Duilio Loi

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rofizal
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Duilio Loi

Messaggio da rofizal »

Quasi nisun qua de noi se ga acorto :( , ma ieri, nell'istituto Padre Pio di Tarzo (Treviso), xe morto Duilio Loi. :(

Immagine

Dala Gazzetta dello Sport :
MILANO, 20 gennaio 2008 - Duilio Loi se ne è andato a 78 anni. Il morbo di Alzheimer lo ha sopraffatto. I funerali si svolgeranno a Milano (dove viveva), in data da stabilire. Era nato a Trieste il 19 aprile 1929. Il mito della boxe italiana si è spento all'alba. La salma di Duilio Loi sarà esposta da domani pomeriggio (ore 16) presso la Camera ardente della Casa Funeraria San Siro, a Baggio, in via Amantea, per consentire a tifosi e amici di salutare il campione.
115 VITTORIE - Duilio diede il via alla sua lumionosa carriera nel 1948. Fino al 1963 fece impazzire i tifosi. E in quell'anno si ritirò ma con la cintura di campione del mondo superleggeri ed europeo dei welter ben stretta ai fianchi. Che carriera! Fra alti e bassi disputò 126 incontri; ne vinse 115; 8 i pareggi. Solo 3 le sconfitte, tutte riscattate con altrettanti successi nelle rivincite. L'evento? Il 1 settembre 1960. Loi riempì lo stadio di San Siro. Oltre 60mila spettatori (un record mai superato) letteralmente impazziti per seguire la sua vittoria sul portoricano Carlos Ortiz e impossessarsi della corona mondiale welter jr.
FAMA - La vittoria portò il suo nome in giro per il mondo. In Italia era popolare come un attore di fama. E che classe. Tecnica perfetta, dotato di grandi riflessi. Carriera formidabile. Ha affrontato e sconfitto il meglio del panorma mondiale. Come i fratelli Sauver e Felix Chiocca, oppure Maurice Auzel, Idrissa Dione fino a Seraphin Ferrer. E ancora gli spagnoli Fred Galiana, Josè Hernandez e i nostri Marconi, Visintin, Vecchiatto, Garbelli, Manca e Formenti.
LA SFIDA CON PERKINS - Ortiz, sconfitto nuovamente nella bella nel maggio 1961, non fu il solo grande a cui Duilio diede una gran lezione di boxe. La significativa la grande sfida con Eddie Perkins, un campione che affrontò ben tre volte. E proprio con Eddie, Loi disputò l'ultimo match in carriera. Era il 15 dicembre 1962. Fu una vittoria cercata e voluta con il cuore. Match di grande intensità che capovolse il verdetto di tre mesi prima, quando Perkins era riuscito a scalzarlo dal trono.
HALL OF FAME - Loi era entrato nella Hall of Fame, il più alto riconoscimento nel mondo della boxe. Ma la sua fama non si esaurì dopo il ritiro. Un'esistenza piena di ostacoli, superati sempre con orgoglio. Fino all'ultima micidiale battaglia con il morbo. Cinico e impietoso, ma che non riuscirà a scalfire l'immagine del grande Duilio.
Cordoglio per la scomparsa di Duilio Loi è stato espresso oggi in un telegramma alla famiglia dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che aveva conosciuto personalmente questo grande protagonista del pugilato italiano. "Esprimo dolore - scrive Formigoni - per la morte di uno straordinario campione che con i suoi innumerevoli successi ha fatto onore allo sport italiano nel mondo e che ha sempre dimostrato doti esemplari di correttezza e di lealtà sportiva e umana".


Riporto la sua storia come la apari in uno dei post de questa sezion:

Duilio Loi
Nato a Trieste el 19 aprile 1929.
Da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Duilio_Loi):
"Duilio Loi è stato un pugile italiano che in 14 anni di carriera diede la scalata, con tenacia ammirevole, al titolo di campione d'Italia, campione d'Europa e campione del Mondo.

Non possedeva un pugno potente ma molta velocità ed una tecnica così ricca da mettere spesso in difficoltà avversari più forti di lui e consentirgli persino vittorie per k.o., ottenute con doppiette al fegato ed al mento. Ma non si lasciò suggestionare dal successo e seppe ritirarsi in tempo, subito dopo la sua maggiore affermazione.

