La radio

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mandi_
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La radio

Messaggio da mandi_ »

Da no so quanto tempo annorum annorum c'è questa radio in casa mia, era di mio nonno e mi piace la sua linea. No so quando è stata prodotta, so sol che xe na radio Superla. Funziona anche, ma me marì me proibisse l'uso :roll: perchè no son competente.
Però la radio mi affascina, perchè me ricorda veci tempi quando no iera television e si ascoltava la musica e le notizie da luoghi lontani.

Ve scrivo na citazion da Domenico Ravalico, che a quanto pare è nato a Trieste all'inizio del secolo e produceva le "Radio Ravalico":
non sono presenti chiavi, né stringhe, né pedali che suonano, né gli altri componenti esistenti che possono richiamare uno strumento musicale conosciuto. L'infinita varietà di suoni viene prodotta attraverso oscillazioni di frequenza impercettibile tra due campi elettrici magnetici ad alta frequenza. Le onde non udibili diventano udibili attraverso l'accoppiamento delle due oscillazioni, in parole povere.

Da "Misteri e Prodigi delle Onde Radio" - Ravalico.
Ora ve mostro la me radio.
radio superla 1.jpg
radio superla 1.jpg (83.75 KiB) Visto 3047 volte
Davanti
radio superla 2.jpg
radio superla 2.jpg (86.08 KiB) Visto 3047 volte
De sora

radio superla 5.jpg
radio superla 5.jpg (84.56 KiB) Visto 3047 volte
Dettaglio...




radio superla 3.jpg
radio superla 3.jpg (83.65 KiB) Visto 3047 volte
De fianco...



Da piccolina ascoltavo la radio seduta su un cuscino tacà alla poltrona del nonno e me piaseva sentir i collegamenti ma no capivo niente...e mi addormentavo...


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Nona Picia
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Re: La radio

Messaggio da Nona Picia »

Il fascino di una vecchia radio....quanti ricordi!


Ciao ciao
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babatriestina
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Re: La radio

Messaggio da babatriestina »

mi ricorda la nostra, che non esiste più, ed era simile: la nonna diceva che bello! da quando avevamo comprato la radio non occorreva che mi mettessi io a strimpellare musica al piano! e vendette il suo pianoforte verticale. Perchè diceva che a tutte le feste di famiglia gli altri danzavano e lei era inchiodata a suonare.
La mia radio sotto aveva delle manopole rotonde, coi solito, volume, tono, sintonia e la manopola che distingueva la onde: lungho, medie, corte, cortissime e poi fono che era la presa per il collegamento giradischi. ma sulle onde lunghe già quando ero piccola non si sentiva più niente e sulle corte si sentiva ma non si capiva.
mi piacevano tanto come nella tua i nomi di luoghi di cui poi mai ho sentito parlare, come Hilversum, Pecs ( che io associavo a Pecos Bill), e che non avevano ormai più alcun collegamento con le vere stazioni: in pratica si sentivano il primo programma che coincideva pure con radio trieste italiana, poi Trieste slovena, da cui imparammo se non altro la parola Porocila che voleva dire giornale radio ma trasmettevano spesso bella musica, anche classica, una seconda emittente slovena che poteva essere zona b ( radio capodistria) il secondo e terzo programma.. noi si scherzava sulle canzoni a richiesta " e Mamma cantata da Beniamino Gigli da Mariuccia alla nonna che le vuol tanto bene" senza pensare che probabilmente si trattava di dediche fra gente che era al di qua e al di là del confine...
noi la accendevamo la sera ( non avevamo TV, papà era contrario, perchè diceva che distruggeva il dialogo familiare) per ascoltare dopo cena il lunedì i concerti Martini e Rossi con pezzi di musica classica ( quanti anni non ho più sentto la meditazione della Thais di Massenet che allora suonavano spesso come intervallo) e commentavamo e giudicavamo i cantanti come se fossero quelli di Sanremo, poi le opere in diretta dai teatri per le inaugurazioni, ma sempre e solo i primo, max secondi atti perchè sennò si faceva tardi: io andavao a nanna dopo Immenso Ftah! dell'Aida... ma la mamma diceva che non erano più i bei tempi della radio,che c'erano troppe emissioni,c he ai tempi suoi loro seguivano in diretta da Radio Varsavia le finali del concorso Chopin per pianisti.
La nonna nei primi anni 50 ricevette in regalo un a prima radiolina da sgabello ( sempre a valvole) che tenne fino alla morte ( un'oretta prima di morire mi chiese di aiutarla ad accenderla per il notiziario delle 7 e mezza..), alla mattina prima di andare a scuola - o ancora quando ero così piccola da non andarci ancora- prendevo il mio cuscino sottobraccio e andavo nel suo lettone ( abitava con noi) e ascoltavamo assieme la radio, i primi notiziari, il meteo ( pioggia caduta durante la notte: millimetri X) e poi la ginnastica radiofonica mattutina del Maestro De Iurco ( programma locale): contenta io, contenta la nonna, a cui sembrava di riavere papà piccolo, e contenta la mamma, che alla mattina poteva dormire un'oretta in più in pace!
Anche gli altri nonni avevano una radio simile e anche l'altra nonna, malata e negli ultimi anni quasi sempre a letto, aveva una piccola sullo sgabello, ma aveva perso interesse a tutto..

