Dal picolo:
La Casa del Cinema si farà, ma nel 2009
Raccoglierà i cinque festival e la Film Commission, però il progetto va perfezionato Trieste avrà una sua Casa del Cinema. Oltre a cinque festival consolidati (più altri che muovono i primi passi) e una Film Commission regionale che lavora a pieno ritmo, tra qualche anno la città avrà un punto di riferimento fisico per tutte le attività legate al cinema e all'audiovisivo, anche se i tempi di realizzazione saranno piuttosto lunghi.
La nuova struttura sorgerà nella Casa del lavoratore portuale di Piazza Duca degli Abruzzi, proprietà della Provincia e attuale sede del Teatro Miela, che resterà comunque al suo posto «come realtà distinta che convivrà perfettamente con la Casa del Cinema», specifica Gianni Torrenti, presidente della Cooperativa Bonawentura. Il progetto riguarda, dunque, tutti e tre i piani del palazzo, per un totale di circa 1500 metri quadrati: al piano terra resterà il Teatro Miela, l'ultimo sarà dedicato interamente alla Film Commission e nel resto dello spazio troveranno posto gli uffici per le cinque associazioni di cinema che organizzano i festival più importanti della città (il Trieste Film Festival, Science+Fiction, Maremetraggio, I Mille Occhi, il Festival del Cinema Latinoamericano), due aule per la didattica rivolta alle scuole e all'università, una caffetteria.
Centrale, nel progetto, è la creazione di una mediateca cittadina prevista dalla legge regionale sul cinema, che dovrebbe mettere a disposizione di tutti il corposo materiale video, le emeroteche e le biblioteche specializzate delle associazioni, come Cappella Underground e Alpe Adria Cinema.
Trieste dunque, almeno in forma progettuale, ha finalmente un luogo pubblico dove fruire e fare ricerca sul cinema. Quello che di certo non avrà più, invece (lo stabilisce sempre la legge regionale sul cinema) è la Cineteca Regionale di via Cantù, il cui patrimonio verrà quasi interamente convogliato in quella di Gemona, salvo alcuni materiali strettamente legati alla città che potrebbero restare nella futura mediateca.
Sulla carta il progetto è importante e ambizioso (il costo complessivo si aggirerà intorno ai tre milioni e ottocento euro), ma i tempi di realizzazione rischiano di essere lunghi: «Il progetto dovrebbe diventare esecutivo entro novembre - spiega la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat -. Poi parteciperemo alle gare europee. La Casa del Cinema sarà completata intorno al 2009-2010». La nuova struttura è stata pensata anche per «prospettare un rilancio turistico della città attorno ai grandi festival cinematografici», specifica Bassa Poropat, ma controbilancerà pure la perdita della Cineteca di via Cantù e, obiettivo fondamentale, riunirà in un unico spazio le cinque associazioni cinematografiche più importanti per creare nuove sinergie, far nascere progetti comuni, centralizzare alcuni servizi (come l'ufficio stampa e la promozione).
Sul progetto tutti, per prime proprio le cinque associazioni dei festival maggiori chiamate dalla Provincia a discutere l'iniziativa (anche se l'ultimo incontro ufficiale risale all'estate 2006), esprimono unanimi ed entusiastici consensi. Emerge, però, anche qualche perplessità. Non tutte le associazioni, ad esempio, prevedono di trasferire in pianta stabile i loro uffici nell'edificio, per motivi di spazio («L'organizzazione del Trieste Film Festival comporta l'uso di vari ambienti per lavorare, difficile mettersi in una stanza. L'utilizzo degli spazi andrà studiato», dice Annamaria Percavassi di Alpe Adria Cinema) o semplicemente per comodità («Il nostro ufficio attuale ci costa poco e l'abbiamo appena ristrutturato, a noi basterebbe avere una stanzetta di rappresentanza», dicono Chiara Valenti Omero e Maddalena Mayneri, organizzatrici di Maremetraggio). Altri auspicano che ci possa essere realmente una comunione d'intenti fra le associazioni, pur mantenendo le specificità dei rispettivi festival («Sulla Casa del cinema sono in moto da tempo degli ottimi progetti, ma l'unica cosa importante è farla partire davvero e da subito, almeno nei suoi primi passi», afferma Sergio Grmek Germani, direttore de I Mille Occhi.
