lavori in via della cattedrale
questo è coperto da un telo
dalla stampa online (www.triesteprima.it)
6 novembre 2020
L'antica tergeste "riemerge" da San Giusto: trovati nuovi reperti
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Imponente muro dell'antica Tergeste "riemerge" a San Giusto grazie a lavori idrici
Forse un sistema di fortificazione scoperto durante alcuni lavori di riparazione da parte di AcegasApsAmga in seguito a una perdita della rete idrica nella parte alta di via della Cattedrale
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L'antica tergeste "riemerge" da San Giusto: trovati nuovi reperti
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Le prime indagini e ipotesi interpretative
L’approfondimento ha rilevato che il poderoso muro, edificato con orientamento traverso rispetto all’asse viario romano, è impostato su preesistenti strutture, solo in parte per ora messe in luce, ma probabilmente interpretabili come opere di terrazzamento di epoca romana.
Le fondazioni del muro individuato poggiano inoltre sui resti di un magazzino di forma circolare di epoca tardoromana, che conservava ancora sul fondo parte dei semi che furono lì custoditi e tracce dell’incendio di un rivestimento in tavole di legno.Una volta abbandonato, subito prima della costruzione del grande muro, il silos è stato riempito da frammenti architettonici e da un enorme blocco di pietra squadrato, con cornici scolpite, che riporta tracce di un’iscrizione.
Il blocco proviene con ogni probabilità dalla soprastante area, ove insistono i monumentali Propilei, da poco restaurati e resi nuovamente accessibili al pubblico nella parte inglobata nel campanile della Cattedrale di San Giusto, accanto a quella già visibile sotto il piazzale, accedendo dal limitrofo Museo d’Antichità J.J. Winckelmann.
Le indagini sono attualmente in corso e si prevede di portare in luce l’intero perimetro del magazzino, effettuando analisi paleobotaniche delle sementi, nonché di procedere alla messa in luce del blocco architettonico, per poter svelare il testo dell’iscrizione e procedere al suo consolidamento ed eventuale recupero.
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Triesteallnews:
San Giusto, scoperto enorme blocco di pietra con iscrizione romana
di
Italo Veneziani -
6 Novembre 2020 Una misteriosa iscrizione
L’approfondimento ha rilevato che il massiccio muro, edificato con orientamento traverso rispetto all’asse viario romano, è impostato su preesistenti strutture, solo in parte per ora messe in luce, ma probabilmente interpretabili come opere di terrazzamento di epoca romana.
Le fondazioni del muro individuato poggiano inoltre sui resti di un magazzino di forma circolare di epoca tardoromana, che conservava ancora sul fondo parte dei semi che furono lì custoditi e tracce dell’incendio di un rivestimento in tavole di legno.
Una volta abbandonato, subito prima della costruzione del grande muro, il silos è stato riempito da frammenti architettonici e da un enorme blocco di pietra squadrato, con cornici scolpite, che riporta tracce di un’iscrizione.
Il blocco proviene con ogni probabilità dalla soprastante area, ove insistono i monumentali Propilei, da poco restaurati e resi nuovamente accessibili al pubblico nella parte inglobata nel campanile della Cattedrale di San Giusto, accanto a quella già visibile sotto il piazzale, accedendo dal limitrofo Museo d’Antichità J.J. Winckelmann.
Le indagini sono attualmente in corso e si prevede di portare in luce l’intero perimetro del magazzino, effettuando analisi paleobotaniche delle sementi, nonché di procedere alla messa in luce del blocco architettonico, per poter svelare il testo dell’iscrizione e procedere al suo consolidamento ed eventuale recupero.
Mibact Le fondazioni del muro individuato poggiano inoltre sui resti di un magazzino di forma circolare di epoca tardoromana, che conservava ancora sul fondo parte dei semi che furono lì custoditi e tracce dell’incendio di un rivestimento in tavole di legno.
Una volta abbandonato, subito prima della costruzione del grande muro, il silos è stato riempito da frammenti architettonici e da un enorme blocco di pietra squadrato, con cornici scolpite, che riporta tracce di un’iscrizione.
Il blocco proviene con ogni probabilità dalla soprastante area, ove insistono i monumentali Propilei, da poco restaurati e resi nuovamente accessibili al pubblico nella parte inglobata nel campanile della Cattedrale di San Giusto, accanto a quella già visibile sotto il piazzale, accedendo dal limitrofo Museo d’Antichità J.J. Winckelmann.
Le indagini sono attualmente in corso e si prevede di portare in luce l’intero perimetro del magazzino, effettuando analisi paleobotaniche delle sementi, nonché di procedere alla messa in luce del blocco architettonico, per poter svelare il testo dell’iscrizione e procedere al suo consolidamento ed eventuale recupero.