Mostre a Gorizia
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Mostre a Gorizia
Dal 25 giugno al 1° ottobre 2006 al castel de Gorizia xe una mostra su Sigmund Freud:
copio/incollo
A 150 anni dalla nascita di Sigmund Freud (1856-1939), in un ideale gemellaggio storico e culturale di Vienna con Gorizia e l'Italia, dove la psicoanalisi fu introdotta dal triestino Edoardo Weiss, il Castello di Gorizia ospita la mostra ''Sigmund Freud nella terra dei sogni. Il viaggiatore, il collezionista'', dal 25 giugno al 1° ottobre. Fortemente voluta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gorizia, dal Ministero degli Affari Esteri a Vienna e dal Forum Austriaco di Cultura a Milano, curata da Pier Giorgio Carizzoni, la mostra documenta la passione di Freud per l'Italia e per il collezionismo di reperti antichi. All'interno di un'enorme sfinge alata, figura chiave della psicoanalisi freudiana, è così esposta - per la prima volta in Italia - parte della sua collezione di statuette e oggetti antichi provenienti dai Musei Freud di Londra e di Vienna. E, nelle diverse sezioni della mostra, immagini di quell'adorata Italia di fine Ottocento / inizio Novecento che così spesso Freud visitò e descrisse, insieme a documenti e pubblicazioni che testimoniano come il suo pensiero si diffuse nel nostro Paese. La famiglia, gli affetti, i seguaci e i dissidenti, accanto alle personalità di prim'ordine che hanno reso celebre la Vienna fin de siècle, sono rievocati con fotografie provenienti dal Museo Sigmund Freud di Vienna e dagli archivi della Biblioteca Nazionale Austriaca. Completa la mostra una sezione sull'arte contemporanea con installazioni di 4 autori italiani e 2 preziose tele dell'austriaco Hermann Nitsch
copio/incollo
A 150 anni dalla nascita di Sigmund Freud (1856-1939), in un ideale gemellaggio storico e culturale di Vienna con Gorizia e l'Italia, dove la psicoanalisi fu introdotta dal triestino Edoardo Weiss, il Castello di Gorizia ospita la mostra ''Sigmund Freud nella terra dei sogni. Il viaggiatore, il collezionista'', dal 25 giugno al 1° ottobre. Fortemente voluta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gorizia, dal Ministero degli Affari Esteri a Vienna e dal Forum Austriaco di Cultura a Milano, curata da Pier Giorgio Carizzoni, la mostra documenta la passione di Freud per l'Italia e per il collezionismo di reperti antichi. All'interno di un'enorme sfinge alata, figura chiave della psicoanalisi freudiana, è così esposta - per la prima volta in Italia - parte della sua collezione di statuette e oggetti antichi provenienti dai Musei Freud di Londra e di Vienna. E, nelle diverse sezioni della mostra, immagini di quell'adorata Italia di fine Ottocento / inizio Novecento che così spesso Freud visitò e descrisse, insieme a documenti e pubblicazioni che testimoniano come il suo pensiero si diffuse nel nostro Paese. La famiglia, gli affetti, i seguaci e i dissidenti, accanto alle personalità di prim'ordine che hanno reso celebre la Vienna fin de siècle, sono rievocati con fotografie provenienti dal Museo Sigmund Freud di Vienna e dagli archivi della Biblioteca Nazionale Austriaca. Completa la mostra una sezione sull'arte contemporanea con installazioni di 4 autori italiani e 2 preziose tele dell'austriaco Hermann Nitsch
Ultima modifica di AdlerTS il lun 12 feb 2007, 12:41, modificato 1 volta in totale.
Personaggi
Caro Adler , grazie per l'informazion data qui sopra. Qualche vota pero'
mi me domando se tuti questi personaggi celebri i xe meritevoli de tante attenzioni. No son tanto convinto che la psicoanalisi sia un gran ben per l'umanita', certamente con tute le barbarie che succedi nei nostri giorni, no dimostremo miglioramenti nele nostre menti. Anzi l'uso fatto della psicologia, sia nel mondo finanziario , che dalle grandi corporazioni xe tut'altro che benefico per l'umanita' e l'ambiente. Ciao Coce
mi me domando se tuti questi personaggi celebri i xe meritevoli de tante attenzioni. No son tanto convinto che la psicoanalisi sia un gran ben per l'umanita', certamente con tute le barbarie che succedi nei nostri giorni, no dimostremo miglioramenti nele nostre menti. Anzi l'uso fatto della psicologia, sia nel mondo finanziario , che dalle grandi corporazioni xe tut'altro che benefico per l'umanita' e l'ambiente. Ciao Coce

La vita
Piu' che la pendi
Piu' la rendi
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Psicologia
Tuto va ben Adler se te vol ciamarla medicina. Ciao Coce
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da Adnkronos
Un ciclo di conversazioni d'arte animeranno, a partire dal 15 febbraio, le ex-scuderie di Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia. Gli appuntamenti del ciclo ''Visto e non visto'', dedicato ai capolavori custoditi nella cinquecentesca casa-museo riaperta al pubblico l'estate scorsa dopo tre anni di lavori di restauro, avranno luogo il 15 di ogni mese, fino a luglio.
