Diritto d'autore

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Ender
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Diritto d'autore

Messaggio da Ender »

Questa è molto più grave del discorso Furlan/Triestin.

Quello che faccio qui è proprio un appello intanto a leggere questo articolo: Diritto d'autore: l'inizio della fine.. E poi se qualcuno se ne intende ad aiutarmi a capire se ci sarebbe un modo di contrastare l'avanzamento di queste proposte di legge.

L'articolo dice tutto ma vorrei solo sottolineare il fatto che la mia non è una battaglia contro l'open source ma solo contro la demolizione del Diritto d'autore (detto anche copyright).

Il mio intento sarebbe quello di tutelare il Diritto d'autore e al contempo favorire l'open source. Ma il panorama che si profila con queste proposte è di un Open Source forzato. La "morte" degli autori e delle menti, insomma.
Sono dei geni! Invece di eliminare i Brevetti vorrebbero ammazzare il Copyright.

Tra l'altro non ne sono del tutto sicuro (avrei bisogno del parere di un esperto) ma simili modifiche potrebbero addirittura essere anticostituzionali. Ma quest per ora è solo una mia ipotesi.

Sta volta ho anche scritto a Beppe Grillo e spero che mi risponda e capisca il problema e che dia voce a questo punto della questione.

Cercherò altri spazi dove trovare voce al riguardo. Inizio da qui così intanto sensibilizzo qualcuno.

Grazie


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

No go ben capido quali xe le modifiche che i proponi, ma la mia opinion xe che le atuali legi sul copyright xe qualcosa de abominevole e de tipo, oseria dir, "mafioso". No i protegi quasi nisun, salvo grosi grupi che no ga sicuro bisogno de protezioni ché za i guadagna sfrutando i altri.

Eco alcuni dei punti:

1) la SIAE, xe noto, ingruma soldi che poi distribuisi solo a pochi "eletti" con criteri... bon lasemo perder

2) el singolo no xe proteto, anzi el lavoro (creativo) dele persone vien legalmente rubado, ma no dal singolo per uso proprio, ma da grose società che lo usa a fini comerciali

3) xe casi estermi dove picole sigle musicali, scelte dala RAI in base a ?, e usade giornalmente porta miliardi nele tasche de qualchedun "fortunato" (soldi nostri)

4) ghe xe una distinzion tra presentator, scienziato e giornalista (anche in ambito televisivo), l'ultimo (el giornalista) ciapa molto de più (robe incredibili); un esempio iera anche Teleton, dove i ingruma soldi per beneficenza ma dopo i paga spropositi chi scrivi i testi

5) le tasse de sucesion colpisi anche pesantemente i eredi, ma in campo diriti d'autore ghe xe la asurda regola che i val anche 70 anni dopo la moret de l'autore stesso! roba de incubo de fantascienza

6) no se pol nianche far una cantada senza, almeno in teoria, violar i diriti d'autore (nianche Hitler iera rivado a tanto)

7) un dipendente no xe tutelado dala lege sui diriti de autor, praticamente xe come se non esistesi (giornalisti a parte naturalmente)

Se podesi andar avanti a l'infinito. El fato xe che comanda grosi grupi internazionali e quei deta lege. :evil:


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Messaggio da Ender »

rofizal ha scritto:No go ben capido quali xe le modifiche che i proponi
Semplice, pare che vogliano ridurre la durata del diritto d'autore a 14 anni, dopo di che l'autore stesso deve pagare una tassa per mantenere i diritti di sfruttamento economico. Ma se non c'ho ancora guadagnato un cavolo! E perché? Perché non ho ancora avuto l'opportunità ma ho ancora tutta la vita perché mi capiti l'opportunità e voglio mantenerla questa possibilità. Se, quando avrò 80 anni, mi offriranno di pagarmi i diritti per lo sfruttamento delle mie opere, io mica gli dirò di no! I soldi derivati da questa rendita potrebbero andare ai miei eredi se non li dovessi riuscire a spendere io.
La mia convinzione è che con una simile modifica favorirebbero ancora di più chi ha il potere e che già gode (pure troppo) dei vantaggi della legge a discapito dei deboli, cioè coloro i quali hanno le idee ma non i soldi per proteggerle.
Guarda caso nella commissione non c'è nessun vero rappresentate degli autori (parlo di quelli qualunque, come me, gli autori mischiati nel popolo).
Ci sono avvocati, esperti di non so di che, rappresentati della SIAE e rappresentanti di questa fantomatica associazione Frontiere Digitali, che però rappresenta principalmente il popolo dei fruitori delle opere, non degli autori.
rofizal ha scritto:5) le tasse de sucesion colpisi anche pesantemente i eredi, ma in campo diriti d'autore ghe xe la asurda regola che i val anche 70 anni dopo la moret de l'autore stesso! roba de incubo de fantascienza
La durata di 70 anni dopo la morte dell'autore posso capire che sia controversa, ma credo sia a tutela degli eredi. L'idea è che, mentre un proprietario terriero o immobiliare lascia ai suoi eredi terreni o immobili (e per sempre, tasse di successione permettendo), l'artista (o qualsiasi altro creativo, anche scienziato) lascia ai suoi eredi le sue creazioni/invenzioni. Non so se ci siano tasse di sucessione da pagare. Comunque, se ci pensi, mentre se io lascio una casa, mio figlio paga le tasse di successione e se la tiene. Se io lascio a mio figlio i miei disegni lui può sfruttarli per altri 70, e quindi i suoi eredi non li avranno più. Mentre il nipote del proprietario di immobili avrà ancora la sua casa (ripeto sempre tasse e casini permettendo).
Ora, addirittura, vorrebbero togliere a me e anche a mio figlio questa possibilità. E per cosa? Perché poi succeda come al Codice di Leonardo che lo stato ha venduto a Bill Gates? No dico, ci rendiamo conto? Siamo alle svendite!

