Dalla via subito de sora se intravedi el degrado


approposito delle stazioni intermedie..diversi problemi sulla fetta italiana della linea che l’Austria chiamò Transalpina. Si tratta di un cedimento strutturale nella galleria Revoltella e di alcuni guasti sui binari. Purtroppo i disagi non verranno risolti a breve. Infatti, l'ufficio stampa regionale delle Fs fa sapere che «la tratta della Transalpina che collega la stazione di Campo Marzio con quella di Opicina resterà inagibile almeno fino al 2016». Così, Trieste si prepara a festeggiare il centenario della Grande guerra, depredata di uno dei suoi luoghi-simbolo: la gloriosa direttrice Transalpina che unisce ancora Vienna con la stazione di Campo Marzio, da cui partirono i soldati per il fronte sull'Isonzo.
Il grave è che Trieste rischia anche il completo isolamento passeggeri e merci. «La linea Transalpina – spiega l'ingegner Roberto Carollo, capo dei volontari del Museo – è un by-pass del nodo della città e un qualsiasi guasto lungo i 13 chilometri di ferrovia che separano la stazione centrale dal Bivio d’Aurisina, sarebbe fatale a tutti i collegamenti da e per Trieste». Non solo. «Se i lavori dovessero iniziare nel 2016, oltre al problema dei tempi biblici di ripristino, le Fs dovrebbero sborsare più soldi di quanti ne servano oggi per ridare lustro alla linea, perché è ovvio che due anni di incuria comporterebbero spese pesantissime», afferma l'ingegnere. Il triste quadro che si sta dipingendo ricorda quello degli anni Sessanta, quando, con la politica dei "rami secchi", le Ferrovie italiane destinarono al macero innumerevoli linee della Penisola dopo che esse subirono dei guasti e, questi, non vennero mai riparati. In tempi più recenti - di preciso nel 2012 – tale, misera sorte, toccò alla Gemona-Sacile, colpita da una frana e ancora in attesa di essere ripristinata. Pensare che, un secolo fa, attraverso i binari della nostra linea-fantasma inaugurata da Francesco Ferdinando nel 1906 si andava a Praga, Cracovia, Stoccarda e nella pancia dell'Europa. Dal terminal di Campo Marzio partivano 12 treni al giorno per Vienna, tutti diretti. Negli ultimi anni, fino alla chiusura della Transalpina, invece, fischiavano solo due locomotive la settimana e prive di convogli: il confronto deprimente parla da sé. Mentre in Slovenia, Austria e Germania i viaggi della nostalgia fanno soldi a palate, a Trieste le Ferrovie hanno prima bloccato i treni storici e i tragitti della memoria si sono dovuti svolgere a bordo di un banale Minuetto.
d'altronde i triestini si indignano.. e vanno in macchina!Lungo i binari “in sonno” della nostra città di confine, sorgono altre due deliziose stazioncine: esse sono Rozzol-Montebello e Guardiella. Le Fs vendettero la prima ad alcuni privati che dichiararono di volerla trasformare in un albergo. I lavori iniziarono, ma morirono sul nascere e oggi il meraviglioso edificio e il suo cortile sono ridotti a un cimitero di rifiuti. Perciò, se mai le Ferrovie vorranno riutilizzarla, dovranno comprarle di nuovo.
dei tempi della visita alla stazion de Rozzol, alcuni resti ferroviari esposti nel atrioAdlerTS ha scritto:Nel 2006 visitavimo la stazion de Rozzol ... ogi xe impossibile:
babatriestina ha scritto: un toco de orario
manca 4 giorni...Piereto ha scritto: notizia de ogi 3 luglio, xe che el toco in question sarà verto a partir del 7 luglio. Xe de crederghe al Picolo ?
così scrivevo 10 anni fa, adesso leggo su facebook che la stazione è abbandonata, sfratto agli inquilini..
https://www.facebook.com/Triesteabbando ... 2661102322La stazione ferroviaria di Rozzol-Montebello versa in condizioni di forte degrado, come già denunciato negli ultimi anni da più parti. Dopo lo sfratto degli inquilini che qui vi abitavano e la vendita a un privato, l'immobile doveva essere trasformato in albergo. Ma qualcosa è andato storto. Ora interni ed esterni sono una sorta di discarica, con rifiuti, carcasse di auto, mobili distrutti, immondizie di ogni tipo e pure diversi topi morti. Oltre alla sporcizia è continua meta di vandali, vista la totale mancanza di controllo.
All'esterno la stazione appare ancora nella sua forma originale, ma basta poco per intuire il lento abbandono a cui è stata destinata.
Poche le tracce dell'originale destinazione. E pensare che qui un tempo passavano treni che portavano a Monaco, Stoccarda, Praga e Cracovia.