Organizzate dalla fondazione Coronini, le conferenze si avvalgono della presenza di storici dell'arte che, di volta in volta, illustreranno alcune opere delle collezioni Coronini. Si tratta di esemplari talvolta noti, in quanto esposti lungo il percorso espositivo, talvolta meno conosciuti poiche' conservati nei depositi o relegati nelle soffitte dallo stesso conte Coronini. Si parlera' dunque delle saliere di Josef Carl Klinkosch, dei gioielli appartenuti ai Ritter de Za'hony, dei ritratti inglesi da parata, della ''testa di ossesso'' dipinta da Rubens, di una collezione di incunaboli e cinquecentine e di un se'cretaire abbattant viennese. Il primo incontro (15 febbraio, ore 17.30), con Luca Geroni, vertera' sulle splendide saliere di Josef Carl Klinkosch, firma viennese operante nella capitale asburgica dal 1869. L'artigiano nacque da una famiglia di argentieri imperiali che esegui' per gli Asburgo numerose opere fra cui diversi pezzi della loro argenteria da tavola, gli argenti da camera per l'imperatrice Sissi e gli argenti da tavola per l'imperatore Ferdinando I. Oltre a cio', la ditta partecipo' a tutte le piu' importanti esposizioni della fine dell'Ottocento e dei primi anni del Novecento, fra cui quella mondiale di Vienna (1873), quella di Parigi (1878) e quella di Torino (1902).
Un ciclo di conversazioni d'arte animeranno, a partire dal 15 febbraio, le ex-scuderie di Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia. Gli appuntamenti del ciclo ''Visto e non visto'', dedicato ai capolavori custoditi nella cinquecentesca casa-museo riaperta al pubblico l'estate scorsa dopo tre anni di lavori di restauro, avranno luogo il 15 di ogni mese, fino a luglio.
Organizzate dalla fondazione Coronini, le conferenze si avvalgono della presenza di storici dell'arte che, di volta in volta, illustreranno alcune opere delle collezioni Coronini. Si tratta di esemplari talvolta noti, in quanto esposti lungo il percorso espositivo, talvolta meno conosciuti poiche' conservati nei depositi o relegati nelle soffitte dallo stesso conte Coronini. Si parlera' dunque delle saliere di Josef Carl Klinkosch, dei gioielli appartenuti ai Ritter de Za'hony, dei ritratti inglesi da parata, della ''testa di ossesso'' dipinta da Rubens, di una collezione di incunaboli e cinquecentine e di un se'cretaire abbattant viennese. Il primo incontro (15 febbraio, ore 17.30), con Luca Geroni, vertera' sulle splendide saliere di Josef Carl Klinkosch, firma viennese operante nella capitale asburgica dal 1869. L'artigiano nacque da una famiglia di argentieri imperiali che esegui' per gli Asburgo numerose opere fra cui diversi pezzi della loro argenteria da tavola, gli argenti da camera per l'imperatrice Sissi e gli argenti da tavola per l'imperatore Ferdinando I. Oltre a cio', la ditta partecipo' a tutte le piu' importanti esposizioni della fine dell'Ottocento e dei primi anni del Novecento, fra cui quella mondiale di Vienna (1873), quella di Parigi (1878) e quella di Torino (1902).
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AdlerTS ha scritto:l sulle splendide saliere di Josef Carl Klinkosch, firma viennese operante nella capitale asburgica dal 1869. L'artigiano nacque da una famiglia di argentieri imperiali che esegui' per gli Asburgo numerose opere fra cui diversi pezzi della loro argenteria da tavola, gli argenti da camera per l'imperatrice Sissi e gli argenti da tavola per l'imperatore Ferdinando I. Oltre a cio', la ditta partecipo' a tutte le piu' importanti esposizioni della fine dell'Ottocento e dei primi anni del Novecento, fra cui quella mondiale di Vienna (1873), quella di Parigi (1878) e quella di Torino (1902).[/i]














( credo che el negozio sia ancora a Vienna..)
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La mostra presenta al pubblico l’opera di Josef Maria Auchentaller (Vienna 1865 - Grado 1949), uno degli artisti partecipi al rivoluzionario panorama delle arti viennesi di inizio secolo. Pittore e grafico, Auchentaller è stato per quasi un decennio un attivo protagonista all’interno del movimento della Secessione fondato a Vienna da Gustav Klimt nel 1897.
L'articolo continua qua
Alcune opere (che non me entusiasma) podè vederle qua
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Mal no far, paura no gaver.
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copio/incollo Adnkronos
Gorizia, 29 mar. Una mostra per conoscere, scoprire o ritrovare artisti di riferimento del nostro tempo, ma anche per interrogarsi intorno all'evoluzione dell'arte, dagli ultimi decenni ai nostri giorni. E' questo l'obiettivo della mostra, "Quegli anni cinquanta. collezioni pubbliche e private a Trieste e Gorizia", allestita negli spazi espositivi di Palazzo Della Torre di Gorizia, dal 3 aprile al 12 luglio. Infatti, per la prima volta in un unico allestimento, si troveranno riunite le opere appartenenti a due collezioni pubbliche, quelle dell'Universita' degli Studi di Trieste e del Civico Museo Revoltella di Trieste, e ad una privata, la collezione Eugenio Giletti dedicata all'artista Luigi Spazzapan, oggi di proprieta' della Fondazione Carigo.
Un omaggio all'arte, che si propone al tempo stesso come occasione e strumento di attiva fruizione: da questa premessa si enuclea il progetto espositivo della mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Un percorso di oltre un centinaio di opere, ideato per indagare e ritrovare con sguardo "attivo" la pittura degli anni '50 e molti dei suoi piu' autorevoli esponenti, opportunita' di riflessione sull'arte moderna in un confronto virtuale con il postmoderno.
Una "mostra nella mostra", dunque, che richiama anche la rassegna d'arte italiana contemporanea ideata e realizzata a Trieste nel 1953, dall'Ateneo triestino e dalla soprintendenza, e riproposta lo scorso anno dall'Universita' degli Studi di Trieste. Da questo intreccio di corrispondenze emergeranno molte personalita' artistiche d'eccezione: da Luigi Spazzapan al Gruppo degli Otto, e naturalmente Afro, Antonio Corpora, Mattia Moreni, Giuseppe Santomaso ed Emilio Vedova, membri dello storico gruppo, e le altre espressioni artistiche di quel periodo, come, ad esempio: Felice Casorati, Antonio Donghi, Carlo Sbisa' e Mino Maccari, in un itinerario di materia e colore.
Gorizia, 29 mar. Una mostra per conoscere, scoprire o ritrovare artisti di riferimento del nostro tempo, ma anche per interrogarsi intorno all'evoluzione dell'arte, dagli ultimi decenni ai nostri giorni. E' questo l'obiettivo della mostra, "Quegli anni cinquanta. collezioni pubbliche e private a Trieste e Gorizia", allestita negli spazi espositivi di Palazzo Della Torre di Gorizia, dal 3 aprile al 12 luglio. Infatti, per la prima volta in un unico allestimento, si troveranno riunite le opere appartenenti a due collezioni pubbliche, quelle dell'Universita' degli Studi di Trieste e del Civico Museo Revoltella di Trieste, e ad una privata, la collezione Eugenio Giletti dedicata all'artista Luigi Spazzapan, oggi di proprieta' della Fondazione Carigo.
Un omaggio all'arte, che si propone al tempo stesso come occasione e strumento di attiva fruizione: da questa premessa si enuclea il progetto espositivo della mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Un percorso di oltre un centinaio di opere, ideato per indagare e ritrovare con sguardo "attivo" la pittura degli anni '50 e molti dei suoi piu' autorevoli esponenti, opportunita' di riflessione sull'arte moderna in un confronto virtuale con il postmoderno.
Una "mostra nella mostra", dunque, che richiama anche la rassegna d'arte italiana contemporanea ideata e realizzata a Trieste nel 1953, dall'Ateneo triestino e dalla soprintendenza, e riproposta lo scorso anno dall'Universita' degli Studi di Trieste. Da questo intreccio di corrispondenze emergeranno molte personalita' artistiche d'eccezione: da Luigi Spazzapan al Gruppo degli Otto, e naturalmente Afro, Antonio Corpora, Mattia Moreni, Giuseppe Santomaso ed Emilio Vedova, membri dello storico gruppo, e le altre espressioni artistiche di quel periodo, come, ad esempio: Felice Casorati, Antonio Donghi, Carlo Sbisa' e Mino Maccari, in un itinerario di materia e colore.
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All'interno del "V FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA STORIA"
GORIZIA, 22-24 Maggio 2009 ,
ve segnalo venerdì 22
Ore 9.30-10.30
Giardini pubblici Tenda Apih
In collaborazione con l'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia
Storia del confine orientale
Il confine più mobile d'Italia ricostruito nella sua evoluzione e nei suoi spostamenti, inserito nel contesto storico e nelle dinamiche degli Stati protagonisti della vita politica intorno all'Adriatico.
RELATORI:
Franco Cecotti, Bruno Pizzamei.
