Il colonialismo europeo

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rofizal
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Il colonialismo europeo

Messaggio da rofizal »

In modo diretto o indiretto tocca molto anche la nostra città. Vi porto subito un esempio: Romolo Gessi.

Romolo Gessi

A questo personaggio è dedicato a Trieste un importante viale, ma quanti sanno veramente chi era costui?

Gessi era nato a Ravenna il 30 aprile 1831. Figlio del diplomatico Marco Gessi, avvocato e console inglese nell’Impero Ottomano, e dell’armena Elisabetta Clarabett, ebbe una formazione di tipo militare, frequentò infatti l'accademia di Wiener Neustadt e poi quella di Halle in Germania.
Sposò la violinista rumena Maria Purkart di Pressnitz dalla quale ebbe sette figli, morti tutti in giovane età e dei quali Felice, quello che visse più a lungo, fu curatore delle sue Memorie.

Militare di carriera, parlava tedesco, inglese, francese, turco, armeno,
greco e russo. Fece parte degli istituti geografico-coloniali "Società Geografica Italiana" e "Società Africana d’Italia". Proprio la Società Africana d’Italia è quella più conosciuta per aver sostenuto la necessità di una presenza coloniale italiana in Africa.

Nel 1859 lo troviamo volontario nei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi che combattono nel Trentino.

Dopo il 1870 visse a Tulcea, dove creò un’impresa costruendo un mulino e una grande segheria a vapore.

Giunto in Sudan nel 1874 come funzionario governativo, rimase famoso per la circumnavigazione del lago Alberto. Nel 1878 Charles Gordon, a quei tempi governatore del Sudan, gli affidò la missione di sconfiggere i "mercanti di schiavi" che dominavano la regione meridionale del paese. Iniziava così un'epica campagna che terminò solo nel 1880 dopo durissimi scontri.

Colonialismo

Ma quali sono state le fasi principali del colonialismo?
Si può dire che il colonialismo moderno cominci subito dopo la scoperta dell'America:

1493 - la Spagna conquista Hispaniola (Santo Domingo)
1505 - il Portogallo occupa il Mozambico
1581 - la Russia comicia a colonizzare il territorio oltre gli Urali
1607 - l'Inghilterra fonda Jamestown, in Virginia
1608 - la Francia occupa la Nuova Francia (Nord America)
1619 - l'Olanda occupa l'Indonesia, fondando Batavia (Giakarta)
1753 - l'Inghilterra comincia l'occupazione dell'India
1830 - la Francia occupa l'Algeria
1859 - la Francia occupa Saigon
1860 - e anni successivi. La Francia occupa il Senegal, il Marocco, la Mauritania, la Costa d'Avorio, il Congo, il Madagascar, il Laos, la Cambogia e la Nuova Caledonia
1869 - la società italiana Rubattino acquista la Baia di Assab, in Eritrea.
1870 - e anni successivi. L'Inghilterra occupa il Bechuanaland (Botswana), la Rhodesia (Zambia), l'Uganda, il Kenya, la Somalia settentrionale, l'Egitto, il Sudan, la Nigeria, la Costa d'Oro, la Sierra Leone, il Gambia, lo Yemen, il Kuwait, la Birmania, la Papua, il Brunei
1870 - e anni successivi. La Germania occupa il Camerun, la Namibia, il Togo, la Tanzania, Papua Nuova Guinea e le Isole di Bismarck. I possedimenti coloniali tedeschi verranno persi alla fine della prima guerra mondiale.
1890 - l'Italia istituisce la colonia dell'Eritrea.
1905 - l'Italia istituisce la colonia della Somalia (già protettorato dal 1899).
1912 - Dopo la guerra Italo-Turca l'italia ottiene la Tripolitania (Libia), la Cirenaica e il Dodecaneso.
1936 - l'Italia conquista l'Abissinia.
1939 - l'Italia occupa l'Albania.