Il problema è che vorrebbero arrivare a 14 anni totali (quindi con l'autore in vita) dopodi che si paga. Io praticamente ho già disegni (mai pubblicati), dei quali perderei il diritto di sfruttamento economico, con una simile modifica, a meno di non pagare la "microtassa". Ora, detto francamente, io non ho nessuna intenzione di pagare per poter "pensare" (questo e totalitarismo puro!) ne di vedere, un giorno, qualcun altro pubblicare i miei lavori e magari guadagnarci in barba al sottoscritto (il quale fa fatica a tirare avanti).

Sono, invece, d'accordo sul "fair use", ovvero libertà per uso di studio, academico e casi analoghi (anzi sarei felice come artista di dare il mio materiale alle scuole).
E sono anche d'accordo su altri aspetti di cui però la legge attuale non è sempre responsabile. Il problema è che la legge non è mai stata applicata seriamente (come la maggior parte delle leggi italiane) e che l'amministrazione pubblica si arroga diritti che la legge assolutamente non sancisce. Quindi si è costretti a creare nuove norme per costringere alcuni organi a non fare quello che gli pare.
Ma tanto non cambia niente! Perché non è che te cittadino vai li e dici, liberalizzate la pubblicazione delle opere ormai non più coperte da diritti! Nessuno ti darebbe ascolto, benché tu abbia tutto il diritto di farlo.


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Messaggio da rofizal »

Ender ha scritto:io non ho nessuna intenzione di pagare per poter "pensare" (questo e totalitarismo puro!) ne di vedere, un giorno, qualcun altro pubblicare i miei lavori e magari guadagnarci in barba al sottoscritto (il quale fa fatica a tirare avanti).

Sono, invece, d'accordo sul "fair use", ovvero libertà per uso di studio, academico e casi analoghi (anzi sarei felice come artista di dare il mio materiale alle scuole).
Su questo siamo d'accordo al 100%!!
Non concepisco che uno possa guadagnare a sbafo con il lavoro altrui, come non concepisco che non vi sia libertà di utilizzo per scopi non commerciali.


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Messaggio da Ender »

rofizal ha scritto:Su questo siamo d'accordo al 100%!!
Non concepisco che uno possa guadagnare a sbafo con il lavoro altrui, come non concepisco che non vi sia libertà di utilizzo per scopi non commerciali.
Guarda. Faccio un altro esempio tratto dalla mia esperienza personale. Un paio d'anni fa un "regista" mi chiese uno storyboard (basato sulla sua sceneggiatura, ovviamente) per la realizzazione di un video musicale.

Per chi non lo sapesse lo storyboard è una specie di fumetto senza le nuvolette, che serve a farsi un idea visiva delle sequenze di un film (inquadratura per inquadratura) prima di effettuare le riprese vere e proprie. Spesso viene anche usato per far capire a tutti i collaboratori (cameramen, tecnici degli effetti, tecnici della fotografia, ecc.) a quale risultato si vuole arrivare.
Oppure per far capire ad un potenziale cliente la propria idea.

Il mio storyboard sarebbe servito a tutte e 3 gli scopi. Si trattava di realizzare circa 36 vignette (cioè inquadrature), se non ricordo male. E io chiesi 500 €. Per tanti motivi, un prezzo irrisorio ma il "regista" storse comunque il naso. Alla fine, ad ogni modo, accettò.

Siccome mi avevano contattato all'ultimo momento, 10 giorni prima della consegna, e sapevo che me ne sarebbero rimasti al massimo 4-5 (così fu infatti) poiché avremmo dovuto spendere ancora qualche giorno perché mi spiegassero tutto per filo e per segno, imposi due condizioni: dato lo scarsissimo tempo avrebbero dovuto prendere il lavoro così come arrivava e non avrebbero potuto chiedere modifiche a consegna avvenuta. Il "regista" già mi conosceva e poteva fidarsi. Fermo restando che non avrebbe ricevuto sicuramente un Michelangelo con così poco tempo a disposizione.
Considerate che per realizzare una sola tavola di 6 vignette di fumetto ci si sta almeno un giorno. Per lo storyboard, che, generalmente, è meno dettagliato si riesce a fare qualche vignetta in più.

Comunque alla fine trovò da ridire. Mi offrì di provare a chiedere agli organizzatori della gara una proroga di un giorno per apporre delle modifiche ma io gli feci notare che i patti erano diversi. Il risultato fu che non mi pagò.

Durante una conversazione con lui qualche giorno dopo, in cui lui mi invitò a trattare, scoprii che il furbacchione si era messo in testa che, se mi avesse pagato quei 500 €, avrebbe anche acquistato tutti i diritti esclusivi di utilizzazione economica dei miei disegni e che già pianificava di inserire quei disegni in un libro che avrebbe raccontato i retroscena di questa produzione. E mi disse, per convincermi, che questo per me avrebbe valso molta pubblicità come autore dello storyboard.

Gli dissi che se provava a usare i miei disegni senza pagarmi, l'avrei denunciato.
Ma se passasse questa modifica della legge, cosa succederebbe fra circa 12 anni quando i miei diritti di utilizzazione economica su quell'opera scadrebbero? Se io non pagassi la microtassa, il furbacchione potrebbe finalmente fare quello che gli pare.

Dopo tutti stanno a chiedersi perché l'Italia va a rotoli. Beh ma mi pare evidente perché.


