...Co no jera la Play Station......

[mauri]

I cavalieri del vento.

Lasciarsi andare fanciulli,
di spalle al vento,
forte respiro gelido, potente,
fagotti di sciarpe e cappotti,
svolazzi colorati di lane in balìa,
sostenuti dalla forza degli elementi.

Lasciarsi andare,
cadere all’indietro,
scommettendo sulla folata
per non provare l’abbraccio dell’erba gelata,
povero gioco
coraggio assoluto.

Rischiare di volare disordinati,
sconnessi stracci sbattuti ovunque,
eppure sfidare paure e gelate,
immaginando epiche sfide di eroi,
manti rossi ed elmi piumati,
poveri bimbi di periferia insciarpati.

E prima o poi il volo o la caduta,
è l’ammenda onorata al refolo,
che dopo un preavviso manca,
e l’impavido eroe a braccia allargate al cielo
occhi chiusi per percepirne la vicinanza,
si abbandona in una caduta senza creanza.

Peggio i piccini
Portati via e fatti ruzzolare lontano,
erano sfide di cortile,
quand’anche il gelo e la forza degli elementi,
nella loro possente semplicità,
divenivano compagni a cui affidarsi,

o mostri da sfidare,
cavalieri del vento,
mano nella mano
sognare gli spazi infiniti,
e nel sogno sbagliare gli indizi,
per cadere in una risata

nell’erba gelata.