E gli Asburgo?
L'Austria-Ungheria occupa una posizione secondaria nel panorama colonialista europeo. Val la pena ricordare Massimiliano che venne proclamato Imperatore del Messico nel 1864, ma non si era trattato di una guerra di conquista, essendogli stata offerta la corona da una commissione ricoluzionaria conservatrice, guidata da Josè Maria Gutierrez Estrada, Juan Nepomuceno Almonte , Josè Maria Hidalgo e Francisco Javier Miranda, che erano in lotta contro il governo di Benito Juarez.


Queste sono solo alcune considerazioni di partenza, l'argomento è alquanto incompleto e spero possa venir sviluppato in seguito.

Per Sniff: sono partito da un libro ed ho poi raccolto notizie da internet. Vi possono essere mancanze ed imprecisioni, ma rappresenta pur sempre una base di partenza. Sicuramente non posso ricavare le notizie da ricordi personali. :wink:


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Il forte coloniasmo europeo della seconda metà dell'800 viene fatto risalire alla "grande depressione" del 1873.

Cos'era stata questa depressione (paragonabile a quella del 1929?) e aveva colpito pure Trieste?

Cercando su internet, trovo che aveva interessato il periodo tra il 1873 e il 1896, aveva colpito tutto il mondo capitalistico (anche se non eravamo in era di globalizzazione). Vi fu tra l'altro una forte caduta dei prezzi, in particolare dei manufatti, una marcata riduzione dei profitti e una crisi degli investimenti fissi.

Le cause vengono attribuite "all'insufficiente crescita dell'offerta di moneta dovuta ai vincoli posti dal gold standard adottato dalla maggior parte dei paesi dopo il 1870" e all'andamento ciclico dell'economia, legato all'evoluzione tecnologica. La grande depressione rappresenterebbe la fase di esaurimento della seconda rivoluzione industriale, legata alla costruzione delle ferrovie.

In questi anni si verificò anche "una profonda trasformazione del sistema capitalistico, con l'ascesa del capitale finanziario e la concentrazione oligopolistica, da un lato, e la riorganizzazione dei processi produttivi dall'altro, in relazione all'utilizzo delle nuove fonti di energia e allo sfruttamento di rendimenti di scala fortemente crescenti. Inoltre l'asse dell'egemonia economica mondiale cominciò a spostarsi dalla Gran Bretagna agli Stati uniti e alla Germania".

Quanto e in che modo interessò Trieste, mi riservo (se qualcuno non mi precede) di andarlo a controllare su alcuni libri di economia locale, appena avrò un po' di tempo.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Ve dago un pochi de links sula Grande Depressione, per chi vol aprofondir, visto che l'argomento me par interesante e poco conosudo (se parla sempre solo de quela del '29):

http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/g/g128.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_econ ... _1873-1895
http://italy.peacelink.org/storia/artic ... _7244.html
http://www.skuola.net/page.php?al=depressione-800
http://66.71.178.156/Materiali%20Didatt ... %20800.ppt


Me ga colpido quel che xe scrito su Wikipedia: "la crisi ebbe inizio dopo il fallimento della grande banca newyorkese", che me riporta ai giorni nostri, con el problema dela crisi dei fondi imobiliari. Su uno dei link sora riportadi trovo anche: "nel 1873 avviene il crollo della Borsa di Vienna".
Se zerca de risolver la crisi con la conquista de novi mercati (da cui el colonialismo), come ogi se pensa ai mercati cinesi e del terzo mondo.
Quante similitudini coi giorni nostri, anche se parlemo de ben 134 anni fa!