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Messaggio da rofizal »

Stago legendo le discusioni su wikipedia relativamente al copyright. Xe roba de impazir e me par che in Italia semo fra quei mesi pezo, anche se poi i lasa persino vender cd futizadi per la strada (ogni tanto i "aresta" qualchedun, ma credo solo per far veder che i fa qualcosa).
Insoma go scoperto che:
"Per il copyright del soggetto valgono le stesse regole delle foto, l'avente diritto deve essere morto da almeno 70 anni, cioè si può dipingere il duomo di Milano ma non il lingotto di Torino."
No so se la frase xe stada butada là o la xe vera, ma se xe vera me par pazesco!
Poi, per i 70 anni dala morte de l'autor:
esiste una legge del 1945 che proroga i termini di 5 anni (o forse 6) in seguito agli eventi bellici e il 31 dicembre perché quello che conta è l'anno, non il giorno specifico dell'anno.
Perché no detraemo anche le crisi de governo, i giorni dele partide de calcio importanti (pochi lavora quei giorni :wink: ), i giorni de sciopero e magari i giorni de vacanza? Orca.... adeso che lo go dito te vol veder che i ghe pensa e i farà una nova lege?.....

Ma voi che metè foto de case e monumenti, ve gavè chiesto se i sogeti pol eser fotografadi e publicadi? Se l'architeto, l'ingegnner e magari anche l'operaio (perché povero, lui no?) no xe morti da almeno 70 anni + guere + cosa so mi (qualchedun sta tocando fero), pol eser che ve bechè una denuncia! :shock: :evil:

Altra roba, me par che nei USA se pol publicar le copertine dei dischi mentre in Italia no (anche se nisun vinirà mai a dir niente, visto che tuti i negozi de dischi online i le meti sui siti).


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Messaggio da babatriestina »

nele legi ghe xe tuto e el contrario de tuto. E se se vol seguirle tute ala lettera, se paralizza tuto: vedi sciopero bianco, che vol dir apunto blocar tuto solo seguindo ala lettera i regolamenti. I quali no xe fatti spesso perchè funzioni, ma per cautelarse contro un'eventual responsabilità e denuncia.
I avvocati vivi de questo, e questo xe el problema de l'incertezza del diritto: qualsiasi roba che te fa, qualchedun poderia trovar che te son in difetto, ma se no te la fa, xe anche contestabile, probabilmente: per cui te sta tranquillo solo grazie ala "benevolenza" de chi che applica le leggi e che ga un poco de senso pratico. Se qualchedun vol meterte in dificoltà, el te denuncia. Se la roba xe vistosamente assurda, oltre che in tribunal te provi a andar in television ( nel nostro piccolo, una lettera ale Segnalazioni del Piccolo) e ala fin amnistia per tutti e i riscrivi la legge... :evil: ma credo che per ste robe el esempio dei ricorsi americani e dei loro avvocati xe un modello : gavè visto le raccomandazioni sui oggetti? del tipo , su una scatola de ciodi, scriver che no xe bon de magnar.. :-D


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:del tipo , su una scatola de ciodi, scriver che no xe bon de magnar.. :-D
:lol: :lol: :lol:


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Messaggio da Ender »

Avete capito male la situazione. E anche chi ha scritto quella cosa non è esattamente al corrente di tutto. Riparto a spiegare citando quello che hai riportato:
rofizal ha scritto:Insoma go scoperto che:
"Per il copyright del soggetto valgono le stesse regole delle foto, l'avente diritto deve essere morto da almeno 70 anni, cioè si può dipingere il duomo di Milano ma non il lingotto di Torino."
No so se la frase xe stada butada là o la xe vera, ma se xe vera me par pazesco!
Poi, per i 70 anni dala morte de l'autor:
Intanto voglio fare un esempio. Supponete di comprare una casa e di affittarla. I vostri figli la erediteranno e potranno affittarla a loro volta. E i vostri nipoti la erediteranno dai vostri figli e così via. Insomma in quella casa non ci andrà ad abitare mai nessuno a gratis. Certo ci sono le tasse di successione ma per questo prendetevela con lo stato non con gli autori di opere d'ingegno.

Per le opere d'ingegno chissà perché deve essere diverso. I miei figli potranno goderne ma i miei nipoti no! Ora vi sembra ancora assurdo che le opere siano protette per 70 anni dopo la morte? A me sembra addirittura che noi autori siamo comunque svantaggiati.

Insomma voi sareste contenti se a me e ai miei colleghi togliessero ogni diritto delle mie opere dopo 14 anni, come propongono ora? Devo dedurre questo?

Il problema del duomo se si può fotografare o no, invece, è un altro discorso e cioè costituisce un eccezione che però la nostra legge non contempla. Un eccezione che in altri paesi chiamano diritto di panorama. E cioè non devi pagare niente se pubblichi (senza scopo di lucro) la foto di un panorama che può contenere per l'appunto anche monumenti architettonici.
Ma io sono favorevole ad aggiungere il diritto di panorama. Quello che non voglio è che mi tolgano il diritto di sfruttamento economico delle mie opere dopo 14 anni. Ho diritto ad avere questo diritto finché son vivo così come accade anche per qualsiasi altra proprietà.

La confusione che si genera è anche colpa dell'ignoranza in materia della gente. E naturalmente di quei furbi che si approfittano di questa ignoranza.
Si tende a pensare che l'opera dell'ingegno sia qualcosa di immateriale che non ha lo stesso valore di una casa o di un terreno o di un automobile.
È sconcertante per molti pensare che invece il motore di molte cose che oggi abbiamo sono "idee", poi applicate alla realtà.
Il Diritto d'autore è un terreno controverso. Perché a me sembra incredibile, ma se vado a spiegare ad un contadino di qualche paesetto sperduto cos'è il Diritto d'autore e cosa tutela questo non mi capisce proprio! Cioè per lui esiste solo la terra, i frutti che la terra gli da, la casa, il terreno.
Ecco per me le mie opere sono la mia "casa" il mio "terreno". Hanno un valore affettivo ma anche economico nel momento stesso in cui qualcuno pensa di poterle usare per guadagnarci soldi!

