Anca a casa mia se zucava i pie. Lingua de scrova no conoso. Se no sbalio o me confondo o me insogno, me par de gaver sentì "lingua de vaca". Ma no me ricordo in che senso.sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑sab 5 nov 2022, 9:17 Intanto ho messo "lingua de scrova". Lo ho messo vicino al significato di Puttana, mi sembrava più diretto. Ho scritto "persona maldicente". Se non va bene ... fatemi un fischio.
Quanto al zucar i pie, espressione che era in uso anche a casa mia, penso che potrebbe derivare dal fatto che, soprattutto in una notte dal sonno agitato, i piedi si possono scoprire ed il fantasma se li trova a portata di mano. .....
Modi de dir triestini
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Re: Modi de dir triestini
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Re: Modi de dir triestini
Gnanche a casa mia se doprava "lingua de scrova". Per questo go domandà conferma se va ben.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: Modi de dir triestini
Anche i miei lo dicevano. Probabilmente a causa dei piedi scoperti di notte, ma anche perchè quando qualcuno muore è sottinteso che esce con i piedi per primi, essendo all'orizzontale...
Re: Modi de dir triestini
In francese la "bougie" è la candela, soprattutto quella che si mette nel piattino con l'occhiello, appunto. Ed è anche un dolcetto, come le fritole.sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑mar 18 ott 2022, 7:07 Bugia o busìa: so benissimo che se una bala, una frottola; so anche che xe i trucioli de legno. Ma mi la go sentida doprar per le candele e me iero fato l'idea che fussi "le lacrime dele candele", quela colatura che sa fa sul fianco dela candela che brusa. E invece trovo che, in italian, xe o la candela o un portacandele classico, quel col piatin e el manigo a ocel.
E per voi?
Penso che l'imprecazione sia anche legata a questo episodio : l'opera" Maria Stuarda" é una tragedia lirica italiana composta nel 1834 da Gaetano Donizetti su libretto di Giuseppe Bardari rappresentata in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il 30 dicembre 1835. Le due interpreti si dicevano di tutto. Donizetti, ormai stufo dei litigi, replicò: "Io non proteggo nessuna di voi due, ma due puttane erano quelle (Elisabetta e Maria) e due puttane siete voi due", ponendo fine alle liti tra le due.
Re:
Quando piove molto forte in francese si dice "il tombe (da tomber : cascare) des cordes", letteralmente "cascano corde"babatriestina ha scritto: ↑sab 11 mar 2006, 7:13mai sentito qualcosa di simile in francese : il pleut à verses e mi sembra anche un Il pleut à cordes .Tirabaralla ha scritto:Ehm...però... "La viene giuù che non ti dico"...potrebbe benissimo essere una frase detta qui a Firenze...è proprio italiano...o, se vogliamo, un francesismo
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Re: Re:
Benvenuta Pola!Pola ha scritto: ↑gio 10 nov 2022, 17:37Quando piove molto forte in francese si dice "il tombe (da tomber : cascare) des cordes", letteralmente "cascano corde"babatriestina ha scritto: ↑sab 11 mar 2006, 7:13mai sentito qualcosa di simile in francese : il pleut à verses e mi sembra anche un Il pleut à cordes .Tirabaralla ha scritto:Ehm...però... "La viene giuù che non ti dico"...potrebbe benissimo essere una frase detta qui a Firenze...è proprio italiano...o, se vogliamo, un francesismo
Da noi si usa l'espressione, tipicamente triestina credo, "vien zo strangolini" dove "vien zo" sta per vengono giù e "strangolini" sono dei pali di ferro lunghi e stretti usati come leve: insomma da voi piovono corde e da noi pali di ferro! E quest'anno, con la siccità, è piovuto molto poco, ma quando è piovuto ... son venuti giù strangolini, o corde se preferisci!