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Tra i links elencadi sora, molto interessante quel del documento ppt (che purtropo no vien riconosudo come link, Franco te pol far qualcosa?) che tra l'altro mostra dele ciare e significative cartine delo svilupo dele ferovie eurpoee nei anni tra el 1840 e el 1880. Ve consiglio de darghe un'ociada.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Giusto in questi giorni sto leggendo ; David s Landes la ricchezza e la povertà delle nazioni- Garzanti ed 2000.
Il libro è una specie di storia economica mondiale, sono 700 pagine alquanto impegnative, e si tratta pure del colonialismo europeo. L'autore è professore a Harvard.
Te lo consiglio.
Un primo commento: noi ( parlo di me e Rofizal) siamo nati quando le ultime colonie c'erano ancora, ed abbiamo vissuto come cronaca la grande decolonizzazione del dopoguerra, abbiamo assistito alla demonizzazione del colonialismo ( insieme all'imperialismo) ai tempi della guerra del Vietnam e tuttora vediamo attribuire allo sfruttamento coloniale tante arretratezze e miserie. Ma.. è proprio colpa solo del colonialismo? o meglio, so che la storia non si fa con i se e i ma, se non ci fosse stato, pensate che quelle nazioni ora sarebbero ricche e floride?
per l'elenco di Rofizal, noto che alla fine ti sei concentrato sull'Italia, tralasciando ad esempio l'occupazione francese della Tunisia, che ha spinto l'Italia a quella della Libia.
Anche l'affermazione 1753 l'Inghilterra comincia l'occupazione dell'India meriterebbe maggiori spiegazioni: chi immaginasse nel 1753 un esercito inglese occupante l'India si sbaglierebbe. Fino al 1857 vi era la privata Compagnia delle Indie che faceva affari economici. E l'impero dei Moghul era in disfacimento, c'erano lotte fra Moghul, Mahratti, principati locali, avventurieri mercenari stranieri..c'erano pure degli interessi francesi nel Settecento.
Vi siete mai chiesti perchè nessuno pensò mai di colonizzare il Giappone? perchè il Siam venne lasciato indipendente?

E già che ci siamo, rofizal, dici che sei partito da un libro: quale, please?
L'Austria Ungheria non occupava colonie, ma mentre gli altri si ritagliavano colonie in Africa, loro occupavano la Bosnia Erzegovina ai danni del medesimo Impero Ottomano, ritenuto in disfacimento.
( per l'Impero ottomano, suggerisco Finkel: Caroline Osman's Dream 2005)
Ultima modifica di babatriestina il mar 11 set 2007, 12:48, modificato 1 volta in totale.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:E già che ci siamo, rofizal, dici che sei partito da un libro: quale, please?
Beh, l'ho preso ieri (in offerta a 1,98 euro :wink: ) e l'ho appena cominciato a leggere. Si tratta di "L'Italia coloniale" di Silvana Palma, collana "Storia fotografica della società italiana", Editori Riuniti, I edizione, 1999.

Anche se le foto B&W la fanno da padrone, ci sono anche parti testuali che, a prima vista, mi sembrano interessanti. Per ora mi sono limitato a delle indicazioni come la grande depressione, Romolo Gessi e la Società africana d'Italia. Altre da approfondire presenti nelle prime due pagine, sono Carlo Piaggia, Giovanni Miani, le idee in merito all'argomento di Attilio Brunialti, Gioberti, Franceco Crispi (OK, questi ultimi due li abbiamo anche studiati a scuola), poi padre Giuseppe Sapeto, Giustino de Jacobis, Luigi Montuori, Giovanni Stella, Giuseppe Massaja, lo "scramble for Africa"... Spunti che magari non saranno tutti interessanti, ma chissà...


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:
babatriestina ha scritto:E già che ci siamo, rofizal, dici che sei partito da un libro: quale, please?
Beh, l'ho preso ieri (in offerta a 1,98 euro :wink: ) e l'ho appena cominciato a leggere. Si tratta di "L'Italia coloniale" di Silvana Palma, collana "Storia fotografica della società italiana", Editori Riuniti, I edizione, 1999.
..
Editori Riuniti? di solito i loro testi hanno una collocazione culturale ben precisa . Non che siano da buttare, anzi di solito sono culturalmente validi, ma varrebbe la pena di leggere anche qualche altro testo di collocazione diversa. Così si vede un po' come una visione stereoscopica.
( L'Italia arriva tardi nell'impresa coloniale, che quelle volta ritenevano necessaria se si voleva essere considerati una "grande potenza", per cui verrà stigmatizzata per le sue imprese coloniali dalle potenze che l'impero coloniale ce l'avevano già)


ffdt
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Messaggio da ffdt »

rofizal ha scritto:[...] no vien riconosudo come link, Franco te pol far qualcosa?[...]
no, go provado ma no rivo ... i podeva no meter spazi in te 'l nome de 'l documento, che 'l spazio no 'l xe considerado un caratere valido pe' i nomi de files (vedi le guide XPGn de X/Open www.opengroup.org)


