mi ricorda la nostra, che non esiste più, ed era simile: la nonna diceva che bello! da quando avevamo comprato la radio non occorreva che mi mettessi io a strimpellare musica al piano! e vendette il suo pianoforte verticale. Perchè diceva che a tutte le feste di famiglia gli altri danzavano e lei era inchiodata a suonare.
La mia radio sotto aveva delle manopole rotonde, coi solito, volume, tono, sintonia e la manopola che distingueva la onde: lungho, medie, corte, cortissime e poi fono che era la presa per il collegamento giradischi. ma sulle onde lunghe già quando ero piccola non si sentiva più niente e sulle corte si sentiva ma non si capiva.
mi piacevano tanto come nella tua i nomi di luoghi di cui poi mai ho sentito parlare, come Hilversum, Pecs ( che io associavo a Pecos Bill), e che non avevano ormai più alcun collegamento con le vere stazioni: in pratica si sentivano il primo programma che coincideva pure con radio trieste italiana, poi Trieste slovena, da cui imparammo se non altro la parola Porocila che voleva dire giornale radio ma trasmettevano spesso bella musica, anche classica, una seconda emittente slovena che poteva essere zona b ( radio capodistria) il secondo e terzo programma.. noi si scherzava sulle canzoni a richiesta " e
Mamma cantata da Beniamino Gigli da Mariuccia alla nonna che le vuol tanto bene" senza pensare che probabilmente si trattava di dediche fra gente che era al di qua e al di là del confine...
noi la accendevamo la sera ( non avevamo TV, papà era contrario, perchè diceva che distruggeva il dialogo familiare) per ascoltare dopo cena il lunedì i concerti Martini e Rossi con pezzi di musica classica ( quanti anni non ho più sentto la meditazione della Thais di Massenet che allora suonavano spesso come intervallo) e commentavamo e giudicavamo i cantanti come se fossero quelli di Sanremo, poi le opere in diretta dai teatri per le inaugurazioni, ma sempre e solo i primo, max secondi atti perchè sennò si faceva tardi: io andavao a nanna dopo Immenso Ftah! dell'Aida... ma la mamma diceva che non erano più i bei tempi della radio,che c'erano troppe emissioni,c he ai tempi suoi loro seguivano in diretta da Radio Varsavia le finali del concorso Chopin per pianisti.
La nonna nei primi anni 50 ricevette in regalo un a prima radiolina da sgabello ( sempre a valvole) che tenne fino alla morte ( un'oretta prima di morire mi chiese di aiutarla ad accenderla per il notiziario delle 7 e mezza..), alla mattina prima di andare a scuola - o ancora quando ero così piccola da non andarci ancora- prendevo il mio cuscino sottobraccio e andavo nel suo lettone ( abitava con noi) e ascoltavamo assieme la radio, i primi notiziari, il meteo ( pioggia caduta durante la notte: millimetri X) e poi la ginnastica radiofonica mattutina del Maestro De Iurco ( programma locale): contenta io, contenta la nonna, a cui sembrava di riavere papà piccolo, e contenta la mamma, che alla mattina poteva dormire un'oretta in più in pace!
Anche gli altri nonni avevano una radio simile e anche l'altra nonna, malata e negli ultimi anni quasi sempre a letto, aveva una piccola sullo sgabello, ma aveva perso interesse a tutto..
son riuscita ad isolare la nostra radio da alcune foto natalizie:
di scorcio, anni '60:
e il lato con le stazioni, natale 1958: