
Abbigliamento femminile fin de siècle
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- babatriestina
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No se usava metter in mostra i denti nel ottocento, anche perchè le cure dentistiche no iera quele de oggi, me sa che mostrar i denti fussi considerado volgar e che sia stado importado de l'America.AdlerTS ha scritto:Mancassi un sorriso
te ga presente Sissi e prima ancora Giuseppina moglie de Napoleon?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- babatriestina
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prova a zercar le fie de Sissi de pice...AdlerTS ha scritto:Non pensavo se applicassi ai fioibabatriestina ha scritto: te ga presente Sissi e prima ancora Giuseppina moglie de Napoleon?
go visto che su Flickr ghe xe un gruppo de foto Smiling Victorian, propio per le rare foto dei Vittoriani sorridenti: mi go una foto de una siora con fio che sorridi, e giurassi che la sia un'inglese!
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- sono piccolo ma crescero
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Scuseme se rispondo solo desso, ma tanto dovessimo andar verso l'estate. Per riparar del sol l'ombrela devi esser scura. Se la ciolè ciara, la fa filtrar la luce e fa una specie de efetto serra. Se invece la ciolè scura, la fa più ombra. La se scalda de più, se vero, ma el caldo se disperdi rapidamente. Bei saria quei ombrei metalizzai de sora, ma che no lasa pasar la luce.Nona Picia ha scritto:Go visto più volte in cità persone che con sto caldo ga verto l'ombrela, magari no quele con colori scuri, ma solo con quei ciari tipo rosa o gialo.
Però la soluzion più bela che gavevo visto iera un capelin col ventilator eletrico alimentà da un panelin solare. Lo vendeva un giorno in cità un ambulante. Se lo vedesi de novo, quasi quasi ghe lo comprassi, se nol fussi tropo pesante.
- babatriestina
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ma.. e i ombrelloni che se vedi in giro, che xe tuti bianchi o crema? solo estetica? i ombrelini de sol dele bisnonne però iera tutti ciari. el solo ombrellin più scuro che go xe un ciolto in Birmania, che xe rosso scuro all'interno, col esterno quasi nero:sono piccolo ma crescero ha scritto: . Per riparar del sol l'ombrela devi esser scura. Se la ciolè ciara, la fa filtrar la luce e fa una specie de efetto serra
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Lo gavevo visto anche mi a Barcola, lo vendeva un ambulante de color e nol costava nianche tanto. Ghe gavevo fato un pensierin, ma solo un pensierin e no lo go comprà!sono piccolo ma crescero ha scritto:Però la soluzion più bela che gavevo visto iera un capelin col ventilator eletrico alimentà da un panelin solare. Lo vendeva un giorno in cità un ambulante. Se lo vedesi de novo, quasi quasi ghe lo comprassi, se nol fussi tropo pesante.
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
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"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Rimettendo a posto alcune foto ( mancano ancora due) trovo altre del gruppo e dell'epoca:
sempre in Giardino Pubblico, le zie , la nonna, papà alla marinara ( sembra proprio il vestito di Gian Burrasca!), suo cugino Mario. Le zia usato quasi tutte i cappelloni larghi e piatti, meno una che invece lo porta più stretto e con una penna altissima. Così forse portava il cappello la più o meno coetanea "maestrina dalla penna rossa"

In quesat foto in Carso invece non portano cappelli,s arà estate, visti gli abiti bianchi, tutte portano lo chignon dei primi del secolo. Qualche anno prima erano di moda pettinature orribili tirate in alto. Sullo sfondo a sinistra Villa De Rin. In prima fila nonna e zia Argia, dietro zia Dalia e zia Paola.

e qua abbiamo ancora ombrellini, la nonna col nonno e papà e le zie e forse amici erano in gita in nave a Venezia e il nonno li ha immortalati

La prima signora è la più impettita, la nonna sorride appena, la terza, che vedo spesso in foto di famiglia sorride decisa, ma non la identifico, idem sorridente il signore in bombetta. La nonna ha sollevato la veletta sul cappello, che in altre immagini porta sul viso. Credo di avere ancora qualche sua veletta in qualche cassetto.
sempre in Giardino Pubblico, le zie , la nonna, papà alla marinara ( sembra proprio il vestito di Gian Burrasca!), suo cugino Mario. Le zia usato quasi tutte i cappelloni larghi e piatti, meno una che invece lo porta più stretto e con una penna altissima. Così forse portava il cappello la più o meno coetanea "maestrina dalla penna rossa"

In quesat foto in Carso invece non portano cappelli,s arà estate, visti gli abiti bianchi, tutte portano lo chignon dei primi del secolo. Qualche anno prima erano di moda pettinature orribili tirate in alto. Sullo sfondo a sinistra Villa De Rin. In prima fila nonna e zia Argia, dietro zia Dalia e zia Paola.

e qua abbiamo ancora ombrellini, la nonna col nonno e papà e le zie e forse amici erano in gita in nave a Venezia e il nonno li ha immortalati

La prima signora è la più impettita, la nonna sorride appena, la terza, che vedo spesso in foto di famiglia sorride decisa, ma non la identifico, idem sorridente il signore in bombetta. La nonna ha sollevato la veletta sul cappello, che in altre immagini porta sul viso. Credo di avere ancora qualche sua veletta in qualche cassetto.
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Ancora la nonna ed amiche o parenti, con ombrellini e cappelline, in Carso, si riconoscono i tipici muretti a secco


