Bellissima foto !
Rileggendo quanto sopra, vedo che abbiamo messi diversi collegamenti internet, ma poche informazioni "di prima mano", cercherò allora di aggiungere qualcosa, magari di quelle cose che non si trovano comunemente nelle biografie sparse sul web.
Intanto riporto anche qua el Manifesto di Feldkirch
AdlerTS ha scritto:El nostro amico Mcfriend me lo ga tradotto e penso che el sia d'accordo a farve legger el testo in italian:
Nel momento che Io mi appresto a lasciare l'Austria tedesca e a calpestare il terreno amico della Svizzera sollevo per me e per il mio casato, alla persistente preoccupazione per la felicità e la pace dei miei popoli, protesto formalmente contro le offensive disposizioni a tutti i miei diritti secolari della casa regnate, del governo e della provvisoria e costituente assemblea dell'Austria tedesca che ha preso l' 11 novembre 1918 la decisione della Mia destituzione dal trono e del futuro esilio dei membri della casato Habsburg-Lothringen.
Nel mio annuncio del 11 novembre 1918 ho dichiarato di rimettere all'Austria tedesca la decisione di forma di stato: il governo ha messo da parte il mio manifesto del 11 novembre 1918, che avevo scritto in questi momenti brutti, decidendo lo stesso giorno che il 12 novembre 1918 l'assemblea provvisoria nazionale doveva decidere su una mozione per la proclamazione della repubblica, prendendo da sè una decisione che secondo il mio manifesto soltanto il popolo avrebbe dovuto prendere.
Io e la mia famiglia siamo a Eckartsau, che non è stato un riconoscimento della continuità di diritto, rompendo l'evoluzione rivoluzionaria, ma soltanto un pegno della fiducia del popolo, con cui Io e i miei abbiamo diviso i dolori e i sacrifici di questa infelice guerra. Ma siccome il governo dell'Austria tedesca mi fece sapere a mezzo del suo cancelliere che, qualora non avessi abbandonato il paese e rifiutando di abdicare sarei stato internato e che lo stesso governo mi ha dichiarato posto fuori legge, mi trovai di fronte all'importante problema se dovesse essere risparmiata all'Austria la vergogna di abbandonare il suo legittimo capo in preda ad un'ondata contro la quale oggi non sta nessuna diga. Per questo motivo io lascio l'Austria.
Ancora grazie mille per la traduzion

Quindi la sua educazione: a seguito della morte di Rodolfo a Mayerling, divenne 3° in linea di successione e questo comportava che la sua educazione dovesse essere di pertinenza di Francesco Giuseppe. La madre Maria Josefa, però, chiese una deroga e le fu consentito di affidarlo a miss Casey, irlandese, che più tardi divenne oblata benedettina. A 7 anni la sua formazione fu assegnata allo stesso istitutore di suo padre e dello zio Francesco Ferdinando.
Già a questa tenera età, però, la suora stigmatizata Madre Vincenza (al secolo Aloisia Fonland) vide in lui un "bersaglio speciale dell'inferno"
Il fidanzamento con Zita avvenne il 13.06.1911 ed il matrimonio il 21.10 dello stesso anno. Alla cerimonia venne letto un discorso augurale inviato da papa Pio X. Per quanto possa sembrare strano vista la lunghezza della frase, si racconta che sull'anello nuziale vi fosse scritto "Sub tuum praesidium confugimus sancta Dei Genitrix", stessa frase che allo scoppio della guerra volle far incidere sull'elsa della propria sciabola di ufficiale.
A proposito della guerra, una delle sue decisioni meno note fu quella di proibire l'apertura di postriboli nelle retrovie e di incentivare invece gli spettacoli "seri".
Durante la guerra, poi, i contatti tra l'Impero e la Santa sede si svolsero attraverso la Nunziatura Apostolica di Vienna, per la quale Carlo si spinse a chiedere al Papa la sostituzione del rettore in favore di Monsignor Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, ma ciò non accadde e rimase a reggerla monsignor Teodoro Valfré di Bonzo, piemontese e nipote di Camillo di Cavour, descritto come "eccessivo nella parola, carente nell'ascolto, impreciso nel riferire".
Come politico, seppur in tempo di guerra, introdusse leggi contro l'usura, l'abolizione degli sfarzi di corte, l'abolizione del duello e fece nascere il primo Ministero per la Salute Pubblica e quello per gli affari Sociali.
A Tihany, in Ungheria, nel punto dove atterrò l'aereo che doveva portarlo al cospetto dell'ammiraglio Horty, ho letto che un gruppo di sudditi ungheresi ancora fedeli fece erigere una cappella con la scritta "in propria venit et sui eum non receperunt", ossia "venne a casa sua ed i suoi non l'hanno riconosciuto".
Mal no far, paura no gaver.