Presenta Fabio Todéro
e
Ore 15.30-16.30
Giardini pubblici Tenda Apih
In collaborazione con il Consorzio culturale del Monfalconese:
L'Isontino e la Grande Guerra
Un dialogo per ripercorrere le vicende vissute dall'Isontino durante la Prima guerra mondiale e negli anni seguenti: una storia non solo di eserciti ma soprattutto delle popolazioni locali che videro stravolto il loro modo di vita.
RELATORI:
Paolo Ferrari, Gianluca Volpi.
Coordina Loredana Panariti
GORIZIA, 22-24 Maggio 2009 ,
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RELATORI:
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Presenta Fabio Todéro
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Un dialogo per ripercorrere le vicende vissute dall'Isontino durante la Prima guerra mondiale e negli anni seguenti: una storia non solo di eserciti ma soprattutto delle popolazioni locali che videro stravolto il loro modo di vita.
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Caro Adler te son sempre cusì cocolo a riportar 'stè informazioni ad uso e consumo dei altri utenti, ma qualche volta - come in 'stò caso - me vien anca rabia par el fato de no' poderghe partezipar!
Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.
Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.
Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
- sono piccolo ma crescero
- --
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
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Fabio Toderosono piccolo ma crescero ha scritto:Giusto per evitar de stracapirse, questo Todéro no xe quel che gavé cità in altri post e che no conoso. De questo go sentì mi parlar ben e conoso ben un altro dei relatori.AdlerTS ha scritto:Presenta Fabio Todéro
Dottore di ricerca in italianistica, si dedica da anni alla memoria ed alla letteratura della Prima guerra mondiale. Sul tema ha pubblicato Morire per la patria (Gaspari, 2005), Pagine della grande guerra. Scrittori in grigioverde (Mursia, 1999), Carlo e Gianni Stuparich. Itinerari della grande guerra sulle tracce di due volontari triestini (Lint Editoriale, 1997).
( dal sito del evento..)
dove che vadi el accento sul suo cognome, però, no so

e anche mi conosso bene uno dei altri relatori

"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
L'accento va sula "e": Todèro.
Fabio e Roberto xe fradei.
Fabio e Roberto xe fradei.
[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
- babatriestina
- Senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Se go capido ben, diria che Fabio ga aprofondido de più la parte italiana e Roberto quela austriaca, ma xe un'idea che me go fato mi. Fabio lo go sentido solo una volta, quando el ga fato una conferenza e una visita guidata al museo del risorgimento, vizin piazza Oberdan.babatriestina ha scritto:e par anche che i condividi i interessi storiciserlilian ha scritto:L'accento va sula "e": Todèro.
Fabio e Roberto xe fradei.
[i]Liliana[/i]
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Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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- ixolan
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- Iscritto il: gio 11 dic 2008, 18:55
Vedo sempre le robe in ritardo. Mi e mio fradel, robe de no creder, semo ... fradei! Lu se el più giovine, mi son el più vecio. Femo robe diverse, anche se tuti due se ocupemo de storia. Lu sopratuto da un punto de vista "leterario" e più sui italiani, el mio campo inveze se proprio qual'altro, e de un pochi de ani stago aprofondindo e lavorando su la storia de quei de qua che se andai de là, si digo, in Galizia, cosa pensavi?
Mio el libro su la storia del 97, de mio fradel quelò co le storie (critiche) sui iredenti. Robe cusì, insoma. Ah si, l'acento se dove che disi Serlilian!! semo due Todéro.
Grazie de la pazienza, cosa, dirè, no ne bastava un??
Rawa Ruska

Grazie de la pazienza, cosa, dirè, no ne bastava un??
Rawa Ruska
- babatriestina
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Morire per la patriaRawa Ruska ha scritto: de mio fradel quelò co le storie (critiche) sui iredenti.
I volontari del «litorale austriaco» nella grande guerra
credevo de gaverlo comentado avendolo letto un anno fa, circa, inveze vedo che lo gavevo comentado su Anobii, e la mia recension iera stada
"Un'analisi attuale, fuori dalla retorica patriottica, del volontariato giuliano nella prima guerra mondiale: il clima, le motivazioni.."
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- AdlerTS
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- Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
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Re: Mostre a Gorizia
Carlo Michelstaedter, fino al 27 febbraio 2011
Aperture straordinarie:
26.12.2010 dalle 10.00 alle 19.00
31.12.2010 dalle 10.00 alle 13.00
01.01.2011 dalle 16.00 alle 19.00
06.01.2011 dalle 10.00 alle 19.00
Aperture straordinarie:
26.12.2010 dalle 10.00 alle 19.00
31.12.2010 dalle 10.00 alle 13.00
01.01.2011 dalle 16.00 alle 19.00
06.01.2011 dalle 10.00 alle 19.00
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