Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Regole del forum
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Ho “riesumato” , dalle vecchie carte di mio nonno, una specifica del Cantiere Navale San Rocco di Muggia, per la la costruzione N. 33: un piroscafo da carico commissionato dalla Navigazione Generale Austriaca Gerolimich & C, nel 1913. Ricordavo quel capitolato e lo ho riesaminato oggi.
Il documento porta in copertina la firma del nonno e dalle sue sottolineature e annotazioni è evidente che ne seguì direttamente la costruzione.
In un primo momento mi è parso alquanto strano, in quanto ero certo che fosse passato dal C.N.T. al San Rocco solamente nel '19, al suo ritorno dal fronte
Galiziano / Russo. Ho, infatti, tra le altre, alcune foto di quell'anno di mia madre assieme a mia nonna nel cantiere di Muggia (non postate nel topic). Sullo sfondo si vede il p.fo Persia (che tanto interessa a Mandi) con il nome in primo piano, a secco, nel bacino di carenaggio, per il raddobbo preventivo al viaggio
La Spezia - Fiume - Vladivostok. https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... &start=160 )
Dalla documentazione in mio possesso, mio nonno risulta, infatti, esser stato in forza, come ingegnere navale, dal 1912, fino alla mobilitazione del '14, presso il dipartimento costruzioni da guerra del cantiere di Monfalcone. https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=8&t=6434
Ricercando ulteriori notizie sulla costruzione N.33, sono venuto finalmente a capo dell'arcano.
Lo scafo fu impostato il 3.1.14 e varato in piena guerra il 10.12.14. La nave venne però allestita e consegnata alla Gerolimich & C. sotto nuova amministrazione e bandiera, registrata con il nome di Generale Petitti, il 10.6.1920.
Tutto quadra. Alles stimmt, diria Ciancele, salvo il lieve refuso che ho rilevato nel testo di Gellner / Valenti: San Rocco, Storia di un Cantiere Navale, dove il nome della costruzione N.33 viene erroneamente riportato come “Generale Petitti”. Cosa da poco.
Non era mio intendimento accennare a vicende famigliari: ne ho parlato solamente al fine di introdurre questo documento che mi ha sorpreso per la sua meticolosità di asburgica memoria, l'accuratezza nella ricerca dei particolari e la completezza delle forniture richieste per la nave e l'equipaggio.
Un libretto che al di là del suo scopo intrinseco, espone un ampio, interessante glossario di terminologia navale, oggi desueta, impiegando una terminologia
“regnicolo-triestinizzata”.
Ne riproduco indice e copertina, ma inizierò, successivamente a scansionare il testo completo, che non è molto corposo.
Se a qualcuno potesse interessare, mi farebbe piacere inviarlo privatamente o forse ancora meglio, abusando ancora del paziente aiuto di SPMC, metterlo in rete e postarne il link.
Per completare ulteriormente le notizie su questa nave, il Generale Petitti venne ceduto nel 1937 alla Costa Armatori – Giacomo Costa fu Andrea, allora modesta compagnia di navigazione, cambiando il nome originario in quello di Giacomo C.
Nell'aprile 1943 venne silurato nel Mar Tirreno dal sommergibile britannico Purpoise e portato all'incaglio,in basso fondale, presso Palermo.
La fonte http://www.xmasgrupsom.com/public/index ... topic=2945 afferma che il piroscafo in seguito venne recuperato e ripristinato, navigando, ancora per qualche tempo con il nome di Ardens, mentre la pubblicazione ufficiale Navi Mercantili Perdute, 3^ ed. USMM, Roma 1997, così recita: ...omissis.... il 26 aprile 1943, colpito da un siluro del sommergibile britannico Umbroken, fu costretto a riparare a Palermo. Colpito da bombe e gravemente danneggiato durante l'attacco aereo del nemico su Palermo, protrattosi dalle ore 16.07 alle ore 18.06 del 16 aprile 1943, il piroscafo poggiò sul fondo. Successivamente fu recuperato ma affondò definitivamente nel luglio dello stesso anno.
Il documento porta in copertina la firma del nonno e dalle sue sottolineature e annotazioni è evidente che ne seguì direttamente la costruzione.