E quando pronuncio la parola "soldi" il contadino si gira mi guarda come se stesse valutando la mia buona fede e poi una luce gli brilla negli occhi e un nuovo sincero interesse per il Diritto d'autore sembra nascere in lui... (esperienza veramente accaduta).


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Messaggio da rofizal »

Ender ha scritto:Intanto voglio fare un esempio. Supponete di comprare una casa e di affittarla. I vostri figli la erediteranno e potranno affittarla a loro volta. E i vostri nipoti la erediteranno dai vostri figli e così via.
[...]
Per le opere d'ingegno chissà perché deve essere diverso. I miei figli potranno goderne ma i miei nipoti no! Ora vi sembra ancora assurdo che le opere siano protette per 70 anni dopo la morte? A me sembra addirittura che noi autori siamo comunque svantaggiati.
Insomma voi sareste contenti se a me e ai miei colleghi togliessero ogni diritto delle mie opere dopo 14 anni, come propongono ora? Devo dedurre questo?
Mi dispiace, ma non sono assolutamente d'accordo con te. Però non è un discorso "onesto" mescolare i diritti di uno vivente con quelli degli eredi: sono due cose diverse.

La prima obiezione: la casa è un bene materiale, le idee no. La proprietà di un bene materiale è stata riconosciuta dall'uomo fin dai tempi antichi. Ed è logico. Il sottrarla è un atto di forza, almento fintantoché il proprietario la usa e non la "elimina" (meglio sarebbe dire la "aliena") rendendola disponibile agli altri. Sono state le proprietà materiali (case, ori, ma anche terre) a scatenare le guerre. Già qui però ci sarebbe molto da discutere, perché è giusto che uno che arriva per primo in un luogo disabitato (ora sulla Terra non succede più ma in passato era normale) dica "tutto quello che vedo è mio"? O la Terra, non essendo stata "costruita" dovrebbe essere di tutti? Utopia? Forse, ma la logica suggerisce questa soluzione. E poi, con che diritto, per esempio, i coloni europei si appropriavano delle terre americane, dove già abitavano popolazioni indigene? Solo con il diritto della forza, ma la proprietà è stata poi riconosciuta dalle leggi.

Le idee sono opere della mente e come tali non sono materiali. Il proteggerle con leggi è una forzatura della natura. Tu dici: ma con le idee si fanno soldi, con le idee io ci vivo. Potrebbe sembrare un problema della società moderna, in realtà nei tempi antichi ci sono sempre state invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo: la ruota, l'agricoltura, i vari tipi di costruzioni, le tecnologie nelle varie scienze. Pensa al primo popolo che ha scoperto come fare le armi di ferro. Molto spesso si cercava di nascondere e qualche volta di proteggere queste invenzioni o scoperte, per esercitare il potere che esse davano, che fosse potere militare o economico (pensa al baco da seta). Ma se l'uomo non le avesse diffuse saremmo ancora all'età della pietra (anche se per il nostro pianeta questo non sarebbe un danno).

Io credo sia giusto cercare di proteggerle, ma al momento che se le rendono pubbliche credo sia altrettanto giusto che questa protezione debba cessare, o almeno non possa essere imposta dallo stato. Tu dici: io faccio dei disegni, è il mio lavoro, devo viverci. Bene, mostrali ma non darli, dalli solo dietro adeguato compenso.
"Ma io li dò per uno scopo e non per un altro"
Questo discorso per me non regge. O li dai o non li dai. Se pensi che possano essere usati per più scopi, chiedi di più, perché il loro valore sarà più alto. E poi comunque vendi un bene materiale (i disegni) non una cosa astratta.

Opere dell'ingegno? Ma è solo una presa in giro. Ho lavorato una vita nell'informatica. Non dirmi che non sono "opere dell'ingegno", ma non sono assolutamente protette. Perché il lavoro di un dipendente non è quasi mai protetto (fa eccezione almeno la casta dei giornalisti). E i principi di uguaglianza? Non interessano nessuno.

Ci sono una infinità di casi dove le persone non sono protette da quello che tu intendi. Per la sola ragione che comandano sempre i più forti. E allora ecco che i più deboli, che poi sono la stragrande maggioranza, avrebbero tutto il diritto di ribellarsi e spero lo facciano. Non è possibile tutelare le cose immateriali (le cose atratte) in modo equo, e poi, ripeto, sarebbe (è) una assurdità, una prepotenza.

Proibire la fotografia? Una volta lo facevano solo per scopi miltari. Oggi siamo arrivati all'assurdo. Se una cosa esiste, devo avere tutto il diritto di vederla, fotografarla, ammirarla dove e quando voglio. Punto e basta.

Non ti convincerò con il mio discorso credo, ma resteremo sempre su posizioni diverse, perché sono due filosofie di vita completamente diverse. Da parte mia spero che la tecnologia renda impossibile l'applicazione del tuo modo di vedere le cose. Ma permettimi di dirti che credo che tu pure sia una vittima inconscia dei grandi poteri. Spero che prima o poi tu lo possa capire.

Nota: attenzione che non parlo di furti, se tu fai dei dusegni e uno te li ruba (senza che tu glieli dia spontaneamente) quello è un furto e come tale va condannato.


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Messaggio da Ender »

Al di la della divergenza di idee il punto è intanto uno.

Se si applicasse la totale liberalizzazione come dici tu è meglio che mi trovo un altro lavoro.

La proposta di Frontiere Digitali è di portare il Diritto d'autore a 14 anni nella sua totalità anche con l'autore in vita.

Vuol dire che dopo 14 anni qualcun altro può guadagnare dallo sfruttamento economico della mia opera anche se io non c'ho mai guadagnato un fico secco.

I programmi non sono protetti (purtroppo questo è un fatto) pur essendo opere d'ingegno.
Io però non ho mai detto che non fossero opere d'ingegno. E non ho detto neppure che sono d'accordo che essi non siano protetti dalla legge.
Al contrario, per me, gli autori di programmi dovrebbero avere uguali diritti di tutti gli altri autori.