Da ragazzo aveva cominciato a frequentare la palestra a Genova e si era allenato sotto la guida di Giuseppe Bensi.

Nel 1948 passò al professionismo e, dopo 32 incontri (30 vinti e due pareggi), in quello con Gianni Uboldi (18 luglio 1951, a Milano) conquistò il titolo di campione d'Italia dei pesi leggeri.
L'anno dopo tentò di strappare il titolo europeo al danese J"orgen Johanssen, ma fu sconfitto ai punti; tornò ad incontrarlo (6 febbraio 1954, a Milano), e questa volta riuscì a batterlo.

Difese il titolo europeo contro Visentin, il francese Herbillon, Garbelli, Ferrer, lo spagnolo Hernandez, il francese Chiocca e Vecchatto.

Nel 1959 passò alla categoria dei pesi welter e, dopo aver conquistato il titolo europeo, si guadagnò anche quello mondiale sconfiggendo (1 settembre 1960, a Milano) il portoricano Carlos Ortiz che lo aveva battuto al primo incontro (15 giugno 1960, a San Francisco).

Con un altro incontro (10 maggio 1961), Loi confermò la sua superiorità su Ortiz. Tuttavia nello stesso anno (21 ottobre 1961, a Milano) era costretto alla parità dallo statunitense Eddi Perkins che poi gli toglieva il titolo mondiale (14 settembre 1962, a Milano). Ma per poche settimane, perché Loi lo riconquistava (15 dicembre 1962, sempre a Milano) e chiudeva così in bellezza la sua carriera a 33 anni.

Il 4 gennaio 2005 è stato inserito nella Hall of Fame di Canastota (New York).

Oggi Duilio Loi vive a Milano, è presidente del FAP (Federazione Autonoma sindacato ex Pugili) ed è affetto dal morbo di Alzheimer."

Duilio Loi lasciò da campione del mondo dei superleggeri il 1 agosto del 1962 con un record di 115 successi (26 prima del limite) 3 sconfitte ed 8 pareggi.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Da notizia ANSA :
La figlia Bonaria: "Papa' sei rimasto gladiatore"
"Sono stata una bambina fortunata ad essere stata tra le sue braccia". Così la figlia Bonaria ricorda Duilio Loi, morto stamani dopo una lunga malattia a 78 anni, e aggiunge, in una lettera vergata d'impeto e di cui ha voluto affidare alcuni brani all'ANSA.

"Caro papà, nel giorno più crudele vorrei dirti grazie per quanto mi hai dato ed insegnato" le prime parole della lettera al pugile scomparso. "Non voglio piangere ma ripensare al bello che ci hai fatto vivere - scrive ancora Bonaria - Il male ha voluto violentare il tuo corpo e la tua volontà, ma tu sei stato e sei rimasto un gladiatore".

"E' stato assistito amorevolmente fino all'ultimo - spiega la figlia del pugile - dalla fine dello scorso mese di novembre la sua condizione era peggiorata ma aveva il cuore forte e non riusciva a spegnersi. Devo dire che è morto come ha vissuto, lottando, con una enorme dignità". "Stamani mi ha subito chiamato Nino Benvenuti - prosegue - che era tanto legato al babbo e poi altri amici pugili, tra cui Giancarlo Garbelli, che è stato tanto carino con noi".

"La cosa che mi rende più orgogliosa - conclude Bonaria - é che la memoria di mio padre non verrà dimenticata, le sue magie sul ring sono ancora nel ricordo di tanti che incontro. Ma quel che mi rende orgogliosa è che tutti quelli che mi parlano di lui mi dicono non tanto quale grande campione sia stato ma 'suo papa' è sempre stata una gran brava persona' e questo vale più di qualsiasi cosa per me". Giancarlo Garbelli, pugile famoso per la sua combattività e la sua generosità fuori e dentro il ring, nel '55 incrocio' i guantoni con Loi in una memorabile sfida per il titolo di campione d'Europa, perdendo ai punti contro il campione triestino.

