Visto che nessuno interviene, intervengo io, proponendo di giocare alle spie (un poco OT, ma non proprio tanto).
Le spie hanno due scopi: carpire un segreto e, poi, raccontarlo ad altri senza che lo si sappia in giro. Non ci devono essere, cioè, altre persone che:
- vengano a conoscere quello che state raccontando;
- vengano a sapere che siete una spia.
Sono due problemi grossi e di difficile soluzione. Esaminiamo intanto come si risolve il punto a.
Ci sono vari modi di affrontare il problema. La prima cosa che si fa, in ogni caso, è tradurre le lettere in numeri: a=0, b=1, c=2, ... z=25; poi, usando una parola chiave, da tenere segreta e nota solo a chi scrive e a chi deve leggere, si eseguono delle operazioni matematiche complicate, che trasformano questi numeri in modo che non sia facile ricostruire il messaggio originale senza conoscere la chiave.
Faccio un esempio banale:
- come detto sopra, traduco le lettere in numeri: a=0, b=1, ...
- uso come chiave il numero 16 (ma ne potrei usare 25 diverse con l'alfabeto inglese)
- uso l'operazione di somma (che ormai per molti giovani è complicata senza una calcolatrice
) e ad ogni lettera trasformata in numero sommo la chiave, che come ho detto è 16 - tolgo 26 quando il numero ottenuto dalla lettera codificata + la chiave è maggiore o uguale a 26, (per farla breve 0=16, 1=17, 2=18, ... 9=25, 10=0, 11=1, ...)
- torno dai numeri alle lettere e in questo modo a si trasforma in q, b in r, ...
"sono piccolo ma crescero", alla fine diventa "iede fyssebe cq shuisuhe".
Il metodo che ho usato è banale e non è che con questo metodo il messaggio sia molto più illeggibile di prima, basta un po' di fantasia, pazienza e intuito per decodificarlo ed esiste un programma, che si chiama rot13, che lo fa in maniera automatica. Comunque questo metodo è il più semplice esempio di crittografia ed è attribuito a Giulio Cesare ma probabilmente non è vero, visto che gli spartani ne avevano uno forse migliore. Per inciso, gli italiani, nel Rinascimento, furono i maestri nell'arte della crittografia (sembra che anche Vasari vi si fosse dedicato). Poi ci fu un declino e nei primi mesi della prima guerra mondiale pare che gli austriaci riuscissero a leggere i messaggi cifrati degli italiani, che usavano ancora un metodo di cent'anni prima e che dovettero cambiarlo rapidamente passando ad uno più sicuro.
Supponiamo, ora, che io abbia veramente un messaggio segreto da mandare a tutti voi. Oggi c'è un metodo abbastanza sicuro per mandare un messaggio segreto che si chiama PGP (o GPG se usate la versione libera) e che viene usato nelle operazioni commerciali. Con un programma particolare, attraverso delle operazioni di preparazione, il computer ci dà due chiavi, una per me che scrivo e una per chi dovrà leggere il messaggio. Un altro programma, poi, legge il mio messaggio scritto in chiaro, usando la mia chiave lo
cifra e lo rende illeggibile (la scienza che fa questi lavori va sotto il nome di
crittografia). Il risultato è, ad esempio, questo
Codice: Seleziona tutto
-----BEGIN PGP MESSAGE-----
Version: GnuPG v1.4.6 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org
hQIOA/SJfuv0TTlaEAgA53jL6KiIkWu8Y68/ig418OHFz1trE1Xf5ThBLqVQZ/6i
EzqSUXaNnd75Ez3Cx5VaO2qnH9KoWL31hWx1ftwxWi3zEVINMSOsao3fjLGFy8QU
sox1W4IpOZY2kWyLm7IFaj4h+Fvwbovng//I0crWNTFGNXtcRtqOOpO4VY/HfkCP
B6HlpX95kjm6ddIafcWtGCwgUBX2ZYQxNDPWkpNTuC1ULXaoATA428Ji8T+1wv0a
2mJFYOMWq+AZhRMjIsvOkoJfj5hO3EuEERit4OUUDJOGO59tk6gXvD0+HoYTjxzD
6FufBy+r81PizspMYhAe/NAu22IJdbHPHNt51fxymgf/YhF3ZG5kwaPFsSzXrjhb
HNMQinZqwJIOo2BhvbXKyU0EWKSB547a7GxWaHtgCboizhvmBB55tU//eqRm57DS
ELxHoQMpp6x/MYRuD/jM1M02bUhPj9pBO8QAXCz5ZA/s5J4PEcgY7wFKg+b4igTE
STax4o6nssDNgjOsWQnwmSOR01ufeUOA9cbRZTMIkTtmpDPpxgbJoW9sWfDS30Ej
u9oLBd/7lAFHsrWIBhYK1hCe5z2Wirj2gelF27MN6g0HBBXQORAqtx2GchEPL/4T
gVmJbxHuikiU2/4DO69PrTX2CmCvGO+QDQvQ/pwe5QFybx6JOUCGoUP+fB3m8+Y8
IdLAQQET+A8sflmyKPg3izfbBINayAVQmcD7SzNGSv12WINgzsKN2AWwVRPZH205
6vNuDIG8T2ZLh663IJSb/qI2TqiuDDAKaem2PT6j+UGvRrWC5a8ktBxfn1oqDcQU
RPWruXwLQPDd72aEPS/55IIYtIh71wtnIM+uZCl1ltX+TLqt/YfCZYvo0h8lQEsM
4/2HPOMj34Yf34Sa3e1cMieCpT2qD4yXBu9tzA2Ts6vqAZ6jWyEBARyuuBa50m9j
HRIvdICEc6q14SaL+FFi9218FcZlNYY4CHJdCTE5TEauSm2o76DvxBWsrgURlb8L
cpkBjaJbj6CCFjqc1coJVG8EHy4/
=rYSl
-----END PGP MESSAGE-----
Messaggio per l'amministratore ed i moderatori:
tranquilli, il messaggio non è offensivo, volgare o sedizioso né contiene al suo interno informazioni che potrebbero essere oggetto di violazione di leggi. Vi prometto che tra qualche giorno, diciamo tra un mese, lo scrivo in chiaro.
Un altro programma, posseduto da chi riceve il messaggio, con la seconda parola chiave lo decifra.
Questo metodo, considerato abbastanza sicuro, ha richiesto tanta matematica a chi lo ha inventato e anche di far fare al computer tanti conti. E, quando il Grande Fratello che, forse, controlla tutta la posta, si vede passare nei suoi circuiti una mail con questo messaggio, capisce che è un messaggio cifrato, si insospettisce e comincia subito a cercare di capire di cosa si tratta. E siccome il Grande Fratello ha risorse di calcolo che noi non abbiamo, potrebbe anche riuscire a decodificarlo (noi, se non abbiamo la chiave, no). Questo metodo, quindi, va contro il punto b (faccio capire agli altri che sono una spia).
Per inciso, questo metodo, usato in maniera leggermente diversa, viene usato anche per firmare i messaggi, per fare in modo, cioè, che il mittente ed il destinatario siano in grado di sapere con certezza se il messaggio è inviato da chi dice di inviarlo e se è stato modificato da altri, ma questo è un altro discorso che va sotto il nome di firma digitale.
C'è un altro metodo per nascondere un messaggio: nel vostro computer anche le musiche e le foto vengono trasformate in numeri quando sono memorizzate. Allora se introduciamo piccole modifiche a questi numeri, la musica o la foto non cambiano, ma al loro interno resta codificato il messaggio (questo metodo si chiama
steganografia; pare che la polizia, alcuni anni fa, si insospettisse per la presenza, nel computer di una moschea, di tante foto;
almeno cussì i ne la ga contada; ma ve imaginè che sospetti se i perquisissi el computer de sum culex?
). Per esempio in questa foto