Alcuni, pur lodando l'impegno della Provincia, chiedono a monte una riorganizzazione del settore cinema, col supporto delle istituzioni («È un gesto importante, un servizio culturale alla città, ma vedo ancora il vuoto del Comune che a questo punto deve partecipare, come accade in tante altre città», dice Rodrigo Diaz, direttore del Festival del Cinema Latinoamericano). La perplessità maggiore riguarda il fatto che la nuova Casa del Cinema non risponderà all'esigenza dei festival di avere una o più sale cinematografiche pubbliche alle quali appoggiarsi, senza dover affittare quelle commerciali. Il progetto, infatti, non prevede una sala cinematografica capiente dove proiettare anche pellicole in 35 millimetri e, magari, proporre una programmazione continuativa.
Questo accade, invece, alla Casa del Cinema di Roma, dotata di due sale con quasi 200 posti a programmazione gratuita per il pubblico (ma non per le associazioni: i festival che vogliono usufruirne devono pagare un affitto di circa 250 euro l'ora). Naturalmente esiste l'idea di fare della Casa del Cinema di Trieste il centro di un polo cinematografico più grande, che utilizzi alcuni spazi del Porto Vecchio per creare un multisala per i festival o addirittura degli «studios», ma l'ipotesi appare molto lontana. Tutti, comunque, concordano sul fatto che la nuova struttura dovrà fornire prima di tutto servizi al cittadino. «Questo nuovo organismo, per me, deve ruotare sulla mediateca, sulla salvaguardia dei patrimoni legati all'audiovisivo e sulla fruizione pubblica, che significa orari precisi di apertura e persone in servizio, secondo la normativa a riguardo», sostiene Annamaria Percavassi. «La mediateca nascerà attorno a un servizio che, in città, storicamente fa capo a Cappella Underground», dice il presidente dell'associazione Daniele Terzoli. «È auspicabile che raccolga al suo interno più archivi e collezioni possibili, anche quelle di altre associazioni. Cappella Underground svolge già funzioni di mediateca e ha la necessità di ampliare gli spazi dei servizi per il pubblico».
Per la Friuli Venezia Giulia Film Commission, la Casa del Cinema significherà soprattutto la possibilità di continuare a fornire gratuitamente la metà del terzo piano del palazzo alle produzioni audiovisive che vengono a girare in città. «Siamo contenti di avere finalmente una sede istituzionale per la Film Commission - dice il presidente Federico Poillucci - ma questo spazio non soddisferà ancora tutte le esigenze delle produzioni ospiti. Mancherebbero un'area riservata al posteggio dei mezzi e una per l'attrezzeria».
Elisa Grando(18 settembre 2007)
Se sentimo tra do ani e vedemo se i ga fato qualcossa
[Progetto]: La casa del cine
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Sarebbe ora. Trieste ha un rapporto particolare con il cinema, è una città molto attenta alle varie produzioni cinematografiche e più di qualche regista la prende a "benchmark" per valutare il successo del suo lavoro...
Un esempio: "La vita degli altri" un recentissimo film Orso d'Oro a Berlino, ha avuto più di due (2) mesi di proiezione al Giotto....
..e guardate il successo che ha avuto il "corso di cinema" fatto dall'Ariston l'anno passato....con presenza del regista di "Segreti di Stato" in sala....
Un esempio: "La vita degli altri" un recentissimo film Orso d'Oro a Berlino, ha avuto più di due (2) mesi di proiezione al Giotto....
..e guardate il successo che ha avuto il "corso di cinema" fatto dall'Ariston l'anno passato....con presenza del regista di "Segreti di Stato" in sala....