In un primo momento mi è parso alquanto strano, in quanto ero certo che fosse passato dal C.N.T. al San Rocco solamente nel '19, al suo ritorno dal fronte
Galiziano / Russo. Ho, infatti, tra le altre, alcune foto di quell'anno di mia madre assieme a mia nonna nel cantiere di Muggia (non postate nel topic). Sullo sfondo si vede il p.fo Persia (che tanto interessa a Mandi) con il nome in primo piano, a secco, nel bacino di carenaggio, per il raddobbo preventivo al viaggio
La Spezia - Fiume - Vladivostok. https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... &start=160 )
Dalla documentazione in mio possesso, mio nonno risulta, infatti, esser stato in forza, come ingegnere navale, dal 1912, fino alla mobilitazione del '14, presso il dipartimento costruzioni da guerra del cantiere di Monfalcone. https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=8&t=6434
Ricercando ulteriori notizie sulla costruzione N.33, sono venuto finalmente a capo dell'arcano.
Lo scafo fu impostato il 3.1.14 e varato in piena guerra il 10.12.14. La nave venne però allestita e consegnata alla Gerolimich & C. sotto nuova amministrazione e bandiera, registrata con il nome di Generale Petitti, il 10.6.1920.
Tutto quadra. Alles stimmt, diria Ciancele, salvo il lieve refuso che ho rilevato nel testo di Gellner / Valenti: San Rocco, Storia di un Cantiere Navale, dove il nome della costruzione N.33 viene erroneamente riportato come “Generale Petitti”. Cosa da poco.
Non era mio intendimento accennare a vicende famigliari: ne ho parlato solamente al fine di introdurre questo documento che mi ha sorpreso per la sua meticolosità di asburgica memoria, l'accuratezza nella ricerca dei particolari e la completezza delle forniture richieste per la nave e l'equipaggio.
Un libretto che al di là del suo scopo intrinseco, espone un ampio, interessante glossario di terminologia navale, oggi desueta, impiegando una terminologia
“regnicolo-triestinizzata”.
Ne riproduco indice e copertina, ma inizierò, successivamente a scansionare il testo completo, che non è molto corposo.
Se a qualcuno potesse interessare, mi farebbe piacere inviarlo privatamente o forse ancora meglio, abusando ancora del paziente aiuto di SPMC, metterlo in rete e postarne il link.
Per completare ulteriormente le notizie su questa nave, il Generale Petitti venne ceduto nel 1937 alla Costa Armatori – Giacomo Costa fu Andrea, allora modesta compagnia di navigazione, cambiando il nome originario in quello di Giacomo C.
Nell'aprile 1943 venne silurato nel Mar Tirreno dal sommergibile britannico Purpoise e portato all'incaglio,in basso fondale, presso Palermo.
La fonte http://www.xmasgrupsom.com/public/index ... topic=2945 afferma che il piroscafo in seguito venne recuperato e ripristinato, navigando, ancora per qualche tempo con il nome di Ardens, mentre la pubblicazione ufficiale Navi Mercantili Perdute, 3^ ed. USMM, Roma 1997, così recita: ...omissis.... il 26 aprile 1943, colpito da un siluro del sommergibile britannico Umbroken, fu costretto a riparare a Palermo. Colpito da bombe e gravemente danneggiato durante l'attacco aereo del nemico su Palermo, protrattosi dalle ore 16.07 alle ore 18.06 del 16 aprile 1943, il piroscafo poggiò sul fondo. Successivamente fu recuperato ma affondò definitivamente nel luglio dello stesso anno.
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41547
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Mi piace nel documento ufficiale:
clanfe per bloccaporte
clanfe per bloccaporte
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Si, Baba e all'interno ci sono tante altre "chicche".
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Trovo veramente interessante questa pubblicazione ed anche i dati che fornisci su tuo nonno.In questo periodo mi sto interessando al naviglio triestino agli albori della Grande guerra e di quel che ne successe durante tale periodo, fino ad arrivare al post guerra 1919 -1920. Non esistono pubblicazioni chiare ed esaurienti in tal senso. Come è difficile trovare notizie su quel che successe a Trieste durante il periodo bellico... E' anche complicato destreggiarsi tra i vari cambiamenti di nome delle navi. Complicato, ma non impossibile!
La nave Persia mi ha affascinato, vedendo tua madre piccola accanto, proprio in quell'anno 1919.Una foto fornisce tanti dati...