Kyeldor
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Messaggio da Kyeldor »

La depressione economica del 1873 colpì anche Trieste, ma si inserì in un contesto di decadenza del porto commerciale iniziata già da qualche anno. Per pura informazione statistica e per comprendere l'entità dell'impatto della crisi, basti pensare che il porto di Trieste contribuiva all'export totale dell'Impero per il 23,2%; tale cifra crolla al 16% nel 1880. Interessante è vedere come tale crollo è anche attribuibile a scelte del governo centrale austriaco, che favorì il collegamento ferroviario verso Salonicco per avvicinarsi al Canale di Suez (che fa così sfatare il mito triestino del canale di Suez i cui benefici si sentirono solo dopo il 1900) nonchè allo sviluppo del commercio fluviale interno, che finì per favorire i traffici verso il Zollverein tedesco e i porti di Amburgo (sempre Amburgo!) e Ostenda. Altro motivo (anche allora!) fu il ritardo strutturale del porto, dovuto a non-scelte locali.

Da questa situazione la città uscì definitivamente solo nel 1900, con il compimento della trasformazione della città in porto emporiale con retroterra industriale (cantiere, fabbrica macchine ecc.) e la creazione della ferrovia dei Tauri, che avvicinò notevolmente la Germania Meridionale all'Adriatico, come voleva Metternich una sessantina di anni prima....la Transalpina fece il resto, ma non ebbe il tempo di manifestare le sue potenzialità.


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Messaggio da Kyeldor »

Piccola correzione: il dato dell'export del 23,2% è riferito al 1845.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Interessanti le notizie sui riflessi della depressione di quegli anni su Trieste.

Tornando al colonialismo, sul libro da me citato trovo che tra i poeti "colonialisti" dovrebbero esserci, oltre a D'Annunzio, anche Carducci, Oriani e Corradini. Non sono ancora riuscito a trovare in rete cosa essi abbiano scritto a questo proposito, ma purtroppo ho scoperto altre pagine tristi delle imprese coloniali italiane.

Una di queste pagine è il massacro di Debre Libanos, antico monastero copto, troppo importante per non parlarne (mentre sul resto delle vicende non mi soffermerò volutamente). Il 19 febbraio 1937, ad Addis Abeba, avviene un attentato contro Graziani, dove vi furono 7 morti e il ferimento dello stesso Graziani. La reazione italiana fu terribile, ben peggiore delle tanto deprecate rappresaglie naziste. Sospettando che gli attentatori provenissero dalla città sacra di Debre Libanos, sede di un importante monastero copto, venne l'ordine di "una punizione esemplare". Tutti i monaci vennero uccisi e, similmente a come avvenne per le foibe, i loro corpi vennero gettati in un dirupo. Si parla di una cifra tra 400 e 1600 morti, tutti religiosi.

A testimonianza di quanto sopra riporto come fonti non quelle italiane di parte, ma siti esteri. Impresa facile, visto che questo eccidio è ben conosciuto al di fuori dell'Italia (ma da noi quando se ne parla?).

http://www.addistribune.com/Archives/20 ... /Travl.htm
They regarded the church as a centre of patriotic opposition to their occupation, and Debre Libanos as a hotbed of sedition. The attempted assassination in Addis of Governor Graziani in 1937 set off not only the massacre of Ethiopians near Arat Kilo, it also set in motion the destruction of Debre Libanos.