son riuscita ad isolare la nostra radio da alcune foto natalizie:
di scorcio, anni '60:
Immagine
e il lato con le stazioni, natale 1958:
Immagine


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sono piccolo ma crescero
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Re: La radio

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Bellissima.

Purtroppo, però, ormai quasi inutilizzabile: la Rai ha soppresso tutte le trasmissioni in onde medie tranne che per il cosiddetto programma nazionale (praticamente Radio 1).

Credo che ormai anche le onde corte si stiano ridimensionando. Oggi le trasmissioni radio su IP (internet protocol) stanno facendo morire altre tecniche di trasmissione apparentemente meno precarie. Però ricordo sempre il fascino di sentire, tra mille disturbi, il tango trasmesso dalla radio argentina, i notiziari della BBC e le ultime notizie in latino della radio finlandese. Erano più difficili da sentire, disturbati, però ti davano la sensazione di essere legato col mondo che la perfetta trasmissione IP o il satellite, ormai ti fanno perdere.

Quanto a D.E. Ravalico non sapevo che fosse triestino, ma quanto ho letto e riletto i suoi "Radio elementi" e in camera da letto, con delle cuffie ingombranti e pesanti da telegrafista, avevamo una radio a diodo che mio papà aveva costruito con i suoi schemi.

Grazie dei ricordi.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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mandi_
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Re: La radio

Messaggio da mandi_ »

Sono molto affezionata a questa radio, perchè mio nonno l'ha lasciata proprio a me. Così, per ricordare i momenti trascorsi insieme. Lui è morto negli anni 70 e mio padre già usava radio più piccole e agevoli. Poi si sa, quando si possiedono degli oggetti e dopo arrivano nuove tecnologie, si tende a non apprezzare al momento certi oggetti più vecchi. Mio nonno insomma ha lasciato a me sta radio che nessuno usava più ma a me piaceva tanto e mia nonna, anni dopo, ed era ancora viva, delle trapunte come dote...(io speravo nell'orologio a cucù).

Non ho mai capito il funzionamento, ma il nonno mi lasciava girare la manopola ed io mi emozionavo a girarla, perchè così potevo immaginare di girare il mondo, con tutte quelle lingue strane per me.
E' da molto che non l'accendiamo : due anni. Ora per me questo è solo un bell'oggetto e ieri mi sono divertita a guardare valvole e strani componenti ecc sul retro. Mi piacciono la forma e il legno incurvato.
Piccolo dice che non funzionerebbe più : peccato.

Quanto a Ravalico, cercando in Internet di trovare almeno un anno di costruzione della mia radio, ho trovato casualmente questo sito:


http://www.carlobramantiradio.it/ravalico.htm

Comunque ho trovato anche altri siti che parlano di Travalico come nato a Trieste, ma con una biografia sconosciuta anche a wiki. Si accenna anche a "Radio Ravalico Trieste".Solo voi potete saperne di più di wiki .