Gerolimich & C, Cosulich furono personaggi strategici nel passaggio della flotta all'Italia come LLoyd Triestino.
Gerolimich nel 1922 ripartiva gli utili della società, che perciò era attiva.(Gazzetta Ufficiale 5 giugno 1922)
3A%2F%2Faugusto.digitpa.gov.it%2Fgazzette%2Findex%2Fdownload%2Fid%2F1922131_FI&ei=9RG8UuGyH8Tb4QTd74D4Cw&usg=AFQjCNE7jgeOUKW7EXV6h5CV_4Fu-EsuAQ&bvm=bv.58187178,d.bGE
Interessante è anche la storia dei Cosulich a Trieste.
http://www.treccani.it/enciclopedia/fam ... rafico%29/
La nave Persia mi ha affascinato, vedendo tua madre piccola accanto, proprio in quell'anno 1919.Una foto fornisce tanti dati...
Gerolimich & C, Cosulich furono personaggi strategici nel passaggio della flotta all'Italia come LLoyd Triestino.
Gerolimich nel 1922 ripartiva gli utili della società, che perciò era attiva.(Gazzetta Ufficiale 5 giugno 1922)
3A%2F%2Faugusto.digitpa.gov.it%2Fgazzette%2Findex%2Fdownload%2Fid%2F1922131_FI&ei=9RG8UuGyH8Tb4QTd74D4Cw&usg=AFQjCNE7jgeOUKW7EXV6h5CV_4Fu-EsuAQ&bvm=bv.58187178,d.bGE
Interessante è anche la storia dei Cosulich a Trieste.
http://www.treccani.it/enciclopedia/fam ... rafico%29/
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Ciao Mandi, ben sentita e ben tornata dal Südtirol.
Ho aperto la pagina della Gazzetta Ufficiale da te citata. Raro e insolito che una Società di navigazione come la Gerolimich, appena uscita dai disastri della guerra, presentasse il bilancio 1921 in attivo, con ripartizione di utili. Indubbiamente l'Austria aveva lasciato una buona eredità!
Ti anticipo che SPMC posterà a presto il link per la lettura completa della specifica di cui sopra. Ha fatto un gran bel lavoro; ti piacerà.
Ho aperto la pagina della Gazzetta Ufficiale da te citata. Raro e insolito che una Società di navigazione come la Gerolimich, appena uscita dai disastri della guerra, presentasse il bilancio 1921 in attivo, con ripartizione di utili. Indubbiamente l'Austria aveva lasciato una buona eredità!
Ti anticipo che SPMC posterà a presto il link per la lettura completa della specifica di cui sopra. Ha fatto un gran bel lavoro; ti piacerà.
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Ringrazio il gentilissimo SPMC per aver creato in tutta fretta il pdf tra Natale e Santo Stefano, a scapito degli impegni familiari e delle altrettanto importanti occupazioni nell'impegno della cucina della Vigilia!
Mi voglio scusare per non essere stato altrettanto tempestivo nel postare il link di riferimento, ma non mi ero reso conto che avrei dovuto essere io a farlo. Rimedio subito:
https://www.atrieste.eu/Pdf/SpecificheCantiere33.pdf
Nel primo post avevo omesso di ricordare il nome originario del piroscafo all'atto del varo: Clara Camus.
Venne ribattezzato Generale Petitti, cito pari pari Gellner / Valenti, in onore del nuovo Governatore Militare Italiano della Venezia Giulia, che, con decreto 10/1/19 n. 0982, aveva nominato il Cap. Carlo Di Bo Regio Commissario, attribuendogli i poteri del Consiglio di Amministrazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e, nello stesso tempo, di Gerente della Società San Rocco.
Sintomi, a mio modesto parere, prodromi delle future usanze, burocratese e favoritismi che saranno tanto in voga nella nuova amministrazione regnicola.
Paolo commentava la prosa scarna del documento tecnico, osservando:
La precisione nel definire le caratteristiche delle parti è incredibile:
è proprio vero "l'Austria iera un paese ordinato".
Ordinato ? E non solo: la Defonta si preoccupava di fornire ai suoi naviganti
oltre a tutto il resto perfino gli stampi per il Gugelhupf ! (pag.44)
Sarò ben lieto di dare qualche delucidazione su alcuni termini impiegati; qualcosa sfugge anche a me e devo interpretarlo nel contesto generale, facendo ricorso alla nomenclatura moderna.