Al di là della controversa discussione su idee e beni materiali.

Bisogna ricordarsi che le opere possono essere duplicate (stampa, fotografia, ... altri supporti).
Ed è qui che nasce il problema e non sugli originali come sostieni tu. Gli originali ce li ho io e punto, finché non me li rubano.

Il problema che potendo duplicare un originale si può trarre profitto da questa duplicazione. Consentendo al pubblico di fruire di quest'opera dietro compenso.
Il punto è che sarebbe giusto che parte di questo compenso vada all'autore dell'originale. Dato che chi duplica la sua creazione ci guadagna.
Se passa una normativa del genere si elimina questa tutela.

Gli esempi che porti tu, come la fotografia e il problema dei dipendenti che perdono ogni diritto. Sono un'altro aspetto.

E ben inteso, come ho già detto, su questo punto sono d'accordo con te. Ma infatti fra le proposte sulle quali sono d'accordo esisterebbe il diritto di panorama (che mi pare di aver spiegato nel post prima) che risolverebbe il problema delle foto.

E poi c'è il problema dei dipendenti (ben inteso solo i dipendenti, non co.co.co., collaborazioni o contratti a progetto) questo non so se si pensa di risolverlo, ma per ora è uguale per tutti. Quando si fa qualcosa dietro espressa richiesta della proprio datore di lavoro il diritto di sfruttamento economico fa al datore di lavoro. Ma la paternità dell'opera resta del creatore e quindi egli andrebbe perlomeno citato ogni qual volta si utilizza l'opera.

E mi dispiace ma non sono vittima del potere di nessuno. Le mie idee sono mie e assolutamente mie.

E la mia non è un impressione ma una certezza, ho non hai letto bene tutto quello che ho scritto o non l'hai proprio capito.

Parli di forzature della natura. La natura mi dice che io ho inventato una cosa e io voglio guadagnarci per vivere mio caro. E io combatto per questo mentre tu che fai remi contro?

Mi scuso per l'infervoramento ma non riesco a concepire come sia possibile che non si capisca il problema. E come si faccia a vedere in modo diverso due diritti conquistati con fatica e con secoli di battaglie.

Inoltre come sempre si continua, inconsapevolmente, ma con i fatti ad sminuire l'importanza dell'operato della gente come me mettendolo in fondo alla scala delle cose importanti. E la cosa che mi spaventa è che sono le stesse persone che potrebbero godere di questi diritti a volerli distruggere definitivamente.

C'è gente che si fa i miliardi con ste battaglie sui diritti d'autore in barba a noi e tu vorresti demolire l'unica piccolissima tutela che ci è stata concessa?


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Messaggio da rofizal »

Aspettavo (con impazienza quasi :wink: ) la tua risposta. E mi pare che ti sei espresso abbastanza bene.

Io ho detto tutto quello che avevo da dire, in modo più o meno chiaro, sicuramente non perfetto. :wink:

Non voglio demolire la tua professione, né toglierti il pane di bocca. Sono anzi d'accordo con te che uno abbia il diritto di sfruttare le sue opere vita natural durante e senza bisogno di pagar tasse (che poi comunque si pagano sugli introiti). Ma sono altrettanto convinto che queste (come altre leggi) sono fatte per i grossi interessi e non per quelli piccoli. Escludi un attimo il tuo caso personale (so che non è facile) e guarda un po' come funziona il diritto d'autore in Italia e nel mondo. Troverai tante cose interessanti, tanti imbrogli legalmente riconosciuti, e i "piccoli" sono sempre fregati. Prova a cercare in rete quello che succede con la SIAE, o le fregature di quelli che scrivono, ad esempio, una canzone ma non la registrano e vengono legalmente derubati, senza appello. O i guadagni spropositati di certi, con pochi meriti ma con molti appoggi. O le tesi fatte dagli studenti ma attribuite ai professori (mi pare ci siano state anche della cause a tale proposito). Di casi ce ne sono tanti.


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Messaggio da rofizal »

Ender ha scritto:C'è gente che si fa i miliardi con ste battaglie sui diritti d'autore in barba a noi e tu vorresti demolire l'unica piccolissima tutela che ci è stata concessa?
Dimenticavo questa frase.
Io non volgio demolire la "piccolissima tutela", io vorrei demolire quella di chi "si fa i miliardi" col beneplacito dei legislatori. E, se proprio vogliamo, anche quella di chi, pur parente, sfrutta il lavoro non suo come fosse suo.

Non fare il confronto con i beni materiali, quelli si comprano con il proprio lavoro (li compra anche chi vive delle proprie idee), ma non si è mai visto che il lavoro (non le proprietà) del padre continui a rendere anche al figlio (o ad altro parente), pur se questo non muove un dito.


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Messaggio da Ender »

rofizal ha scritto:Non fare il confronto con i beni materiali, quelli si comprano con il proprio lavoro (li compra anche chi vive delle proprie idee), ma non si è mai visto che il lavoro (non le proprietà) del padre continui a rendere anche al figlio (o ad altro parente), pur se questo non muove un dito.
È qui che ti sbagli. Perché chi ha un terreno o una casa può affittarli e così i suoi figli. È una rendita e senza fare quasi niente; sempre che uno non possegga tante case che affitta e allora li diventa un po' più da darsi da fare. Ma la fatica è proporzionale al profitto.

E poi le attività si possono ereditare anche la licenza che io sappia. Mia cugina non se la vede facile sicuramente, perché si deve dare da fare come molti altri, però ah ereditato l'attività del padre.