Some day you will find me,
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky
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sto giro go votado la prima, pero` me dispiaxi che no i parla de i festival minori, cuei amatoriai ... ghe ne xe almeno due de cui uno el xe 'l piu` vecio in tuta italia e i xe in forsi se farlo o no perche` costa masa bori per organizar ... me par bruto che no ghe vegni dado spazio anca a le realta` meno forti economicamente ma che le pol eser utili per far cominciar cuei che ga voia de darse de far
isteso xe una bela roba che i sposti la` cuel che i gaveva in te la cineteca ... solo che no la xe piu` in via cantu` perche` la region ga za dixbratado i locai e chi sa indove che xe finida la roba ... cualcosa xe stado salvado de gente volonteroxa che ga impinido cantine e sofite de amici e parenti ;-D ma no se pol sempre spetar che sia i singoli a moverse ... fusi de far una roba veramente seria ... e per le proiezioni forsi bastasi che i se meti d'acordo con cuei che vol girar soto sora palazo carciotti, che 'l xe anca a rente ... eco che la` i podesi gaver spazio ... ma a sto punto me vien de domandarme se i lo fara` mai ...
isteso xe una bela roba che i sposti la` cuel che i gaveva in te la cineteca ... solo che no la xe piu` in via cantu` perche` la region ga za dixbratado i locai e chi sa indove che xe finida la roba ... cualcosa xe stado salvado de gente volonteroxa che ga impinido cantine e sofite de amici e parenti ;-D ma no se pol sempre spetar che sia i singoli a moverse ... fusi de far una roba veramente seria ... e per le proiezioni forsi bastasi che i se meti d'acordo con cuei che vol girar soto sora palazo carciotti, che 'l xe anca a rente ... eco che la` i podesi gaver spazio ... ma a sto punto me vien de domandarme se i lo fara` mai ...
Xe pasado un anno, come va con sto progeto?
E i ga poi trasferido a Gemona quel che iera a Trieste? (perché mai poi i ne porta via tuto? )
El progeto xe sai bel, ma de progeti finidi in niente a Trieste ghe ne go visti un mucio. Speremo che stavolta no sia cusì. Eco comunque una dele robe che i gavesi podudo far al posto dele ex-caserme, ma indubiamente costa e no se incassa come per far case.
Go intanto visto che la Cappella Underground la esisti ancora e la xe molto attiva sembra. Ricordemo che
E i ga poi trasferido a Gemona quel che iera a Trieste? (perché mai poi i ne porta via tuto? )
El progeto xe sai bel, ma de progeti finidi in niente a Trieste ghe ne go visti un mucio. Speremo che stavolta no sia cusì. Eco comunque una dele robe che i gavesi podudo far al posto dele ex-caserme, ma indubiamente costa e no se incassa come per far case.
Go intanto visto che la Cappella Underground la esisti ancora e la xe molto attiva sembra. Ricordemo che
Ma qua saria de parlarghene nela sezion cinema.Il Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive La Cappella Underground nasce a Trieste nel 1968, per iniziativa di un gruppo di esperti e cultori del settore arti visive che adibisce a sala espositiva gli spazi di una cappella sconsacrata, nello stabile di via Franca 17.
Nel ’69 si inaugura la sezione cinematografica, il cui manifesto dichiara: “... La Cappella Underground non è il solito circolo del cinema [...] scopo principale: proporre film di alta qualità culturale ed artistica [...] unica a Trieste programma film dell’underground americano ed europeo e del cinema sperimentale e indipendente”.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
Mi ga votà:
Sicuro che i fa! Che bel. Finalmente.
Anche se no xe propio quel che penso, ma iera qel che ghe andava più vizin.
Mi gavessi votà: Spero veramente che i fazi. Saria ora.
La casa del lavorator portuale me par adatta. La gente conossi za el Miela e xe abastanza vizin dela stazion ferroviaria per chi che vien de fora.
Per i parchegi, i pol dedicarghe una zona in porto.
Trieste ga una forte tradizion per quel che riguarda el cinematografo. Ricordo solo el festival del cine de fantascienza e la Cappella Underground.
Sicuro che i fa! Che bel. Finalmente.
Anche se no xe propio quel che penso, ma iera qel che ghe andava più vizin.
Mi gavessi votà: Spero veramente che i fazi. Saria ora.
La casa del lavorator portuale me par adatta. La gente conossi za el Miela e xe abastanza vizin dela stazion ferroviaria per chi che vien de fora.
Per i parchegi, i pol dedicarghe una zona in porto.
Trieste ga una forte tradizion per quel che riguarda el cinematografo. Ricordo solo el festival del cine de fantascienza e la Cappella Underground.
[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]