Si è inaugurato oggi il museo della Comunità greco ortodossa, a fianco della chiesa di san Nicolò dei Greci, dedicato alle opere d'arte conservate dalla Comunità
L'articolo del Piccolo che ne parlava oggi e che ne dà gli orari
inaugurazione affollata, le sale viste da dietro i vetri prima dell'apertura, sono due, una parte dedicata all'arte sacra ed una a quella profana
dopo un'introduzione, la benedizione del prete greco ( presente anche quello serbo)
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
non son riuscita ad avere una copia del catalogo, per cui non ho l'identificazione di tutti i dipinti e ne ho fotografati un po' a mio gusto, anche da quel che ricordavo...
l'epitafios l'ho ripetutamente postato a proposito del Venerdì santo ortodosso
del pallio con il Cristo ho immagini, intanto vi metto un dettaglio del ricamo
questa l'icona della Madonna che mi è piaciuta di più, confrontarla con q
quella serba
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Interessante anche per me questa visita...cercherò allora anche nel sito della comunità
In attesa delle tue informazioni ulteriori sulle cose esposte!
Grazie!
Ci son tornata con calma, il museo è aperto alcuni giorni alcune ore grazie ai volontari del Touring, le foto che metto sono in parte dell'inaugurazione e in parte della seconda visita. ti danno alcuni fogli esplicativi sui soggetti, ma a volte sui ritratti non si sa molto ancora.
Le due sale sono divise, una contiene ritratti, spesso di artisti triestini noti, di personaggi riconosciuti e non della Comunità triestina, ed anche quadri anche di soggetto sacro, ma di tipo occidentale, l'altra è riferita al sacro, con icone ed oggetti di culto antichi, ma anche in uso tuttora.
incominciando coi ritratti profani, la ragazza ottocentesca di sopra è un quadro di , autore veneto di cui anche il Museo Revoltella ha quadri..
un altro suo dipinto al Museo della comunità è questo
rappresenta una Maddalena penitente e vi riporto anche la spiegazione del Museo, che coincide con quel che so anch'io che ortodossa non sono: "Molto spesso gli uomini credono che la Maddalena era una donna di facili costumi morali. Per tradizione e fede ortodossa, la Maddalena non era un "prostituta" ma era una donna sotto l'influenza di 7 demoni secondo i Vangeli"
per i quadri, sempre di scuola veneta, ma rinascimentali, abbiamo questa Educazione della Vergine
attribuita al Maestro delle Storie di Sant'Agnese, discepolo del Bramantino sec XVI. Il commento spiega che tale storia dell'educazione dela Vergine non è canonica, si trova nel vangelo apocrifo di san Giacomo e che la Chiesa la festeggia il 21 novembre ( più noto come festa mariana della Madonna della Salute)
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
per l'altra signora greca, non ho trovato attribuzioni certe, anche se si suggerisce che potrebbe essere la signora Aglaia de Manussi moglie del noto medico greco ( e che fu testimonio di nozze dei miei nonni, ricordato in famiglia per questo) Autore, Antonio Lonza
Lo richiamo
altri ritratti sono notevoli per l'autore, come questo Rietti
che dovrebbe rappresentare forse una Maria Gkava
e questo bel ritratti di Parin di cui metto un dettaglio
che dovrebbe rappresentare una Georgiadis
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
tornando agli oggetti sacri, in mezzo c'è l'Epitafios che rappresenta il sepolcro di Cristo e che il giorno della visita era esposto in chiesa, da cui vi metto una foto di un anno precedente
dentro dovrebbe esserci un'immagine ( sempre bidimensionale) del cristo morto, pensavo quella del museo, ma la mattina del Venerdì santo era al suo posto sotto vetro..