Cristopher Tolkien è l'uomo a cui ancora dobbiamo la possibilità di poter leggere molte delle opere del padre J.R.R. Tolkien. Egli dopo il padre ne ha curato mille aspetti, correzzioni e altro di un opera che a quanto pare non è ancora stata mai veramente editata nella sua completezza. Egli ha anche recentemente ha completato un libro sulla base degli appunti del padre che racconta di un'altra delle mille vicende legate al mondo di Tolkien.
Non so come funziona il diritto d'autore britannico ma evidentemente il film è stato fatto contro il volere stesso di questo erede, probabilemente detti diritti erano già stati concessi.
Ebbene egli ha espresso diverse volte la sua dissociazione dall'opera cinematografica, sostenendo a quanto pare che il libro non era adatto ad essere tradotto in film.

Oltre a convenire con lui (Jackson peraltro ha letteralmente macellato il senso di quel libro) affermo che invece il Diritto d'autore italiano (così com'è ora) potrebbe impedire simili deturpazioni o perlomeno risarcire gli eredi da un simile scempio, in quanto i diritti di utilizzazione economica sono sempre subordinati alla paternità dell'opera. L'autore infatti può sempre porre il veto qual'ora la sua opera fosse utilizzata in modo improprio.

Faccio un esempio ipotetico. Metti che una persona o organizzazione aventi diritto ad utilizzare la mia opera per scopi commerciali (perché io gliel'ho concesso), decida di usare delle mie opere per promuovere movimenti razzisti, neonazisti, ecc. io posso denunciarli e intimarli di smettere, nonostatante io abbia già concesso loro ogni diritto di utilizzazione economica.

Anche da queste cose ci difende questa legge e cioè dallo scempio della memoria o dallo scempio dell'immagine.

Cosa succederebbe se la durata di tale tutela fosse ridotta a 14 anni? Perché per inciso nella proposta avanzata da codesti signori non si fa riferimento in modo specifico alla sola durata dei diritti di utilizzazione economica ma si fa riferimento alla durata del diritto d'autore nel suo complesso.

Ora, tirare in ballo altre cose, che è quello che hai fatto tu, scusami ma crea un po' di confusione.
Io ho messo l'accento su un pericolo, ovvero questo della durata. Gli altri aspetti si possono discutere ma come parli tu sembra che sia tutto nero o tutto bianco. La durata non ha nulla a che vedere con la mancata tutela dei lavoratori dipendenti, le due cose vengono trattate in due articoli differenti.

Ne possiamo discutere, e come ti ho detto ne convengo con te, ma non scagliarti contro i "70'anni dopo la morte" come se fossero la causa della mancata tutela dei lavoratori dipendenti.

In quanto alle opere che potrebbero costituire un bene per l'umanità dovrebbe essere lo stato stesso a indennizzare l'autore di simili opere allo scopo di rilasciarle pubblicamente.
Capisco che vi può sembrare cinico che si debba pagare qualcuno per che faccia del bene ma questo poveretto deve pur vivere in qualche modo.

In quanto alla SIAE, sbagli ancora a scagliarti contro i "70'anni dopo la morte". L'articolo 11 non ha niente a che vedere con la SIAE. Anzi per quel che ne so io non c'è un solo articolo in tutta la legge che dica che la SIAE possa esistere e che fare quello che fa.

Il nome SIAE compare in sordina nell'articolo 15-bis senza che il ruolo di tale ente sia stato prima definito in alcun modo. E l'articolo 15-bis parla di una casistica e non di un'applicazione generale riguardante il compenso dovuto agli autori.

Infatti sul sito stesso della SIAE c'è scritto che la registrazione presso la SIAE non è assolutamente obbligatoria. Ne tantomeno dovrebbe esserlo il bollino SIAE, quindi.
In pratica io non ho ancora capito dove sta scritto perché esiste e a cosa serve la SIAE!!!

Eppure codesto ente esiste, mentre la legge sul Diritto d'autore ci dovrebbe difendere comunque. Il problema è che la legge viene evidentemente male interpretata e male applicata. Eppure è una delle poche leggi piuttosto chiare dell'apparato legislativo italiano.
Ed ho idea che queste norme che implicano la SIAE siano state introdotte dopo la prima apparizione della legge sul diritto d'autore in Italia.

Ma cerchiamo di distinguere, per cortesia.

Io ora non voglio obbligarvi forzatamente a leggervi sto papiro che sto scrivendo ma prima di far sembrare che tutta una legge sia sbagliata pensaci su.

Io per ora sto cercando di dare il mio piccolo apporto per mantenere una delle cose che sono positive.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Anzitutto Elder, devo dire che mi piace leggerti e discutere con te, anche se non sono d'accordo, non su tutto almeno. Quando uno scrive seriamente e intelligentemente (questa è la mia opinione sui tuoi messaggi, a scanso di malintesi) la discussione non rischia mai di diventare polemica.
Ender ha scritto:È qui che ti sbagli. Perché chi ha un terreno o una casa può affittarli e così i suoi figli. È una rendita e senza fare quasi niente
[...]
L'autore infatti può sempre porre il veto qual'ora la sua opera fosse utilizzata in modo improprio.
C'è una grossa differenza tra bene materiale e il frutto del proprio lavoro (una volta venduto).

Ogni persona con il proprio lavoro guadagna una certa cifra, che può essere più o meno alta. Con questo denaro vive e acquista beni materiali. Gli stessi diventano di sua proprietà e possono, dedotta la "tangente" per lo stato, passare agli eredi.

Salvo il caso di attività imprenditoriali (che implicano comunque un investimento di capitale), il lavoro in quanto tale non può essere tramandato. Un operaio che costruisce un muro riceverà il suo compenso, dopodiché ha perso i suoi diritti sul muro, qualsiasi uso se ne faccia. Non è che il muro genera una rendita che poi passa pure agli eredi, anche se il muro facesse parte, per esempio, di un locale di grosso successo che rende miliardi al suo prorietario.
Nell'antichità i gandi artisti venivano ingaggiati per abbellire chiese e palazzi e generalmente erano degnamente ricompensati o mantenuti per tutta la loro vita. Ma non avevano alcun diritto sull'opera eseguita dopo averla completata (a meno che io sappia). Del resto il loro lavoro era stato già retribuito.