Graziani was convinced that Debre Libanos needed to be suppressed. He sent his troops there, rounded up the priests, monks, and deacon boys, and took them away. The official report was that about 400 priests and monks were shot, and others along with the deacon boys, were sent away to prison near Debre Berhan. Recent evidence uncovered by the intrepid Ian Campbell is pointing to a second massacre of priests and boys near Debre Berhane. The total number killed looks like it was over 1000.

Graziani not only killed the priests, he also killed Debre Libanos as the centre of the church. It never recovered from the loss of the priests and teachers.
http://en.wikipedia.org/wiki/Debre_Libanos
Following the attempted assassination on his life on 19 February 1937, governor Rodolfo Graziani believed the monastery's monks and novices were involved in this attack, and unwilling to wait for the results of the official investigation, ordered Italian colonialists to massacre the inhabitants of this monastery. On 21 May of that year, 297 monks and 23 laymen were killed. Although when Buxton visited Debre Libanos in the mid-1940s, he found the remains of these victims were plainly visible ("Here were innumerable bones and skulls -- bones in bags and bones in boxes, bones lying in confused heaps, awaiting burial"), a cross-shaped tomb was afterwards built to contain their remains, which stands next to the parking lot.
http://www.guebre-mariam.org/fr/arti.ph ... &ident=idd
Pendant l’occupation des Italiens le monastère était l’une des places menacées par les fascistes. Le Vice-roi Graziani croyait que les rebelle vivaient dans ce monastère. Le 20 mai 1937, 267 moines y ont été tués. Quelques semaines après 129 autres « diacons » (diacres) ont été eux aussi tués. Le général italien a alors écrit une lettre à Mussolini l’informant que le monastère avait été fermé définitivement.
http://de.wikipedia.org/wiki/Italienisc ... _in_Afrika
Als es am 19. Februar 1937 in Addis Abeba zu einem Anschlag auf Rodolfo Graziani kam, befahl man umgehend harte Repressalien. Alle Äthiopier, die sich zum Zeitpunkt des Anschlags in Grazianis Umgebung aufgehalten hatten, wurden erschossen. In der Stadt kam es zu wahllosen Übergriffen auf äthiopische Zivilisten, die dabei häufig auf brutale Art und Weise getötet wurden. 700 Personen, die sich in die britische Botschaft geflüchtet hatten, wurden umgebracht als sie kurze Zeit danach wieder in ihre Häuser zurückkehren wollten. Häuser (Tukuls) und auch äthiopische Kirchen gingen in Flammen auf. Auch im übrigen Land kam es auf Grund von Befehlen Grazianis und Mussolinis zu grausamen Repressalien. Insgesamt starben ca. 30.000 Männer, Frauen und Kinder. In Debre Libanos brachten italienische Soldaten u.a. alle Mönche des örtlichen Klosters um, weil man sie verdächtigte, den abessinischen Widerstand zu unterstützen. Insgesamt starben bei dem Massaker von Debre Libanos etwa 1.600 Menschen.
Immagine

Se volete delle fonti in italiano, basta che vi leggiate i libri dello storico Del Boca, editi anche in versione Oscar Mondadori.
Da parte mia mi limito a riportare un paragrafo di un'intervista fatta a Abuna Paulos, patriarca ortodosso di Addis Abeba (vedi http://groups.msn.com/associazioneItalo ... essage=169)
Durante l’occupazione italiana in Etiopia, nel 1937, ci fu la pagina nera di Debre Libanos. Qui il generale Graziani fece sparare su centinaia di monaci e diaconi indifesi. Crede che l’Italia debba chiedere perdono per quell’eccidio?
La richiesta di perdono è un passo importante, una soluzione. Chi si pente merita il perdono. Chiedere scusa è un gesto di comprensione, di coraggio, di forza, non di umiliazione; il segnale di una volontà di costruire permanenti relazioni di pace. L’Italia oggi è in grado di aiutare l’Etiopia nella sua fase di ricostruzione e rinascita. Credo che i fatti di Debre Libanos debbano certamente essere inquadrati nella loro fase storica, quella della colonizzazione dell’Africa. Ma riconoscere il proprio errore potrebbe essere un segno di grandezza di cui andare fieri.
Per quanto riguarda la relazione di questi fatti con Trieste, penso che ce ne siano, se non fosse altro per il fatto che molti dei nostri concittadini parteciparono (volenti o nolenti) a quella guerra, e anche chi restò a casa la visse attraverso i mezzi di informazione. E sappiamo che ciò che si vive, l'ambiente, la società, contribuiscono a formare, nel bene e nel male, cultura e tradizioni. E alla fine mi sembra interessante capire come vissero Trieste e la sua popolazione questo periodo (dal 1873 al 1937 circa), che in parte la vide sotto l'Impero e in parte sotto il Regno d'Italia.