Per portare un esempio, il termine “parapetti”, pagina 7 e segg. va letto e si riferisce a “paratie”
Tutte le sottolineature e annotazioni nel testo sono originali.
Mi voglio scusare per non essere stato altrettanto tempestivo nel postare il link di riferimento, ma non mi ero reso conto che avrei dovuto essere io a farlo. Rimedio subito:
https://www.atrieste.eu/Pdf/SpecificheCantiere33.pdf
Nel primo post avevo omesso di ricordare il nome originario del piroscafo all'atto del varo: Clara Camus.
Venne ribattezzato Generale Petitti, cito pari pari Gellner / Valenti, in onore del nuovo Governatore Militare Italiano della Venezia Giulia, che, con decreto 10/1/19 n. 0982, aveva nominato il Cap. Carlo Di Bo Regio Commissario, attribuendogli i poteri del Consiglio di Amministrazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e, nello stesso tempo, di Gerente della Società San Rocco.
Sintomi, a mio modesto parere, prodromi delle future usanze, burocratese e favoritismi che saranno tanto in voga nella nuova amministrazione regnicola.
Paolo commentava la prosa scarna del documento tecnico, osservando:
La precisione nel definire le caratteristiche delle parti è incredibile:
è proprio vero "l'Austria iera un paese ordinato".
Ordinato ? E non solo: la Defonta si preoccupava di fornire ai suoi naviganti
oltre a tutto il resto perfino gli stampi per il Gugelhupf ! (pag.44)
Sarò ben lieto di dare qualche delucidazione su alcuni termini impiegati; qualcosa sfugge anche a me e devo interpretarlo nel contesto generale, facendo ricorso alla nomenclatura moderna.
Per portare un esempio, il termine “parapetti”, pagina 7 e segg. va letto e si riferisce a “paratie”
Tutte le sottolineature e annotazioni nel testo sono originali.
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Leggo con entusiasmo e grande interesse.
Tanti termini non li conosco, ma non è un problema.
M'incuriosice questo :
Molto ingegnoso il sistema dei "cessi" gerarchici tra l'altro, con la "tazza" o col sistema delle turche.
Non riesco a risalire alla soluzione trovata per la conservazione del cibo, come ad esempio il burro. La carne era contenuta in botti con il sale...
Danilo scrive:
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... &start=120
In questo sito invece si parla delle origini della Costa Armatori:
http://www.xmasgrupsom.com/public/index ... topic=2945
Dal sito trascrivo:
Nel 1937 la flotta Costa viene aumentata con:
P.fo ANTONIETTA COSTA MONTE BIANCO Trieste 1920 5.899 tsl
P.fo BEATRICE C. CLARA CAMUS Trieste 1920 6.131 tsl
P.fo GIACOMO C. GENERALE PETITTI Trieste 1920 4.638 tsl.
Mi sembra si parli della "Clara Camus" e della "Petitti" come di due navi diverse. Mah
Tanti termini non li conosco, ma non è un problema.
M'incuriosice questo :
Quale sarà stato il motivo? somiglianza ai colori della bandiera italiana?—Le coltrine delle finestre non devono essere né rosse né verdi.
Molto ingegnoso il sistema dei "cessi" gerarchici tra l'altro, con la "tazza" o col sistema delle turche.
Non riesco a risalire alla soluzione trovata per la conservazione del cibo, come ad esempio il burro. La carne era contenuta in botti con il sale...
Danilo scrive:
ricordo il nome originario del piroscafo all'atto del varo: Clara Camus.
Venne ribattezzato Generale Petitti, cito pari pari Gellner / Valenti, in onore del nuovo Governatore Militare Italiano della Venezia Giulia, che, con decreto 10/1/19 n. 0982, aveva nominato il Cap. Carlo Di Bo Regio Commissario, attribuendogli i poteri del Consiglio di Amministrazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e, nello stesso tempo, di Gerente della Società San Rocco.
Della "Clara Camus" avevamo parlato qui, con un pò di incertezza:Ricercando ulteriori notizie sulla costruzione N.33, sono venuto finalmente a capo dell'arcano.