Le scoperte di Einstein hanno portato alla creazione della bomba atomica, ma lui non poteva assolutamente prendere la decisione finale se e come utilizzarla, cosa che succede a tutti gli scienziati. Dovrebbe essere caso mai lo stato (cioè la comunità) a decidere se l'opera o l'invenzione può essere utilizzata per certi scopi (vedi esempio razzismo o cose del genere). Oppure potrebbe anche essere prevista, per legge, una possibilità di veto da parte dell'autore per scopi contrari alle sue idee, la qual cosa mi sembrerebbe corretta, ma troverebbe l'opposizione, probabilmente, di grossi interessi economici. Ma tu potresti avere anche il caso di una ditta che produce uno strumento per scopi educativi o ricreativi e che lo stesso venga invece poi trovato utile e utilizzato in guerre, repressioni, ecc. E' triste, ma non puoi fare nulla contro questi utilizzi "deviati".

Ecco allora che, in base alle leggi sul diritto d'autore, viene fatta distinzione tra il lavoro di una certa categoria di persone e quello di altre, cosa decisamente contraria ai principi dell'uguaglianza. Poiché diventa utopistico ed impossibile estenderlo a tutte le categorie, ne risulta che il diritto d'autore, così come è concepito oggi, è una cosa sbagliata, a vantaggio solo di pochi privilegiati (non paro di te o persone come te :wink: ).

Sono invece perfettamente d'accordo con la tua affermazione
Ender ha scritto:In quanto alle opere che potrebbero costituire un bene per l'umanità dovrebbe essere lo stato stesso a indennizzare l'autore di simili opere allo scopo di rilasciarle pubblicamente.
Lo avevo pensato anch'io, salvo che poi ci sarebbero i "furbi" che fanno passare per "bene per l'umanità" cose stranissime escludendo altre veramente degne. Soprattutto, ma non solo, in Italia.
Ender ha scritto:Io ho messo l'accento su un pericolo, ovvero questo della durata.
Ho già detto, e ripeto, che non trovo nulla da obiettare finché l'autore e in vita e non dovrebbe essere costretto a pagare (e perché mai?) per far valere i suoi diritti. Altro discorso è quello degli eredi, ma ne ho già parlato.
Ender ha scritto:L'articolo 11 non ha niente a che vedere con la SIAE. Anzi per quel che ne so io non c'è un solo articolo in tutta la legge che dica che la SIAE possa esistere e che fare quello che fa.
Che io sappia - e avevo letto parecchio a proposito - salvo invenzioni che vanno registrate con il brevetto, tu non hai alcun diritto di tutela se non sei iscritto alla SIAE e se non hai consegnato (pagando naturalmente) la tua opera alla stessa. Questo sicuramente vale in campo musicale, non ricordo se anche per quello letterario, grafico, ecc. Slavo poi che i proventi non vengono distribuiti equamente, ma in base a concetti di comodo. Praticamente il poveraccio non vede una lira, anche se ne avrebbe il diritto per l'utilizzo dell'opera, mentre altri prendono soldi a palate.

Poiché meglio di me forse aparlano altri, ti passo alcuni links a proposito dell'applicazione dei diritti d'autore:

http://www.report.rai.it/R2_popup_artic ... 82,00.html Articolo della RAI sui diritti SIAE per CD, videocassette, ecc vergini

http://www.report.rai.it/R2_popup_artic ... 82,00.html Servizio RAI sull'applicazione dei diritti d'autore. Scorrete la pagina (è lunga) o usate questi link:
http://www.report.rai.it/RE_stampa/0,11 ... 82,00.html (versione stampabile, ma non occorre premere il tasto stampa)
http://www.report.rai.it/RE_stampa/0,11 ... 82,00.html (video)

Poi, se vuoi, ne riparliamo. :wink:


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Messaggio da rofizal »

Vardeve el video citado sora, xe molto interesante, xe tuto el servizio RAI (circa un'ora e meza, me par) con molte interviste anche a personagi famosi.


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Messaggio da rofizal »

Ogi son rimasto de .... (meteghe voi la parola più adata)

Iero a piedi in cità (el scooter no me partiva) e cusì son pasado per la libreria Italo Svevo. Xa che iero ghe go chiesto se i podeva eser interesadi a un libro sui bombardamenti dela seconda guera (pensavo a quel mio lavoro fato qualche anno fa e publicado sia su Trieste Mia che su l'altro forum e, credo, anche su questo).

"Ah - i me rispndi - gavemo apena publicado un libro a proposito"

Vardo el libro e el riprendi quel mio lavoro, oviamente modificado, ampliado con altre notizie e foto. :evil: Unica citazion: nela bibliografia un riferimento a "trieste.forumer.it" (che po' no xe nianche el mio sito). Basta. Nianche el nome.

OK, xe anche colpa mia che no son andado prima a propor el mio lavoro, ma che protezion go coi soliti diriti de autore: niente. :evil: Mentre sicuramente quel libro sarà proteto.

Sicuramente da ogi in poi no proporò niente de interesante su internet, se farò dele ricerche me le tignirò per mi sino a una eventuale posibilità de publicazion, e se la publicazion no sarà posibile vol dir che buterò via tuto. Questo xe el risultato dela atuale lege. Uno devi far atenzion a quel che scrivi, che no sia copiado, che i autori sia defunti da 70 anni... e poi un lo copia tranquilamente, sia pur con le dovute cautele. Ma i mesi che un ga lavorado a cosa ghe ga servido? Alora no xe meio che tuto sia libero per tuti, tipo wikipedia?