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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Sai Baba, che io vedendo questi bellissimi abiti bianchi, con piegoline varie, provo ammirazione ma anche un senso di stress: ma t'immagini che fatica lavare e stirare questi capi?Non mi riferisco solo a donne di un certo ceto, ho visto anche donne comuni indossare certe cose piuttosto elaborate..
Io scelgo oggi capi il più facili possibili da stirare, evito persino il lino che porta via un sacco di tempo.
E quei cappelli ! Ma quanto sarà durato ad una donna un cappello di quel tipo? Si lavavano i cappelli? Credo de no.
Ringrazio sempre fervidamente poi l'inventor della lavatrice! Questo signore si è guadagnato un premio Nobel? Mi sembra una delle invenzioni che abbia maggiormente aiutato le donne!
Comunque, non posso che ammirare simili eleganti capi, ma non li porterei mai(troppa fatica dopo)
Mandi
Io scelgo oggi capi il più facili possibili da stirare, evito persino il lino che porta via un sacco di tempo.
E quei cappelli ! Ma quanto sarà durato ad una donna un cappello di quel tipo? Si lavavano i cappelli? Credo de no.
Ringrazio sempre fervidamente poi l'inventor della lavatrice! Questo signore si è guadagnato un premio Nobel? Mi sembra una delle invenzioni che abbia maggiormente aiutato le donne!
Comunque, non posso che ammirare simili eleganti capi, ma non li porterei mai(troppa fatica dopo)
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"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
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- babatriestina
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Credo che poco si lavavano , i cappelli pure, ma le signore come la nonna lavavano da sè solo poca biancheria, perchè il resto passava alle lavandaie o forse per cose più piccole alle cameriere di casa, anche lo stiro, a volte veniva affidato, per i capi più difficili, alle stiratrici. E non dimentichiamo quello che si doveva inamidare, ho trovato pezzettini di amido per anni negli armadietti di cucina! e gli uomini, coi colletti rigidi, e le piccole stecche che si infilavano per tenerlo rigido, come adesso si fa solo con le vele delle barche!
l'igiene incominciava a diventare di moda proprio allora.. ma mi sa che lavavano i loro capi molto meno di quanto li laviamo noi.. la nonna buttava via i cappelli, ma ne conservava le piume, che si vede costavano più di tutto,e forse le riciclava. Alla sua morte c'era ancora uno scatolone di piume, di cui regalai la più parte ad una parrocchia che ne facesse uso per costumi e recite, me ne sono rimaste un paio per qualche costume di carnevale, I cappelli ovviamente venivano conservati e trasportati nelle cappelliere!
ei pizzi la nonna eventualmente li staccava dagli abiti smessi, per rimetterli su quelli successivi. Ci diceva Quando morirò troverete pizzi, pizzi.. verissimo! ne ho dati via tanti, e qualcuno è ancora rimasto nel suo cassettone..
l'igiene incominciava a diventare di moda proprio allora.. ma mi sa che lavavano i loro capi molto meno di quanto li laviamo noi.. la nonna buttava via i cappelli, ma ne conservava le piume, che si vede costavano più di tutto,e forse le riciclava. Alla sua morte c'era ancora uno scatolone di piume, di cui regalai la più parte ad una parrocchia che ne facesse uso per costumi e recite, me ne sono rimaste un paio per qualche costume di carnevale, I cappelli ovviamente venivano conservati e trasportati nelle cappelliere!
ei pizzi la nonna eventualmente li staccava dagli abiti smessi, per rimetterli su quelli successivi. Ci diceva Quando morirò troverete pizzi, pizzi.. verissimo! ne ho dati via tanti, e qualcuno è ancora rimasto nel suo cassettone..
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- babatriestina
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
questa foto che ho ritrovato e che non so se avevo postato, mostra appunto i "stivai" cioè le scarpe a stivaletto con tanti lacci in uso delle nonne anteguerra


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- nonna ivana
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Baba, nel tuo cilindro, hai forse anche qualche "foto" o immagine delle "macchinette molto smart", che adoperava tuo bisnonno???
Ti è rimasto qualche pezzo degli strumenti ottici di quelle epoche?
Sarebbe interessante!
Ti è rimasto qualche pezzo degli strumenti ottici di quelle epoche?
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ivana
la curiosità è il colore della mente
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- babatriestina
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Dici della macchina fotografica del nonno? ( perchè il bisnonno non fotografava ancora..) No, e delle vecchie macchine di papà ( la Rolleicord ad esempio) ho fatto un pacco ai tempi del trasloco e le ho regalate al Circolo fotografico, perchè le riparassero ed utilizzassero. Certo, in un museo della "civiltà contadina" con mia sorpresa ho trovato pure gli esposimetri che usavo fino agli anni 60: mi son sentita un pezzo da museo!
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- nonna ivana
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Re: Abbigliamento femminile fin de siècle
Magari invece potevi o puoi allestire tu un tuo museo "variegato" delle pregevoli cose che hai!!!! 

ivana
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