Oggi ricorda così quella sfida: "Fu una battaglia memorabile, un verdetto contestato, ma Duilio era un grande, un grandissimo, alla fine ci abbracciammo e siamo sempre rimasti amici". "Provo un grande dolore per la sua morte - conclude - lui è stato il più grande pugile italiano del dopoguerra, ha dato una svolta al nostro sport, offrendogli visibilità. E in cambio ha avuto la gloria".


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Messaggio da rofizal »

Stamatina i ghe ne ga parlado per el giornale radio regionale, anche con l'intervista ala fia.


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Messaggio da AdlerTS »

Te dirò che jera un mio lontan parente ... ma non lo go mai conossudo ne lui ne la sua famiglia. Uno de quela classe de gloriosi triestini dello sport che ga portado el nome della città alla ribalta delle cronache, una volta tanto non solo per esser "dalle parti de Venezia" :?
Riposa in pace.


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Capuzi garbi

Messaggio da Capuzi garbi »

Questa novita` me dispiasi proprio tanto. Savevo che'l jera aflito del morbo Elzheimer, o forsi, sara` magari la stessa roba, dela demenzia pugilistica, ma lo stesso me ga ciapa` un colpo co go leto el mesagio original de Rofizal: Qua, sui notiziari locali no gavevo senti` niente.

Lui, assieme a Aldo Pravisani e al ungherese Laszlo Szoke jera stadi un dei mii primi eroi sportivi.

Me ricordo quel primo de setembre 1960 cussi` ciaramente, che quasi me par imposibile che sia pasadi quasi cinquanta ani, de quando che' gaveva vinto el mondiale de pesi welter junior!

Purtropo quel titolo, a dir el vero, no'l valeva tanto: La categoria jera stada rispolverada dala WBA dopo un'asenza de piu` o meno 30 ani. Dopo sto periodo el primo campion jera stado proprio el portorican Carlos Ortiz che gaveva batu` el statunitense Kenny Lane.

No'l jera sta campion dei superleggeri: La categoria no esisteva (e no la dovessi esister nianche 'desso). Al giorno de ogi ghe esisti trope categorie, e come tute ste organizazioni che decreta chi che xe campion, le xe tute fasulle.

El titolo che el grande Loi gavessi dovu` vinzer, o perlomeno avu` l'oportunita` de vinzer, jera quel dei legeri, che gaveva 'ssai piu` peso per valor pugilistico: Per ani Duilio jera stado el sfidante numero uno in questa categoria, ma per una ragion o un'altra, el campion in cariga, el statunitense Wallace "Bud" Smith jera sta` sempre abile a evitar el nostro campion.

Sara` solo nel futuro, dopo che Smith gaveva perso el titolo contro Joe "Ol' Bones" Brown che Loi gavera` avu` l'oportunita` de incrociar i guantoni contro Smith, che purtropo jera solo l'ombra de quel che'l jera stado. El risultato sara` solo una facile vitoria per KO per el triestin.

Come che'l resoconto dei giornai riporta no'l jera dota` d un grande colpo de KO, ma el jera 'ssai tenace e serio nela sua arte, imparando a giostrar con quel che la natura ghe gaveva da`.

Legendo vari articoli che se legi su Internet, i riporta che Loi jera mancin: Niente afato, el jera guardia destra, ma spesso el cambiava guardia, come che tanti pugili fazeva, per confonder l'aversario.

115 combatimenti per solo tre sconfite, con due largamente rivendicade: Per dir la verita` l'ultima contro Eddie Perkins, se no la fussi stada disputada a Milano, probabilmente Loi la gavessi persa. No fa niente.

Quel setembre 1960 xe una giornada de oro pe'l sport italian, una giornada che quei che xe 'bastanza ...poco giovini...no se dimentichera` mai. La defunta rivista sportiva Sport Illustrato gaveva messo fora un edizion speciale per l'evento. Si, gave` ragion: La go ancora!!!

Incidentalmente, Duilio Loi jera stado solamente el terzo pugile italian a vinzer un titolo mondial, dopo Primo Carnera e Mario d'Agata.

Ciau Duilio. Grazie pei ricordi. Saludime Aldo Pravisani, in Australia per lo meno nol xe sta dimentica`.

Condoglianze ala sua famiglia.