(me ga dado più sodisfazion el libro "Il rifugio triestino de l'Ordine di Malta" de Carlo Rapozzi, che almeno nela bibliografia, soto "siti internet" (pag.55) i meti el sito www.triestemia.com, che no esisti più, ma almeno xe un ricordo che me fa piazer)


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Messaggio da rofizal »

Me son riguardado su forumer e go visto che gavevo scrito el mio nome e cognome come autor del lavoro. Questi no xe stadi riportadi. Adeso voio proprio informarme de un avvocato se poso farghe causa. :evil:


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Messaggio da rofizal »

Qualchedun (Elder?) conosi un bravo avocato che se ocupi de diriti d'autore?


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Ender
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Messaggio da Ender »

Purtroppo non conosco avvocati esperti in materia, ma posso dirti che, in teoria, essendo il tuo materiale pubblicato su internet, hai diritto di fare qualcosa.
Ben inteso, se il libro è effettivamente un plagio, purtroppo però esistono anche le citazioni (che sono consentite). Si tratta di stabilire quanto pedissequamente abbiano copiato il tuo materiale. Se il testo è riportato pari pari, beh possono già cominciare a sborsare i soldi!

Comunque ho un obbiezione riguardo a questo. Se sei così convinto della tua idea che il diritto d'autore andrebbe liberalizzato non sei molto coerente a fargli causa.

Per ribattere alle tue risposte di sopra ti dico che l'unico esempio che mi ha colpito è quello del muratore. Ma posso ribattere, in un modo che non mi piace perché sembra che io sminuisca il lavoro del muratore, e cioè che il muratore non ha inventato il muro.

Ma in quanto al proprietario terriero (o immobiliare) sono ancora in discordanza. Ti spiego perché.
Io ai miei eredi lascio i miei disegni, i miei appunti, ecc. Il proprietario terriero i suoi terreni. Nessuno dei due lascia in eredità un lavoro o una professione come dici tu.
Ma i nipoti del proprietario terriero potranno affittare quei terreni (a dei contadini ad esempio che li lavoreranno) mentre i miei nipoti non potranno "affittare" i miei disegni perché saranno di pubblico dominio e chiunque potrà usarli (e con questo intendo dupplicarli, foto, cartelloni, pubblicità, ecc.) liberamente.
I diritti d'autore funzionano come una sorta di affitto, in fondo. Ti "affitto" la mia opera/invenzione e tu la sfrutti per guadagnarci sopra. Anzi in certi casi è meglio dell'affitto, per chi lo paga. E ti dico anche perché.
Molto spesso i diritti d'autore vengono pagati solo se lo sfruttamento dell'opera frutta qualcosa, mentre il contadino, al proprietario terrierio l'affitto lo deve pagare comunque anche se il raccolto è andato distrutto.

In quanto agli autori di un tempo, più che lautamente pagati per le loro opere, essi venivano letteralmente mantenuti alle corti dei vari mecenati per pordurre opere che detti mecenati gli commissionavano. Anch'io rinuncerei ai miei diritti di sfruttamento economico se chi mi commissiona un opera mi stipendiasse, e mi desse una casa per i prossimi 10 anni. Ed è forse in ques'ottica che ai dipendenti si toglie tale diritto. In quanto un dipendente a tempo indeterminato, in particolare, potrebbe essere stipendiato dalla sua azienda fino al pensionamento.
Co.co.co., collaboratori occasionali e a progetto infatti conservano i diritti d'autore. Poi in pratica ti fregano comunque come è successo a me che per ora non ho soldi da investire in cause ma ho per le mani nomi "illustri". Purtroppo non posso fare questi nomi in questo contesto ma diciamo che è roba che avrebbe potuto darmi moltissimo prestigio se almeno io fossi stato giustamente citato. E invece non ho visto neppure i soldi, in alcuni casi.

In quanto alla SIAE, in ogni caso, non è vero che senza la registrazione nel loro archivio non si è protetti. Ma per alcune categorie (come i musicisti) in pratica è così. Così come molte cose, in Italia, che dovrebbero funzionare in un modo ma in pratica funzionano in un altro e nessuno capisce come sia possibile.

Inoltre nessuno è costretto a registrarsi alla SIAE, esistono anche enti extranazionali europei che costano meno e fanno lo stesso fede anche in Italia.
Esiste anche un ente senza scopo di lucro che permette di registrare in internet (tramite marca temporale) le proprie opere a costi bassissimi: http://www.costozero.org/wai/copyzero.html.

Copyzero costituisce anche uno dei punti sui quali concordo con Frontiere Digitali. Ciò che non mi piace di Frontiere Digitali e il popolo che rappresenta. E ciò quelli favorevoli al P2P per scaricarsi quello che gli pare. E l'abbassamento della durata del diritto d'autore a 14 vorrebbe puntare porprio a questo.
Mentre come già detto sono come loro contro il DRM e il Trusted Computing, se esso deve servire a limitare la mia libertà di scelta (come consumatore) e quindi la libera concorrenza. Tecniche queste per le quali Microsoft si è già presa multoni paurosi e la stessa Apple ha rischiato più di qualche volta. Solo che Apple cerca di trovare dei compromessi equi mentre Microsoft non ha capito un cavolo e continua imperterrita.

Comunque, tornando alla SIAE, come ho già detto, dalla legge sul diritto d'autore non si evince come faccia ad esistere.
Ci deve essere qualche decreto da qualche parte che però trovarlo, con i "potenti" mezzi del cittadino qualunque, hai voglia! Anzi se qualcuno lo trova fatemelo sapere.

In quanto ad altre categorie, pare che per disegni, foto e, insomma, quasi tutte le opere pubblicabili su carta stampata e altri supporti, fa fede la pubblicazione stessa. Per questo dico che se il tuo scritto è pubblicato su internet hai una prova tangibile che è opera tua.


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