Io adoro pensare a questi inventori di tecnologia....che hanno cambiato il modo di comunicare...


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Elisa
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Re: La radio

Messaggio da Elisa »

sono piccolo ma crescero ha scritto:

Credo che ormai anche le onde corte si stiano ridimensionando. Oggi le trasmissioni radio su IP (internet protocol) stanno facendo morire altre tecniche di trasmissione apparentemente meno precarie. Però ricordo sempre il fascino di sentire, tra mille disturbi, il tango trasmesso dalla radio argentina, i notiziari della BBC e le ultime notizie in latino della radio finlandese. Erano più difficili da sentire, disturbati, però ti davano la sensazione di essere legato col mondo che la perfetta trasmissione IP o il satellite, ormai ti fanno perdere.

Grazie dei ricordi.


La presentazione del tuo link radio argentina
Questa emittente radiofonica "AM 870 Radio Nacional, La Radio Pública" è una delle più "nitide" da ascoltare. (Invece non sono aggiornata sul "contenuto" perchè l' ascolto rare volte...)
Ma si capisce con quanta facilità puoi scovare queste notizie! E' un' interessante emittente internazionale.
Mi meraviglia quella trasmissione in italiano di "radio argentina". Hai suscitato la mia curiosità e sono andata a cercare .....Capisco il fascino che puo suscitare anche attualmente, seppure tra mille disturbi anche attuali (peccato, quell' eco provoca confusione...) perchè il notiziario trasmesso in questo momento è proprio del giorno d' oggi ed è fattibile e piacevole da ascoltare. Bellissime canzoni ascoltate fortuitamente ma da godere. Canta Miguel Cantilo, poi il geniale Leon Gieco, poi quei "tangazos" tra i quali qualcuno mi piace....
Bel momento. Mi sono intrattenuta per un bel po'!
Anche come rivalsa per non aver avuto la radio in casa fino agli anni 50 (!!??) :-D :-D :-D :-D :-D :-D
Allora ringrazio anch' io dei bei ricordi!


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sono piccolo ma crescero
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Re: La radio

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Elisa ha scritto:Questa emittente radiofonica "AM 870 Radio Nacional, La Radio Pública" è una delle più "nitide" da ascoltare. (Invece non sono aggiornata sul "contenuto" perchè l' ascolto rare volte...)
Io l'avevo sentita, tra mille fruscii e debolissima, non in AM870 però (penso che quel 870 corrisponda ai kiloHertz, la frequenza di trasmissione, e corrisponde alle onde medie e quindi adatta per le trasmissioni locali, ma in onde corte (3000-30000 kHz) adatte a coprire le lunghe e lunghissime distanze. A seconda delle ore e delle stagioni si riesce a sentire una particolare emittente o meno e quasi tutte le grandi emittenti nazionali trasmettono/trasmettevano in onde corte. Durante la guerra fredda si riceveva molto nitida e chiara in Italia, radio Mosca e, naturalmente, nei paesi dell'est "the voice of America": erano emittenti che trasmettevano "a sbregabalon". La radio Argentina non aveva queste motivazioni politiche e quindi si sentiva debole debole, coperta da fischi e fruscii: però riuscii a sentire una musica, un tango, ed il saluto "Radio Nacional Argentina..."
mandi_ ha scritto:Sono molto affezionata a questa radio, perchè mio nonno l'ha lasciata proprio a me.
...
E' da molto che non l'accendiamo : due anni. Ora per me questo è solo un bell'oggetto e ieri mi sono divertita a guardare valvole e strani componenti ecc sul retro. Mi piacciono la forma e il legno incurvato.
Piccolo dice che non funzionerebbe più : peccato.
E' un bellissimo apparecchio radio. Noi non ne avevamo uno così bello e comunque, il primo apparecchio radio, Philips, arrivò nei primi anni 50. Ma era uno solo e la sera quando noi andavamo a dormire, gli adulti, che andavano a dormire più tardi, preferivano non ascoltarlo per non disturbare (eravamo in 9 e dormivamo in una camera, una cameretta e la cucina... sì erano altri tempi e non solo per le radio) e allora mio papà, col libro "radio elementi" di Ravalico alla mano ne costruì una con le cuffie Le cuffie erano cose immense da telegrafisti che aveva recuperato da qualche parte e di cui metto un'immagine trovata sul web (speriamo che duri)

Immagine

Per avere un segnale forte, visto che non c'era alimentazione, si usava come antenna la rete elettrica: la corrente elettrica veniva bloccata da un condensatore che lasciava passare solo le onde radio e non la corrente appunto (non credo fosse quello che oggi si definirebbe un impianto a norma!)