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: Re:
sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑gio 10 nov 2022, 17:48Benvenuta Pola!Pola ha scritto: ↑gio 10 nov 2022, 17:37Quando piove molto forte in francese si dice "il tombe (da tomber : cascare) des cordes", letteralmente "cascano corde"babatriestina ha scritto: ↑sab 11 mar 2006, 7:13 mai sentito qualcosa di simile in francese : il pleut à verses e mi sembra anche un Il pleut à cordes .
Da noi si usa l'espressione, tipicamente triestina credo, "vien zo strangolini" dove "vien zo" sta per vengono giù e "strangolini" sono dei pali di ferro lunghi e stretti usati come leve: insomma da voi piovono corde e da noi pali di ferro! E quest'anno, con la siccità, è piovuto molto poco, ma quando è piovuto ... son venuti giù strangolini, o corde se preferisci!
Grazie per il benvenuto e la spiegazione !!
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Re: Modi de dir triestini
Grazie per la precisazione, mi ricordavo qualcosa del termine e delle corde!
pensiamo agli inglesi che poi dicono che " it rains cats and dogs" ( piovono gatti e cani)
pensiamo agli inglesi che poi dicono che " it rains cats and dogs" ( piovono gatti e cani)
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Re: Modi de dir triestini
Me par che i croati disi pada hisa ( esse co la pipa) che volesi dir che casca case, co piovi strangolini.
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Re: Modi de dir triestini
Ho cercato qualcosa sull'origine del modo di dire "piovi strangolini". Il Doria lo vede come diminutivo di STRANGA, spranga, sbarra in italiano. Il termine STRANGA non compare nel vocabolario, ma se qualcuno di voi lo conosce, lo aggiungiamo.
Sul "piovi strangolini", Carpinteri https://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/ar ... _RUBR.html lo fa derivare dal tedesco «Es regnet in Schnuren», piove a cordoni e quindi saremmo di nuovo vicini al francese. Sul mio vocabolario di tedesco, però, non trovo questo modo di dire, ma se cerco "dirotto", trovo che "piove a dirotto" si traduce "es regnet in Strömen", piove a fiumi, e personalmente mi sembra più facile associare strangolin a Strömen che a Schnuren.
Ma non sono un linguista.
[EDIT] Su un altro vocabolario ho trovato "es regnet Bindfäden" piove a cordicelle; torniamo al francese ma non a strangolini [/EDIT]
Sul "piovi strangolini", Carpinteri https://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/ar ... _RUBR.html lo fa derivare dal tedesco «Es regnet in Schnuren», piove a cordoni e quindi saremmo di nuovo vicini al francese. Sul mio vocabolario di tedesco, però, non trovo questo modo di dire, ma se cerco "dirotto", trovo che "piove a dirotto" si traduce "es regnet in Strömen", piove a fiumi, e personalmente mi sembra più facile associare strangolin a Strömen che a Schnuren.
Ma non sono un linguista.
[EDIT] Su un altro vocabolario ho trovato "es regnet Bindfäden" piove a cordicelle; torniamo al francese ma non a strangolini [/EDIT]
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: Modi de dir triestini
Co' piovi qua se verzi la diga, la caterrata del cielo. Se svoda secchi o sbrufadori. Ma gnente pol concorer con: Xe vignù zo un negon.
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Re: Modi de dir triestini
No lo trovo, ma mama me diseva de picia Tasi ti, che ti xe el ultima roda del caro ( preciso che la diseva ti xe e roda e no rioda)
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Re: Modi de dir triestini
Eser l'ultima roda del caro xe come eser fio dela portinaia. Cioè non contare assolutamente nulla. Quando si veniva ignorati, si usava dire: Parchè mi no, cosa son mi, el fio dela portinaiababatriestina ha scritto: ↑mar 22 nov 2022, 7:12 No lo trovo, ma mama me diseva de picia Tasi ti, che ti xe el ultima roda del caro ( preciso che la diseva ti xe e roda e no rioda)
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Re: Modi de dir triestini
Oggi pensavo a triestinismi:
Taca a piover OK
Ma Attacca a piovere me ga de triestinismo. O no?
Taca a piover OK
Ma Attacca a piovere me ga de triestinismo. O no?