Lo scafo fu impostato il 3.1.14 e varato in piena guerra il 10.12.14. La nave venne però allestita e consegnata alla Gerolimich & C. sotto nuova amministrazione e bandiera, registrata con il nome di Generale Petitti, il 10.6.1920.
Tutto quadra. Alles stimmt, diria Ciancele, salvo il lieve refuso che ho rilevato nel testo di Gellner / Valenti: San Rocco, Storia di un Cantiere Navale, dove il nome della costruzione N.33 viene erroneamente riportato come “Generale Petitti”. Cosa da poco.
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... &start=120
In questo sito invece si parla delle origini della Costa Armatori:
http://www.xmasgrupsom.com/public/index ... topic=2945
Dal sito trascrivo:
Nel 1937 la flotta Costa viene aumentata con:
P.fo ANTONIETTA COSTA MONTE BIANCO Trieste 1920 5.899 tsl
P.fo BEATRICE C. CLARA CAMUS Trieste 1920 6.131 tsl
P.fo GIACOMO C. GENERALE PETITTI Trieste 1920 4.638 tsl.
Mi sembra si parli della "Clara Camus" e della "Petitti" come di due navi diverse. Mah
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
Mi era sfuggita la discussione viewtopic.php?f=14&t=5235&start=120
Facciamo un po' di chiarezza:
Il primo Clara Camus, venne impostato al San Rocco nel 1908, lg 96,65, 4600 tpl ( tonnellate di portata lorda), non indicata la stazza.
La scheda è riportata nel già citato testo “San Rocco Storia di un Cantiere Navale”, di Gellner e Valenti, a pag.173. La foto a pag.) 92 (riproduzione riservata).
Il secondo Clara Camus, costruzione 514 del Cantiere San Marco, impostato nel 1914, lg 132,58, 7015 tsl (tonnellate di stazza lorda), 9700 TPL, varato col nome di Parsifal nel 1920 è quello citato da Mandi. Scheda e schizzo sono quelle riportate da Nini.
N.B. La tonnellata di stazza lorda è un'unità di volume, pari a 2,83 metri cubi.
Il terzo Clara Camus, costruzione 33 del Cantiere San Rocco, poi Generale Pettiti, è unità gemella per dimensioni alla Caterina Gerolimich, con leggere modifiche alle strutture, richieste dall'armatore ( costruzione 23 dello stesso Cantiere: lg. 115,82 7615 tpl, non indicata la stazza). Scheda a pag.174 del testo citato. La foto a pag.100 è identica a quella allegata al dossier di mio nonno.
Per le altre due unità, vedrò di reperire una fonte diversa, assieme all'autorizzazione a riprodurle.
Occasione buona per venire una giornata a Trieste.
P.fo Generale Pettiti - San Rocco 1920
Facciamo un po' di chiarezza:
Il primo Clara Camus, venne impostato al San Rocco nel 1908, lg 96,65, 4600 tpl ( tonnellate di portata lorda), non indicata la stazza.
La scheda è riportata nel già citato testo “San Rocco Storia di un Cantiere Navale”, di Gellner e Valenti, a pag.173. La foto a pag.) 92 (riproduzione riservata).
Il secondo Clara Camus, costruzione 514 del Cantiere San Marco, impostato nel 1914, lg 132,58, 7015 tsl (tonnellate di stazza lorda), 9700 TPL, varato col nome di Parsifal nel 1920 è quello citato da Mandi. Scheda e schizzo sono quelle riportate da Nini.
N.B. La tonnellata di stazza lorda è un'unità di volume, pari a 2,83 metri cubi.
Il terzo Clara Camus, costruzione 33 del Cantiere San Rocco, poi Generale Pettiti, è unità gemella per dimensioni alla Caterina Gerolimich, con leggere modifiche alle strutture, richieste dall'armatore ( costruzione 23 dello stesso Cantiere: lg. 115,82 7615 tpl, non indicata la stazza). Scheda a pag.174 del testo citato. La foto a pag.100 è identica a quella allegata al dossier di mio nonno.
Per le altre due unità, vedrò di reperire una fonte diversa, assieme all'autorizzazione a riprodurle.
Occasione buona per venire una giornata a Trieste.
P.fo Generale Pettiti - San Rocco 1920
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41547
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: Cantiere San Rocco: un piroscafo di cent'anni fa
già che ci siamo: chi era questa signora Chiara Camus a cui vennero intitolate tre navi?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)