie
Da quanto go capì mi, in base a svariate fonti...
El Stella Polare iera nato come caffè in puro stile austriaco, in cui un viennese podeva andar a ritrovar i stessi "slonzi" che beveva nella capitale... iera frequentà soprattutto da austriaci nella prima parte della sua gestione.... poi a fine Ottocento e fino al 1902 divenne uno dei più frequentati in città in generale: per dire, da Svevo, il cui fratello Adolfo aveva il negozio lì vicino. Con lui, molti esponenti della cultura dell'epoca si incontravano lì, evidentemente iniziando a inserire quella presenza italiana ma non ancora apertamente filoirredentista che caratterizzava già apertamente altri esercizi (il caffè ai volti di Chiozza, per l'appunto). Iera tanto frequentà che quando nel 1902 il palazzoxè sta demolì, i ga spostà el Stella polare in una costruzione provvisoria di fronte alla Cesa de Sant'Antonio... dove - per dir - se ga tegnù la mostra che Svevo gavevà organizzà per ricordar el povero Veruda pena morto. Dopo el caffè xè ga installà nel palazzo attuale e via via devi esser aumentada la presenza italiana, visto che ghe andava spesso anche Joyce e lui stesso alla fine xè sta spinto a andar via de Trieste perché sospettado de frequentazioni sospette... quindi, mettendo insieme le robe, diria che a ridosso dela guerra iera diventà in effetti un logo mal visto dai austriaci...
Ah, el libro "El Caffè Ferrari" lo go letto anche mi: cito sempre a tutti l'episodio del passaggio dalla ferrovie asburgiche a quelle italiane. Povero Romeo, cossa devi gaver patido... la parte che me piasi da più xè in effetti quela dela Prima guera, raconta episodi de la famiglia ma densi de significato per tanti, da ste parti!
El Stella Polare iera nato come caffè in puro stile austriaco, in cui un viennese podeva andar a ritrovar i stessi "slonzi" che beveva nella capitale... iera frequentà soprattutto da austriaci nella prima parte della sua gestione.... poi a fine Ottocento e fino al 1902 divenne uno dei più frequentati in città in generale: per dire, da Svevo, il cui fratello Adolfo aveva il negozio lì vicino. Con lui, molti esponenti della cultura dell'epoca si incontravano lì, evidentemente iniziando a inserire quella presenza italiana ma non ancora apertamente filoirredentista che caratterizzava già apertamente altri esercizi (il caffè ai volti di Chiozza, per l'appunto). Iera tanto frequentà che quando nel 1902 il palazzoxè sta demolì, i ga spostà el Stella polare in una costruzione provvisoria di fronte alla Cesa de Sant'Antonio... dove - per dir - se ga tegnù la mostra che Svevo gavevà organizzà per ricordar el povero Veruda pena morto. Dopo el caffè xè ga installà nel palazzo attuale e via via devi esser aumentada la presenza italiana, visto che ghe andava spesso anche Joyce e lui stesso alla fine xè sta spinto a andar via de Trieste perché sospettado de frequentazioni sospette... quindi, mettendo insieme le robe, diria che a ridosso dela guerra iera diventà in effetti un logo mal visto dai austriaci...
Ah, el libro "El Caffè Ferrari" lo go letto anche mi: cito sempre a tutti l'episodio del passaggio dalla ferrovie asburgiche a quelle italiane. Povero Romeo, cossa devi gaver patido... la parte che me piasi da più xè in effetti quela dela Prima guera, raconta episodi de la famiglia ma densi de significato per tanti, da ste parti!
- babatriestina
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Re: Novità librarie
gavemo messo de qualche parte ste foto del provvisorio? se no, provvedo!mula del Küstenland ha scritto:DIera tanto frequentà che quando nel 1902 il palazzo xè sta demolì, i ga spostà el Stella polare in una costruzione provvisoria di fronte alla Cesa de Sant'Antonio...
nb a mi tutte le fonti el Stella Polare in principio me lo dà con clientela tedesca, non austriaca.. xe do robe diferenti o i vol dir solo che i parlava tedesco?
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- distinto
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Re: Novità librarie
A pag. 322 del libro di Vittorio Leschi “Le milizie triestine secoli XVIII, XIX, XX” viene riportato un brano del giornale Il Lavoratore del 25 maggio:
“Parecchi caffè furono incendiat e devastati, e precisamente: il caffè dei Portici di Chiozza, il Fabris, il S.Marco, il Milano, l'Edison e la Stella Polare. Numerosissimi furono i negozi appartenenti a cittadini italiani, le cui saracinesche furono spezzate e che furono vuotati delle merci. Menzioneremo i negozi di calzature Rossi in Corso e Barriera Vecchia, quello “Fedora “ pure in Corso. Inegozi di frutta e generi affini dell'Alberti di Piazza della Borsa e via del Campanile (via Genova); quello delle calzature “Ha-Ha”; del camiciaio Vincenzo Costarelli in via delle Torri, del pasticcere Weber in via Carlo Ghega; un'altra calzoleria all'angolo della Piazza Barriera Vecchia e via del Salice (via Corridoni), furono pure manomessi.