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Re: Modi de dir triestini
Te lo conferma el nostro vocabolario, che ala vose tacar meti come secondo significati iniziare.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Modi de dir triestini
el mio dubbio iera se ghe xe un collegamento con attaccare come cominciare in italiano "attaccare
copio della Treccani
/at·tac·cà·re/
transitivo
1.
Unire con una sostanza adesiva, incollare (anche + a, su ).
"a. i pezzi di un vaso rotto"
Affiggere.
"a. un manifesto al muro"
Applicare con cuciture, nodi, ecc.
"a. un bottone alla camicia"
estens.
Appendere: a. un quadro alla parete; a. il telefono, riagganciare il ricevitore interrompendo la telefonata; anche assol..
"non a., devo dirti ancora una cosa"
Attaccare il cappello al chiodo, accasarsi convenientemente.
Attaccare al chiodo qualcosa, ritirarsi definitivamente dall'attività sportiva che simboleggia: a. al chiodo gli scarpini, la bicicletta, ritirarsi dal calcio, dal ciclismo.
Attaccare (un) bottone, trattenere a lungo qualcuno con chiacchiere futili, o iniziare a parlare con lui per tentare un approccio.
2.[..]
intransitivo
1.
Cominciare, iniziare (+ con o a e inf.): ha attaccato con i soliti lamenti!; quando attacca a parlare, non la smette più (anche assol. : quando attacca..); con valore impers..
"attacca a piovere"
2.
Avere un'azione adesiva, appiccicare.
"questa colla non attacca"
copio della Treccani
/at·tac·cà·re/
transitivo
1.
Unire con una sostanza adesiva, incollare (anche + a, su ).
"a. i pezzi di un vaso rotto"
Affiggere.
"a. un manifesto al muro"
Applicare con cuciture, nodi, ecc.
"a. un bottone alla camicia"
estens.
Appendere: a. un quadro alla parete; a. il telefono, riagganciare il ricevitore interrompendo la telefonata; anche assol..
"non a., devo dirti ancora una cosa"
Attaccare il cappello al chiodo, accasarsi convenientemente.
Attaccare al chiodo qualcosa, ritirarsi definitivamente dall'attività sportiva che simboleggia: a. al chiodo gli scarpini, la bicicletta, ritirarsi dal calcio, dal ciclismo.
Attaccare (un) bottone, trattenere a lungo qualcuno con chiacchiere futili, o iniziare a parlare con lui per tentare un approccio.
2.[..]
intransitivo
1.
Cominciare, iniziare (+ con o a e inf.): ha attaccato con i soliti lamenti!; quando attacca a parlare, non la smette più (anche assol. : quando attacca..); con valore impers..
"attacca a piovere"
2.
Avere un'azione adesiva, appiccicare.
"questa colla non attacca"
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Re: Modi de dir triestini
Appendere mi diria qualche volta impicar. Appendi l'impermeabile = impica el goldon. Impica el quadro. El contrario xe dispicar.
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Re: Modi de dir triestini
Me ricordo anche un "Meti el cul in acqua freda"babatriestina ha scritto: ↑dom 19 giu 2022, 12:29 nel senso di persona molto attiva, anche.
ma l'interrogativo " Coss'te ga el fogo nel c**?" lo vedo rivolto a un impaziente, irrequieto
Vosi e lingue sconossude me bati sule orece nude. El posto xe 'l steso, ma mi no 'l me par, adeso. Tuta sta gente de ndo' la riva, ché no la va via? O inveze xe i mii che me schiva? E pur ara, che mi son casa mia!
- babatriestina
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Re: Modi de dir triestini
trovo nel vocabolario Scapuzar tradotto con Andar fora dele regole, Verissimo, M a vegniva anche dito in un caso particolar, omini che " correva la cavallina" insoma scapuzava cornificando più o meno gravemente la moglie, ma senza intenzion de rottura . Confrontante ala moral del epoca , più raramente se diseva che le mogli scapuza. O le cornificava in zito o iera scandalo
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