Comunque non ho detto che non funzionerebbe più: funziona ancora e qui a Trieste ieri, col mio Grundig Satellit, ho sentito Radio 1 ed alcune emittenti in lingue slave. Non lo so cosa si possa sentire dalle parti di mandi. Se fossi in tuo marito, col pianto nel cuore, lo svuoterei e dentro ci metterei qualcosa di nuovo, che riceva anche la FM su cui trasmettono tutti e così gli ridarei nuova vita. Anzi, viste le dimensioni dei moderni apparecchi radioriceventi probabilmente non occorre nemmeno svuotarlo.


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Re: La radio

Messaggio da nonna ivana »

Bellissimo thread!
Non sono nostalgica...perché la radio è ancora la compagna principe, perché la ascolto sempre, quasi esclusivamente Raiuno, che ancora è "reperibile" nelle onde medie, anche se di pomeriggio tardi devo un po' rumigare per trovare l'onda nostrana, per avere al mattino e mezzogiorno il gazzettino dell'ER e non quello della Lombardia o del Veneto.
Devo seguire i notiziari e gli approfondimenti...la sera invece dei TG seguo Forbice con Zapping!

Apparecchi vecchi...uno, di mio suocero però, si trova in soffitta....è semplice. legno e una plastica bianca a contorno! E quel "display" con Hilverstum come avete ricordato, e quante vollte si appoggiava l'orecchio proprio all'apparecchio per captare voci così lontane, strane...a volte chiare a volte solo un sibilo o un gracchiare!
Ricordo una Sonnambula con la Callas, che per giorni fu l'argomento anche fra noi giovani, al mattino presto sul treno, andando a scuola!!!

Pensiamo sempre di recuperarlo...poi ci manca il tempo!

Io ricordo però il mio primo "sanyo", la radiolina a transistor, già dalla fine anni Cinquanta!


Ma adesso mi fate venir voglia di andare a fare una visitina a Marconi!


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Re: La radio

Messaggio da mandi_ »

Na roba che m'è rimasta impressa è che me nono me diseva che lui ascoltava "Radio Londra" anca se Mussolini no voleva.
Me lo ricordo mentre sorrideva un pò sotto i baffi.
Da quel che capisco adesso, nel 1938 il Partito Nazionale Fascista al potere vietò per legge l'ascolto di radio straniere. Ma co la radio se podeva rivar lontan...
Su sta radio ho guardato, ma no vedo simboli fascisti, mentre vedo ben chiaro il "prodotto italiano". Credo che Mussolini abbia imposto il marchio "prodotto Italiano"alle case produttrici.

Per quel che mi ricordo io, son vissuta da piccola per due anni con delle zie molto devote, che scoltava sempre e solo Radio vaticana(Se avete bisogno di consulenze su Papi, Santi e martiri, son qui!).E niente television, mai. Però a fine settimana tornavo a casa mia e lì imperversava l'opera e le canzonette de me mama.E la television. No so quali risultati abbia prodotto su di me questa mescolanza di ascolti del passato. :doh_143:
Col nonno ho ascoltato soprattutto Giornale radio, anche in lingue straniere, e no capivo niente.Ogni tanto ascoltavo musiche bellissime, con un pò di gracchiare...
A dire il vero ho ascoltato molto la radio in passato, adesso ascolto poco, per via dello scarso tempo libero.