angiolina

Messaggio da angiolina »

Magari li conosci già, ma sul colonialismo italiano ti segnalo i libri di Angelo Del Boca.


angiolina

Messaggio da angiolina »

angiolina ha scritto:Magari li conosci già, ma sul colonialismo italiano ti segnalo i libri di Angelo Del Boca.
Che tu hai appena citato. Scusa, Rofizal :oops:


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

]MOD]Scusatemi tanto, ma stiamo andando parecchio OT. Almeno per la sezione, visto che si dovrebbe parlare di Trieste dal porto franco alla prima guerra mondiale, e invece si sta parlando delle imprese coloniali dell'Italia, in particolare nella guerra d'Etiopia 1937. Ci sono tanto forum di discussione di storia, vogliamo vedere i riflessi su Trieste, Kyeldor ha fatto un post perfettamente IT, relativo alla Depressione di fine Ottocento.[/MOD]

Vogliamo elencare misfatti coloniali?
ma c'era ancora qualcuno che credeva che le imprese coloniali fossero state fatte a ghirlande di fiori e dall'esercito della salvezza?
vi va bene il Massacro di Amritsar?
http://en.wikipedia.org/wiki/Jallianwala_Bagh_Massacre
The Jallianwala Bagh Massacre, also known as the Amritsar Massacre, was named after the Jallianwala Bagh (Garden) in the northern Indian city of Amritsar, where, on April 13, 1919, British Indian Army soldiers under the command of Brigadier Reginald Dyer opened fire on an unarmed gathering of men, women and children. The firing lasted about 10 minutes and 1600 rounds were fired. Official sources placed the casualties at 379. According to private sources, the number was over 1000, with more than 2000 wounded,[1] and Civil Surgeon Dr. Smith indicated that they were over 1800.[2]
e lo potete vedere pure nel film Gandhi.
di orrori, coloniali e non, purtroppo è piena la storia. Li ricordiamo per non ricaderci o per demonizzare qualcun altro?


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:Li ricordiamo per non ricaderci o per demonizzare qualcun altro?
Per uscire dagli anni troppo recenti e per ricollegarsi al tema Trieste:

1) nessuna nazione occidentale può, come ha detto anche tu, ritenersi "indenne"

2) lo scoppio della prima guerra, cioè l'azione di Francesco Giuseppe che, per rispondere all'attentato di Sarajevo, invadeva la Serbia era, secondo questi stessi principi, completamente sbagliata e condannabile

3) sempre secondo questi principi, quando, nel corso di un conflitto, la guerra da difensiva passa ad offensiva, si passa dalla ragione al torto

4) il colonialismo, anche di vecchia data, è sempre stato un atto di "barbarie" e come tale dovrebbe essere insegnato a scuola (ai miei tempi non lo era)

Queste sono alcune delle considerazioni su tempi non vicini ai nostri che mi sorgono spontanee. Alcune, come quelle relative all'Impero Austro-Ungarico, mi fanno dispiacere, ma non posso ignorarle (anche nei miei pensieri) se voglio cercare di essere coerente.