La lista continua con altre devastazioni alla Lega Nazionale, al Piccolo,alla Ginnastica triestina...
Dove iera el caffè Edison?
“Parecchi caffè furono incendiat e devastati, e precisamente: il caffè dei Portici di Chiozza, il Fabris, il S.Marco, il Milano, l'Edison e la Stella Polare. Numerosissimi furono i negozi appartenenti a cittadini italiani, le cui saracinesche furono spezzate e che furono vuotati delle merci. Menzioneremo i negozi di calzature Rossi in Corso e Barriera Vecchia, quello “Fedora “ pure in Corso. Inegozi di frutta e generi affini dell'Alberti di Piazza della Borsa e via del Campanile (via Genova); quello delle calzature “Ha-Ha”; del camiciaio Vincenzo Costarelli in via delle Torri, del pasticcere Weber in via Carlo Ghega; un'altra calzoleria all'angolo della Piazza Barriera Vecchia e via del Salice (via Corridoni), furono pure manomessi.
La lista continua con altre devastazioni alla Lega Nazionale, al Piccolo,alla Ginnastica triestina...
Dove iera el caffè Edison?
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- vilegiante
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Re: Novità librarie
Giuro che L'Edison no lo ga mai sentì!! forsi no iera proprio in centro... provo a guardar sulle foto che me go fato delle guide, ma le xè del 1902-3
Clientela tedesca per mi voleva dir che i parlava tedesco: me par proprio de gaver letto una considerazion come quela che go riportà mi (solo che no i diseva "slonzi" oviamente )... ma che i podeva trovar tutti i caffè - immagino i melange etc. etc. - come fati a Vienna... penso a quesi che ancora desso i te proponi al caffè Sacher, per esempio. Ciò, solo no me ricordo dove la go leta...
Clientela tedesca per mi voleva dir che i parlava tedesco: me par proprio de gaver letto una considerazion come quela che go riportà mi (solo che no i diseva "slonzi" oviamente )... ma che i podeva trovar tutti i caffè - immagino i melange etc. etc. - come fati a Vienna... penso a quesi che ancora desso i te proponi al caffè Sacher, per esempio. Ciò, solo no me ricordo dove la go leta...
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- vilegiante
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Re: Novità librarie
Confermo: nel 1902 l'Edison no esisteva...se qualchedun gà un guida del 1914 o zò de là, sarà scritto, immagino...
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- distinto
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Re: Novità librarie
Ho trovato notizie del caffè Edison su “L'Alpino” rivista mensile dell'ANA, marzo 2004 nell'articolo “A Trieste aspettando gli alpini”.
CAFFÈ EDISON
Viale XX Settembre
(già via dell’Acquedotto) 16
Assume quest’insegna nel 1908 dopo
un radicale restauro, in onore
dell’inventore della illuminazione
elettrica, di cui il locale fa tanto impiego.
È uno dei più grandi caffè
della città, tanto che ancora nel
1933 dichiara di avere in media ben
14 dipendenti. Poi viene radicalmente
ridimensionato. Di esso rimane
in attività il bar "Rio", all’angolo
con la via Spiro Xidias.
Cercando conferma sulla Pianta topografica della Città di Trieste del 1912 trovo scritto “Caffé Edison” sul caseggiato via delle Acque (Xidias) e Acquedotto (v.le XX Settembre). Per caso ho trovato pure la scritta “Cinem. Edison” su palazzo Vianello (p.zza Oberdan) poi cinema “Odeon”
CAFFÈ EDISON
Viale XX Settembre
(già via dell’Acquedotto) 16
Assume quest’insegna nel 1908 dopo
un radicale restauro, in onore
dell’inventore della illuminazione
elettrica, di cui il locale fa tanto impiego.
È uno dei più grandi caffè
della città, tanto che ancora nel
1933 dichiara di avere in media ben
14 dipendenti. Poi viene radicalmente
ridimensionato. Di esso rimane
in attività il bar "Rio", all’angolo
con la via Spiro Xidias.
