"Eco via dela Piccola Fornace, quel casegiato lungo a sinistra un tempo era l'uscita dal loggione del teatro Filodrammatico.
Una volta questa strada non era chiusa come si vede sul fondo, con un portone e un muro, era aperta e per questa si arrivava in Montuzza, ghe disevimo noi dove che xe la ciesa dei frati a sinistra del parco Rimembranza o dei Caduti".
"Il Volto di Riccardo. A destra un spaccio vini con la tabella "Opolo di Lisa", un buonissimo vino dalmato color rosso chiaro amabile a 32 soldi, al litro 64 centesimi".
A sinistra di questa breve strada sempre voltando a sinistra è via degli Artisti con il teatro; noi ghe disevimo Fiodramatico il suo vero nome è Filodrammatico. Ora tutte queste cose non esiste più.
A destra via Donota; andando su per questa in fondo a sinistra si arriva in via Piccola Fornace che si vede in un'altra di queste foto".
Lugara ha scritto:"Città Vecchia, noi ghe disevimo Ghetto"
in effetti, anche mi me acorzo che de Cittavecia se dovessi distinguer le zone: Ghetto- Cavana-Rena ( per quel che xe restado)...
per via della piccola fornace, gavevimo identificado el lato destro, in do foto che imageshack se ga magnado, per cui riposto la situazion attual, la fontanella ghe xe ancora:
"Questo Caffè si trovava a destra del monumento a Rossetti, adesso c'è la Banca di Risparmiio dove oggi vado a prender la pensione. Io cerco di scrivere bene ma la mia mano, la mia mente non può farlo".
"Teatro, davano opere e operette, nella stagione estiva di sera al fresco si stava proprio bene, io avevo diciassette anni posso ricordar bene. Ho visto opere e operette con rinomati artisti e stupende messe in scena con scenari e vestiario d'artisti che oggi non esiste più. Non si sentiva nessun rumore, la via Coroneo specialmente di sera era deserta, la parte sinistra tutto caserme, la destra queste case che si vede in questa foto erano le ultime, poi casupole. Questo teatro si trovava proprio di fronte a dove oggi si trova il palazzo di giustizia, faceva angolo con la via Fontana dove è nata tua nonna, oggi è via Rismondo".
de questo teatro po, gavevo solo letto sui libri, nissun che se ricordava.. nona me contava dei spetacoli al Rossetti, ma mai de questo.
te ga un tesoro, grazie Nono!!
Lugara ha scritto:"
Una volta questa strada non era chiusa come si vede sul fondo, con un portone e un muro, era aperta e per questa si arrivava in Montuzza, ghe disevimo noi dove che xe la ciesa dei frati a sinistra del parco Rimembranza o dei Caduti".
babatriestina ha scritto:el passaggio esisti ancora, e lo go fotografado qua https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... ight=pozzo
el terzo mio post
solo che la scala xe pericolante e alora el xe serado al passaggio anche dei pedoni.
Grazie per aver messo sto colegamento, belissime e interessanti foto, 'pena che rivo anderò a far un giro de quele parti... confesso che quela zona la conosso 'ssai poco
babatriestina ha scritto:de questo teatro po, gavevo solo letto sui libri, nissun che se ricordava.. nona me contava dei spetacoli al Rossetti, ma mai de questo. te ga un tesoro, grazie Nono!!
Fa finta che sia parole mie
Purtroppo anche i libri che se occupa de la vecia Trieste spesso ripeti all'infinito le stesse foto viste e riviste. Questa xe una chicca
AdlerTS ha scritto: Purtroppo anche i libri che se occupa de la vecia Trieste spesso ripeti all'infinito le stesse foto viste e riviste. Questa xe una chicca
Verissimo, per questo go za dito - e no me stanco de ripeter - che un forum come questo xe utilissimo per imparar a conosser robe de Trieste e dintorni a chi che ghe interessa come mi e voi, robe picie o importanti che altrimenti magari non se noteria o per qualche motivo fussi impossibile de saver.
"Se posate una vicino all'altra queste due foto si vede il vero originale del piazzale San Giusto ante Prima Guerra Mondiale. Nel mezzo la colonna, l'alabarda è col melon.
Quando "papà-nonno" aveva 10-12 anni lui e altri suoi compagni "muli" andava oltre quel muro perchè dentro si trovava alberi di susini. Dicevano che all'epoca della dominazione francese là esisteva un cimitero, però "mistero", nessuno sapeva di preciso..."