per un confronto, vi metto uno simile,più antico, da una cartolina, esposto al Museo di Tirana in Albania
Sono le immagini che vengono portate in processione la sera del venerdì santo
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
per la grande lampada in argento, la dedica sembra essere di o in memoria di un Carciotti se ho decifrato bene la scritta greca
Il vaso dorato è una antico fonte battesimale
Passando alle icone, la guida scritta dal pope ci ricorda il significato delle icone, che non vanno solo ammirate dal punto di vista estetico, ma comprese dla punto di vista religioso per capirne il significato:
"la fonte della sua bellezza di deve cercare nel suo archetipo, nel suo modello". ilc he vuol dire secondo me che a volte si perdona la qualità milgiore o peggiore della riproduzione per riflettere sullo schema ormai standardizzato dei tipi di icone. Le icone si dicono scritte, perchè sono, per la teologia, scritture sacre
aggiungo io che la loro bidimensionalità crea già una sorta di astrazione rispetto alle statue ( che non sono parte della tradizione ortodossa) e che comunque le icono sono oggetti cultuali
Ho messo già sopra quella che è la mia preferita, adesso metto una assai famosa, la Madonna di Kazan
questa copia è di scuola russa del XVIII secolo, l'originale si trovava a Costanitnopoli, dove probabilmente fu dipinta, e ritrovata a Kazan nel 1579 dopo le invasioni dei Tartari . La parziale copertura in argento è detta Riza. Attualmente di tende a mettere da parte le rize , restaurare l'immagine sotto ed esporla completamente alla vista
Questa invece è una Madonna nera, copia di una a Roma nota come Salus populi romani
questa copia è ottocentesca del pittore Findi 1837
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
questa è una Madonna affettuosa che avvicina la guancia al figlio , detta Glykophiloussa
e questa è una "dormitio Virginis" o morte della Vergine, scuola di Trigonis fine del Settecento
in questa versione Cristo non tiene in braccio l'anima della Madonna ed invece c'è un episodio in basso, in cui un angelo armato di spada taglia le mani ad un immagino diavolo che doveva tentare qualcosa di brutto
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
ci sono poi tante immagini di santi, ve ne metto solo alcune per non farla troppo lunga..
Cristo in trono affiancato dalla Madonna e san Giovanni Battista ( la cosiddetta Deesis), ai lati due arcangeli , al centro sn Nicola e san Spiridione, in basso san Giorgio e san Demetrio: Trigonis 1788
questi due dovrebbero essere san Pietro e san Paolo c he sostengono la Chiesa
e questo che è san Demetrio ed io avevo preso per san Giorgio, coloratissimo
scuola del monte Athos 1852
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Da un collaboratore del Museo, mi giunge l'informazione che
avremo l'apertura straordinaria del Museo, nell'ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, con i seguenti orari e relativo programma:
sabato 20 dalle 9.30 alle 12.30 con visita guidata alle 11.30 a cura del prof.Sofianopulo
sabato 20 dalle 15.30 alle 18.30 con visita guidata alle 17.30 a cura del prof.Sofianopulo
domenica 21 dalle 9.30 alle 13.00 . Alle 11.30 si terrà presso la Sala del Consiglio un concerto con la partecipazione di Clara Spetti, soprano, e Lara Macrì all'arpa.
E' necessario prenotarsi la mattina stessa presso il museo per le visite guidate in quanto saranno per gruppi di max 25 persone. Il concerto è a offerta libera.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
babatriestina ha scritto:n
questa l'icona della Madonna che mi è piaciuta di più, confrontarla con q
quella serba
e confrontare con questa, che si trova al British Museum ma verso l'ora di chiusura er ain un a bacheca assai poco illuminata
fa parte di un gruppo di icone che vengono descritte come Scuola cretese in quanto operarono nella Creta se non erro all'epoca occupata dai veneziani e mescolano la tradizione delle icone bizantine con quella del Rinascimento italiano...i Greci non amano molto ricordare i periodi di occupazione occidentale..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Giovedì 1 maggio: dalle 9:30 alle 12:30
Venerdì 2 maggio: dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30
Sabato 3 maggio: dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30
Domenica: chiuso
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)