Cercando conferma sulla Pianta topografica della Città di Trieste del 1912 trovo scritto “Caffé Edison” sul caseggiato via delle Acque (Xidias) e Acquedotto (v.le XX Settembre). Per caso ho trovato pure la scritta “Cinem. Edison” su palazzo Vianello (p.zza Oberdan) poi cinema “Odeon”
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- vilegiante
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Re: Novità librarie
L'altro giorno son andada alla Minerva, dove xè stà presentà el libro "Le memorie di guerra di papà".
http://www.beitcasaeditrice.it/percorsi.html
Autore: Antonio Budini(ch - soppresso durante il ventennio), di etnia italiana, soldato imperial-regio per 4 anni che, all'avvento della II guerra mondiale volle scrivere i suoi ricordi bellici per i tre figli. La casa editrice, diretta dal nipote di questo nostro soldato, è la Beit, che offre un bel volume con copertina lucida, di quasi 300 pagine, ricco di fotografie inedite provenienti dall'album personale dell'autore.
La presentazione è stata molto interessante, con un excursus storico sintetico e godibile, la lettura di alcuni brani, e soprattutto la testimonianza dell'ultimo dei figli viventi di Budini che ha raccontato ai presenti alcuni aneddoti incredibili sulle vicende subite dal manoscritto originale: ritrovato miracolosamente nelle macerie della loro casa bombardata il 20 febbraio 1945, gli è stato poi rubato nel corso di un furto a Napoli... per fortuna, ne avevano già tratto alcune copie a uso strettamente familiare!
Finora ne ho letto giusto una trentina di pagine e devo riconoscere che nel corso della presentazione non hanno esagerato nel dire che Budini - professore di lettere laureato a Vienna - aveva un buon talento di narratore... proprietà e varietà di linguaggio, un'ottima costruzione dei periodi, la capacità di tenere avvinghiato il lettore... dobbiamo veramente essere lieti di poter accedere a queste confidenze, sincere e a volte scomode, che nelle intenzioni dell'autore dovevano essere riservate alla sua famiglia.
Me vien spontaneo - e qua Adler podessi dir la sua, se el legessi anche questo libro - far un confronto con Romeo Ferrari: entrambi i se la ga cavada ben in guerra, ufficiali che tuto sommato gà avù la fortuna de no eser butai in mezo al fogo (in famiglia mia no i ga avudo la stessa fortuna...), ma Romeo in Austria stava benon e la rimpianzeva (pur no disendolo apertamente: no iera ani in cui se podeva farlo...), mentre Budini sperava da sempre che Trieste vadi all'Italia e se sentiva italian. Perciò, son curiosa de finir sto libro per veder un altro punto de vista sula question... ciò, veramente xè ssai complesso, quando anche uno se fa una certa idea, eco che altre testimonianze storiche te dà opinioni diferenti...
http://www.beitcasaeditrice.it/percorsi.html
Autore: Antonio Budini(ch - soppresso durante il ventennio), di etnia italiana, soldato imperial-regio per 4 anni che, all'avvento della II guerra mondiale volle scrivere i suoi ricordi bellici per i tre figli. La casa editrice, diretta dal nipote di questo nostro soldato, è la Beit, che offre un bel volume con copertina lucida, di quasi 300 pagine, ricco di fotografie inedite provenienti dall'album personale dell'autore.
La presentazione è stata molto interessante, con un excursus storico sintetico e godibile, la lettura di alcuni brani, e soprattutto la testimonianza dell'ultimo dei figli viventi di Budini che ha raccontato ai presenti alcuni aneddoti incredibili sulle vicende subite dal manoscritto originale: ritrovato miracolosamente nelle macerie della loro casa bombardata il 20 febbraio 1945, gli è stato poi rubato nel corso di un furto a Napoli... per fortuna, ne avevano già tratto alcune copie a uso strettamente familiare!
Finora ne ho letto giusto una trentina di pagine e devo riconoscere che nel corso della presentazione non hanno esagerato nel dire che Budini - professore di lettere laureato a Vienna - aveva un buon talento di narratore... proprietà e varietà di linguaggio, un'ottima costruzione dei periodi, la capacità di tenere avvinghiato il lettore... dobbiamo veramente essere lieti di poter accedere a queste confidenze, sincere e a volte scomode, che nelle intenzioni dell'autore dovevano essere riservate alla sua famiglia.
Me vien spontaneo - e qua Adler podessi dir la sua, se el legessi anche questo libro - far un confronto con Romeo Ferrari: entrambi i se la ga cavada ben in guerra, ufficiali che tuto sommato gà avù la fortuna de no eser butai in mezo al fogo (in famiglia mia no i ga avudo la stessa fortuna...), ma Romeo in Austria stava benon e la rimpianzeva (pur no disendolo apertamente: no iera ani in cui se podeva farlo...), mentre Budini sperava da sempre che Trieste vadi all'Italia e se sentiva italian. Perciò, son curiosa de finir sto libro per veder un altro punto de vista sula question... ciò, veramente xè ssai complesso, quando anche uno se fa una certa idea, eco che altre testimonianze storiche te dà opinioni diferenti...