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Re: La radio

Messaggio da Nona Picia »

Io con la radio di mio papà, l'ultima, quella che lo ha accompagnato fino alla morte, ascoltavo anche la televisione che noi non avevamo,,,tutto Capitan Fracassa mi sono ascoltata e quella radio, che ormai deve avere una settantina d'anni, ce l'ha credo mio fratello.Mio papà aveva collegato la radio a tanti altoparlanti che avevamo in cucina e nelle camere da letto e avevano un interruttore per escludere se il programma non c'interessava. Lui ascoltava di preferenza la musica serissima dell'allora terzo programma....Mia mamma ed io ascoltavamo le commedie e le opere. Quand'ero più piccola ascoltavo di nascosto a letto Rosso e nero con Corrado assieme a mio fratello, ogni tanto o mamma o papà venivano a controllare, ma ero veloce a chiudere, anche se, credo che sapessero benissimo quello che combinavo.... :lol:


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Re: La radio

Messaggio da babatriestina »

Io ho abbandonato l'ascolto della radio quando il terzo programma è cambiato. Avevamo anche la filodiffusione..


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Re: La radio

Messaggio da Dolomitiko »

mandi_ ha scritto:...cercando in Internet di trovare almeno un anno di costruzione della mia radio, ...
Ciao Mandi, la tua bellissima radio è il mod. 749 della Soc. anonima Superla-Cresa di Bologna ed è stata prodotta dal 1938 al 1939. La particolarità di questa supereterodina è dovuta alla ricerca automatica delle stazioni, una sciccheria per quei tempi e non per le tasche di chiunque…
Ti riporto (anche per altri interessati) alcune notizie a riguardo:

“L'azienda Cresa Radio, con sede inizialmente a Modena, importava alla fine degli anni '20 (inizio '30) radioricevitori americani ERLA (le classiche radio a cassetta). Successivamente le forti tasse di importazione costrinsero a modificare la politica aziendale, fondando la Superla Radio Cresa (Super-Erla) con stabilimento di produzione a Bologna. Questo accadeva verso la metà degli anni '30. Vennero privilegiate, sino dagli inizii, linee architettoniche evolute e sofisticate per la produzione dei proprii apparecchi radio. Legni pregiati sia per i modelli a soprammobile sia per le lussuose "consolle". La sintonia automatica, su stazioni preselezionate, era disponibile su molti modelli prodotti nei diversi periodi. L'organizzazione commerciale copriva le principali capitali italiane, ma dopo la guerra la sua penetrazione sul mercato diminuì progressivamente, sino a divenire un semplice marchio commerciale su prodotti di terzi (Europhon).”

Prima di accenderla, per non rischiare danni da bruciature, dovresti controllare se la tensione indicata dal trasformatore è di 220 V, perché tanti anni fa erano in uso i 110 V.


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Re: La radio

Messaggio da nonna ivana »

Dalle nostre parti ci sono parecchi collezionisti di apparecchi radio d'epoca, ho visitato una bella mostra l'anno scorso a S.Agata Bolognese, ma non riesco a trovare la cartella delle foto che la riguardano!

Fu una visita davvero entusiasmante! :-D


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Re: La radio

Messaggio da mandi_ »

Mamma mia ! Ringrazio tanto Dolo per le informazioni molto precise. Addirittura una data di costruzione !E così tante informazioni preziose! E' bello trovare persone competenti.

Aggiungo una foto del retro della radio, che è aperto. Conferma la provenienza che ha indicato Dolo.(Nona Ivana:la tua zona)
radio superla -.jpg
radio superla -.jpg (75.96 KiB) Visto 2975 volte

Prima di accenderla, per non rischiare danni da bruciature, dovresti controllare se la tensione indicata dal trasformatore è di 220 V, perché tanti anni fa erano in uso i 110 V.
Girerò l'informazione al tecnico, cioè me marì :roll: . E' lui che ci metteva le mani e spesso la faceva "rivivere". Come dicevo, son due anni, forse più, che non l'accendiamo. Ogni volta abbiamo paura che la radio finisca di funzionare e di emanare la sua magia...

Ciao e grazie...


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Re: La radio

Messaggio da nonna ivana »

La radio è un argomento che si può sviluppare anche dal punto di vista dell'invenzione e...dell'inventore!

