Di ritorno da Cipro, ho ancor più apprezzato la nostra collezione cipriota. per adesso, una curiosità. Le tabelle interattive, disattivate a causa del covid ( e vedremo se e quando le riattiveranno!) ci raccontano di certi scavi. Una tabella, per di più vandalizzata da qualche bimbo-minkia ( avevo segnalato e hanno ripulito, la foto è di alcun anni fa) che parla di come facevano gli scavi nell'ottocento: Salamis o Salamina ( e gli abitanti erano i salamini!) presso Famagosta, un bel sito archeologico i cui scavi ora sotto occupazione turca sono abbandonati
un curioso personaggio.
Militare, si arruolava in tante guerre e finiva sempre per beccarsi punizioni per insubordinazioni o simili. Tanto che emigrò in America, partecipò alla guerra di Secessione, poi fu console a Cipro , dove come archeologo appassionato ma improvvisato raccolse una collezione di pezzi... che andarono ad arricchire il Metropolitan Museum of Arts! si trova pure online il catalogo di questi pezzi.
probabilmente molti pezzi del nostro Museo provenivano da scavi del genere, acquistati sul mercato antiquario di allora
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
La nostra scrittura, sempre più legata alle immagini con pletore di faccine che "completano" i messaggi si sta forse trasformando in un linguaggio iconografico come quello dei geroglifici?
Sembra che insegneranno a leggere i geroglifici... visto che sono 200 anni dalla loro decodifica da parte di Champollion.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
finita la conferenza, un giretto alle sale
l'ibis che era sul logo della conferenza di ieri
Gli Ushabti " magri"
dei geroglifici scritti su un altro hanno dato la traduzione
più o meno suonava così "Sappi se verrà montato se verrà chiamato per eseguire Ogni lavoro che deve essere fatto nella necropoli relative. Ecco Egli ha superato le difficoltà nel farlo per trasportare la sabbia ad est a ovest in quanto uomo che sta al tuo posto se verrà contato"
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
e dicevano che il peggio non sono i geroglifici, che bene o male sono scolpiti nella pietra, ma ieratico e demotico scritto a mano con pennello! perché ognuno a veva la propria calligrafia: dal Museo, uno scarabeo con scritta posteriore in ieratico
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
E così lo descrive l apagina del Museo quando lo hanno restaurato nel 2013 Lo scarabeo era posto ad ali aperte a protezione del cuore, sistemato sopra le bende della mummia, sul petto; è realizzato in un materiale caratteristico della produzione egizia, simile a un cartone creato con la sovrapposizione di strati di papiro e tessuto uniti da gesso, la cui superficie stuccata veniva dipinta. Nel nostro caso il materiale è sagomato a raffigurare uno scarabeo blu ad ali aperte che regge tra le zampe anteriori il disco solare del mattino, in colore rosso, e tra le zampe posteriori l’anello shen, simbolo di eternità. Le ali sono dipinte di rosso, mentre le piume sono blu scuro.
Un particolare prezioso: i contorni delle piume e i dettagli del corpo dello scarabeo sono stati messi in evidenza per mezzo di una sottile linea d’oro, costituita da piccoli rettangoli allungati di foglia d’oro applicati uno dopo l’altro.
Sull’altra faccia, quella che doveva essere a contatto con le bende della mummia, fatto del tutto inconsueto, tanto che appare come un unicum, è stato tracciato su fondo bianco “frettolosamente” con un calamo (penna di giunco), intinto in inchiostro nero, un testo distribuito in 12 righe sul corpo e in 5 righe sulle due ali, a coprire l’intero campo; le righe non passano da un pezzo all’altro come fosse un’unica superficie scrittoria, ma si leggono da destra a sinistra separatamente per i tre pezzi. I caratteri non sono in geroglifico, bensì nella scrittura che prende il nome di ieratica e che costituisce una grafia corsiva, sempre esistita in Egitto in parallelo con la scrittura monumentale dei geroglifici.
La lettura del testo, che oggi risulta di difficile interpretazione e in alcuni punti ormai irrimediabilmente compromessa, è stata curata dal prof. Franco Crevatin dell’Università di Trieste: ricorda il nome del proprietario Cia-en-Khonsu e riporta una serie di nomi di divinità.
Lo scarabeo si data al III secolo a.C., al periodo Tolemaico, seguito alla conquista dell’Egitto da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C., e costituisce un prezioso arricchimento per la collezione egizia di Trieste essendo l’unico pezzo in scrittura ieratica, accanto ai molti in geroglifico (incisi su stele e sarcofagi in pietra o dipinti sui tre sarcofagi lignei e su molte statuine) e in geroglifico corsivo tracciato su quattro splendidi fogli di papiro, di altissima qualità e ricercatezza, risalenti al XV secolo a.C.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Questa è una stele funeraria, di una famiglia che fa offerte agli dei per i propri defunti, ci stanno insegnando a leggerla
per ora, solo alcune osservazioni:
in alto ci sono due occhi protettivi, in basso si vede la famiglia che fa l'offerta.
Dalle posizioni delle teste delle immagini geroglifiche, la stele va letta dall'alto al basso e da destra a sinistra
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Vi metto la traduzione come ce l'hanno insegnata al corso di geroglifico:
Offerta di Osiride e Upuaut che è a capo dell’Occidente, dio grande, signore della necropoli:
“essi concedono un’offerta funeraria di buoi e uccelli, vesti, incenso, olio profumato e ogni cosa buona e pura che dà il cielo, che crea la terra e che fa vivere il dio lì, il vento dolce del nord per il ka dello scriba del distretto Sa-hathor, giustificato e signore di beatitudine, generato dallo scriba della grande prigione Imen-em-hat-senbi, giustificato, e partorito dalla signora della casa Anmerut-es, [detta] Ten-ta-ib, giustificata e signora di beatitudine”.
Dalla posizione degli animali, va letta da destra a sinistra
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
sezione preistorica, fibula con auriga e cavalli
Nb hanno ripristinato buon a parte delle istallazioni a video, per cui si possono approfondire le conoscenze che le schede e pure foto di oggetti dei depositi
ecco le immagini di vasi ciprioti direi belli, dei depositi
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Breve visita il giorno di san Giusto: ripristinati quasi tutti i video, alcune immagini scelte: qualcuna relativa ad una sintetica mostra sui sotterranei di Trieste ed Armando Halupca
quello che ha visitato dei sotterranei di san Giusto, alla ricerca del mitico ( non trovato) collegamento dal castello in città bassa
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)