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Messaggio da AdlerTS »

Capuzi garbi ha scritto:Condoglianze ala sua famiglia.
el piccolo riporta che la fia Bonaria ga mandado "un grazie a trieste ed ai triestini per i bellissimi messaggi de solidarietà".
Le sue ceneri sarà tumulade a Milano.


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Messaggio da AdlerTS »

Dal Piccolo, a firma Matteo Contessa
Doveva essere inaugurata il 17 settembre a Milano, ma la mostra dedicata a Duilio Loi, il grande pugile triestino scomparso nel gennaio dell'anno scorso è stata annullata. E perchè non farla a Trieste, allora? La mostra doveva essere composta da filmati, reperti della carriera (fra i quali la riproduzione originale, fatta realizzare dalla stessa figlia del campione, della cintura iridata dei welter che il pugile donò al Santuario di Loreto e che venne trafugata) e un centinaio di pannelli fotografici per ripercorrere la carriera del grande pugile inserito nella Hall of Fame.
«I motivi della sospensione - spiega Bonaria Loi - sono quelli delle mancate promesse di sostegno economico, promesso ma sempre dilazionato e mai concretizzato da parte sia di sponsor che delle istituzioni pubbliche». E poi, al telefono dalla sua abitazione di Milano, la figlia del campione la butta là: «Chissà che non sia la sua amata Trieste a dare corpo a questo ricordo. La mostra è già pronta, il mio contributo l'ho dato facendola progettare a mie spese da un architetto, le uniche spese da sostenere sono quelle vive dell'allestimento. Ci sono tanti ricordi di papà, dai guantoni che usò negli incontri più importanti al suo abbigliamento da ring, perfino un salvadenti che usò in alcuni combattimenti, oggetti scaramantici. E poi reperti video, tiragli di stampa e tante fotografie. E ci tengo a precisare una cosa: non c'è nessun business dietro questa iniziativa, la mostra dovrebbe essere a ingresso gratuito per il pubblico e io non voglio neppure un euro, la metto a disposizione gratuitamente». Sarebbe bello visitarla a Trieste.
Duilio Loi era stato nella sua carriera campione italiano, europeo e mondiale di pugilato, iniziando dai superleggeri e arrivando ai welter con la cui cintura iridata si ritirò nel 1962. E proprio quella Milano che adesso gli ha negato questo ricordo postumo, per lui e solo per lui si era davvero infiammata nell'epopea della boxe italiana. I 70mila di San Siro (record assoluto di biglietti venduti, 69mila, e d'incasso per il pugilato in Italia) impazzirono l'1 settembre 1960 quando Duilio Loi, sul ring piazzato al centro dello stadio, sfilò il titolo iridato dei welter all'americano Carlos Ortiz.
Figlio di un marittimo sardo e di una triestina «patoca» («una austroungarica che quando parlava di Cecco Beppe si emozionava. Lei ha vissuto a lungo a Genova e poi si stabilì a Milano, ma quando la portavamo a Trieste in visita ai parenti, appena arrivavamo riprendeva improvvisamente a parlare triestino. Era ogni volta così», ricorda Bonaria Loi), Duilio aveva seguito i genitori a Genova e poi, a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, ci era rimasto. Ma non aveva mai dimenticato, nè abbandonato le sue origini: «Tornava sempre a Trieste a trovare i parenti - ricorda la figlia -; solo nell'ultimo periodo, quando il male ormai glielo impediva, aveva smesso. E quando mia madre aspettava il primo figlio, papà volle che lei venisse a partorire il suo primogenito proprio lì, nella sua città. E infatti mio fratello Vittorio è triestino anche lui. Ha sempre portato anche noi figli a Trieste, conosco benissimo e ho ricordi bellissimi della città Pensi che io e Vittorio abbiamo imparato a nuotare a Barcola, ci tuffavamo in acqua insieme a papà e ci attaccavamo al suo collo per restare a galla».
Mille ricordi, il segno di un attaccamento reale di Loi alla sua terra. Fino alla fine. «Mio papà era così affezionato a Trieste - chiosa Bonaria Loi - che la sua ultima attività lavorativa fu un ristorante rinomato in via San Vittore, a Milano, che si chiamava 'Antica trattoria triestina' e offriva esclusivamente cucina tipica giuliana e carsolina».


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