Da un sito affidabile, Università di Bologna, sezione "scienza+giovane" ho scelto queste quattro pagine, che illustrano in breve la figura di Marconi.

http://www.scienzagiovane.unibo.it/scie ... oni-1.html

Sempre dalla Radio...domani ci sarà su Radiouno alle 11:35 l'intervista del sabato, che io cerco sempre di seguire, perché sempre interessante, riguardante figure della cultura, o personaggi di spessore: domani ci sarà l'intervista alla figlia di Marconi!


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Re: La radio

Messaggio da mandi_ »

Ho trovato molto interessante l'articolo che vi cito dal Piccolo :


http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.5144210
A Trieste c’è un “tasto” che ha cambiato la storia delle comunicazioni. Che da dato il via alla trasmissione senza fili, la radio, la televisione, la rete. Un mondo “wireless”. La rivoluzione telematica. La nascita del villaggio globale.
«Marconi è il nostro Steve Jobs - spiega Bressi -. Il mondo attuale è nato con lui. Senza di lui neppure la Apple esisterebbe. E neppure Microsoft». A Trieste, invece, il “tasto” di trasmissione giace nella Sala Marconi, al piano terra, del Civico Museo del Mare senza neppure l’onore di una didascalia
Ora però il nuovo direttore Bressi vuole rimediare all’oblio. La foto del “tasto” fa bella mostra nel suo blackberry. Un promemoria. «Sto pensando seriamente di riprogettare il museo attorno all’apparecchio “wireless” di Marconi. E credo sia possibile coinvolgere qualche sponsor per rilanciare il museo»

Speriamo che il "sto pensando seriamente" si traduca in fatti.


Mandi


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Re: La radio

Messaggio da nonna ivana »

mandi_ ha scritto:Ho trovato molto interessante l'articolo che vi cito dal Piccolo :


http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.5144210
A Trieste c’è un “tasto” che ha cambiato la storia delle comunicazioni. Che da dato il via alla trasmissione senza fili, la radio, la televisione, la rete. Un mondo “wireless”. La rivoluzione telematica. La nascita del villaggio globale.
«Marconi è il nostro Steve Jobs - spiega Bressi -. Il mondo attuale è nato con lui. Senza di lui neppure la Apple esisterebbe. E neppure Microsoft». A Trieste, invece, il “tasto” di trasmissione giace nella Sala Marconi, al piano terra, del Civico Museo del Mare senza neppure l’onore di una didascalia
Ora però il nuovo direttore Bressi vuole rimediare all’oblio. La foto del “tasto” fa bella mostra nel suo blackberry. Un promemoria. «Sto pensando seriamente di riprogettare il museo attorno all’apparecchio “wireless” di Marconi. E credo sia possibile coinvolgere qualche sponsor per rilanciare il museo»

Speriamo che il "sto pensando seriamente" si traduca in fatti.


Mandi

Penso proprio che lo meriti...mi meraviglio che ci sia stata questa "dimenticanza"...mi sa che da parecchie parti nel mondo si tenga molto a "onorare" la memoria e il genio di Marconi, ma tant'è, nemo propheta in patria!
Vuoi vedere che abbiamo contribuito un briciolino anche noi di aTrieste? (scusate il "noi"...mi onora esserne una piccola voce!


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Re: La radio

Messaggio da Nona Picia »

Io aspetto e spero....sapendo come vanno le cose qui da noi...tante buone intenzioni e tante parole, ma pochi fatti... :(


Ciao ciao
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Re: La radio

Messaggio da babatriestina »

il thread sul


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: La radio

Messaggio da lampadina02 »

Messaggio per mandi ( possessore della radio Superla )

Buongiorno sono Piero abito a Domodossola in provincia di Verbania e sono un collezionista di radio.
Mi sono imbattuto per puro caso su questo forum e ho visto che lei è un fortunato possessore di questa radio Superla .
Mi sono iscritto a questo forum con la speranza di poter comunicare con il proprietario della radio per saperne tutto il possibile.
Chiedo dunque se è possibile poterci scambiare le informazioni scrivendo alla mia mail : pgvbracali[at]gmail.com
Nel ringraziarla porgo cordiali saluti.

Piero.


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