Nel ragionamento cerco anche di immaginare la società e la cultura del tempo in cui si svolgono i fatti, dato che questi fattori influenzano l'azione delle persone. Ma dall'altro piatto della bilancia non posso non mettere altre società e altre popolazioni, con il loro ordinamento sociale ed i loro problemi. Per restare in tema limitato al 1914, l'assassinio di Ferdinando, per quanto importante possa esser stata la sua figura, non poteva giustificare una guerra che avrebbe poi portato morte e distruzione ad intere popolazioni, indipendentemente da chi poi avesse vinto. Che poi queste siano state delle regole adottate sempre dall'uomo, è pur vero che quella fu la prima guerra di quelle dimensioni (non per nulla chiamata "mondiale").

Le guerre coloniali non mi sembra siano state molto condannate fino ai tempi recenti. Ma se guardiamo con obiettività, non sono poi molto distanti dalle imprese dei "conquistadores" o dal traffico degli schiavi.

A mio modesto parere, gli anni dal 1918 al 1945 possono aver rappresentato una fase di transizione tra il mondo "vecchio" e quello "nuovo", tecnologicamente (nel bene e nel male) avanzato. Dopo il '45 non vi saranno più guerre di un certo livello perché l'umanità si era resa conto di ciò che questo avrebbe portato. Ora forse è giunto il momento di fare un ulteriore passo avanti per eliminare del tutto la ragione delle armi. Per far questo può esser necessario anche andar contro a ciò in cui abbiamo creduto in passato e ammettere errori.

Un mio antenato (a cui volevo bene) ha combattuto nella guerra d'Africa del '36. Pur se spero che le sue mani non si siano macchiate di sangue (è possibile e voglio crederlo), non mi è facile rendermi conto di cosa sia stato il colonialismo (e me ne dispiace veramente molto). Ma credo sia giusto.


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Messaggio da babatriestina »

Kyeldor ha scritto: Interessante è vedere come tale crollo è anche attribuibile a scelte del governo centrale austriaco, che favorì il collegamento ferroviario verso Salonicco per avvicinarsi al Canale di Suez (che fa così sfatare il mito triestino del canale di Suez i cui benefici si sentirono solo dopo il 1900)
e difatti, il famoso anno, il 1913, in cui il porto di Trieste ebbe il massimo di traffici, era perchè il porto di Salonicco quell'anno era praticamente chiuso a causa delle guerre balcaniche ed il suo traffico venne deviato a Trieste :-D


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Re:

Messaggio da babatriestina »

angiolina ha scritto:Magari li conosci già, ma sul colonialismo italiano ti segnalo i libri di Angelo Del Boca.
Leggete il iero o l'altroieri:
Etiopia, l' esercito corregge gli storici
«Sottovalutate le atrocità degli abissini». Del Boca: è vero, stavo dalla loro parte
Angelo Del Boca afferma esplicitamente di aver scritto i suoi libri parteggiando per Hailé Selassié, minimizzando i crimini etiopici ( la mutilazione dei cadaveri, tanto per dirne una) e calcando la mano su quelli italiani.
A d Angelo Del Boca non mancano franchezza e spirito autocritico: «Lo ammetto, nelle mie ricostruzioni sulla guerra in Africa orientale mi sono schierato dalla parte degli etiopi. Sono da sempre un nemico del colonialismo e mi sembrava giusto sottolineare soprattutto le nostre responsabilità di Paese cosiddetto civile rispetto a popolazioni che avevamo aggredito con estrema violenza. Inoltre avevo un' enorme ammirazione per il negus Hailé Selassié e questo mi confortava nell' idea che bisognava evidenziare in primo luogo i crimini italiani»
Apprezzo la sua sincerità, ma faccio notare che è lui stesso a non definirsi neutrale.
Per il Negus, ma non ai tempi delle guerre coloniali, ma poco prima della sua caduta, vi ricordo Il Negus di Kapuscinski :-D .