Se l'immagine non si apre fare clic qui
è codificato un messaggio e in questa qui sotto no (
se non vedete le foto fateci clic sopra, poi ricaricate la pagina del forum e vi dovrebbero apparire; almeno, a casa mia funziona cussì).

Se l'immagine non si apre fare clic qui
Se voi confrontate punto per punto le due foto, o le fate confrontare ad un computer, troverete delle leggerissime differenze, impercettibili all'occhio e rilevabili solo perché ho messo le due immagini insieme. In queste differenze è nascosto il messaggio segreto.
A onor del vero anche questo messaggio non passa proprio inosservato perché c'è sempre qualcosa che va storto nella vita; come forse avrete notato non ho potuto salvare le foto in formato jpg, ma in formato png e quindi non ho potuto usare i soliti archivi di foto (io uso allyoucanupload.webshots.com) che girano comunque le foto in ipg. Il formato jpg modifica di suo i colori della foto, anche a compressione 0, e il messaggio sarebbe andato perduto.
Avendo messo le due foto e dandovi la possibilità di fare il confronto, se proprio ci tenete, non è difficile trovare il messaggio nascosto dentro; bisogna saper programmare e conoscere come sono memorizzate le immagini. Comunque la soluzione ve la darò io tra qualche giorno; diciamo tra un mese.
Pare che un metodo analogo lo usasse Francis Bacon, filosofo e diplomatico inglese ai tempi di Elisabetta I e di Shakespeare, che nei suoi scritti codificava i messaggi sbandando le lettere delle parole a destra o a sinistra. Pare anche che qualche complesso rock abbia usato metodi analoghi inserendo messaggi nelle canzoni registrandoli al contrario (oloccip invece che piccolo;
mi go provà a scoltar al contrario certe canzoni che i diseva che gaveva sti messaggi, ma no go sentì niente; el che no vol dir che no i ghe sia.)
Qualche considerazione finale. Visti i pro e i contro di questi metodi, ci sono due conclusioni da trarre
- intanto, forsi xe meio no far el mestier de spia

- se gavè un segreto, forsi xe meio no contarghelo a nesun
- ricordemose che xe come se vivessimo in una vasca de pessi rossi: tutti sa tutto de tutti!

Ah sì, dimenticavo: gli americani nella seconda guerra mondiale usarono gli indiani Navajo per trasmettere i messaggi segreti. Fu un codice di trasmissione che non venne mai decodificato dai giapponesi.
Chissà che un giorno anche el triestin...
Ciao