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Il colonialismo europeo

Messaggio da Piereto »

Rofizal scriveva .......".Dopo il '45 non vi saranno più guerre di un certo livello perché l'umanità si era resa conto di ciò che questo avrebbe portato. Ora forse è giunto il momento di fare un ulteriore passo avanti per eliminare del tutto la ragione delle armi"........ Le due ultime guerre mondiali sono terminate quando gli eserciti provocatori sono stati non solo sconfitti,ma anche annientati e sono spariti anche fisicamnete i governanti provocatori della guerra.Poi l'umanità essendosi appropiata di armi di distruzione di massa, che non tengono conto di chi ha ragione o torto,ma uccidono tutti,ha fatto un passo avanti,non propriamente verso il disarmo.Le guerre non sono più finali e risolutive,niente più sterminii,ma creano solo grossi danni in termini di vite ed economici.Mi premeva mettere in evidenza questo punto,perchè oggi assistiamo a guerre cosiddette locali ma che vanno avanti per anni e non portano ad una vittoria.Impoveriscono solamente i contendenti sia in termini di vite che di risorse economiche ,e fanno solo rientrare il paese dilaniato in un'altra orbita economica,cioè in un nuovo neocolonialismo. Ritengo che il colonialismo non sia morto,anzi ha cambiato pelle,e le nazioni coloniali sono aumentate anche di numero. Certo anche Trieste contribuisce coi suoi traffici portuali al trasporto di mezzi..... logistici.


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Re: Il colonialismo europeo

Messaggio da babatriestina »

certamente, purtroppo le guerre non sono state eliminate e continuano ancora a macchia di leopardo sulla Terra. Aggiungerei che ci sono quelle che sono ben conosciute, perchè vi partecipano stati vicini a noi, e a cui lasciano passare i corrispondenti di guerra, e guerre meno conosciute, magari altrettanto sanguinose, a cui però pochi si interessano perchè mancano informazioni e difficilmente i cronisti ci vanno, magari perchè è troppo rischioso:
un elenco qua:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_c ... i_in_corso
più completa quella inglese
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_on ... _conflicts
quante vengono seguite correntemente?
una delle caratteristiche che mi impressionano di più in molti di questi conflitti, più che le armi di distruzione sofisticate, sono invece i bambini guerrieri: infanzie distrutte , bimbi rapiti dalle loro famiglie per mandarli al massacro
http://it.wikipedia.org/wiki/Bambini_soldato
come sempre più ampio in inglese
http://en.wikipedia.org/wiki/Military_use_of_children

Per Trieste, lo sapevate che la ditta triestina che riforniva le trasmittenti dei radiotaxi ne riforniva pure una variante per i carri armati in Medio Oriente?


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Re: Il colonialismo europeo

Messaggio da babatriestina »

Ecco,a proposito di guerre dimenticate in luoghi ex coloniali:
http://www.medicisenzafrontiere.it/msfi ... sp?id=2670
i benemeriti medici senza frontiere ci parlano della Costa d'Avorio
La situazione resta instabile nell’ovest della Costa d’Avorio, a seguito del violento conflitto post-elettorale che ha sconvolto il paese per diversi mesi, esasperando le già esistenti tensioni tra diverse comunità e le rivalità per il controllo della terra. Settimane dopo l’attenuarsi della violenza, numerosi villaggi nell’ovest restano vuoti perché le comunità preferiscono restare nascoste nella foresta o nei campi rifugiati in Liberia. Gli aiuti, tuttavia, spesso non raggiungono le persone più vulnerabili lungo le aree critiche di confine tra la Costa d’Avorio e la Liberia.
“Molte persone sfollate sono state vittime di violenze o hanno assistito al ferimento o all’uccisione di altre persone”, spiega Xavier Simon, responsabile dei progetti di MSF in Costa d’Avorio. “Alcune di loro dicono di conoscere i loro aggressori e temono di trovarli ancora vicino ai villaggi. Le persone non riescono a mangiare o dormire adeguatamente e soffrono di stati d’ansia. Spaventati da ulteriori violenze o vendette, molti scelgono di rimanere nascosti o nei campi rifugiati. Altri semplicemente non hanno motivo di tornare perché le loro case sono state bruciate e i loro raccolti distrutti”.
ho riportato solo un pezzo dell'articolo


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